La manovra e le cose da fare

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Riflessioni sparse in  calce al post scritto con Alberto sulla manovra.

Non ho potuto per ragioni di tempo intervenire del dibattito seguito al post scritto con Alberto sulla manovra. Per rimediare, eserciterò le mie prerogative di redattore rilanciando la discussione mediante un post. Come sempre ci sono state molte riflessioni interessanti che meritano di essere commentate. Andrò per punti.

Primo. Un tema caldo di dibattito è quanta parte della colpa dobbiamo assegnare all'establishment politico e alla variegata corte intelllettuale che gli sta intorno. Abbiamo esagerato nel dare dei cialtroni e dei ciarlatani a questi signori? È la classe politica semplicemente lo specchio del paese, e quindi senza particolari colpe rispetto a operai, imprenditori, professori e quant'altro? Sul primo punto rispondo che sì, abbiamo fatto bene. Sul secondo rispondo che la questione è largamente irrilevante. Provo a spiegarmi.

Riguardo al primo punto, va detto anzitutto che nel paese non c'è la percezione di quanto distanti i suoi comportamenti siano da una democrazia normale. Una vicenda come quella del tentativo furtivo di Berlusconi di inserire la norma salva-Fininvest nella manovra avrebbe condotto alle dimissioni immediate dell'esecutivo in qualunque altro paese industrializzato. Ma la cosa ancora più triste è che simili, incredibili, episodi sono continui e ripetuti. Circa un anno fa, tanto per dire, questo governo cercò di inventarsi un ministero solo per evitare il processo a un criminale che risponde al nome di Aldo Brancher. Fallito il tentativo, detto criminale è stato condannato pochi giorni dopo per ricettazione e appropriazione indebita, condanna già confermata in appello. E non parliamo neanche delle telefonate in questura. Niente di lontanamente simile accade in Francia, Inghilterra, Germania e chi più ne ha più ne metta. Al contrario, simili vicende condurrebbero inevitabilmente non solo alla caduta del governo ma alla permanente emarginazione politica di tutti gli attori implicati.

In questa cornice di eversione dall'alto, si è aggiunta la mala gestione economica del paese. Nessuno dei problemi strutturali del paese è stato minimamente sfiorato, e per giunta ci è toccato sentire per anni le dichiarazioni autocongratulatorie dei nostri governanti su quanto bene stavano gestendo la crisi (e, quindi, di quanto inutili fossero le riforme invocate da più parti). In questo contesto, il giudizio di ciarlatani e cialtroni, per i nostri governanti e per i cosidetti intellettuali che hanno cercato e cercano di nascondere le loro colpe è ampiamente meritato. Quasi troppo poco, infatti. Il livello di disonestà intellettuale è stato e continua a essere a tali livelli che forse parole più forti sarebbero adatte. E, per favore, niente facili accuse di populismo, qualunquismo, atteggiamento antipolitico o altre simili menate. Non stiamo menando fendenti a vuoto e non stiamo semplicemente ventilando la nostra rabbia. Abbiamo le idee molto chiare, a differenza di qualunquisti e populisti di ogni sorta, sulle cose da fare e sappiamo anche che molte di queste sono dolorose e politicamente difficili. Ma sappiamo pure che l'attuale classe politica semplicemente non è adatta alla bisogna. È, in effetti, una drammatica zavorra per il paese di cui è necessario liberarsi il prima possibile.

Sul secondo punto, la ragione per cui ritengo irrilevante che la classe politica sia lo specchio del paese è che, dal punto di vista operativo, questo non aggiunge niente. È una caratteristica comune di tutti gli argomenti del tipo ''poverino, non è colpa sua, è colpa della società''. Se un ragazzo va in giro rubando e ammazzando, bisogna acchiapparlo e metterlo in galera. Se poi scopriamo che viene da una famiglia disfunzionale, che è cresciuto tra povertà e abusi familiari, che non ha mai avuto una decente possibilità di ottenere un'educazione, questo ci farà provare umana pietà e ci richiederà di pensare a come fare perché situazioni di degrado che conducono al crimine diventino meno frequenti. Ma tutto questo non toglie che il ragazzo vada tenuto in galera e debba pagare per i suoi crimini. Esattamente lo stesso ragionamento si applica alla classe politica. Chiaramente questi signori sono espressione di una società in cui il senso morale è fortemente indebolito (non fosse così, come osservato prima, lo sdegno popolare avrebbe già condotto alla cacciata di questi cialtroni tempo fa). Chiaramente la loro ignoranza e incultura sono la spia di un atteggiamento antiscientifico assai diffuso nella società italiana. E allora? Dobbiamo forse per questo tollerarne i comportamenti? No. Al pari del criminale che va messo in galera indipendentemente dal suo background familiare, i politici cialtroni e ciarlatani vanno mandati via, punto e basta. Certo, la situazione della società rende più difficile (più difficile, non impossibile; ne abbiamo avuti di ministri assai migliori di Tremonti, Brunetta, Calderoli e del resto della banda attuale) sostituirli con altri più decenti. Ma questo non deve far deviare dal principio fondamentale per cui le cattive azioni vanno punite. Ossia, ripeto, i politici cialtroni e incapaci vanno mandati via. È un punto elementare di teoria degli incentivi. Non punire le azioni indesiderate significa fomentare tali azioni. E poi, consentitemi lo sfogo, l'Italia sarà anche piena di difetti ma io proprio non ce la faccio a credere il paese non sia meglio di personaggi come La Russa.

Secondo. La chiamata all'azione. Lo ha fatto in modo eloquente Filippo Bruno, che è un caro amico. Parliamone. Ma vorrei che fosse chiaro che qui il problema, più che intellettuale è politico, nel senso in cui la politica è sangue e merda. Possiamo fare tutti i calcoli che vogliamo e stilare tutti i programmi che vogliamo, ma alla fine la domanda sarà sempre la stessa, che è quella che Stalin pose al Papa: quante divisioni avete? Costruire un programma di politica economica coerente e sensato non è difficile. Di proposte concrete, anche su questo sito, se ne sono fatte diverse (limitandomi alle cose che ho scritto io si veda qui, qui, e qui). Proposte sensate escono regolarmente dalla Banca d'Italia e da altri think tanks. Elaborarle in un insieme coerente non è complicato, anche se richiede un po' di tempo e pazienza. Ma poi? Poi le proposte vanno vendute al paese, e questo sì che è complicato. E va cercato il personale politico in grado di portare avanti le proposte, cosa ancora più complicata.

Non è un caso che Berlusconi, quando programmò la discesa in campo, si occupò principalmente della parte di comunicazione e propaganda; il programma era irrilevante. E, alla fine, il personale politico lo reclutò direttamente dai rimasugli del pentapartito e nelle sue aziende, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Per lui ovviamente andava bene così, l'unico obiettivo era la conquista del potere.

Ma quella esperienza è abbastanza rappresentativa di ciò che serve se si desidera intervenire nel gioco politico. Alla fine quando vuoi costruire una forza politica, quando vuoi diventare rilevante nelle scelte politiche di questo hai bisogno: potenza di fuoco mediatica (che in Italia vuole ancora dire in buona misura accesso alle televisioni, non certo al nostro blog casereccio) e gente sul territorio che ha contatti e muove voti. Io sono più che disponibile ad ascoltare proposte e opinioni al riguardo, ma vorrei fosse chiaro fin dall'inizio che fare politica attiva è un mestiere complicato, e non è il mio mestiere. Ci vuole qualcuno che il mestiere sappia farlo e che ponga anche tra le priorità l'attuazione di politiche economiche sensate.

Terzo. Questo non è un punto che è stato sollevato nel dibattito, ma ce lo metto io. Riguarda il valore della teoria economica e le costanti polemiche sulla sua utilità o meno. Il 30 giugno io e Alberto abbiamo scritto un post in cui affermavamo che la manovra mancava di credibilità e che pertanto generava il rischio di una crisi di fiducia nel debito italiano. La cosa che ci tengo a sottolineare è che noi (certamente non io [nemmeno io, alberto]) non abbiamo previsto che la crisi di fiducia si sarebbe verificata in meno di una settimana. Fossimo stati capaci di tanto avremmo venduto allo scoperto una montagna di Btp e adesso staremmo avidamente contando i nostri guadagni. Quello che avevamo detto e previsto è che in una situazione in cui il debito pubblico è elevato e i governanti hanno un track record ormai decennale di bassa crescita, incapacità di fare riforme e incapacità di contenere la spesa, una manovra che ritarda a dopo le prossime elezioni il grosso degli interventi genera sfiducia e instabilità. Tale situazione con alta probabilità conduce a una crisi di fiducia, anche se è impossibile dire quando esattamente ciò può accadere. Risulta che alla fine è successo subito. Ma noi non sapevamo che sarebbe successo subito, anche se lo ritenevamo possibile.

Questo è quello che la scienza economica può fare. È tanto o è poco? Decidete voi. Chi continua a chiedere predizioni puntuali (crescerà la borsa domani? in che data esattamente gli investitori perderanno fiducia in un governo sprecone?) inevitabilmente resterà deluso, e decreterà che l'economia non serve a nulla. Chi invece vuole ragionare, capire e trarre le dovute prescrizioni normative (per esempio: è stupido gracchiare sui conti ''messi in sicurezza'' quando il debito è alto e crescente, è invece opportuno avviare riforme strutturali per la riduzione del debito) troverà ottimi e utili strumenti. Forse non è tanto, ma a nostro avviso è molto meglio di qualunque alternativa esistente. Certo meglio degli idioti che ci hanno intimato ''silete economisti''.

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Commenti

Ci sono 109 commenti

Le cose da fare : proviamo a fare un elenco breve e ragionato ? partiamo dal fatto che un intero decennio è stato buttato via da questo paese di cialtroni.

Da li, dalla situazione di dieci anni fa bisogna ripartire soprattutto sotto l’aspetto economico, perchè i peggiori danni del tremontismo-berlusconismo-leghismo li vediamo nella parte economica del paese ormai quasi completamente bloccata.

Esistono però delle ovvie priorità di tipo istituzionale, estremamente urgenti, per evitare che quello che è appena successo possa ricapitarci addosso : elenco solo i titoli :

- riforma elettorale (evitando pasticci all’italiana : semplicemente scegliere tra maggioritario uninominale inglese oppure maggioritario con ballottaggio oppure, se ci vogliamo tenere un sistema fondamentalmente parlamentare , allora proporzionale alla tedesca con sbarramento).
- regolamentazione del possesso di televisioni e giornali;
- incandidabilità/ineleggibilità per concessionari pubblici (i proprietari, non i managers)
- riforma della giustizia civile in una logica di maggiore efficienza/efficacia, ristrutturando la magistratura , abolendo un grado di giudizio, togliendo alla difesa tutte le possibilità di procrastinare il giudizio definitivo adeguandosi alle legislazioni più diffuse nella comunità europea.
Fatto questo, bisogna tornare all’economia : la cattiva notizia è che dopo 10 anni ignominiosi toccherà di nuovo alla sinistra tentare di mettere i conti a posto, cosa che significa gestire il bilancio in una logica di rigore: quella di ciampi, prodi, padoaschioppa e visco…sperando che la sinistra radicale, da un lato,abbia la pazienza di aspettare i frutti di questo lavoro – cinque anni… almeno – e quello che resterà dell’armata brancaleone berlusconiana leghista, dall’altro lato, non riesca a ricominciare a fare danni troppo presto.

Parliamo di economia e bilancio.

Dal debito pubblico non si rientra mai : l’obbiettivo deve essere, impedirne la crescita ulteriore e gestirlo in termini fondamentali cioè mantenendo una velocita di sviluppo dell’economia (che si misura purtroppo con il pil) ben maggiore della crescita del debito (è questa la grande truffa di tremonti : ha bloccato la crescita, ma nonostante i cosiddetti tagli, solo il debito è cresciuto costantemente mentre lo sviluppo è sparito).

Per ricondurre la gestione del debito pubblico entro canali di sopportabilità economica bisogna ridurre la spesa pubblica e attivare politiche di sviluppo, di forte crescita del pil (che è fermo al livello di 10 anni fa);

Per incentivare la crescita bisogna modulare un intervento di revisione fiscale che riduca la imposizione sui produttori di reddito (aziende e lavoratori), che colpisca l’evasione fiscale, che incrementi l’imposizione sui percettori di rendite.(per chi vive di rendita e si guarda bene dal lavorare o avere una attività imprenditoriale oggi l’italia è un vero paradiso fiscale al 12.50%).Considerando l’elevata imposizione sui consumi (non progressiva e ingiusta per le classi meno abbienti) le azioni sono semplici : copertura della riduzione delle aliquote sui produttori (aziende comprese) con incremento delle aliquote sulle rendite; contemporanea deducibilità dal reddito di tutte le tasse sui consumi (iva) pagate durante l’anno e se possibile dei costi sostenuti: in questo modo il grosso dell’evasione fiscale si recupera perchè tutti pretenderemo ricevute,fatture e scontrini da parte di quei produttori/venditori di beni e servizi che possono facilmente evadere ed eludere.
Ovviamente non basta perchè la spesa pubblica deve essere ridotta nel suo ammontare assoluto, cosa che si può ottenere solo con una razionalizzazione e ristrutturazione della pubblica amministrazione.

Deve essere chiaro che il cosidetto federalismo non otterrà questo obbiettivo.Per ridurre il costo della pubblica amministrazione bisogna eliminare uno dei quattro livelli di gestione (comune-provincia-regione-stato) e ognuno di loro razionalizzato.

Non cosi’ difficile se lo si vuol fare davvero :
- a livello comunale : azzeramento circoscrizioni, comunità montane, etc; fusione obbligatoria dei piccoli comuni in comuni di almeno 15.000 abitanti; riduzione, privatizzazione,razionalizzazione delle società partecipate dalle pubbliche amministrazioni;
- province : abolizione delle province delle grandi città e costituzione delle “città metropolitane” come risultante dell’aggregazione amministrativa di comune e provincia di Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna,Firenze, Bari , Palermo, Genova.Se questo desse come risultante la nascita di qualche nuova provincia dei comuni limitrofi non è un problema, le province non fanno nessun danno e le piccole province funzionano molto bene in generale, costando molto poco : sono quelle collegate alle grandi città che non servono a nulla.
- abolizione regioni a statuto ordinario e speciale : questo è il punto fondamentale.
le regioni oltre ad essere l’alibi di uno psuedofederalismo-regionalismo mal pensato e mai teorizzato, storicamente infondato e funzionalmente disastroso, sono la struttura più inefficace, incontrollata, produttrice di debito, di dipendenti pubblici inutili, di governatori e parlamentini inutili, costosi e corrotti.

Deve essere ben chiaro che chi voglia tentare di far ripartire il paese deve buttare tutto quello che ha cercato di fare il centro destra, a partire dal ridicolo federalismo senza un progetto e azzerare tutto.Si deve riportare la pubblica amministrazione ad una dimensione che si sarebbe potuta ottenere con una robusta informatizzazione, quindi fortemente ridotta e senza il livello amministrativo regionale.So che molti preferirebbero un abolizione delle province : è un alternativa forse accettabile, ma io sono fortemente convinto che le province siano meno dannose delle regioni.Da uno che si vuol far chiamare governatore diffiderei comunque, a prescindere.
Prima del 74-75 le regioni non c’erano e lo stato funzionava meglio di ora, nessuno ne sentiva la necessità: la loro nascita coincide con l’esplosione del debito pubblico, con l’implosione della pubblica amministrazione che perde la capacità gestionale di un governo centralizzato e non acquisterà mai la capacità operativa di una struttura federale,perchè l’italia non ha mai avuto una storia federalista. L’italia è un paese troppo piccolo e poco dinamico per potere sopportare una sovrastruttura federalista.

Gli italiani cosi’ come non sono mai stati in grado di controllare l’attività e l’efficienza dei parlamentari nemmeno sono in grado di valutare quello che si fa nei capoluoghi di regione ( ed i partiti lo sanno benissimo ); invece per vecchia tradizionale comunale gli italiani sanno controllare i sindaci ed i presidenti delle province … che infatti – a parte le grandi città dove sono sostanzialmente inutili ed uno spreco – funzionano benino e con pochi soldi.

Certo a patto di avere una forte e seria maggioranza.

Visto il risultato penoso del berlusconismo, avere una forte maggioranza potrà essere anche possibile : che sia fatta da gente seria, competente e decisa…è tutto da vedere
Con la soppressione delle regioni , a questo punto cadrebbe la logica del senato federale, quindi si potrebbe rinunciare ad bicameralismo perfetto ed avere solo una camera dei deputati.
Provate a immaginare questo paese senza la sovrastruttura pesantissima ed inutile delle regioni e con una modalità di gestione logica della sanità ( che non ha affatto bisogno di una dimensione regionale, ma deve organizzarsi per distretti razionali di utenti e territori), di colpo vi sembrerà un paese più leggero e con qualche speranza.

E’ chiaro che in questo modo dovranno andare a casa e possibilmente a lavorare i presiudenti di regione , i costosisssimi parlamentini regionali e naturalmente vanno a casa ed a lavorare i dipendenti delle regioni, in particolare i 100.000 siciliani che non fanno nulla alla regione sicilia : tenete presente che con il federalismo alla bossi la modalità di gestione della regione sicialia diventerà – INEVITABILMENTE E GIA’ SE NE VEDONO I PRIMI SEGNALI – il paradigma gestionale di tutte le regioni, nonostante i bla bla anche di gente seria come Ricolfi, la produttività efficienza delle regioni è zero e comunque inutile, le stesse cose le facevano prima, e meglio, stato e province.
Ultima ma molto impostante: chi vuol far ripartire il paese sulla base di una serie di riforme vere efficaci e serie lo deve fare nei primi 100 giorni di governo, con una cura da cavallo e con il massimo impatto possibile, quindi i progetti si fanno prima e dal primo giorno si governa con approvazioni di legge a tambur battente, coni passaggi parlamentare previsti ma senza perdite di tempo: il momento di progettare è questo; una volta vinto si cambia il paese senza tentennamenti.

 

 

 

partiamo dal fatto che un intero decennio è stato buttato via da questo paese di cialtroni.
Da li, dalla situazione di dieci anni fa bisogna ripartire soprattutto sotto l’aspetto economico, perchè i peggiori danni del tremontismo-berlusconismo-leghismo li vediamo nella parte economica del paese ormai quasi completamente bloccata. [...]

 

Rispondo ancora prima di leggere il resto.

Come ho scritto e documentato su nFA e come ha mostrato recentemente anche Roberto Perotti sul Sole24Ore, dal 1996 ad oggi hanno governato per ~7 anni il centro-sinistra e per ~9 anni il centro-destra, con risultati sostanzialmente identici economici di crescita del PIL e di deficit pubblico (e aggiungo io, anche riguardo l'evasione fiscale), quando i numeri vengono confrontati anno per anno con la media UE oppure di Francia e Germania.

Per quanto la propaganda e disinformazione diffusa da parte del circo mediatico italiano sia simile a quanto scrivi, si tratta di un'analisi radicalmente errata del recente passato, frutto dell'usuale miscuglio di incompetenza e disonesta' che anima l'informazione e la politica italiana.

Cio' non toglie che questa maggioranza (come quelle passate di centro-sinistra) sia incompetente e nociva, ma ripeto per quanto riguarda gli effetti misurabili questa maggioranza risulta essere tanto incompetente e tanto nociva quanto le passate maggioranza di centro-sinistra.

 

Fatto questo, bisogna tornare all’economia : la cattiva notizia è che dopo 10 anni ignominiosi toccherà di nuovo alla sinistra tentare di mettere i conti a posto, cosa che significa gestire il bilancio in una logica di rigore: quella di ciampi, prodi, padoaschioppa e visco…sperando che la sinistra radicale, da un lato,abbia la pazienza di aspettare i frutti di questo lavoro – cinque anni… almeno – e quello che resterà dell’armata brancaleone berlusconiana leghista, dall’altro lato, non riesca a ricominciare a fare danni troppo presto.

 

Ripeto quanto gia' scritto (e documentato altrove): sia Visco che Padoa Schioppa quando hanno governato hanno ottenuto gli stessi pessimi risultati del centro-destra riguardo la decrescita dell'Italia rispetto a Francia e Germania e riguardo il maggior deficit pubblico dell'Italia rispetto a Francia e Germania. Credere che possa essere radicalmente diverso domani, e' illusione non supportata dall'analisi empirica dei dati disponibili (se non peggio).

 

Per ricondurre la gestione del debito pubblico entro canali di sopportabilità economica bisogna ridurre la spesa pubblica e attivare politiche di sviluppo, di forte crescita del pil (che è fermo al livello di 10 anni fa);

 

Concordo.  Il rapporto spesa pubblica (inclusiva di interessi) diviso PIL va ridotto, e ormai deve essere ridotto anche se non c'e' crescita, perche' la spesa anti-ciclica l'hanno gia' fatta nei decenni passati, tutta quella possibile e anche quella impossibile, senza risultati.

 

Ovviamente non basta perchè la spesa pubblica deve essere ridotta nel suo ammontare assoluto, cosa che si può ottenere solo con una razionalizzazione e ristrutturazione della pubblica amministrazione.
Deve essere chiaro che il cosidetto federalismo non otterrà questo obbiettivo.Per ridurre il costo della pubblica amministrazione bisogna eliminare uno dei quattro livelli di gestione (comune-provincia-regione-stato) e ognuno di loro razionalizzato.

 

Eliminare un livello di governo non serve quasi a nulla a meno che non sia lo Stato centrale.  Va ridotta l'invasione statale nell'economia, vanno tendenzialmente equiparati gli stipendi statali a quelli del settore privato, a parita' di mansione, provincia per provincia, vanno adeguati ai livelli europei riscalati per il PIL nominale i compensi dei politici e ogni altro compenso pagato con soldi pubblici (per esempio quello dei magistrati specie di anzianita' elevata).  Inoltre il numero di dipendenti pubblici per abitante va reso uguale per tutta italia, riducendo gli esuberi nel Sud.

 

[...] Deve essere ben chiaro che chi voglia tentare di far ripartire il paese deve buttare tutto quello che ha cercato di fare il centro destra, a partire dal ridicolo federalismo senza un progetto e azzerare tutto.

 

Deve essere buttato (quasi) tutto quanto fatto dal centro-destra e anche (quasi) tutto quanto fatto dal centro-sinistra.  Pensare che lo sfascio italiano sia solo responsabilia' del centro-destra e' parte del problema italiano.

 

... i 100.000 siciliani che non fanno nulla alla regione sicilia ...

Vero è che in percentuale del PIL, in Sicilia o a Sud del Liri il settore pubblico conta più che in Padania, Veneto o altrove, ma è pure vero che questo tralascia di mettere in luce che ci sono milioni di persone che con il settore pubblico non hanno nulla a che fare. I famosi 21 mila regionali in Sicilia (non 100,000! E certamente non sono tutti siciliani ...) sono lo 0.4% della popolazione siciliana.

Anche a voler stimare che ogni dipendente regionale mantenga 2 altre persone (stima oltremodo ottimistica), siamo all'1.2%.

E l'altro 98.8%?

Tutti impiegati comunali, provinciali, pensionati sociali, invalidi, insegnanti nelle scuole e bidelli?

Per quanto si possa allargare l'area di beneficiari diretti o indiretti dei trasferimenti statali più o meno assistenziali e clientelari, e senza nemmeno considerare problemi accessori stile la mancata applicazione di certi articoli dello Statuto, prima o poi bisogna arrivare alla conclusione che la stragrande maggioranza dei Siciliani non porta a casa la pagnotta grazie al pubblico.

Anzi, l'utilizzazione clientelare delle risorse trasferite per assistenzialismo e clientelismo invece che in infrastrutture e servizi dovrebbe farci capire che la stragrande maggioranza dei Siciliani porta a casa a "ustedda" nonostante il settore pubblico ... 

Gentile Dr. Brusco, sul primo punto, a mio parere,  c’è qualcosa di più grave da rilevare; il fatto, cioè, che il giudice, nel confermare il risarcimento dovuto da Mondadori a CIR, ha anche confermato che Berlusconi è stato il mandante della corruzione di un giudice.

Solo questo, in qualunque altro paese, avrebbe comportato le immediate dimissioni del P.d.C.

Sul secondo punto le cose che scrive sono senza dubbio vere.

Ma proprio le ultime elezioni amministrative e, ancor più, il referendum, dimostrano che strade alternative e efficaci di comunicazione esistono, oltre la televisione (almeno per una prima fase).

Più difficile aggregare un nucleo di gruppo dirigente autorevole, esperto, affidabile e, soprattutto,  riconoscibile.

 

 Sulla “incandidabilità/ineleggibilità per concessionari pubblici (i proprietari, non i managers)”

Ci sarebbe da aggiungere (dove possibile con automatismi) impossibilità di doppi e tripli incarichi per tutte le cariche elettive; divieto di continuare ad esercitare le professioni, dopo l’elezione, per deputati, e senatori; divieto di ricoprire incarichi in enti e società legate alla pubblica amministrazioni per non eletti per almeno cinque anni; automatismo del decadimento dalla carica elettiva ricoperta in caso di condanna in primo gado (in particolare per reato connessi alla medesima).

 

bel post. da meditare prima di scrivere qualcosa.

Questo per lo dico di getto. Non concordo sul fatto che sia irrilevante che questa classe politica sia una corretta espressione della società, non perchè la assolva, al contrario perchè condanna buona parte della società stessa.

Quello che ad uno dei tanti episodi del tipo blitz Mondadori, fa spallucce dicendo che così fan tutti ecc.ecc., contribuisce a tenere in vita questo sistema e alla fine mi danneggia come quelli che stanno al potere. Anzi loro sono le fondamenta sul quale si regge questo sistema.

 

Sono pienamente d'accordo.

L'Italia ha qualche possibilita' di riprendersi se si riesce (ma come?) a cambiare la societa' italiana.

Qui in GB l'intera classe politica (Labour, LibDem e Conservatori) ha reagito in modo unitario allo scandalo delle intercettazioni perche' lo scandalo e' stato avvertito come tale da tutta la "societa' civile". Ve lo immaginate in Italia?

ritengo irrilevante che la classe politica sia lo specchio del paese

Capisco il senso del concetto, ma tuttavia dipende dagli elettori la decisione di sanzionare o meno con il voto una cattiva gestione della cosa pubblica. In Italia questo non avviene che in rari casi e, quand'anche avvenisse. come nel caso del 2006 sia pure con tutti i caveat del caso esso pare un avallo del governo precedente dato lo scarto elettorale minimo. Ma di casi se ne potrebbero fare migliaia a cominciare proprio dal presidente del consiglio. Credo che sia questo uno dei punti cruciali della crisi italiana e non resco a pensare ad alcuna possibile soluzione.

ritengo irrilevante che la classe politica sia lo specchio del paese

Non credo sia irrelevante, ma non per un discorso di assoluzione/condanna o simili, che pragmaticamente non servono a nulla ma per il motivo che viene indicato nello stesso post poco dopo.

Una volta messo in galera il ladro bisogna intervenire sui motivi che hanno portato alla situazione di degrado e violenza per tentare di limitare nel futuro l'insorgere degli stessi problemi.

Quindi bisogna tenere bene in considerazione il fatto che la classe politica può essere, in parte non del tutto, specchio del paese.

Così come si tiene in considerazione che è più facile che si formino persone violente in contesti violenti.

Giusto per ricordare che non esistono vittorie elettorali "incredibili" ed "assurde".

Mi pare che il citato articolo di Perotti su Il Sole 24 Ore alla fine non sia molto generoso con il Centro Destra a SB. Magari non per i risultati in termini di crescita economica ma per altre ragioni altrettanto importanti.

Come giustamente rilevato nel post, le nefandezze di SB e compagni dovrebbero essere sufficienti per mandarlo a casa. Chi governera' dopo SB e se sara' piu' o meno bravo, e' tutto da vedere e dire che in fondo CD e CS sono ugualmente incompetenti, non e' un buon motivo per rimandare un'esigenza di ricambio, urgente.

 

le nefandezze di SB e compagni dovrebbero essere sufficienti per mandarlo a casa. Chi governera' dopo SB e se sara' piu' o meno bravo, e' tutto da vedere e dire che in fondo CD e CS sono ugualmente incompetenti, non e' un buon motivo per rimandare un'esigenza di ricambio, urgente.

 

Concordo.  Quello che e' radicalmente sbagliato e' 1) attribuire i problemi dell'Italia solo ed esclusivamente al CD 2) pensare che cambiando il CD col CS risolviamo qualcosa di significativo. Confermare al potere chi ha fatto danni sarebbe comunque piu' sbagliato che cambiare. Chi ha fatto danni riceverebbe un invito a farne di peggiori. Personalmente preferirei sperimentare qualcosa di diverso sia dal CD sia dal CS, e anche di diverso da FLI+UDC+Rutelli e da M5S.

la casta, sicura dell'impunità concessale dai cittadini, alza la testa

 

 

MANOVRA:AVVOCATI PDL,COSI'NON LA VOTIAMO

 

13 Luglio 2011 17:45 CRONACHE e POLITICA

(ANSA) - ROMA - E' in corso all'interno del Pdl una raccolta delle firme per protestare contro la manovra da domani al voto del Senato (al momento sarebbero circa 80).''Fino a quando non verra' tolta la norma che abolisce gli ordini professionali, noi il testo - assicura un avvocato del Pdl - non la voteremo mai dovesse cadere Tremonti''. Altra norma contro la quale si stanno alzando le barricate e' quella che renderebbe incompatibile l'incarico di on. con quello di sindaco o presidente di prov

 

senza parole.

sono degli irresponsabili.

Il modello è questo. Una bella lettera da mettere sul blog per raccogliere le adesioni, magari in condominio con altri. A quel punto bisognerebbe inviarla ai principali quotidiani. Non so chi avrà il coraggio di pubblicarla con il giusto risalto (in fondo ci sono sempre in ballo i contributi all'editoria...), però si può sempre provare. Il destinario formale potrebbe, come nell'esempio citato, potrebbe essere il Presidente della Repubblica che dovrebbe dare la sveglia alla classe casta politica.

Una lettera durissima per richiamare lorsignori alle proprie responsabilità (senza offese naturalmente).

Il contenuto si riassumerebbe in una unica frase: se l'Italia affonda la colpa è solo vostra (siedete in parlamento per vostra scelta), quindi datevi da fare. Non ci sono scuse se siamo a qs punto, la colpa non è del destino cinico e baro o dei malvagi speculatori, i responsabili siete voi (maggioranza ed opposizione). Magari la maggioranza lo è di più ma anche la performance dell'opposizione è al di sotto del minimo sindacale.

PS A Zolà la lettera non portò molta fortuna, almeno nell'immediato (venne processato e condannato), però oggi viene ricordato come esempio di passione civile.

PSS Mi piacerebbe essere un uccellino per vedere cosa stanno facendo oggi i ns politici con i loro averi (i.e. si fidano dell'Italia o stanno costituendo qualche "tesoretto" all'estero con il denaro faticosamente guadagnato sulle spalle degli italiani ?). In fondo anche il duce, nel 1942,  ben prima di essere spodestato dal Gran Consiglio, aveva inviato, tramite lo IOR (quando serve l'aiutino del Vaticano non manca mai...) qualche milioncino di dollari negli USA, che ai tempi erano in guerra con l'Italia.

 

Cosa? Aboliscono gli ordini professionali?
Così, in due giorni?

ritengo irrilevante che la classe politica sia lo specchio del paese

Può essere irrilevante nel giudizio sulla classe politica, ma chiaramente non lo è in un'ottica di riscatto del paese. Se il problema fosse solo la classe politica basterebbe un ricambio secco per risolverlo. Considerando invece che il problema è culturale, verosimilmente anche la prossima classe politica sarà tendenzialmente impreparata e incapace di risolvere i problemi con serietà.

potenza di fuoco mediatica (che in Italia vuole ancora dire in buona misura accesso alle televisioni, non certo al nostro blog casereccio)

Non è così detto. L'elezione di Pisapia a Milano, l'elezione di De Magistris a Napoli, il risultato del Referendum di giugno, dimostrano che la presenza in TV oggi non è così necessaria. Facebook credo abbia un peso anche maggiore sia perché raggiunge comunque quasi metà del paese (e l'altra metà sono le nonne che comunque vengono raggiunte dal nipotino), sia perché l'opinione veicolata da uno o più amici in genere ha una capacità di influenza maggiore rispetto a quella di un politico in TV. E' più facile comprare una lavatrice se a consigliartela è un amico, piuttosto che il venditore della De'Longhi (che a pelle, in genere, ti sta pure antipatico).

La chiamata all'azione

Io credo che Sandro abbia colto in pieno il fulcro della questione: una buona comunicazione/propaganda è condizione necessaria per vincere le elezioni, una buona proposta no, anzi a volte è uno svantaggio. In politica non si può prescindere dalla merda e metterci solo sangue e cervello.

Tenete comunque presente che un gruppo di persone qualificate che guarda all'Italia dall'estero, che si è guadagnata il pane non tramite raccomandazione ma attraverso il merito, che è molto critica con la classe politica tutta, ha molto appeal. In Italia la sfiducia nella classe politica è talmente conclamata che i fenomeni di maggiore successo elettorale negli ultimi 20 anni sono quasi tutti outsider rispetto alla politica romana. Basti pensare a Berlusconi, Bossi, Grillo, Di Pietro, De Magistris.

Certo, arrivare alla massa con un blog, è irrealistico. Ma partendo da un organico credibile e qualificato, con proposte concrete e serie, evidenziando con enfasi quelle che potrebbero avere maggiore presa emotiva sulla popolazione, studiando una comunicazione semplice e diretta che poi possa circolare viralmente su Youtube e Facebook, la massa si può raggiungere. E poi la TV arriva.

Chiaramente certe idee, tipo la liberalizzazione delle professioni, l'innalzamento dell'età pensionabile, l'autosufficienza economica del sud, la riduzione degli assunti nelle PA, le privatizzazioni, la riduzione dei diritti del lavoratore "intoccabile", spaventano molto la popolazione. Bisogna essere molto, molto abili con la comunicazione.

Un compendio:

Raccolta firme tra deputati pdl: «Fino a quando non verrà tolta la norma che abolisce gli ordini professionali, noi il testo - assicura un avvocato del Pdl - non lo voteremo mai dovesse anche cadere Tremonti». [dal Corriere]

Come volevasi dimostrare.

 

 

La cosa che più di ogni altra mi lascia sbigottito è il rendermi conto che, pur cercando di comprendere e di seguire i fatti di politica, specie se importanti, nel continuo bailame di nani, ballerine e, come scrive Brusco: cialtroni e ciarlatani, certe cose si dimenticano anche se non si dovrebbe. Vi rendete conto che mi ero completamente dimenticato dell'affaire Brancher? La cosa potra non interessare alcuno, ma considerato che il mio interesse per la politica è sicuramente sopra la media, questo credo la dica lunga su come siamo messi male...Detto questo sottoscrivo ogni singola riga del post fino ad: "idioti" compreso:-)

Ehm, a dire il vero la storia della credibilità della manovra l'avevo fatta notare anch'io il 29 giugno, paolomanasse.blogspot.com/2011/06/il-marinaio-ed-il-disastro-annunciato.html

 

Sì, sì, non pretendiamo certo di essere stati originali o unici. Il nostro secondo pezzo sulla manovra iniziava così

 

Ci sentiamo di confermare tutto quello che abbiamo detto alcuni giorni fa quando, insieme a tanti altri, abbiamo notato la scarsa credibilità di una manovra tutta spostata su un futuro post-elettorale

 

Grassetto messo adesso. Sorry se questo post fa sembrare che fossimo gli unici a dirlo. Intendevo dire esattamente il contrario, ossia che abbiamo usato strumenti standard a disposizione di tutti.

 

Ossia, ripeto, i politici cialtroni e incapaci vanno mandati via. È un punto elementare di teoria degli incentivi. Non punire le azioni indesiderate significa fomentare tali azioni.

 

Benissimo. Giustissimo.

Però diciamo anche una cosa: dopo il quinquennio '96-'01 gli italiani hanno reputato cialtroni ed incapaci i governanti di quel periodo. Troppe tasse, troppa spesa pubblica, troppo stato, così cresciamo meno degli altri, si diceva, a spanne (lascio perdere per semplicità il periodo precedente).

Così li hanno cacciati, eleggendone degli altri, le cui promesse andavano nella direzione auspicata.

Dopo altri 5 anni, gli italiani hanno reputato anche i suddetti governanti cialtroni ed incapaci, così ne hanno eletti di "nuovi", che però nuovi non erano ma erano gli stessi di 10 anni prima, quelli già cacciati una volta perchè reputati incapaci e cialtroni.

Così gli italiani si sono trovati di fronte alla stessa incapacità del quinquennio 96-01 (se vogliamo peggiorata), e li hanno nuovamente cacciati, rieleggendo anche questa volta qualcuno che si era già dimostrato cialtrone ed incapace.

A questo punto gli italiani si godono la riedizione (peggiorata anche questa volta) di un gruppo di governanti già reputato incapace e cialtrone in passato.

Ora: mi pare evidente che il "sistema di incentivi" di cui parlate continuamente (cacciate SB!) non funzioni nel modo in cui lo dipingete.

Sono 15 anni che si cacciano cialtroni ed incompetenti (mai un governo è stato confermato alle elezioni successive), ed ogni volta ce li troviamo sostanzialmente più cialtroni ed incompetenti di prima. Invece che migliorare, ogni volta peggiorano: in pratica pare che questi "incentivi" funzionino un po' al contrario. Si vota per cacciare gli incapaci, ed invece ce li ritroviamo peggio che al giro precedente.

Come la mettiamo? Come ne usciamo?

Primo suggerimento: la prima cosa da fare è riconoscere che esiste questo problema, che se non risolto in un paio di giri ci porta Chavez. A quel punto diremo certamente che va cacciato perchè cialtrone ed incapace, ma ho come la sensazione che non sarà sufficiente per avere fiducia.

 

Ora: mi pare evidente che il "sistema di incentivi" di cui parlate continuamente (cacciate SB!) non funzioni nel modo in cui lo dipingete.

 

Concordo.

 

Sono 15 anni che si cacciano cialtroni ed incompetenti (mai un governo è stato confermato alle elezioni successive), ed ogni volta ce li troviamo sostanzialmente più cialtroni ed incompetenti di prima. Invece che migliorare, ogni volta peggiorano: in pratica pare che questi "incentivi" funzionino un po' al contrario. Si vota per cacciare gli incapaci, ed invece ce li ritroviamo peggio che al giro precedente.

 

E' ancora peggio di cosi'. Dal 1992 ci sono stati cambiamenti radicali, due partiti di una maggioranza di ladri e cialtroni (DC e PSI) sono stati distrutti elettoralmente, ma invece di eleggere politici migliori, piu' onesti e competenti, gli italiani prima hanno premiato i riciclati DC e PSI di Berlusconi e poi gli indifendibili catto-comunisti che avevano fatto parte del sistema consociativo dei ladri e cialtroni di DC e PSI, e la cui proposta politica avrebbe dovuto essere seppellita per sempre dopo lo sfascio finale del comunismo nell'Europa dell'Est.

Premesso tutto questo, tuttavia, nonostante mi facciano ribrezzo quelli che propagandano oppure addirittuta pensano che cambiando il CD al potere col CS l'Italia risolverebbe gran parte dei suoi problemi, vedo poche altre alternative concrete rispetto a bocciare elettoralmente chi ha avuto il potere ora e ha amministrato in maniera complessivamente sbagliata e dannosa, oltre a squalificarsi senza rimedio con una serie di azioni e comportamenti inaccettabili.  C'e' anche da temere che se fossero rieletti concluderebbero di essere dei geni benefattori del Paese e dell'umanita', invece che dei cialtroni premiati elettoralmente primariamente per il fallimento dei cialtroni della tornata precedente.

Bisognerebbe tuttavia anche ragionare su come fare delle proposte politiche decenti, comprensibili agli elettori, capaci di avere consenso, e come favorire l'emersione e il successo elettorale di partiti composti da persone competenti ed oneste.

Si consideri però il cambio di legge elettorale.

Penso che tu non abbia ragione.

E' vero che i due schieramenti non hanno mai fatto due legislature di seguito ma:  

a) In alcuni casi la mancata riconferma di una maggioranza è stata più legata alla rottura delle alleanze che non a spostamenti importanti di voti (vedi elezioni del 1996 e del 2001)

b) in altri casi lo scarto di voti è stato minimo (vedi elezioni del 2006)

Rimane solo il 2008, e anche in quel caso la botta subita dal PD (che comunque non correva da solo) non è stata così catastrofica, nonostante il delirio inconcludente di governo che erano riusciti a mettere su.

In altri paesi, quando un partito o una maggioranza vengono puniti dall'elettorato, sono lacrime e sangue... parlando di incentivi, una cosa è dire: la prossima legislatura non sarai al governo, ben altra è: non sarai nemmeno in parlamento!

Berlusconi ha visto che circondandosi di adulatori incapaci e sparando stronzate a ciclo continuo al massimo rischiava di far governare per qualche anno un'opposizione imbelle, giusto il tempo di riprendere forza. Che incentivo aveva a migliorare?

hanno deciso di tagliare deduzioni e detrazioni

sono curioso di vedere cosa taglieranno

 

Se distinguiamo le deduzioni/detrazioni che corrispondono ad esborsi (spese) effettuati da quelle che sono dei puri sconti d'imposta si nota che qs ultime costituiscono oltre 3/4 della somma indicata (detrazione lavoro dip. + carichi di famiglia + abitazione principale = 57 mld). Poi ci sono altri 7 mld che sono detrazioni per imposte differite (ovvero i contributi previdenziali ai fondi pensione).

Come al solito non hanno il coraggio di dire le cose come stanno: si tratterebbe di un aumento delle tasse outright. Tra l'altro verrebbe applicato in gran parte sui redditi da lavoro (che utilizzano gran parte della relativa detrazione). Ovvero il contrario, al quadrato, di quanto hanno detto fino a ieri.

 

hanno deciso di tagliare deduzioni e detrazioni

sono curioso di vedere cosa taglieranno

 

 

Secondo Repubblica:

ll taglio alle agevolazioni fiscali sarà indistinto e riguarderà, tra l'altro, i figli a carico, le spese per la sanità, i redditi da lavoro dipendente, gli asili, gli studenti universitari.

 

Cioe', figli a carico, asili e istruzione universitaria. Ovvero una lungimirante politica per la famiglia e le pari opportunita'. Prima la patrimoniale regressiva ed ora questo, le cercano proprio tutte per affondare il ceto medio senza toccare quello alto eh. Davvero una gabbia di matti.

post interessante e sofferto...

secondo.1

Sandro, sei proprio sicuro sicuro che la politica sia sangue & merda?

secondo.2

La potenza di fuoco mediatica... forse sei un po' empirico (deformazione professionale) nell'osservare Berlusconi e a collocare le sue azioni nella ricetta di un successo politico. Ci sono cose che ciascuno di noi può fare per "costruire forza politica". Ok, lui ha fatto quello che ha fatto, ma in fin dei conti non credo sia molto corretto supporre che abbia trasformato l'informazione in politica attraverso i media, è un po' più complesso il discorso.

riferimento errato: edited con riferimento corretto

 

Infatti. Quindi, nella gran parte non sono da considerare fra le deduzioni che possono subire un ritocco. Perchè:

a) se sono obbligatori sono assimilabili a quelli versati tramite sostituto d'imposta

b) se sono volontari è meglio non rischiare di perderli perchè finiscono nel bilancio dello stato via INPS.

E, in ogni caso, se si tassa la contribuzione, non si può più tassare la prestazione futura (le pensione).

Un simile discorso vale per gli assegni al coniuge: chi li versa li deduce perchè l'imposta la paga chi li riceve.

intanto il dissanguamento continua:

BTP quinquennale piazzato al 4,93%( 3,90% in giugno, 3,77% in maggio, 3,83 ad aprile).

Questa emissione non è di un 5nnale puro ma una tranche del PTP emesso ad aprile; lo stesso a maggio e giugno. Questo fa ancora più severo il salto di interesse  poichè il BTP di oggi ha una durata minore di un mese di quello di giugno, di due mesi di quello di maggio e di tre di quello puro di Aprile.

parola di chiarissimo. (trattasi di sapelli, uomo avvisato...)

fare politica attiva è un mestiere complicato, e non è il mio mestiere

questa frase mi ha colpito ma noto che non è stata ripresa nei commenti; se è un mestiere, e per di più complicato, allora è necessario che gli aspiranti studino, si preparino e poi lo pratichino per una intera vita lavorativa. Si coglie invece una diffusa antipatia verso il politico di professione, visto più come un arrivista ed approfittatore sociale che non dedito al bene comune.

Leggo talvolta un certo rimpianto di quando le classi politiche erano formate in sezione od in parrocchia, selezionate dal voto di preferenza ed il cui cursus honorum iniziava in consiglio comunale, poi provinciale, poi regionale ed infine nazionale. Oggi mi pare che solo la Lega abbia una classe politica giovane di questo tipo ed i risultati sul territorio si vedono (vivo in Veneto).

Non ho una risposta ma mi piacerebbe capire il vostro punto di vista di economisti: quale potrebbe essere il modo per selezionare una nuova classe politica? mettere un limite al numero di mandati ad esempio sembrerebbe cozzare contro l'assunto di un mestiere complicato e quindi ?

 

Oggi mi pare che solo la Lega abbia una classe politica giovane di questo tipo ed i risultati sul territorio si vedono

 

Mmmm forse una volta.

PS

e il mio comune (giunta lega-pdl da circa un anno) è appena stato commissariato.