Al momento in cui scrivo l'articolo di Alberto ha 55 commenti. È una discussione molto interessante e ricca di spunti, quindi mi pare sia il momento di fermarsi un attimo, riflettere, e magari poi riprendere con rinnovato vigore. Come nFA non abbiamo una linea politica e non vogliamo averla, tra le altre ragioni perché su varie cose la pensiamo diversamente. Le riflessioni che seguono sono perciò a titolo personale (a parte il punto 1, credo). Cercherò di non essere troppo lungo.
1. Grazie Michela. Lo dico di tutto cuore, e credo a nome di tutti. Grazie per avere voglia di venire su un blog oscuro, popolato da professori spocchiosi, maldisposti e spigolosi, a discutere di te e dei tuoi progetti. Sei la benvenuta e cerca di non arrabbiarti troppo se non seguiamo sempre le regole del galateo. Ci piace il dibattito appassionato, ci piace contraddire ed essere contraddetti, ci piace cambiare idea e far cambiare idea a fronte di argomenti convincenti. L'unica regola è: niente banalità e niente sciocchezze.
2. In difesa dell'arroganza. Credo di essere stato un first offender nel dibattito seguito al post. Mi sono messo a controllare le età dei presunti under 40 e dopo aver visto che almeno un paio erano sopra ho concluso che 'chi ha fatto quella lista farebbe bene a dedicarsi alla coltivazione di carciofi'. Un po' arrogante, effettivamente, e anche spocchioso. Però, e qui sta il punto, giusto. Forse potevo essere più diplomatico. Forse potevo limare le parole. Ma perché poi? Il mio punto era ed è semplicemente che quando si interviene bisogna farlo in modo competente, controllando i fatti e controllando la logica dei propri argomenti.
La lamentela di Sofri jr e amici riguardava specificamente l'esclusione degli under 40. Il numero non è a caso, visto che ad esempio nel comitato del PD c'è Enrico Letta che di anni ne ha 41 e Paola Caporossi che ne ha 43. Quindi, logica vuole che i nuovi nomi proposti siano effettivamente under 40. Che senso ha quindi proporre Gianni Cuperlo, che va per i 46?
Magari si voleva fare altro. Magari si voleva aiutare il rinnovamento ideale, non strettamente generazionale. Benissimo, dico io; direi che tutti siamo d'accordo che il 'largo ai giovani' è un falso problema. Però allora non mi si parli di under 40. Mi si parli di società civile, scienzati, professionisti, imprenditori, operai, quello che vi pare. E si motivi l'inclusione di questo o quello in base a meriti specifici. A scanso di equivoci, dico anche che alcuni dei nomi non mi spiacevano affatto, a cominciare dall'over 40 Scalfarotto. Ma se vogliamo proporre Scalfarotto (o, mio bias personale, Nicola Rossi) facciamolo entrando nel merito, non mascherandoci dietro un'anagrafe per giunta erronea.
Ripeto, se insistere nel controllo dei fatti e della coerenza logica è arroganza, allora continueremo a essere arroganti. Se invece ci si riferisce al tono .... non so. Magari potevo evitare di suggerire la coltivazione dei carciofi. Avrei potuto dire qualcosa come 'chi ha fatto la lista ha agito con fretta eccessiva e, pur animato dalle migliori intenzioni, ha commesso alcune sviste'. Però, insomma, noi non facciamo i politici e ogni tanto bisogna pur divertirsi.
3. Dunque Michela, a proposito della tenure track... Michela, se permetti vorrei entrare nel merito del tuo commento. C'è una frase che mi ha colpito perché, secondo me, contraddittoria. Dici:
ho iniziato, come spesso purtroppo accade in un ente di ricerca, con un cotratto di collaboarzione occasionale, sono passata per 2 contratti a tempo determinato ed infine "ho vinto la bambolina" perchè ho superato un concorso pubblico... (solo inseguito siamo riuscitio a far inserire un percorso di tenure track!!!)...
Purtroppo? E perché? E qual è la differenza con la tenure track? Nelle università statunitensi (e di quasi tutto il mondo civile) tenure track vuol dire esattamente che quando esci dal dottorato vieni assunto a tempo determinato, tipicamente per 6 anni e in realtà con un giudizio intermedio dopo tre (i dettagli variano a seconda delle università ma la sostanza è quella). Solo dopo questo periodo ti viene dato il posto fisso. È un sistema che funziona bene. Le università vengono messe in grado di valutare chi sa far ricerca e chi no. Gli aspiranti ricercatori possono capire se sono adatti o meno a quella carriera.
Il percorso non sembra essere diverso dal tuo. Si parte con contratti a tempo determinato e nel tempo, una volta che si è mostrata la competenza del lavoratore, si trasforma la posizione in tempo indeterminato. Non sto suggerendo che il percorso professionale che hai dovuto seguire fosse ottimale, la verità è che non lo so. Ma contesto quel 'purtroppo', l'idea che il posto di lavoro debba essere garantito dal primo giorno. È un'idea molto diffusa nella società italiana, e certo non solo a sinistra, ed è fonte di enormi inefficienze. Chi vuole proporre idee nuove e rinnovamento, e spero tu sia tra questi visto che ti spendi a favore della tenure track, deve combatterla a viso aperto e con decisione.
4. Ma che %&$& stanno facendo con il Partito Democratico? Diversi lettori hanno espresso viva preoccupazione riguardo al nascendo PD. Faber, per esempio ci dice che 'il pd così come sta nascendo è già morto!'. Lo dice con dolore, visto che lui (come me) sperava molto meglio. Carneade vince il premio al miglior neologismo: usa il magnifico temine 'endogenarchia' per riassumere gli accadimenti.
Cosa sta succedendo? La verità è che non lo so, ma se vogliamo almeno provare a capirlo dobbiamo mettere da parte la paura di criticare il nascendo PD perché già appare troppo fragile.
C'è una spiegazione banale. Nessuna oligarchia, politica o economica, ha mai mollato il potere spontaneamente. Ingenuo quindi aspettarsi che lo facciano Prodi, D'Alema, Rutelli & co. D'accordo, ma mi sembra veramente che la strategia che stanno seguendo sia subottimale persino rispetto alla massimizzazione del loro potere. Si comportano, mi pare, come un'impresa che insiste per guadagnare tantissimo, mette prezzi molto alti e finisce in bancarotta perché nessuna compra i suoi prodotti.
Non è stato sempre così. Il centrosinistra ha saputo aprirsi in varie occasioni, per esempio a livello locale portando all'elezione di Illy nel Friuli-Venezia Giulia e di Soru in Sardegna. Lo fece, credo, perché le elites politiche compresero che insistere a candidare vecchi arnesi di partito avrebbe portato alla sicura sconfitta. Fecero quindi un passo indietro, con soddisfazione degli elettori e suppongo con soddisfazione delle elites politiche che evitarono l'obliterazione. Perché risulta loro così difficile capire, adesso, che con il loro comportamento stanno assicurandosi la disfatta elettorale? Come fanno a non vedere che le loro scelte politiche ed economiche stanno cancellando le forze progressiste nella parte più produttiva del paese? Veramente non lo so, se qualcuno ha idee le faccia sapere.
5. Sempre sul PD. Nuove idee, coerenza e responsabilità delle proprie azioni. In tanti hanno segnalato che gran parte della discussione sulla nascita del PD si è incentrata sugli organigrammi piuttosto che sui programmi e le idee. Qui voglio dire che le poche volte in cui si è veramente parlato di idee ho rimpianto che non si parlasse di organigrammi. Sul serio, dove vivono questi signori?
La discussione sul 'pantheon' ricordava da vicino le assurde discussioni, che gli over 40 come me sicuramente ricordano, sull'opportunità di mettere o meno il trattino tra marxismo e leninismo.
Il dibattito sull'appartenenza all'Internazionale Socialista era decisamente surreale. Che differenza fa, esattamente, in termini di proposte politiche concrete l'appartenza all'IS? Forse fa differenza o forse no ma nessuno me lo ha spiegato, occupati com'erano a lanciarsi in roboanti proclami ideologici. Se il PD appartiene all'IS come cambiano le sue proposte sulla riforma delle pensioni? E sulle procedure di vendita di Alitalia? E sulla riforma del mercato del lavoro? Queste, e non la denominazione sotto cui andranno a sedere gli eletti del PD al Parlamento Europeo, sono le questioni che mi interessano. Sono l'unico?
Aggiungo inoltre che non depone certo a favore della credibilità della classe politica il fatto che Mussi & co., dopo aver abbandonato il PD sulla discriminante dell'appartenenza all'Internazionale Socialista, stringano ora alleanze e contemplino fusioni (dipenderà dalla legge elettorale) con forze che si continuano a dichiarare comuniste (whatever that means) e non hanno la minima intenzione di entrare nell'IS.
Io avrei voluto sentir parlare di programmi concreti e azioni concrete. Per esempio, avrei voluto che qualcuno mi spiegasse perché sarebbe sbagliato vendere quel carrozzone mangiasoldi che è la Rai, abbassando quindi le tasse (in forma di eliminazione del canone). Cose così, non dibattiti sui massimi sistemi che non conducono a nulla.
Vorrei anche che gli uomini e le donne del centrosinistra (e tutti gli altri, ovviamente) pagassero per i propri sbagli quando li fanno.
Se la Melandri racconta balle ridicole sulle sue vacanze keniote e viene sbugiardata, faccia il favore di andarsene.
Se a Napoli, con il Comune e la Regione governate dal centrosinistra, si accumula l'immondizia qualcuno deve pur avere delle responsabilità, e quel qualcuno deve andarsene.
Se Stella documenta che il Quirinale costa 4 volte Buckingham Palace pretendo che Napolitano mi spieghi come intende ridurre le spese, non che mi racconti fregnacce sull'opportunità di colmare il distacco tra politica e cittadini.
E così via. Forse, di nuovo, è arroganza. Ma veramente non vedo come possiamo sperare in un minimo di rinnovamento se nessuno paga per i propri errori.
Sandro, credo che ex ante vi sia una grande differenza fra avere un contratto a tempo determinato con una procedura di valutazione e avere un contratto a tempo determinato e basta. Che poi ex post qualcuno (vincendo un concorso pubblico) vinca la bambolina e' un'altra storia. Sbaglio qualcosa?
No, non sbagli, hai perfettamente ragione. Fa molta differenza dire 'il contratto è temporaneo e tra sei anni verrai valutato' oppure dire 'il contratto è temporaneo e poi vedremo se e quando il ministero si sveglia e fa un concorso, se ci saranno i fondi etc.'.
Lungi da me suggerire che le procedure attualmente adottate nella pubblica amministrazione italiana sono ottimali o anche solo sensate. Il punto che volevo fare è che l'alternativa al contratto temporaneo senza valutazione non può e non deve essere l'assunzione in pianta stabile dall'inizio. Cose del genere devono essere l'eccezione e non la regola.