20 Maggio 2016
L'edizione odierna de "Il Gazzettino di Rovigo" ha dedicato la prima
pagina ai disagi provocati dallo sciopero selvaggio dei lavavetri,
indetto dalle venti sigle sindacali che rappresentano la categoria in
segno di protesta nei confronti del Consiglio Provinciale di Rovigo, che ha deciso la liberalizzazione
dell'accesso alla lucrosa professione. Come e' noto, nel mese di maggio
gli sciami di insetti che infestano il Rovigotto sono piu' consistenti
che mai. Stampandosi sui parabrezza delle auto, vanno a costituire un
vero e proprio pericolo per la circolazione. Secondo un indagine della
Doxa, il Rovigotto medio fa lavare i vetri della propria auto ogni 30 chilometri di
percorrenza. Riportiamo di seguito uno stralcio dell'articolo del
Gazzettino.
"Nella giornata di ieri, date le ingenti concentrazioni di
insetti e riscontrata la pressoche' totale assenza di lavavetri nelle
stazioni di servizio, la Polizia Stradale ha chiuso la A13 tra i
caselli di Occhiobello e Boara, in entrambi i sensi di marcia. Domani
il prefetto potrebbe disporre la precettazione.
Lo slogan dei sindacati, l'ormai celebre "una licenza, una spugna", fa
riferimento alla proposta del Consiglio di autorizzare piu'
lavavetri ad operare con una sola licenza. La proposta costituisce il
tentativo di attuare la promessa fatta agli elettori di aumentare il
numero di postazioni di lavaggio vetri, prolungarne gli orari di
apertura al pubblico, e diminuire i prezzi.
Il problema, lo ricordiamo, si origino' dieci anni addietro, quando i
lavavetri rovigotti, sulla scorta del successo dei tassisti nella
difesa dei loro privilegi, ottennero che la pulizia dei vetri delle
auto fosse riconosciuta dal Consiglio Provinciale stesso quale servizio pubblico. Motivando la decisione,
l'allora Presidente del consesso dichiaro' che la sicurezza della
circolazione stradale in Provincia dipende in modo cruciale dalla
perizia dei lavavetri, perizia che puo' essere assicurata solamente
tramite la regolamentazione della loro attivita'. A seguito del
riconoscimento, l'accesso alla professione di lavavetri avviene previo
ottenimento di una licenza e, quanto piu' importante, il rilascio di
nuove licenze e' soggetto all'assenso della famigerata ULR (Unione
Lavavetri Rovigotti).
Cari Rovigotti, quante volte, dopo esservi intrattenuti fino a tarda
notte con la vostra ragazza sulle rive del Po, vi siete aggirati invano
alla ricerca di un lavavetri? Quante volte, sconsolati, avete
furtivamente estratto la vostra spugna abusiva dal vano motore della
vostra vettura (la detenzione di spugne per lavaggio vetri e' da anni
un reato, ndr), e vi siete accinti alla pulizia del vostro parabrezza?
E, infine, quante volte, al ritorno a casa dopo una giornata passata
nei campi, avete incrociato il vostro lavavetri che sfrecciava
abbronzato con la sua nuova BMW cabriolet? Che rabbia!
E pensare che tutto cio' forse non sarebbe successo se, in quella
famigerata estate del 2006, il governo Prodi si fosse opposto con
decisione ai tassisti. Che Paese sfigato l'Italia... inferiore
anche sulle lobby. Altri Paesi hanno quelle dei petrolieri, delle
aziende farmaceutiche, ... noi abbiamo quelle dei tassinari e dei
lavavetri."
Ma non si dice rovigini? Lasciando da parte gli abitanti di Rovigo, la retromarcia del governo sui taxisti è veramente preoccupante.
Hai ragione, mi sono preso una licenza. Credo che gli abitanti si definiscano rodigini (wikipedia conferma) e che 'rovigino' talora identifichi la regione (il Polesine). Ho usato 'rovigotto', perche' mi e' stato detto e' la voce dialettale. La retromarcia del governo e' davvero tragica. In pratica e' la reiterazione di un messaggio noto: "Stanno minacciando le tue rendite monopolistiche? Voglio eliminare i tuoi privilegi medievali? Qualche giorno (tuttalpiu' settimane) di urla, occupazioni abusive, violenze e minacce, e tutto si risolve in nulla". Altre categorie ne sapranno fare tesoro, ahime'.