Un messaggio chiaro al Mezzogiorno

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Il messaggio è: fatevi la vostra Lega, conviene.

La notizia è che esiste, apparentemente, una rinnovata attenzione dell'esecutivo nei confronti del Mezzogiorno. Tale attenzione, ci viene annunciato, assumerà connotati ''innovativi''. Ma è la solita aria fritta. Niente di innovativo, solo un po' di soldi da distribuire agli imprenditori edili.

Da dove si comincia? Dalla Sicilia, con 4 miliardi di euro. Perché dalla Sicilia? Qui sta il bello. Non si fa nemmeno finta che ci siano buone ragioni economiche per cominciare da lì. Nessuno dice che bisogna cominciare dalla Sicilia perché la carenza di infrastrutture è più forte nell'isola di Lombardo e Micciché piuttosto che in Calabria o in Sardegna. Nessuno dice che l'edilizia scolastica siciliana è peggio messa di quella campana o di quella lucana. No, la ragione per cui si comincia dalla Sicilia è che la casta siciliana ha fatto la voce grossa. Più grossa degli altri. E ha fatto minacce credibili. Per cui, immediato calare di braghe.

Il messaggio è chiaro, ai vari Loiero in Calabria, Mastella e Bassolino in Campania e quant'altri membri della casta sparsi per lo stivale: la strategia Lombardo paga, replicatela e vi sarà dato. Messaggio chiaro anche per gli elettori. Appoggiate gli equivalenti di Lombardo e qualche briciola cadrà pure nelle vostre tasche.

La vicenda è emblematica sotto vari punti di vista e vale la pena di visitarla un po' più a fondo e di trarne la dovuta lezione.

La strategia Lombardo e il porcellum.

Lombardo è un politico di razza, che sa come usare le opportunità offerte dalla legge elettorale. Il porcellum sembra fatto su misura per gente come lui (anzi, adesso che ci penso, il porcellum è stato fatto su misura per gente come lui). Dopo le elezioni del 2008 mi è toccato pure sentire che il porcellum alla fine non è così male, che il suo obiettivo di semplificazione del quadro politico lo aveva raggiunto. Erano sciocchezze. Il limitato numero di gruppi parlamentari uscito dalle elezioni del 2008 è dovuto da un lato alla sfortuna congiunta dell'estrema sinistra e dell'estrema destra e dall'altro a una illusione ottica nelle parti più centrali dello schieramento politico, per cui forze eterogenee si sono fittiziamente radunate sotto un paio di gruppi parlamentari (PD e PdL). Questa illusione ottica si sta dissolvendo. Il porcellum conserva intatto il suo potenziale centrifugo. La legge elettorale, con il premio nazionale di coalizione e la soglia più bassa per i partiti appartenenti alle coalizioni, sembra fatta apposta per favorire il proliferare di partitini che poi contrattano con i partiti più grandi l'appoggio al momento delle elezioni. Qualunque sottogruppo che possa raggiungere visibilità elettorale anche minima ha quindi interesse a ritagliare la propria nicchia per cercare di conquistare maggior potere e maggiori risorse. Tutta la vicenda del ''partito del Sud'' viene da qui. Chi pensa che basteranno 4 miliardi per tacitare Lombardo si illude. Chi pensa che nelle altre regioni, non solo al Sud, l'esempio di Lombardo non venga notato si illude.

Sulla superiorità strategica di Lombardo.

È inevitabile comparare la strategia di Lombardo con quella della Lega. La comparazione è legittima dal momento che la Lega ha fatto una scelta politica molto simile a quella fatta storicamente dall'intera classe dirigente meridionale: reclamare a voce alta sussidi, prebende e posti di potere per il proprio territorio rinunciando a qualunque serio progetto di riforma dello Stato e dell'economia.

La prima cosa che salta agli occhi è la differenza di risultati. Lombardo ha fondato il suo movimento nel 2005. In tre anni è diventato governatore della Regione Sicilia. La Lega Nord invece, che è in giro da più di vent'anni, non è stata capace di otterere un singolo governatorato nelle regioni del Nord. Questo nonostante il fatto che Lombardia e Veneto abbiano entrambe solidissime maggioranze di centrodestra e nonostante il fatto che in queste regioni la Lega prenda percentuali più alte di quelle di Lombardo in Sicilia. È palese quindi che, nella gara per appropriarsi delle rendite pubbliche, Lombardo è assai superiore alla Lega. Ma cosa ha fatto Lombardo di diverso? Due cose.

Primo, il pragmatismo. Lombardo non ha mai perso tempo ad abbaiare alla luna. I leghisti si sono per lungo tempo assurdamente baloccati con idee insensate e prive di via d'uscita come l'indipendenza padana. Hanno perso tutto il tempo speso al governo 2001-2006 per una mediocre riforma costituzionale destinata prevedibilmente a essere bocciata dagli elettori, come puntualmente avvenuto. Continuano tutt'ora con battaglie assurde e palesemente perdenti; fanno la voce grossa contro gli immigrati solo per poi accettare la inevitabile regolarizzazione delle badanti, e così via. Lombardo non abbaia alla luna. Lombardo sa quello che vuole, vuole solo cose credibili e possibili. Vuole i soldi, e va per la giugulare al momento di ottenerli. E li ottiene.

Secondo, la politica delle alleanze. Lombardo ha capito la lezione fondamentale di Andreotti, quella dei due forni. È meglio tenersi le mani libere e dichiararsi disponibili ad allearsi con chiunque perché in questo modo si massimizza il proprio potere di negoziazione. Ma non basta dirlo, bisogna ogni tanto assestare bottarelle qua e là per far capire che si fa sul serio, per risultare credibili quando si minaccia. Infatti Lombardo si è letteralmente alleato con tutti. Ha debuttato alle elezioni comunali di Messina del 2005 facendo un piacere al centrosinistra, svolgendo il ruolo di terzo incomodo li ha aiutati a sconfiggere il candidato del centrodestra. Poi si è alleato con la Lega per le politiche del 2006, presentandosi addirittura con il simbolo della Lega Nord in Sicilia. Prese il 4% a livello regionale e un senatore. Ormai cresciuto e in grado di camminare con le sue gambe si presenta sempre alleato del centrodestra ma con un suo simbolo alle politiche del 2008, ottenendo quasi l'8% a livello regionale. Ne ottiene in cambio l'appoggio del centrodestra alle regionali siciliane, diventando governatore con percentuali bulgare. Questo, si badi, nonostate il suo partito non vada oltre il 14%.

È a questo punto che iniziano i fuochi d'artificio. Lombardo mantiene lo stato di guerriglia permanente nei confronti degli altri partiti della coalizione. Si allea con Storace, dichiarato nemico del governo, per le elezioni europee del 2009; la lista fa male a livello nazionale ma in Sicilia conquista quasi il 16% dei voti. Fa crollare la giunta e nel maggio 2009 annuncia il rimpasto. Annuncia che metterà in giunta magistrati e imprenditori antimafia. Strizza l'occhio al PD e si fa protagonista di una strategia spregiudicata a tutto campo, lasciando intendere che una nuova operazione Milazzo è possibile. Poi alla fine ci infila gente come Nino Strano, mangiatore di mortadella e condannato in primo grado per abuso d'ufficio. Apparentemente per fare un favore a Fini, il quale evidentemente, tra una riscoperta liberale e l'altra, non disdegna i vecchi metodi ed i vecchi arnesi. Fa guerriglia anche a Roma, mettendosi ripetutamente contro il governo, sempre sulla questione cruciale dei fondi.

La conclusione è inevitabile. I leghisti sono dei poveri dilettanti, che si sono legati mani e piedi al carro di Berlusconi e si sono chiusi da soli tutti gli altri forni. Hanno deciso di ingaggiare battaglia sul terreno dell'appropriazione delle rendite pubbliche e sono destinati a perderla. I concorrenti sono troppo meglio addestrati.

La lezione.

Siamo fottuti.

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Commenti

Ci sono 58 commenti

dove il soggetto di "siamo" (ultimo rigo dello scritto che precede questo) e' il noi del nord?

No, è il noi italiani.

manifesto vero, non inventato da me

 

 

se il c. [assumiamo stia per "compagno", NdR] Brusco ha ragione in tema d'incentivi (fate come Lombardo, paga!) un interessante messaggio viene dall'invito (che e' reale, a GLOBE, Paris, domani sera per chi sia in "zona") FATE COME d'ADDARIO, PAGA! ricchi premi e cotillons verranno anche offerti dalla casa.

 

mantenevo, contro i miei istinti ambiguita' tra i compagni e i camerati. non trovo piu' il partito comunista di Rovigo, lo spettro cio' non di meno continua ad aggirarsi per l'Europa (e anche in Korea)

 

 

La lezione. Siamo fottuti.

il finale dell'articolo è geniale :-)

 

 

A confronto i leghisti saranno anche dei poveri dilettanti, ma proprio grazie a questa scossa suddista cavalcheranno un onda che li portera' oltre il 50% nei loro feudi.

La nascita del Partito del Sud significa la vera fine di Berlusconi e del Pdl. E' inevitabile che al Sud un partito territoriale prenda piede (in parte per le dimostrate capacita' della loro elite, e in parte perche' l'elettorato e' pronto, specie in questo momento di crisi). Questo inevitabilmente risucchiera' voti al Pdl al Sud.

Al Nord l'elettore di centro-destra verra' influenzato dalla presenza di un partito territoriale meridionale. Mentre prima gli interessi di assistenzialismo erano ben nascosti all'interno di FI e AN, se ora escono allo scoperto, un elettore settentrionale sara' costretto a polarizzarsi (favorendo la Lega) per controbilanciare.

Non sono un esperto di scienze politiche ma penso sia scontato che l'elettorato tende a polarizzarsi su due schieramenti soffocando altre alternative. Storicamente questa polarizzazione e' tra destra e sinistra, ma io prevedo che si creera' un Polo Nord e un Polo Sud.

 

 

io prevedo che si creera' un Polo Nord e un Polo Sud.

 

Facile previsione, ci sono da milioni di anni.. e poi qualcuno non ci crede...-).

Condivido, verbatim, sia l'articolo di Sandro che il commento di Lodovico.

Questa riscoperta dell'identità sicula o meridionale chiarisce i giochi, rendendo chiaro come questi fossero, alla fin fine, una questione di soldi e di chi paga che cosa. Il vincolo di bilancio, questo fottuto, aiuterà a fare la chiarezza che non si fa da decenni. Non credo sia per caso che, nella tanto "controversa" (a mio avviso sacrosanta) decisione della provincia di Vicenza il voto sia stato unanime: sia destra che sinistra han votato a favore. Pochi hanno notato questo non irrilevante dettaglio.

Si', questo porterà più voti alla Lega, molti di più. Il che è in parte bene - perché fa saltare in aria sia il progetto neoperonista di BS sia la cretinissima bocciofila di sacrestia che i dinosauri della casta chiamano PD - ed in parte male - perché il gruppo dirigente leghista è tragico, incapace di guidare il paese, o anche solo il Nord del paese, da qualsiasi parte che non sia l'osteria o le fonti del Po. Ragione per cui rischiamo un'altro giro di musical chairs dei soliti noti: quanto impiegheranno, a vostro avviso, Brunetta e Sacconi a riscoprire le loro venete radici? Temo che gli aspetti negativi sovrastino i positivi: un processo di polarizzazione territoriale gestito da questa classe politica, con questo sistema decisionale, può portare a conseguenze al contempo ridicole e tragiche.

Però così è. Quando finirà di succedere mi sentirò intellettualmente "vendicato", avendo teorizzato quindici anni fa (fra le pernacchie di tutti, colleghi benpensanti in particolare) che il problema di fondo era lì e che sulla questione Nord/Sud si sarebbe deciso il futuro politico d'Italia. Ora sta succedendo, mentre tutti parlavano d'altro, e ci si arriva completamente impreparati. Il che spiega sia la rapidità con cui BS ha calato le braghe ed ha zittito GT imponendogli di cacciar la grana, sia il silenzio stupefatto dei bonzi del PD che nemmeno capiscono cosa succede, sia il grattarsi di capo dei leghisti i quali, tra un rutto e l'altro, si staranno chiedendo "Com'è successo che quello ha preso in due minuti più soldi di noi in vent'anni? Che sia perché si chiama Lombardo e GT pensava di darli a noi?"

Una cosa sola non condivido: NON si creerà un Polo Sud ed un Polo Nord ben demarcati, come preconizza Lodovico. Sarebbe troppo facile. Si continueranno a creare e sciogliere poli trasversali: il controllo della borsa è ancora tutto a Roma e quella classe dirigente (quella che governa i ministeri, non i politicanti che vanno in TV) non si schioda facilmente. Loro sono coloro che tengono insieme il contenitore perché dell'esistenza del contenitore vivono e prosperano, e olieranno finché possibile per tenere il contenitore in piedi.

Infine, ha ragione Sandro: gli italiani son fottuti, un'altra volta.

 

 

A confronto i leghisti saranno anche dei poveri dilettanti, ma proprio grazie a questa scossa suddista cavalcheranno un onda che li portera' oltre il 50% nei loro feudi.

 

Ma infatti non dimentichiamo che il MPA e' nato non solo con il patrocinio ma anche con i soldi della Lega Nord. La finta diatriba bipolare e' il motore che fa girare la politica italiana: DC vs PCI, PDL vs PD, diventera' Nord vs Sud: tiene accesi gli animi, annebbia la ragione e distoglie l'attenzione dal vero problema (cioe', che ci prendono per i fondelli)

 

Mamma mia! Che quadretto che hai fatto...

Si da per scontato che gli interessi e le strategie della lega nord e di quella "sud" siano equivalenti. Non credo sia così: Lombardo parla al portafoglio, Bossi al cuore. Lombardo massimizza il risultato redistribuendo la maggior quantità possibile di reddito nel meridione, ottenendo una risposta in voti. Bossi invece lo fa infervorando i suoi padani duri e puri, che in fondo in fondo più che soldi vogliono senso d'appartenenza ad una comunità, e qualche nemico per rinsaldarla. Ed anche questo si traduce in voti. Il fatto poi che la lega non ottiene mai una cippa può anche essere funzionale: dopotutto oltre che dei nemici serve anche qualcosa per cui lottare... e se non ottieni le cose puoi continuare a rivendicarle.

Bossi parla al cuore? Solo perchè è a sinistra che in genere si tiene il protafogli. Nonci illudiamo che le motivazioni leghiste per quanto sbracatamente espresse sono solo di danari, quattrini, conquibus, schei. E basta.

luigi

 

Siamo fottuti.

 

Porca miseria mi hanno ripreso...

 

Dopo una buena dormita, ritorna il buon umore, dotto'!

Discutendo seriamente dell'argomento devo dire che secondo me il messaggio è diverso.

1. L'MPA di Lombardo non è determinante per il governo, tutt'al più da fastidio.

2. La Lega ha effettiavemente ottenuto che il flusso nord-sud si interrompesse, se si eliminano i trasferimenti dovuti ai salari (che pesano per il 70% del bilancio statale) i flussi finanziari sono ridotti allo 0,8 del Pil (fonte: Svimez). Meno di quello che l'Italia si è impegnata a dare all'Africa (e non ha mai dato).

3. La "semplificazione politica" è dovuta al suicidio (politico) di Veltroni, cessata la stella polare del PD lo sbarramento per le altre coalizioni è salito all'8%. Insormontabile per chi ha fatto solo danni.

4. Sembra che nei 4 miliardi per la Sicilia abbiano subito riconteggiato il Ponte sullo Stretto, quindi aria fritta, tutt'al più se ne parlerà dopo l'estate.

E adesso il vero messaggio: l'anno prossimo sono in scadenza i consigli regionali di Calabria, Campania e Puglia, e si stanno aprendo i giochi, con il governo e il premier in caduta libera di consensi non è più scontato, come sembrava, la vittoria del PDL in queste regioni. La sola sanità campana vale 8 miliardi di euro, non so le altre, ma sono una barca di quattrini da gestire per sè e i propri clientes e le elites (??) meridionali della PDL scalpitano: rischiano di perdere soldi, voti e potere che già avevano cominciato a spartirsi.

Il messaggio potrebbe essere allora più sibillino: "abbiamo dato 4 miliardi a Lombardo perchè è un amico del PDL, ci tiene per il Sud, come noi, se vinciamo quindi ciccia per tutti. Se perdiamo farete la fine della Campania, con la Sanità commissariata e la Regione che ha fatto causa allo Stato (causa civile) per il miliardo e ottocento milioni di euro di competenza campana e che il Ministero dell' Economia non ha mai trasferito.

Per me, comunque, è una sconfitta, personalmente ho sempre puntato tutto sulla fine dei trasferimenti e la conseguente crisi del sistema clientelare. Se riparte alla grande il circuito clientelare, che adesso è un pò arruginito, povero Meridione.E povera Italia, nel senso di senza il becco di un quattrino.

Condivido l'articolo, ma all'analisi manca qualche pezzetto. Lombardo è stato abile, ma anche fortunato, perché:

a) ha sfruttato i litigi dentro il PdL che vanno avanti da qualche anno. In particolare dentro Forza Italia (caso Micciché e Prestigiacomo), e l'apporto di AN non ha affatto semplificato, anzi ha messo più galli dentro lo stesso pollaio

b) ha sfruttato la debolezza dell'UdC, alleato/non-alleato in Sicilia. Mi sembra che i democristiani in questo momento stiano a guardare dalla finestra che succede per poi saltare sul carro del vincitore alla fine, con la solita dote di voti di Cuffaro e compagni

Il PdL alla fine paga la mancanza di una struttura di partito vera in Sicilia, con politici veri.

Quanto al fatto che finirà male: ne dubitavate forse? A furia di "provocazioni" e "strappi" metaforici, da 15 anni a questa parte, l'Italia è pronta per strapparsi sul serio.

 

Giudico potere esser vero che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che ancora ella ne lasci governare l'altra metà, o poco meno, a noi.

Il Principe, cap. XXV

 

Io non lo potrei dire, tutti mi chiederebbero test statistici e intervalli di confidenza. Perché non tre  quarti? Oppure due settimi? E come si misura la fortuna? Ma Machiavelli poteva.

Il messaggio al mezzogiorno conriene due Post Scriptum: un ente centralizzato o nuova edizione della cassa per il mezzogiorno e la banca per il sud. Alla faccia del federalismo. Ed anche il psot scriptum ci fotte.

I commenti circa la legge elettorale e l'amara ma vera riflessione circa la camaleontica capacità di tanti quaqquaraquà ad organizzarsi in clan e cosche in qualunque caso e con qualunque legge elettorale, dovrebbe dimostrare che qualunque azione sarà vana e clientelare fino a che la selezione della classe politica e dirigente non muta radicalmente. Peccato che chi effettua la selezione sia peggiore dei quaqquaraquà che scegle. Per non parlare dell'elettorato. Essendo campano di origine penso a mastella (e la minuscola non è un errore).

luigi zoppoli

 

L'intervento mi sembra trarre delle conseguenze premature da schermaglie politiche e mediatiche con conseguenze ancora non chiare ne' consolidate.  I conti si dovranno fare sul bilancio effettivo dello Stato, e probabilmente indicheranno che la distribuzione della spesa rimane pressoche' invariata rispetto al passato (come durante il governo Berlusconi 2001-2006).  Il maggior peso della Lega potra' forse avere qualche effetto, non certo stravolgente. Ma potrebbero anche farsi infinocchiare e fare ancora peggio del 2001-2006.

Per quanto riguarda la Lega del Sud e' sempre esistita, almeno da pochi anni dopo il 1861.  Per motivi storici (Stato dei Borboni) i meridionali hanno costantemente avuto un senso di identita' etnica unitaria superiore agli abitanti del Centro-Nord.  Inoltre il voto politico meridionale si e' sempre organizzato pragmaticamente secondo criteri clientelari, e non secondo le ideologie e lo spirito di fazione tipico del centro-nord.  Pertanto costantemente nella storia politica italiana i politici meridionali hanno fatto fronte comune pro-Sud, e sempre sono stati pronti ad allearsi con chi acquisiva il potere a Roma, fosse Giolitti col trasformismo, fosse Mussolini (che nel 1924 prese il 60% o 65% nella bassa padana cuore del suo movimento, ma l'80-85% nel Sud), fosse la DC, fosse il PCI e le sue successive impersonificazioni (es. la giunta Capodicasa in Sicilia durante Prodi/1996-2001).

Pertanto e' pleonastico invitare i meridionali a farsi la loro Lega.  Cio' che e' mutato storicamente e' solo la forma esteriore che puo' essere giolittiana, fascista, democristiana o comunista o berlusconiana, la sostanza e' rimasta e continua a rimanere uguale.

Potrebbe cambiare qualcosa solo se Lombardo si comportasse coerentemente a quanto afferma, e cioe' se veramente perseguira' un'autonomia fatta di reale indipendenza, anche economica, dallo Stato centrale.

 

L'articolo non tiene conto di alcuni fatti:

  1. Il denaro in questione sono fondi FAS.
  2. Tutto nasce dal fatto che per essere assegnati tali fondi hanno bisogno che i vari amministratori presentano al CIPE i progetti di sviluppo da finanziare. Molti amministratori del mezzogiorno sono molto lenti nel presentare i progetti, insomma desiderano i soldi da spendere ma non vogliono giustificare le spese effettuate.
  3. Per quanto detto al punto 2, il governo decide di trattenere i fondi FAS (e fin qui nulla da eccepire).
  4. Il problema nasce nel momento in cui il governo decide di utilizzare la disponibilità dei fondi FAS per usi impropri, come documentato da questo documento del deputato del PD Misiani.
  5. A questo punto incominciano le proteste al Sud ed in particolare in Sicilia con gli esiti che ormai tutti conoscono.

Conclusioni: hanno torto sia gli amministratori del Sud che il governo, entrambi infatti vorrebbero far scempio dei fondi FAS utilizzandoli per scopi che poco hanno a che fare con i progetti di sviluppo e rilancio delle regioni depresse.

Sinceramente non condivido nulla dell'analisi che compara MPA e Lega, quest'ultima non solo viene sottovalutata nell'articolo ma mi pare anche completamente travisata nel suo ruolo nella politica e nel Paese.

Senza entrare in un giudizio di merito sulle idee politiche dei soggetti in questione, mentre il partito di Lombardo è l'espressione della casta e/o classe dirigente siciliana (c'è una differenza?) la Lega è invece un partito radicato territorialmente.

Naturale appare quindi che l'obiettivo di Lombardo siano le risorse pubbliche. Non ha senso invece dire che quelli della Lega siano dei dilettanti perchè sebbene in giro da vent'anni non abbiano acchiappato altrettanto.

L'obiettivo numero uno della Lega è il consenso, il secondo è il potere, in modo tale da garantire il continuamento del consenso attraverso la realizzazione dei loro cavalli di battaglia (federalismo ad esempio).

L'obiettivo numero uno di Lombardo sono, come detto, i soldi da ottenere con il potere, leggi ricatto. Il consenso serve ad ottenere il potere di ricatto ed è ottenuto con il clientelismo. Il clientelismo è l'unica forma di radicamento territoriale dell'MPA. Nulla a che fare con la Lega, nulla a che fare con la politica: giochi di potere.

Ripeto senza dare giudizi di merito, la Lega è probabilmente l'unico vero partito politico in Italia (con i Radicali), gli altri sono comitati d'affari. Tralasciando i due partiti generalisti (il PD è in disgrazia, il PdL lo sarà quando per motivi anagrafici o meno Berlusconi uscirà di scena), l'IdV cavalca il populismo raccogliendo alle elezioni politiche, il centro o l'MPA raccolgono i voti in zone legate al clientelismo.

All'opposto, la forza della Lega sta nell'amministrazione locale che non solo le garantisce il continuamento del consenso conquistato ma evidentemente, nel bene o nel male, le ha dato agli occhi dell'elettorato una credibilità tale da allargare i propri sostenitori dalle partite iva a una platea molto più ampia e che probabilmente comprende anche la classe operaia. Fenomeno credo profondo, all'opposto dei consensi dell'IdV che si bea del marasma nel PD e a sinistra.

A livello locale, già oggi la Lega se la gioca col PdL. Questo quando Berlusconi uscirà di scena avrà un forte contraccolpo, il PD ancora oggi non riesce ad esautorare Bassolino (direi che questo dice abbastanza sull'appeal che può avere nelle regioni settentrionali). Chi governerà il Nord nei prossimi vent'anni secondo voi?

La Lega è spesso derisa o liquidata politicamente con il becero populismo, in realtà è l'unico partito (senza santi in paradiso) della prima repubblica ad oggi realmente in piedi (direi che la svendità dell'identità politica sia su MSI/AN/PdL che su PC/.../PD (.../DC?), che non può dire di no alla Binetti, ci sia stata). La lungimiranza del suo leader in realtà merita un posto di primo piano nella storia politica dell'Italia repubblicana. Mi ripeto, senza nessun giudizio di merito sulle idee politiche.

 

la forza della Lega sta nell'amministrazione locale che non solo le garantisce il continuamento del consenso conquistato ma evidentemente, nel bene o nel male, le ha dato agli occhi dell'elettorato una credibilità tale da allargare i propri sostenitori dalle partite iva a una platea molto più ampia e che probabilmente comprende anche la classe operaia.

 

Gli studi sulla LN mostrano che la sua base elettorale sono i lavoratori dipendenti privati piu' delle partite IVA. Da molti anni ormai la LN e' il partito di maggioranza relativa tra gli operai sopra il Po. Le partite IVA sono il primo bersaglio elettorale attorno a cui e' stata disegnata Forza Italia, e votano credo ancora oggi Forza Italia o il PDL piu' della LN. Quindi la LN si sta espandendo dai lavoratori dipendenti privati alle partite IVA e non viceversa.

 

L'obiettivo numero uno della Lega è il consenso, il secondo è il potere, in modo tale da garantire il continuamento del consenso attraverso la realizzazione dei loro cavalli di battaglia (federalismo ad esempio).

 

Roberto, mi consentirai semplicemente di sorridere di fronte a un'affermazione del genere. Vedi, essendo nato nel 1961 ho ormai una certa età e ricordo perfettamente le fregnacce che si raccontavano negli anni Settanta e Ottanta sulla presunta ''diversità'' del PCI. L'idea che i dirigenti della Lega siano diversi dagli altri politici italiani, e in particolare che solo loro valutino l'acquisizione del consenso e il raggiungimento di certi obiettivi politici al di sopra dell'occupazione del potere è semplicemente la riproposizione della diversità antropologica; con la sola differenza che siamo passati dalla salsa rossa alla salsa verde. Tutta l'evidenza che abbiamo indica che i leghisti sono altrettanto rapidi degli altri nell'occupare posizione di potere e sottopotere, se solo ci riescono. Non sono peggio degli altri, queste sono le regole del gioco in Italia e la Lega gioca secondo le regole. Ma non sono neanche meglio.

 

Il paradosso (o la tragedia) è che l'unico provvedimento utile allo sviluppo meridionale sarebbe l'interruzione di qualsiasi intervento finanziario dello stato centrale che possa essere gestito dalla sua classe dirigente politica. Cioè probabilmente di qualsiasi intervento di sostegno finanziario allo sviluppo, compreso quello sottilmente velenoso dell'aumento del personale dipendente dalle pubbliche amministrazioni. Forse con appalti veramente aperti alle imprese europee si potrebbe intervenire sulle infrastrutture, ma non credo.  Certamente si può fare qualcosa per limitare l'espansione dell'impiego pubblico nelle regioni meridionali, attraverso confronti seri tra amministrazioni simili collocate in diverse regioni. Su questa linea, ad esempio, è il tentativo, ormai ultradecennale, di finanziare le università sulla base di parametri diversi da quello che vigeva fino al 1996 che era "costo del personale di ruolo". Anche in questo caso però le tante chiacchiere sulla classifica della virtuosità delle sedi universitarie oscurano l'aspetto più importante delle modeste modifiche dei criteri di finanziamento. Su questo argomento mi riprometto di scrivere qualcosa di più completo.

 

cioè probabilmente di qualsiasi intervento di sostegno finanziario allo sviluppo, compreso quello sottilmente velenoso dell'aumento del personale dipendente dalle pubbliche amministrazioni.

 

Oltre all’aspirazione spiccata al posto statale, a casa propria  e a casa altrui (si direbbe proprio aspirazione a ricoprire un posto statale quale che sia, piuttosto che vocazione all'esercizio di una determinata professione), la “Relazione generale sulla situazione economica del Paese" evidenzia   disomogeneità nella distribuzione geografica delle pensioni di invalidità

http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/economia/invalidi/invalidi/invalidi.html

 

 

<em>I dati contenuti nella "Relazione generale sulla situazione economica del Paese"
del ministero del Tesoro. Tra le Regioni il record va all'Umbria: 5,48 ogni 100 abitanti
<em>

<em>Due milioni le pensioni di invalidità
E a Sud sono molte più che al Nord
<em>

ROMA - Sono oltre due milioni gli italiani che percepiscono una pensione di invalidità e nel Sud il loro numero, in rapporto alla popolazione, è del 50% superiore rispetto al Nord: nel Mezzogiorno e nelle Isole ci sono 4,39 pensioni ogni 100 abitanti, mentre al Nord il rapporto scende a 2,91 e al Centro si attesta sul 3,73.

In assoluto la regione con meno pensioni di invalidità, sempre in rapporto alla popolazione, è la Lombardia (2,79). E quella con il maggior numero, a sorpresa, è l'Umbria, 5,48. Da segnalare anche il caso della Liguria, che col suo 4,10 è ben superiore alla media dell'area settentrionale. Nel Sud, invece, la regione con la media più alta - 5,03 - è la Calabria.

I dati sono contenuti nella "Relazione generale sulla situazione economica del Paese 2008", messa a punto dal ministero dell'Economia. Nel documento si sottolinea la necessità di intervenire, soprattutto sul fronte dei controlli: "Nonostante i numerosi interventi normativi - scrive il Tesoro - la materia necessita ancora di un riordino complessivo, in particolare per quanto riguarda la definizione degli interventi, le modalità di accertamento e verifica".

 

 

 

 

http://www.asca.it/news-REGIONALI__RUTELLI__SE_LEGA_VINCE_NORD__NASCERA__LA_LEGA_DEL_SUD-885116-ORA-.html

Secondo l'ex leader del Pd, ''la Lega al Sud sarebbe una coalizione d'interessi locali non sempre trasparenti''.

 

...lo manda Gattuso. Le cose stanno proprio per cambiare...

Tremonti manda un messaggio chiaro al Mezzogiorno. Non ho mai capito, però, perchè si continui a chiamare "federalismo" ciò che invece è evidentemente "centralismo", cioè la determinazione dei costi standard. Sulla qual cosa, peraltro (come politica) non potrei che concordare. Ad esempio, in Gran Bretagna si determina il "costo standard" per studente ai fini del finanziamento pubblico delle varie istituzioni di Istruzione Superiore (Università, College). Dipende solo dalla Facoltà (ci sono 4 categorie), ma poi è il medesimo sia per Oxford che per il College di periferia.

Insomma, l'apoteosi del centralismo.

RR