Doveva essere una vecchia cartolina
l'angolo destro mancava insieme ad un piedino
lei aveva un vestitino bianco, ma poteva anche essere rosa antico,
la pellicola in bianco e nero e il tempo dismisurano le intensità dei colori
ne sbiadiscono il suono della voce.
Sembra tutto un mormorio, un sussurro di vecchie canzonette.
Pensavo al tempo delle storie, all'intreccio delle parole,
al rovistare del vento nell'impossibilità di arrestarlo.
- sorrido -
la felicità di uno specchio d'acqua è vuota come un momento,
un'apnea prima del respiro.
In sostanza l'acqua riflette nella sottrazione
nell'assenza di vento e movimento
nella staticità dell'espressione
così.
Tornando a quella vecchia cartolina,
reggeva un parasole che le ritagliava l'ombra al margine del sorriso,
le labbra erano piccole, carnose.
Il rossetto si legge nero, ma doveva essere di un rosso vivo,
frizzantino, appena stappato.
- chissà che fine avrà fatto
In un portagioie ho ritrovato quella lunga collana,
quella che sfiorava appena i seni piccoli:
le scivolava giù che era una meraviglia,
un dolce precipizio tra adolescenza e forma.
L'ho indossata e sono corsa allo specchio
ma i miei seni sono grossi e l'effetto tristemente diverso.
[dicono che la mente sia come l'acqua
riflette come uno specchio nella sottrazione]
*
foto: Francesca Woodman - Denver 3 aprile 1958 - New York 19 gennaio 1981