Da qualche anno, i molti frequentatori delle piste da sci dolomitiche - che siano amanti delle statistiche, oppure semplicemente curiosi delle proprie performances sportive - hanno a disposizione un simpatico servizio: il consorzio che gestisce gli impianti lo ha denominato “daily check”, ed è accessibile dal sito internet del medesimo. Digitando nell'apposito spazio il numero del proprio skipass, si viene dettagliatamente informati del percorso effettuato, con tanto di grafici e calcolo approssimato dei chilometri macinati e dei dislivelli superati. Il tutto rimane nella memoria del sistema consentendo, così, di verificare il ricordo di quella magnifica giornata trascorsa con gli amici lo scorso anno, oppure di confrontare le sciate di due diverse stagioni, od ancora di alimentare la propria fame di dati - insignificanti per il mondo, ma non per i protagonisti – e, magari, vantarsene nelle chiacchiere tra conoscenti. Insomma, si tratta di un piccolo divertimento aggiuntivo.
Ora, però, se ne dovrà parlare al passato. Perché l'ineffabile autorità competente (?) in materia ha bloccato il giochino, decidendo che una tale rilevazione costituisce una inaccettabile violazione del diritto alla privacy del povero sciatore, ignaro del pericolo costituito da questa sorta di malvagio Grande Fratello che ne spia ogni movimento, non importa se per renderne edotto solo il medesimo stacanovista delle nevi …....
Si direbbe che non sia nemmeno il caso d'occuparsi di notizie così insignificanti. Con tutti i problemi che questo momento presenta, ben più seri e rilevanti, l'argomento appare leggero quasi come uno scritto di Alberoni od una cronaca mondana che riguardi il solito geometra di Cuneo. Invece, a ben vedere, l'aspetto non irrilevante sta nel fatto che ciò rispecchia perfettamente il mal funzionamento di un organismo nato per difendere il “privato” dei cittadini, ma che – non riuscendo a svolgere quel compito, in un mondo popolato di social networks e dominato dalla comunicazione – finisce per complicarne la vita. Esattamente come quando impone costosi ed inutili obblighi anche a bottegai ed artigiani, contestualmente incurante dell'esercito di telefonisti d'assalto che s'impegna, rigorosamente all'ora di pranzo, a cercar di vendere qualunque cosa - in particolare, stranamente, proprio contratti telefonici ….. - esponendosi coraggiosamente ad un'ondata di contumelie assortite nella speranza di agganciare la pensionata di turno.
L'impavido burosauro mai cessa di esporsi al pubblico ludibrio.
Fossero solo venditori di contratti telefonici. Fra poco, chi vorrà evitare rotture telefoniche, avrà il grande privilegio di potersi iscrivere nell'apposito ALBO che la legge prevede. Non ricordo gli estremi della norma ma liberalizzava per 6 o 8 mesi il marketing telefonico.
Anche qui in amerika esiste la "do not call" list o come si chiama... Devo dire che prima che venisse istituita era un'inferno di chiamate. Due settimane dopo, il silenzio assoluto; se c'e' una misura che e' stata universalmente apprezzata dal pubblico questa e' un buon esempio.