A volte, quando non trovo The Economist in edicola, il mio second-best è Topolino. In genere le due riviste non sono paragonabili in quanto a contenuto economico, ma in una storia scritta da Marco Bosco e disegnata da Alessandro Del Conte, intitolata “P.d.P. Economics: Consumo e Risparmio” ed uscita la settimana scorsa, Zio Paperone ci spiega le basi della teoria economica standard, parlando di vincoli di bilancio, preferenze, prezzi relativi e massimizzazione dell’utilitá.
Paperone inizia la sua spiegazione partendo “… dal cosiddetto vincolo di bilancio! Data una quantitá di moneta di cui disponiamo esiste un massimo di beni che possiamo comprare e oltre il quale non possiamo spingerci”. Uau mi son detto, Paperone spiega le stesse cose che insegno io!
Ma andiamo avanti. Il papero ci spiega che “il buon consumatore fará i conti prima di spendere, valutando le proprie risorse e decidendo cosa puó (e non puó) permettersi”. Ossia, apparentemente Paperone crede nella razionalitá degli agenti economici. E continua… “circoscritto un insieme di prodotti stilerá quindi una graduatoria di preferenze in termini assoluti, per stabilire quale desidera di piú…”… un attimo, ma non stará parlando di una funzione di utilitá il buon Paperone? … “e in termini relativi per calcolare come suddividere la spesa” … Prezzi relativi su Topolino? Fantastico!
Finito qui? Neanche per idea! “Dato che è impossibile avere tutto, prendere una cosa significa rinunciare a un’altra”… intenderá mica i costi opportunitá … “e occorre pertanto distinguere tra beni di prima necessitá e beni voluttuari non indispensabili” … vabbé dai, questa era facile!
E qui arriviamo al cuore della teoria del consumatore, che Paperone dimostra di aver studiato bene (non a caso è il papero piú ricco del mondo!): “infine il consumatore sceglierá la combinazione di prodotti che massimizza la sua soddisfazione” ... massimizzazione dell’utilitá su Topolino? … “senza cedere al capriccio del momento”... consumption smoothing su Topolino?? … “e affrontando ogni acquisto con razionalitá” … ancora consumatori (ops, paperi!) razionali su Topolino???
Infine Paperone ci spiega che “Se è vero che spendere bisogna, c’è anche una buona notizia: non è detto che si debba farlo subito!”… beh, che Paperone parlasse di risparmio è forse la cosa meno sorprendente vista la sua tirchiaggine: “Si puó aspettare mesi (o meglio, anni). Risparmiando il denaro che avete oggi potete sfruttare la vostra ricchezza del domani e garantire i vostri consumi futuri.” … probabilmente dei mercati finanziari ci parlerá in una prossima storia!
Fin qui tutto bene, ma la conclusione è la parte che più ha attirato la mia attenzione: Paperone conclude che “(il denaro) potete continuare a risparmiarlo per accudirlo e coccolarlo come faccio io!”. Ossia, signori, mettere la moneta nella funzione di utilitá non è poi un’idea cosi strampalata perché esiste almeno un individuo (ok, un papero…) che deriva utilitá direttamente dal detenere moneta. Ma questa, piú che Mickey Mouse Economics, è veramente Uncle Scrooge Economics!
Qualcuno lo faccia sapere a Neil Wallace, Randy Wright e Stephen Williamson al più presto: Uncle Scrooge non crede nelle microfoundations e rema contro! Che sia in combutta con Mike Woodford?
P.S. Com'è che tutti questi monetary economists hanno il cognome che inizia per W? Un'altro stylized facts in cerca di microeconomic foundations? Magari ne parlerà Topolino il mese prossimo!
Ebenezer Scrooge di Dickens ha, come noto, ispirato la creazione dello Scrooge/Zio Paperone del quale tu parli.
Qui una riflessione "filosofica" su Scrooge (entrambi, visto che hanno tratti uguali).