Il comportamento dei maggiori quotidiani italiani sulla storia dell'orologio di Bush è stato semplicemente ripugnante.
Cosa
è successo era ovvio a chiunque lo volesse vedere, ossia il W. si è
levato l'orologio prima di tuffare mani e braccia nella folla perché
c'era il rischio di graffiare e graffiarsi.
Su questo Corriere,
Repubblica etc. hanno iniziato a ricamare. La prima cosa che è loro
venuta in mente non è stata quella ovvia ma quella che più solleticava
gli istinti razzisti più meschini del popolino: se l'orologio non c'era
più doveva per forza essere stato rubato. Il messaggio neanche tanto
implicito era: non lo sapevate che gli albanesi sono una manica di
ladri di cui non c'è da fidarsi? Chiaro, dai loro la mano e ti fregano
l'orologio. Tutto questo, ovviamente, senza uno straccio di prova.
Proprio una bella porcheria, che fa il paio con il trattamento che
venne riservato a quel tunisino a cui i simpatici vicini padani hanno
massacrato la famiglia. Almeno lì qualcuno poi si scusò (tranne quel
rivoltante pennivendolo di Feltri). Voglio vedere stavolta chi si scuserà.
Non verrà loro nemmeno in mente.
sandro, scusa ma questo sulla stampa italiana mi sembra davvero un cheap shot
as far as I know la notizia e' stata trattata piu' o meno nello stesso modo un po' dovunque, guardati ad esempio il times o el pais
la mia impressione e' che l'ipotesi del furto sia stata rilanciata un po' da tutti perche' era la piu' "intrigante", il razzismo (almeno stavolta) non c'entra un granche'
Non e' stata trattata allo stesso modo, sul Times hanno ripreso espressamente la stampa italiana che si e' eccitata sulla presunta notizia dell'orologio mentre l'articolo di El Pais e' tutto sommato posato, e dice che anche se sembra che abbia perso l'orologio, in realta', secondo varie fonti, no.
E' tutto qui: c'e' differenza tra il suggerire che l'ha perso e che glielo han rubato