"Non è consentito ricorrere all'indebitamento, se non nelle fasi avverse del ciclo economico nei limiti degli effetti da esso determinati, o per uno stato di necessità che non può essere sostenuto con le ordinarie decisioni di bilancio" (da Repubblica on line).
Da sola, la clausola sui “limiti degli effetti del ciclo” sarebbe abbastanza risibile: prevedo dotte discussioni fra Scilipoti e Di Pietro sul filtro migliore per separare ciclo da trend (Hodrick-Prescott? Baxter-King?).
La clausola dello “stato di necessità” è assolutamente demenziale. Che vuol dire? E’ proprio necessario un terremoto o basta l’avvicinarsi delle elezioni? Chi lo proclama lo stato di necessità? Una commissione di saggi bipartisan? Il Parlamento a maggioranza di due terzi? Il Governo?
Un applauso alle coorti di "liberalidel ..." che, in questi mesi, hanno offerto la foglia di fico per questa ennesima presa per i fondelli.
Mi informano che ora due di essi (Rossi e Martino) hanno proposto una cosa veramente seria e veramente tough: pareggio di bilancio per il 2013 e tetto costituzionale del 45% alla spesa pubblica in percentuale del PIL!
Eppoi qualcuno pensa che vada la pena moderare i toni perché, così facendo, questa banda di buffoni ignoranti e delinquenziali forse ci ascolterebbero di più? Ma per favore!
touchè :-)
ecco il testo approvato in consiglio dei ministri...
www.mef.gov.it/documenti/open.asp
al di là di tutto,a parte la questione relativa agli eventi eccezionali cosi' mal posta...la regola legata al ciclo,alla fine non è uguale alla regola del patto di stabilità e crescita,solo spostato invece che al 3%,al pareggio di bilancio e con un vincolo costituzionale nazionale invece che con un vincolo europeo con sanzioni ridicole,tra l'altro manco mai applicate in questi decenni,quando anche Germania e Francia in diversi anni hanno sforato la regola per cui venne proprio modificata con il riferimento al ciclo economico?Io penso che tendenzialmente,con il nostro debito pubblico,l'Italia dovrebbe avere sempre "almeno" il pareggio di bilancio...cioè in tempi di crescita,avere un surplus di 2-3 punti di PIL con la previsione che nei momenti di recessione il bilancio sia almeno in pareggio...per poter ridurre di diversi punti all'anno il rapporto debito/PIL e impedire di vederlo riaumentare negli anni di crisi o comunque riaumentare di molti punti (ad esempio,se si riferificasse una caduta del PIL nominale del 3 % come nel 2009,comunque avendo un pareggio di bilancio,il rapporto debito/PIL non sarebbe riaumentato di 10 punti in un anno ma al massimo di 2-3 punti e anche visti comunque i bassi tassi di crescita del nostro PIL...E comunque,certo la nostra classe politica è abbastanza disastrosa,pero' mi risulta che regole simili sono state introdotte in diversi paesi europei,considerati molto piu' seri del nostro...
in due mesi non sono riusciti a tagliare la spesa di un punto ma secondo Martino l'anno prossimo la taglierebbero di 5?
Ma va là!
Svezia 2010:
General government revenue (% of GDP)
51.211 %
General government total expenditure (% of GDP)
51.44 %
Total Government Net Lending/ Borrowing (% of GDP)
-0.23 %
→
GDP Growth (Constant Prices, National Currency)
5.536 %
ecco la proposta di cui parli...
www.pietroichino.it