Senato, le corse aperte | sandro | 10:25 Per noi obsessive-compulsive le cose si mettono male, i media nazionali sono tutti li a sezionare la vittoria di Obama e non ci raccontano i risultati che mancano, in particolare quelli del Senato. Ma abbiamo l'asso nella manica: i giornali locali. Allora, come detto stanotte la grande sorpresa della serata è che il senatore Ted Stevens sembra verrà rieletto nonostante la sua recente condanna per corruzione. Lo so che agli italiani può sembrare assolutamente normale che un corrotto venga eletto, ma in amerika questo non è normale affatto. Inizio a pensare sempre meno bene dei cittadini dell'Alaska. Non è ancora finita. Anchorage News riporta che Stevens ha un vantaggio del 2% ma mancano ancora circa il 20% delle schede. Non ho grosse speranze. Molti di quei voti sono absentee ballot, voti per posta che presumibilmente sono stati mandati prima della condanna di Stevens (avvenuta il 27 ottobre).
È ancora aperta l'elezione in Minnesota, ma questa tutti si aspettavano che fosse vicina. Lo scrutinio è terminato e il Minnesota Star Tribune dice che il repubblicano Coleman ha 601 voti di vantaggio (su 2.9 milioni) sul democratico Franken. Ovviamente Franken ha chiesto la riconta. Presumibilmente il risultato non si saprà fino a dicembre.
Il seggio dell'Oregon è anch'esso in disputa ma qui il vantaggio è al democratico, ci dicono l'Oregonian e il Portland Tribune. Il risultato si saprà stasera, a meno che anche qui ci sia riconta.
Infine, la Georgia. Ricorderete che qui il sistema elettorale è a doppio turno, e la domanda è se il repubblicano Chambliss può arrivare a 50%. Al momento sembra sotto di pochissimo, secondo l'Atlanta Journal-Constitution.
Rapido aggiornamento | giorgio | 08:41Fox News e 538.com hanno assegnato Indiana a Obama (insomma, noi di nFA abbiamo azzeccato tutte le nostre "calls" ieri sera!). North Carolina e' ancora incerta ma "pende" verso Obama, Missouri ancora incerto ma "pende" verso McCain. Per il Senato, mi sembra di capire che in Georgia ci sara' ballottaggio, e che sia ancora possibile per i Dems raggiungere quota 60 (ma lascio questa discussione a Sandro!). Riguardo ai vini, il Cannonau e' un vino "storico" di nFA, quindi non poteva mancare ieri sera!
Senato e Prop. 8 | sandro | 02:24 Fino ad adesso la principalesorpresa del Senato è che il convicted felon Ted Stevens sembracompetitivo in Alaska. Una sorpresa minore è stata la rapidità con cuiil North Carolina è andato ai democratici. Per il resto, gli stati checi si aspettava fossero vicini sono effettivamente tali: Minnesota,Oregon sono ancora troppo vicini per stabilire chi ha vinto. In Georgiaè in testa il repubblicano ma non è chiaro se riuscirà a superare il50%. La California al momento sembra destinata ad abolire il matrimoniogay. Con 36% dei voti scrutinati i SI hanno il 52.6%. Se finisce così la California sarà nella buffa situazione di avere alcuni matrimoni omosessuali validi, quelli celebrati finora, ma nessun altro possibile. Non è ancora finita comunque. Una cosa di cui non abbiamo parlato è Measure 11 tesa a restringere il diritto all'aborto in South Dakota. La misura è stata sconfitta, nonostante SD siano uno stato parecchio conservatore. È la seconda volta che succede. Non so se la destra avrà voglia di puntare sull'aborto così tanto nel futuro.
Domani è un altro giorno, si vedrà | michele | 1:46 Lo ammetto, a me Obama ha smesso di piacere quando ho cominciato a leggere cosa dice di avere in mente di voler fare. Quindi non riesco a commuovermi. Sarà che mi sono commosso troppo da giovane oppure che - continuando ad identificarmi sempre e comunque con quelli "contro" - appena uno diventa il darling dell'establishment mi diventa sospetto (per esperienza italiota io vedo "gattopardi" ovunque) o sarà qualche limite sentimentale mio, non so. Però non mi sono commosso. Però sono contento, perché data la situazione il cambio ci voleva. Ho anche chiamato mio figlio per congratularmi della vittoria, che lui ci teneva. Quindi capisco Alberto, Giorgio e, ne son certo, Sandro (che essendosi abbassato non solo l'Hudson ma anche l'East River è tornato a casa a piedi) che si son commossi. Li conosco a sufficienza per sapere che domani anche loro penseranno che è un altro giorno ed occorre lavorare. D'altra parte, anche quando vince l'Inter A, G & S vanno in piazza con le bandiere, mentre a me non viene e sto a casa, pensando che Moratti rimane un tonto con troppi soldi non guadagnati. Approfitto quindi del fatto che gli altri vanno sempre a letto prima di me per metterci la chiosetta mia. Che consiste, oltre che nelle righe di cazzate che avete appena letto, in due cose.
Obama alla fine è il meglio che abbiamo, quindi va bene che abbia vinto lui (meno stravinto di quanto pensassi, nel voto popolare almeno) e speriamo abbia letto Gramsci e sappia cosa vuol dire saper usare sia il pessimismo della ragione che l'ottimismo della volontà. Su questo ho scritto due righe di fretta con Aldo Rustichini, poi le mettiamo.
Seconda cosa, l'Italia. Alla fine l'Italia è l'unico paese che, politicamente mi interessa. Ecco, gli italiani dovrebbero imparare da questa vittoria di Obama e dall'intera sua storia. Specialmente quelli contro, specialmente quelli che pensano che lo stato di cose esistente sia pessimo ed andrebbe cambiato. Dovrebbero fare lo sforzo di andare oltre l'ovvio che è erroneo (ossia: Obama è di "sinistra classica" ed ha vinto per quello; no, ha vinto NONOSTANTE quello!) e chiedersi che cosa possa essere "Obama-like" in Italia. La risposta, a mio avviso, è che Obama siamo noi. Noi, gli illusi, non loro, i saggi con i piedi di piombo.
Commosso? | alberto| 1:16Sono tentato di prendere in giro Giorgio. Ma c'ero anch'io a Union Square coi nostri studenti e la bandiera. E poi ho sentito il discorso di Obama a casa con mio figlio: vabbé sono commosso anch'io. L'uomo sarà un boy-scout but, man, can he speak. Meraviglioso discorso. Quasi mi arruolo nei peace corps. Davvero. Bello. Bellissimo discorso. E poi a Grant Park. Un posto speciale, a Chicago, una città che mi commuove di per sé, anche senza Obama nel mezzo. Chicago, il sogno americano, il south side nero, la schiettezza, l'anti-snobismo. Pensando a Obama e Chicago mi è venuto in mente una notissima poesia di Sandburg che ho sempre amato ma che è tanto che non rileggevo :
Hog Butcher for the World,
Tool Maker, Stacker of Wheat,
Player with Railroads and the Nation's Freight Handler;
Stormy, husky, brawling,
City of the Big Shoulders:
They tell me you are wicked and I believe them, for I have seen your painted women under the gas lamps luring the farm boys.
And they tell me you are crooked and I answer: Yes, it is true I have seen the gunman kill and go free to kill again.
And they tell me you are brutal and my reply is: On the faces of women and children I have seen the marks of wanton hunger.
And having answered so I turn once more to those who sneer at this my city, and I give them back the sneer and say to them:
Come and show me another city with lifted head singing so proud to be alive and coarse and strong and cunning.
Flinging magnetic curses amid the toil of piling job on job, here is a tall bold slugger set vivid against the little soft cities;
Fierce as a dog with tongue lapping for action, cunning as a savage pitted against the wilderness,
Bareheaded,
Shoveling,
Wrecking,
Planning,
Building, breaking, rebuilding,
Under the smoke, dust all over his mouth, laughing with white teeth,
Under the terrible burden of destiny laughing as a young man laughs,
Laughing even as an ignorant fighter laughs who has never lost a battle,
Bragging and laughing that under his wrist is the pulse, and under his ribs the heart of the people, Laughing!
Laughing the stormy, husky, brawling laughter of Youth, half-naked, sweating, proud to be Hog Butcher, Tool Maker, Stacker of Wheat, Player with Railroads and Freight Handler to the Nation.
Gli oceani si stanno già ritirando; e stasera a New York si pescavano trote con le mani nell'Hudson.
Sono commosso | giorgio | 00:39 lo so, è retorica, ma io non ho mai visto tanta gente così a Union Square, a Manhattan. Anzi no, l'ho vista, ma era il giorno dopo September 11, e c'era tanta gente con le candele accese che vegliava i morti di 9/11. Stasera invece c'era un'enorme bandiera americana, e sotto ballavano tutti, giovani, vecchi, bianchi e neri, donne e bambini. C'era commozione genuina, e il discorso di Obama non ha fatto che confermare questo senso di commozione, di un paese che pur con tutti i suoi difetti ha dentro un'energia meravigliosa. Yes, we did. Yes, we did.
Acceptance speech | andrea | 00:20 Obama è sul palco per il suo primo discorso da candidato eletto. Parla dell'America dove tutto è possibile. L'american dream è ancora vivo, dice Obama ripetendo la retorica del primo discorso fatto davanti ad una platea nazionale, al congresso democratico del 2004: l'America non è un insieme di stati blu (democratici) e rossi (repubblicani), ma l'America è gli Stati Uniti d'America. Manda un messaggio di unità, rivolto anche a chi non l'ha votato, un appello a ricostruire l'America e la sua reputazione nel mondo, un appello al patriottismo e alla responsabilità di tutti.
Che dire? Di solito sono scettico di fronte a tanta retorica. Ma allo stesso tempo mi commuovo di fronte al discorso di Martin Luther King citato da Sandro qui sotto. I commenti nella campagna elettorale e su nfa si sono soffermati sulla politica interna, soprattutto economica. Io credo però che molti, troppi sono i problemi sul tappeto in politica internazionale, e che dopo 9/11 non solo l'America ma il mondo intero abbia bisogno di un leader carismatico che sappia risollevarne le sorti. I disastri della precedente amministrazione sono sotto gli occhi di tutti. Quale migliore segno di cambiamento potevano scegliere gli americani? Auguriamoci che la retorica si traduca nei fatti.
Il sistema elettorale | andrea | 23:15 Ringrazio Sandro per le due bellissime citazioni della storia e cultura americana postate qui sotto. Ci ricordano che stiamo vivendo un momento significativo non solo per l'America e la sua storia, ma anche significativo per il resto del mondo, lo dico pensando sinceramente di non eccedere in enfasi retorica. Si può fare tutta l'ironia che si vuole sulla complessità e l'assurdità di questo sistema elettorale e dei meccanismi di voto che abbiamo descritto (in pillole) in questo articolo. Un fatto resta: è un sistema riuscito ad eleggere un 47enne di razza nera, che quattro anni fa era mr. nessuno, alla presidenza del paese.
Le altre elezioni | sandro| 23:00 L'elezione presidenziale è finita, ma congresso e senato sono ancora attivi. Chris Shays, l'ultimo deputato repubblicano del New England, è stato battuto. Il partito repubblicano sta sempre più diventando un partito rurale e Southern. Ci metterà tanto a riprendersi. They have only themselves to blame.
La vittoria di Obama: la colonna sonora| sandro| 22:40 Non c'è bisogno di fare come i networks. L'elezione presidenziale è finita. Obama ha vinto. Posso smettere l'aplomb da analista. Ho i miei dubbi sulla politica economica di Obama, e avrò tempo per arrabbiarmi in futuro. Ma questo è un giorno storico per questa stupenda nazione che è un poco anche mia. E come tale va celebrato. Lo celebriamo con due video, non particolarmente originali.
Il primo è il più bel discorso politico mai pronunciato, lo conoscete già.
I say to you today, my friends, that in spite of the difficulties and frustrations of the moment, I still have a dream. It is a dream deeply rooted in the American dream.I have a dream that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: "We hold these truths to be self-evident: that all men are created equal [...]
[...] I have a dream that one day every valley shall be exalted, every hill and mountain shall be made low, the rough places will be made plain, and the crooked places will be made straight, and the glory of the Lord shall be revealed, and all flesh shall see it together
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Il testo completo del discorso lo trovate qui.
Il secondo è una vecchia canzone di Woody Guthrie. This land is, once again, our land.
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Imitando i networks | michele | 22:22 I networks, ovviamente, amano una notte elettorale che dura sino a mattina, così vendono pubblicità. Per farla durare e mantenere l'attenzione della grande massa di spettatori dicono le banalità più ridicole. Visto che ci siamo messi in questo giochetto anche noi, ed i tre al village sono oramai inutilizzabili, imiterò i networks mettendo banalità. Banalità numero uno: il popolo americano disprezza Bush. Lo si intende sia dal pattern del voto, sia dalle percentuali di voters che dichiarano una pessima opinione di Bush e per quello votano Obama. Meglio tardi che mai, a me erano bastati i primi sei mesi. Ora vediamo se a questo landslide, perché lo sarà, segue qualche atto concreto. Io continuo a sognare che qualcuno fra questi delinquenti (Cheney, Rumsfeld, Rove, ecc) finisca se non in galera almeno in tribunale. Non tanto per vendetta (che anche quella non ci starebbe male) ma perché i diritti civili e le regole del gioco sono ciò che rende questo paese unico, e vanno preservati. Chi li tocca deve pagare, salato possibilmente.
Altra osservazione: il voto popolare (ossia, i voti veri e propri) sarà molto più per Obama di quanto non lo saranno i collegi elettorali. Questo perché negli stati dove vince vince con percentuali da PCI emiliano anni '70, mentre dove perde non perde per molto, eccezion fatta per il profondo sud.
Ultima osservazione soporifero-scontata: del blocco di Bush-Rove ha tenuto la Bible Belt ed il Texas, oltre che lo home state del candidato (Arizona). Il resto sembra essere evaporato alla grande. Questo non è bene perché il nuovo post-Bush GOP rischia di assomigliare molto a Sarah e poco al McCain pre-candidatura. E la cosa non mi piace per nulla.
I veterani per obama | andrea | 21:43 Sono sceso al terzo piano, dove al dipartimento di Scienze Politiche gli studenti hanno organizzato in un'aula una festicciola a base di pizza e proiezioni elettorali su grande schermo. Incontro una collega che sapevo essere stata veterana di Desert Storm. Noto che porta ben in vista sulla spalla un adesivo con la dicitura "Veterans for Obama", e io le chiedo ironicamente quanti ce ne siano oltre a lei. Mi fa notare come, secondo le proiezioni che stanno presentando in tv, molte contee con presenza di base militare abbiano votato per Obama, e che c'è un notevole malcontento fra gli ufficiali per il modo in cui la guerra è stata gestita. I veterani per obama... davvero questo non è l'anno dei repubblicani.
CNN ha dato Ohio a Obama | michele | 21:29 Hanno annunciato un "major call" appena finisce la pubblicità (2 minuti e due secondi, we will be back in two&two, stay tuned come dicono qui). Ed è ... cazzo quanta chiacchera per fare spettacolo. Ohio ... I guess it is over!
Qui la situazione è drammatica | alberto | 21:23: Giorgio crede di essere Soledad O'Brien; è qui tutto eccitato che dice, "ragazzi io la chiamo" - e tutti - "che cosa chiami, Giorgio?"; "io chiamo le elezioni per Obama, io le chiamo, ragazzi, le chiamo". Help, Please help!!!!!
Ohio a Obama | giorgio | 21:19 Fox news ha dato Ohio a Obama. Siamo lì lì
Virginia e Florida | giorgio | 21:09 secondo me (e 538.com) vanno a Obama. Intanto New Mexico e Minnesota sono stati called per Obama.
Gli studenti | andrea | 21:00 Stasera ho cenato alla cafeteria dell'università (non preoccupatevi, ai figli dell'elite del Sud piace mangiare bene), e ho trovato un'atmosfera piuttosto rilassata (il big screen tv era sintonizzato su ESPN). Facendo la coda per i tortellini ad un certo punto mi sono stancato e ho aperto il notebook che mi ero portato, e ho caricato cnn.com. Gli studenti attorno a me si sono avvicinati per guardare; quella alla mia destra non aveva la più pallida idea di cosa stesse succedendo, e mi ha chiesto quando si conoscerà il vincitore, e perché la Virginia fosse così interessante; domande che hanno trovato prontamente risposta dallo studente alla mia destra, piuttosto preparato. Fra i tavoli, alcuni notebook aperti sui siti dei principali media. In generale, la maggioranza degli studenti che ho interpellato ha votato giorni fa, in persona o per posta, se possibile. L'impressione è che fra i giovani ci sia un discreto ma non esagerato interesse per l'evento.
La piazza| michele | 20:45 I vari canali, specialmente CNN, mostrano con alta frequenza la folla che si ammassando a Chicago in Grant Park. Mia moglie, che ha buona memoria, commenta che l'atmosfera, sia in ufficio, che in piazza, che "nell'aria" ricorda la Spagna del 28 Ottobre 1982, quando vinse Felipe. Effettivamente, si parva licet, credo la moglie abbia "a point". Il regime Cheney-Bush è durato solo otto anni, ed ha forse causato agli USA danni inferiori di quanti quello di Francisco Franco avesse causato alla Spagna (ma se mettiamo il mondo nel conto, non è chiaro che CB perdano rispetto ad FF), ma la pesante atmosfera di progressiva eliminazione dei diritti civili che era andato instaurando, usando la paura più o meno artificiale del "nemico da fuori" (tema classicamente franchista), non era cosa da poco.
I vini | giorgio | 20:40 abbiamo cominciato col prosecco, siamo passati al cannonau. Intanto Fox ha dato la Georgia a McCain. Non sarà landslide per Obama, al massimo sui 310-320 (se va bene).
A CNN sono molto più cauti | michele | 20:35 Non stanno assegnando nulla, nulla di difficile volevo dire. Connecticut a Obama non fa notizia. Rischiosa la scelta di Fox, visto che al momento il candidato Repubblicano ha più voti di quello Democratico, in Pennsylvania.
La Pennsylvania bis| sandro | 20:32 Fox News assegna la Pennsylvania a Obama. Per McCain è assai dura.
NC Senate| sandro | 20:27 Fox News assegna la vittoria alla candidata democratica Hagan. La sconfitta della Dole avvicina parecchio i democratici ai 59 seggi.
La Pennsylvania | giorgio | 20:12 Ed Rendell, governatore della PA, ha appena detto su CNN che "there is no way McCain is going to win Pennsylvania" È importante perché Rendell stesso era preoccupato la settimana scorsa e aveva spinto Obama a fare più comizi in PA.
Sul New Hampshire | sandro | 20:06 È importante perché è uno degli stati che hanno rimbalzato tra dems e reps tra 2000 e 2004. Gore perse le elezioni nel 2000 perdendo, tra gli altri, il NH.
Record turnout | giorgio | 20:00 CNN riporta che c'è stato un altissimo turnout in Virginia, e che non sapremo i risultati fino a mercoledi mattina. Intanto CNN da ad Obama: IL, NJ, MA, CT, ME, NH, DE e MD. New Hampshire è importante.
Come previsto | giorgio | 19:48 come previsto, stiamo aspettando dati più informativi sulla Virginia. Qui si continua a bere e a chiacchierare, con un po' di apprensione, direi.... sandro sta cercando exit polls su dei siti che non siano Slate.com - pare che l'altra volta abbiano sbagliato dando a Kerry +7. Anche con un bias di +7 Obama vincerebbe PA, VA e NM.
intanto CNN ha dato South Carolina a McCain (tutto previsto)
Kentucky e bradley effect| michele | 19:24 È l'affluenza che fa la differenza. Vedrete, alla fine scopriranno che l'affluenza pro-Obama ha creato il landslide e l'effetto bradley negativo. Tutti quelli che mi hanno scritto o con cui ho parlato oggi, compresi vari giornalisti, hanno affermatio di non aver mai visto tanta gente così, specialmente nei quartieri neri e poveri. Secondo me è tutto lì.
Kentucky e bradley effect| andrea | 19:23 Kentucky è ora dato 54-44 da cnn e 54-45 da foxnews (per McCain). Questo implicherebbe un effetto bradley negativo: queste le ultime polls da 538.com: 56-40, 51-42, 56-39, 55-43
Gli exit poll di Slate.com | sandro | 19:18 Slate.com ha una lunga tradizione di infrangere l'embargo sugli exit polls. Ecco gli ultimissimi.Ohio: Obama +8. New Mexico: Obama +9. Virginia: Obama +9. Pennsylvania: Obama +15. Missouri: Obama +7.Florida: Obama +4
Lo scenario 269-269: la vice-presidenza | sandro | 19:15 Per rendere il tutto ancora più bizzarro, il vice-presidente verrebbe scelto in modo diverso dal presidente: vota il senato a maggioranza in modo standard, senza la regola del ''ogni stato esprime un voto''. In pratica, date le previsioni, questo assicura un vicepresidente democratico. In principio è possibile avere presidente e vice-presidente di partiti diversi. Questo scenario però è molto improbabile, si basa sul fatto che McCain ottenga 26 stati al Congresso. Direi che la conclusione è: 269 è sufficiente per Obama-Biden per raggiungere la vittoria.
Maine e Nebraska | andrea | 19:14 Aggiungiamo un'altra voce alla "bruscopedia" elettorale. Non tutti gli stati assegnano i propri voti elettorali con il criterio maggioritario (e cioé tutti i voti al vincitore dello stato). Maine e Nebraska usano un'allocazione intermedia fra maggioritario e proporzionale: 2 voti elettorali vengono assegnati al vincitore dello stato, i rimanenti vanno al vincente di ciascuno dei distretti elettorali dove vengono eletti i membri del congresso. Si tratta di 3 voti ulteriori per il Nebraska e di 2 per il Maine.
Qualche numero su early voting | giorgio | 18:47 ancora su 538.com, alcuni dati su early voting. Fanno abbastanza impressione.Prima di oggi avevano già votato 31 milioni di persone. La percentuale di early voters nel 2004 era stata del 22.5%. Applicando la stessa percentuale, avremmo 139 milioni di voti complessivi (contro 121 nel 2004 - io ne ho previsti 140). Ovviamente è possibile che gli early voters rappresentino una frazione più alta del voto totale nel 2008 che nel 2004. In Georgia i neri erano il 35% del voto complessivo "early voter". Storicamente, i neri in Georgia hanno rappresentato al massimo il 25% dei votanti. Come diceva Sandro qualche giorno fa, occorre vedere se per i Democratici early voting è complementare o sostituto del voto di oggi.
Kentucky a McCain, Indiana a Obama? | giorgio | 18:31 ok, siamo da alberto, e stiamo guardando i primi dati. McCain è avanti in Kentucky 62-36, mentre in Indiana Obama è avanti 55-45 (ma hanno appena cominciato a fare lo spoglio dei voti "veri", dipende se i primi voti arrivano da South Bend, vicina a Chicago e favorevole a Obama, oppure dal sud dell'Indiana).
Gente seria, e gente meno | michele | 18:13 Noto con piacere che c'è qualcuno che scrive commenti ancora più "leggeri" dei miei ... Il Sandro ed il Giorgio, invece, ci danno con i dati e la tecnica. Mah, a me sembra così ovvio che ha vinto Obama ... immaginatevi se poi sbaglio! Now, THAT would be cool, wouldn't it? Ralph mi ha già detto che se per caso BO perde Missouri per due voti lui viene a caccia della coppia Boldrin ... per non parlare di tutti quelli che tornerebbero dal vinaio di Lafayette chiedendo di restituire il Dom Perignon ... Ok, ok, ragazzi, tranquilli ...sto solo scherzando!
Gli exit polls vanno presi con le pinze | giorgio | 17:22 fivethirtyeight.com ha un bel post sui motivi per cui gli exit polls vanno presi molto, ma molto con le pinze. Essenzialmente, il margine di errore è molto ampio, e questi sondaggi fanno fatica a tenere conto di early voting, di quelli che votano tardi, eccetera. Inoltre, sia nel 2004 che nelle primarie democratiche 2008, hanno sovrastimato (rispettivamente) i voti per Kerry e per Obama.
L'aria è frizzanteM| alberto | 17:04 L'aria è frizzante Molto frizzante. Dal vinaio su Lafayette sembrava Natale - tutti compravano bollicine. C'è tensione ed energia, non si parla d'altro. Piacevole.
Lo scenario 269-269: la presidenza | sandro | 17:00 Esiste una possibilità, molto piccola ma non nulla (3% secondo le ultime simulazioni di Andrea), che ciascun candidato ottenga lo stesso numero di seggi elettorali, ossia 269. Cosa succede in tal caso? Un gran casino, in verità. OK, queste sono le domande che appassionano solo chi si occupa diteoria del disegno dei meccanismi. Ma siccome sono uno di questi e siete capitati in un blog che è anche mio, mò vi racconto. Dunque, la materia è regolata dal12mo emendamentodella costituzione americana, che regola più in generale l'elezione del presidente.Quitrovate un breve riassunto. Si usano due meccanismi diversi per il presidente e il vicepresidente. Il presidente viene eletto dalla House of Representativema contando come uno la delegazione di ciascuno stato. Quindi i 53 deputati della California esprimeranno un solo voto, così come i 32 del Texas, e il singolo senatore del North Dakota o dell'Alaska (quitrovate i numeri di ciascuno stato). All'interno di ciascuno stato si decide a maggioranza, in caso di parità non si vota. Per diventare presidente occorre quindi avere il voto di 26 stati. Non sappiamo ancora come sarà il nuovo congresso, è probabile che sarà controllato dai democratici. I calcoli però sono complicati, perché come detto bisogna assicurarsi di controllare 26 stati, non basta la maggioranza al congresso (che sarà sicuramente democratica. In più, non è scontato che il voto sia al candidato del proprio partito. Per esempio, prendeteHerseth Sandlin, unica rappresentante del South Dakota. Lei è democratica, ma SD voterà sicuramente repubblicano. Cosa dovrà scegliere, il candidato del suo partito o il candidato scelto dal suo stato? A parte le considerazioni morali, votare per il democratico, mostrando scarso rispetto della volontà del suo stato, potrebbe costarle la rielezione tra due anni. Come dicevamo, un bel casino. Se veramente la cosa vi appassiona,quiequic'è una descrizione abbastanza completa dei possibili scenari.
Perché mi cazziano tutti? | michele | 16:31 Come annunciato io non ho votato. E mi stanno cazziando tutti: han cominciato i colleghi prediletti a pranzo (erano solo in tre, perché il 60% della faculty è composto di stranieri, lo speaker oggi è russo ed era theory workshop, che ancor più straniero del resto ...), poi ha continuato una segretaria, poi l'ha fatto la mia assistente ricordandomi che oggi pomeriggio non lavora per me perché è al polling place a far votare la gente e chiedendomi "but, did you vote already?", poi un gruppo di studenti che erano davanti alla porta d'entrata dell'edificio dove stanno Chancellors, Deans e cose varie, poi Ralph (il mio Dean), prima d'iniziare la riunione, poi la sua assistente mentre mi offriva il caffé ... graziaddio mia moglie ha fatto come me, così a casa più tardi non mi cazziano più! Ma cos'è successo all'Amerika dove non votava nessuno e noi astenuti ci trovavamo a nostro agio?
I siti di previsione elettorale | andrea | 16:25 Si possono trovare in rete decine e decine di siti di previsione elettorale. Il mio sito è uno dei tanti, ma quattro anni fa eravamo proprio in pochi, e la grafica stessa delle nostre pagine era piuttosto artigianale. Ci meritammo un articolo sulla prima pagina del Wall Street Journal, che fece decollare le visite. Nell'ultima settimana il mio sito contò una media di 25mila pagine viste (più di 70 mila gli ultimi due giorni). Quest'anno le visite hanno invece stentato a decollare. La settimana scorsa il sito ha oscillato attorno alle 8-900 pagine visualizzate. Due i motivi del declino, a mio avviso. Innanzitutto, persone con più tempo ha disposizione hanno adottato la nostra idea sviluppandola in maniera molto più professionale. Inoltre, mentre 4 anni fa la probabilità di vittoria di Bush oscillava continuamente attorno al 50%, le previsioni quest'anno sono molto meno interessanti. Comunque sia, tutti i siti tendono a prevedere in maniera piuttosto certa la vittoria di Obama. Rimando i lettori interessati al sito 3bluedudes.com, che riporta una interessante aggregazione di decine di siti previsivi, sia per le elezioni presidenziali che per il senato.
Cosa guardare al senato: Georgia on my mind | sandro | 16:05 Dunque, come potrebbero arrivare a 60 i Dems?Oltre a vincere tutte i seggi prima elencati, che è improbabile, l'unica possibilità per i democratici è la Georgia. I sondaggi danno favorito il repubblicano ma laGeorgia, come alcuni altri stati del sud, usa un sistema a doppio turno(runoff).Gli ultimi sondaggi danno tutti il repubblicano Saxby Chambliss in testama sotto il 50%. In pratica questo significa che se il repubblicano non prende il 50% si va al secondo turno. A quel punto tutto dipenderà dall'affluenza elettorale e da quanto sono motivati gli elettorati. Lo scenario più favorevole ai democratici è il seguente: Obama vince, i repubblicani si demoralizzano, e diventa chiaro che il seggio della Georgia è quello che manca per arrivare a 60. I capoccia democratici, compreso il nuovo president-elect, piombano in massa per la campagna e il seggio va ai democratici. Improbabile, non completamente impossibile.
Ancora sulle code | giorgio | 15:38 Christiane Amanpour è la corrispondente per CNN dal medio-orientale. Qui descrive le code ai seggi a New York, che le ricordano le scene in Sud Africa nel 1994 quando fu eletto Mandela, e quelle in Iran quando nel 1998 fu eletto il moderato Khatami a Presidente.
Chissà cosa sta facendo Bush... | alberto | 15:29 ... in questo momento :-)
Cosa guardare al senato: La strada verso 60 | sandro | 15:01 Per capire quali sono i seggi da guardare, è utile dividere i seggi in quattro gruppi.
''Open seats'' che andranno quasi certamente ai democratici.New Mexico, Virginia, Colorado. Tutti seggi ''liberi'' che hanno visto i democratici continuamente favoriti nei sondaggi. Questi portano i democratici a 54.
''Republican seats'' che andranno quasi certamente ai democratici.New Hampshire: i repubblicani stanno sparendo da quasi tutto il New England, e quasi tutti i sondaggi predicono la sconfitta dell'incumbent John Sununu.Alaska: è uno stato normalmente repubblicano ma il candidato repubblicano, il senatore Ted Stevens, è stato appena condannato per corruzione. La condanna è stata il 27 ottobre, quindi non c'è molta evidenza nei sondaggi, mala sconfitta di Stevens è molto probabile. Con questi 2 i seggi democratici vanno a 56.
''Republican seats'' dove è probabile una vittoria democratica. Oregon: stessa storia del New England, la costa ovest sta scappando dai repubblicani. Ma l'incumbent repubblicano è più popolare di Sununu in NH, equesto rende più dfficile la conquista.
''Republican seats'' dove i democratici possono farcela.Minnesota: l'incumbent repubblicano è ''nuovo'', ha appena completato i suoi primi sei anni, e il Minnesota tende a essere democratico. C'è un candidato indipendente, Dean Barkley, che i sondaggi danno tra il 10% e il 20%, e che rende il risultato più difficile da prevedere.North Carolina. L'incumbent, Elizabeth Dole, è sempre meno popolare in uno stato che si è spostato verso i democratici. NC ha una forte presenza afroamericana. La presenza di Obama ne farà aumentare l'afflusso alle urne, e questo aiuterà anche la candidata democratica al Senato.
Morale: i democratici arrivano quasi sicuramente a 56 seggi, 57 è molto probabile, ogni seggio in più se lo devono sudare duro. Se tutto gli va bene arrivano a 59. Ma allora, direte voi, a 60 proprio non ci possono arrivare? Ne parliamo dopo.
Code lunghe e code corte| michele | 14:45 Un altro tema uscito a pranzo, e che molti scordano, è quello delle code per votare. Sembra incredibile ma in questo paese ci sono code anche di tre o quattro ore per andare a votare. Ora, risulta dalla testimonianza dei miei colleghi amerikani di nascita, che tutto dipende da dove voti. Qui a St Louis, per esempio, nei quartieri borghesi e perbene dove viviamo noi la coda è di 10-20 minuti, mentre nel ghetto nero è di tre ore e la coda è lunga un miglio. Non sto esagerando, parlo per testimonianza specifica di persone di cui mi fido alquanto. La cosa è, apparentemente, generalizzata e dipende dai singoli stati,visto che son questi a gestire i seggi elettorali e la loro disponibilità. Storicamente i seggi per-capita sono molti, ben organizzati e con molto personale nei quartieri benestanti, pochi, mal organizzati e senza personale in quelli meno abbienti e nei quartieri neri in generale. Si noti anche che, per andare a votare, non ci si può prendere la mezza giornata festiva, a meno di non utilizzare le proprie ferie. Insomma, il sistema continua ad essere disegnato in modo discriminatorio. Cosa che sapevo da tempo, ma poi te la scordi e ti ci abitui, salvo rendertene conto in circostanze come queste a fronte di code chilometriche da un lato ed assenti dall'altro. Non sto facendo pietismo, ma una questione di principio da un lato. Dall'altro noto che il fenomeno si accentua negli stati tradizionalmente repubblicani e del sud, ma di certo non sparisce in California, New York State o Massachusetts, dove i democratici hanno controllato lo stato per periodi lunghi abbastanza da permettere un riaggiustamento dei seggi elettorali. Invece niente e la discriminazione è particolarmente forte a danno dei neri.
Cosa guardare al senato | sandro | 14:41 Un senatore dura in carica 6 anni ma, a differenza della House of Representatives, il Senato non viene eletto interamente in un dato ciclo elettorale. Invece, più o meno, quello che succede è che ogni due anni si rinnova un terzo del Senato. Quest'anno ci sono 35 seggi senatoriali in palio, 23 attualmente detenuti da repubblicani e 12 da democratici. In generale, dato il forte ''incumbency advantage'', è molto più probabile che un seggiocambi partito quando il senatore che lo occupava non si ripresenta (''open seat''). Per parecchi di questi seggi non ci sarà storia, il senatore verrà confermato. Tra questi, praticamente tutti quelli attualmente in mano ai democratici. Tra quelli repubblicani ci sarà più azione, e la domanda è: quanti di questi verranno acchiappati dai democratici?Attualmente ci sono 51 democratici (contando anche l'indipendente Bernie Sanders del Vermont, che si autoproclama democratico socialista, e l'indipendente Joe Lieberman del Connecticut, che in questa elezione ha appoggiato McCain) e 49 repubblicani. Riassunti generali della situazione li trovatequiequi. Faremo dopo una rassegna dei principali seggi in palio.
Scaramanzie e correlazioni| michele | 14:30 La conversazione avuta al lunch che è appena terminato è stata divertente. Da un lato i miei colleghi fortemente pro-Obama stanno facendo gli scongiuri apparendo pessimisti a livelli da ridere. Uno di loro, che non nomino per carità di patria, è tutto incazzato con le predizioni ottismiste di Andrea ... credo pensi che portino male. In particolare, dice, Andrea si scorda che esiste un common factor che unisce vari stati in bilico, per cui è probabile che se uno degli stati va da quel lato ci vadano anche gli altri. La teoria mi sembra improbabile, ma non importa. Il punto divertente è che metà del lunch l'abbiamo passato a discutere su chi vincerà Virginia, perché sempre secondo il mio innominato collega se McCain vince in Virginia può vincere gli electoral colleges ed allora è un casino perché il voto popolare andrà di sicuro per Obama ... Strana gente, mi son detto.
Contraddizioni in seno al popolo | sandro | 14:11 Io comunque non sono d'accordo con le valutazioni di Giorgio e Alberto sul ''menomale'' dei democratici non a 60. Il filibustering si usa soprattutto su legislazione non-economica, tipo nomine alla Corte Suprema. Più difficilmente su questioni di bilancio, praticamente mai per provvedimenti di incremento della spesa. Questo significa che i danni principali che i democratici possono fare richiedono la maggioranza semplice, non quella qualificata. La maggioranza semplice la avranno, ei danni li faranno, come li hanno fatti i repubblicani. Con 60 seggi potrebbero mettere qualche bel giudice giovane e ultraliberal alla corte suprema, che non sarebbe male a bilanciamento delle due nomine di Roberts e Alito. La cosa ottimale era presidente democratico (e prestigioso) e maggioranza repubblicana. Ma, dato un presidente democratico, preferirei una maggioranza di 60 a una di 58.
Ma cosa c'è di magico in 60 seggi al Senato? | sandro | 14:04 Per le regole del senato, si può fare ostruzionismo a oltranza, impedendo il voto. Questa tattica, detta filibuster,è usata dalle minoranze per bloccare nomine o leggi indesiderate. Ilsuo uso è diventato con il tempo più frequente. Negli anni 60 venneusata dai senatori degli stati del Sud per cercare di bloccare le leggisui civil rights. Recentemente, prima del 2006, è stata usata daidemocratici per bloccare alcune nomine a giudice particolarmentesgradite. Con 60 seggi però si può imporre che si chiuda il dibattito esi vada al voto, una procedura detta cloture. Quindi i 60 seggi sono importanti perché eliminano il potere di filibuster della minoranza.
Landslide e cortei di auto per le strade | alberto | 13:57 Anche io penso che ci sarà un "negative Bradley effect". O chiamiamolo "momentum", come fanno gli amerikani- o anche "riding the bubble". Non esistono queste espressioni in italiano? "Cavalcare la tigre"? Non proprio la stessa cosa. Insomma, sto divagando. Il paese sarà nelle strade, almeno nelle grandi città, con cortei da finale di coppa del mondo. Cosa darei per essere nel South Side di Chicago stasera. Anch'io penso che il senato a 60 i democratici se lo scordano (meno male!).
L'effetto Bradley | andrea | 13:39 Uno degli aspetti che rendono incerto il risultato riguarda il famoso "effetto Bradley", di cui ha parlato Sandro in uno dei commenti agli articoli precedenti che non trovo, e cioé della possibilità che il risultato di un candidato nero sia sovrastimato nei sondaggi, per la riluttanza degli intervistati di rivelare di preferire il candidato non-nero. Conosco due lavori accademici sulla questione. Il più recente, di David Strömberg, stima, usando dati da 431 elezioni per la camera, il senato, e per il posto di governatore, che il candidato nero riceva una quota dei voti fra il 2 ed il 3 per cento inferiore ai voti riportati nei sondaggi. David ritiene che il suo studio sia più accurato di un simile studio da parte di David Hopkins, che non riscontra un effetto Bradley significativo.
Ho preso per buoni i risultati di Strömberg e ho ricalcolato le simulazioni che riporto nel mio sito di previsioni togliendo due o tre per cento alla vote share di Obama in ciascuno stato. Il risultato è piuttosto preoccupante per obama: se l'effetto Bradley è del tre per cento, Obama ottiene in valore atteso solo 259 voti elettorali, sotto la soglia per vincere. La probabilità che obama vinca le elezioni è attorno al 17%. Se l'effetto è del due per cento le probabilità i voti elettorali attesi sono 306.5, con circa 62% probabilità di vittoria.
Il mercato sale oggi | alberto| 13:26 Dow Jones: 1:23 pm 9,593.10 +273.27 +2.93% ...vorrà dire qualcosa??
358 voti elettorali per Obama | andrea | 13:23 Un giornalista del Wall Street Journal mi ha chiesto ieri sera una previsione, e gli ho mandato le ultime dal mio sito 345 voti elettorali per Obama, e 58 senatori democratici, incluso Lieberman, 1 indipendente, e 41 repubblicani. Stamane con i nuovi sondaggi la previsione è di 327 voti. Il mio sito però si fida troppo dei sondaggi. Io propendo per un "negative Bradley effect" di un punto percentuale. Questo significherebbe, secondo il mio simulatore usandogli ultimi sondaggi, che Obama porterebbe a casa 358 voti elettorali. Aggiungendoci un coat-tail effect, ipotizzo dunque un senatore demoratico in più, portando i senatori democratici a 59 (inclusoLieberman).
Le mie previsioni | sandro | 13:03 Il voto al senato lo discuto poi a puntate. Per il voto popolare, vittoria di Obama tra 3 e 5 punti percentuali. Per i voti elettorali
1) Voti sicuri: tutti gli stati di Kerry (compresa Pennsylvania) più Iowa e New Mexico. Fa 264 voti. Tra questi l'unico veramente controverso è la Pennsylvania. Baso la mia previsione sul fatto che Obama non sta facendo campagna in quello stato, evidentemente i loro polls interni dicono di star tranquilli. McCain sta facendo furiosamente campagna ma la verità è che non può fare molto altro. Senza Pennsylvania, come dicono da queste parti, he's screwed. Deve almeno provarci.
2) Sicuro al 75%: Colorado. Sono 9 voti elettorali che lo portano a 273, dando la vittoria.
3) Al 50% ciascuno: Florida, Ohio, Virginia, Nevada. Per composizione demografica e tradizione politica secondo me questi stati sono variabili indipendenti. Mi aspetto che due vadano da una parte e due dall'altra, ma non saprei dire quali. E non è impossibile che vadano tutti all'uno o all'altro (probabilità 1/16 ciascuno). Caveat: non sono invece indipendenti Colorado e New Mexico. Il coefficiente di correlazione non è uno ma è positivo: se Obama va forte tra gli ispanici è probabile li vinca entrambi, se gli ispanici gli voltano le spalle rischia di perderli entrambi.
4) Tutti gli altri stati vanno a McCain. In particolare Obama non riuscirà a vincere il North Carolina e tanto meno Georgia e Indiana.
Morale: molto probabile vinca Obama, ma non scontato. Direi che propendo per la quotazione di intrade.com (la probabilità di vittoria di Obama è circa il 90%). Obama può perdere se va male in Colorado e in tutti gli stati che ho dato al 50%. Però basta uno di questi 5 stati per vincere (tranne Nevada, che genererebbe 269-269; in tal caso ci sarebbe da divertirsi, poi magari spieghiamo che succede). L'unica seria speranza per McCain è vincere la Pennsylvania e pregare per gli altri stati, ma non vedo come possa farcela.
Le mie previsioni | michele | 12:30 ovviamente la presidenza la vince Obama. Quanti electoral votes? Boh, diciamo più di 300, ad occhio e croce e fidandomi del sito di Andrea. Credo prenderà una percentuale alta del voto popolare perché negli stati delle due coste, in cui vince di sicuro, vincerà con una forte maggioranza. Quindi io prevedo un 52% di voto popolare per Obama. Niente senato a 60 per i democratici, se fanno 57 son fortunati. Io direi 56 è più probabile.
Intanto, in un villaggio del New Hampshire | giorgio | 12:28 sempre secondo CNN, i primi risultati danno Obama con un vantaggio schiacciante: 15 schede a 6! (Questa è una tradizione, un piccolo villaggio del New Hampshire vota sempre pochi minuti dopo mezzanotte, tutti gli elettori registrati votano insieme, per essere i primi ad annunciare i risultati).
Lunghe code per votare | giorgio | 12:12CNN riporta che ci sono isolati casi di macchinette che non funzionano, ma il problema principale sembra essere lunghe code e lunghe attese per votare.
Vincerà Obama | giorgio | 12:05 Intanto riassumo le previsioni che ho inviato l'altroieri. A occhio, credo che Obama vincerà non solo in CO e NM, ma anche in PA, VA, NV e FL. Prenderà almeno 318 voti. Credo inoltre che vincerà il voto popolare con almeno sei punti percentuali di scarto. In ogni caso, per entrambi gli scenari, un'indicazione forte, stasera, arriverà dalla Virginia. Li' i seggi chiudono alle 19 (l'una ora italiana). Se la Virginia va ad Obama, allora molto probabilmente prenderà anche PA, e Obama ha chiuso la partita. Per il Senato, niente 60 per i Democratici (graziaddio).
La coda per votare | giorgio | 12:01 Iniziamo la nostra diretta per le elezioni USA 2008. Sono appena passato davanti al YMCA vicino a casa mia e c'era una discreta coda per votare, direi almeno mezz'ora. La commessa del negozio sotto casa ha detto che è andata a votare alle 6:30 stamattina e c'era una coda che girava intorno a tutto l'isolato. Ha fatto 45 minuti di coda. Nello stato di NY i seggi hanno aperto alle 6 stamattina.
Su intrade Obama è dato al 94%. Sembra che la notte elettorale sarà corta.
Anch'io continuo a prevedere una vittoria netta per Obama. Ma potrebbe volerci un po' di tempo stasera. Credo che anche dopo la chiusura dei seggi ci sara' ancora un sacco di gente in coda a votare. Questo potrebbe rallentare lo spoglio delle schede.