Questa settimana: la diffusione del creazionismo in America; il dibattito nel PD; ancora sulla decrescita; poteri forti e richieste di elezioni; la Lega e la moneta lombarda; lezioni argentine per la crisi greca; il rapporto sulla finanza pubblica del NENS;
Buona lettura e buon fine settimana.
- Il 46% degli americani crede che l'uomo sia stato creato da Dio nella sua forma attuale negli ultimi 10.000 anni, una percentuale che è cambiato molto poco negli ultimi 30 anni. Numero da tenere in considerazione quando ci si lamenta della mentalità antiscientifica degli italiani. Che esiste, ma va chiaramente messa in contesto e forse non è così eccezionale. Notate che la domanda non offriva come alternativa all'opzione creazionista solo ''l'uomo è evoluto lentamente e Dio non c'entra niente'' ma anche ''l'uomo è evoluto lentamente ma Dio ha guidato il processo''.
- Antonio Funiciello scrive un articolo particolarmente deciso sul sito qdr sulle linee divisorie all'interno del PD. E dice cose come queste: ''Facciamolo questo benedetto congresso e relative primarie. Confrontiamoci e scontriamoci tra chi nel Pd vuole indebitare ulteriormente l'Italia e chi pensa che da una crisi prodotta da un eccesso di debito non si esca facendo più debito (siamo a 2mila miliardi, al 120% sul Pil: ma a quanto diavolo volete arrivare?!).Tra chi nel Pd vuole continuare a riempire le amministrazioni delle fondazioni bancarie di amichetti, politicanti incapaci e compiacenti, e chi vuole tagliare il cordone ombelicale tra banche e fondazioni.'' Certamente più interessante delle liti tra Veltroni e D'Alema, ma è da vedere se è veramente su questo che il PD discuterà.
- Probabilmente ispirato dalla foto in cui il nostro Alberto Bisin è apparso insieme a Latouche al Festival di Trento, Massimo Famularo torna sul tema della decrescita con un paio di articoli su Linkiesta: uno e due.
- Il lento declino del governo Monti si osserva non solo nella sua (in)azione di politica economica ma anche nello stile comunicativo. Forse siamo un po' cattivi, in effetti dopo un po' ci si abitua all'idea che sia normale che un premier non possa apparire con una bandana in testa. Ma la boutade sui poteri forti, oltretutto pronunciata (of all places!) all'associazione delle fondazioni bancarie a casse di risparmio è stata veramente di cattivo gusto. A me, lo ammetto, ha fatto pensare che Fassina non abbia poi tutti torti a chiedere le elezioni a ottobre. Se il governo ha esaurito la sua spinta propulsiva, che ci resta a fare? Uno dice: a prevenire che arrivino governi anche peggiori. Well, vediamo. Intanto si parla solo di 6-7 mesi in ogni caso, e poi voglio proprio vedere se il nuovo governo avrà il coraggio di gettare tutti nel panico espandendo il deficit etc. Probabilmente l'unica buona ragione per aspettare fino al 2013 è che c'è qualche tenue speranza che ci sia un riarrangiamento delle forze politiche in campo, in modo che il panorama sia meno desolante. Comprensibile che questo non interessi a Fassina. Ultimo link su questa faccenda: grazie a Luca Mazzone (rubo il link su facebook), quel che diceva Monti sui poteri forti al momento dell'inaugurazione.
- Per un po' ha fatto scalpore la presunta notizia che il nuovo sindaco M5S di Parma, Federico Pizzarotti, programmasse l'introduzione di una moneta alternativa. Dico ''presunta'' perché di dichiarazioni esplicite al riguardo da parte di Pizzarotti io non ne ho viste, e ora pare in altre faccende impegnato. È arrivato però mr. Gibelli, vicepresidente leghista della Regione Lombardia, che minaccia la crisi se la Lombardia non introduce al più presto il ''lombard''. Ecco ciò che dichiara: «Intanto non si batte nessuna moneta, perché il lombard è una moneta di carattere virtuale. E ci sono esperienze a livello europeo come il modello Nantes o i circuiti monetari regionali tedeschi che stanno introducendo modelli complementari all'euro assolutamente legali. Lo scopo è quello di sostenere l'economia grazie a una moneta anticiclica che aiuti a superare il credit crunch delle imprese e la crisi di liquidità delle famiglie». Moneta anticiclica ... mah.
- Con un po' di ritardo segnalo un articolo di Andrés Velasco, ex ministro delle finanze cileno nel governo socialista di Michelle Bachelet, sui paralleli tra la crisi greca e la crisi argentina. Chiaro e lucido. Leggete sulla sua biografia la storia del fondo in cui sono stati messi i soldi guadagnati durante il periodo dell'alto prezzo del rame per avere un'idea chiara di cosa distingue un politico che pensa da un ciarlatano populista.
- Il NENS, centro studi di area PD, ha prodotto questo mese il suo annuale rapporto sulla finanza pubblica. Non è proprio una di quelle letture destinate a tonificare l'umore, ma è interessante.
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Bello il PD che descrive Funiciello, se mi dice dove lo posso votare corro a farlo.
Come dite? Non pervenuto?
il "Dialogo immaginario (?) sulla crescita"