Il ministro degli interni del governo Prodi, che si dichiara laico e liberale ed una volta era anche socialista-libertario ed ora chissa' che cos'e' diventato per mantenersi una poltroncina ministeriale, ha deciso che lui ha il diritto di perseguire quelli che hanno gusti e pratiche sessuali distinti dai suoi. Almeno, lui dice che son distinti dai suoi, ma chissa' se e' poi vero: era amico e confidente di Craxi durante gli anni della Milano da bere, dopotutto. Quindi permettetemi, con sovrana cattiveria e vista l'evidenza accumulata, di dubitare persino di questo. Ma veniamo al punto, che e' quello dell'ipocrisia delle elites politiche italiane.
A seguito di questa sua ritrovata moralita', ci spiega sul Corriere che
«Non ho alcuna obiezione a prendersela con i clienti. Quando si cita la privacy a difesa di uno squallido maschio che gira per la Salaria alla ricerca di ragazze dalle quali ottenere a pagamento ciò che non sa ottenere altrimenti, beh, della sua privacy mi interessa ben poco».
Incommentabile. Tocca a Vladimir Luxuria esprimere la propria sorpresa a cotanto scempio, sempre sul Corriere. La deputata fa presente al liberal-socialista ministro dell'interno una serie di cose banali, che nell'ambiente impazzito della Roma di questo governo di confusi Savonarola si son scordati:
«Sono meravigliata dalle parole d'astio del ministro Amato - dice la deputata di Rifondazione -. La prostituzione in Italia non è un reato quando chi la esercita è maggiorenne e lo fa per libera scelta, ciò che va combattuto è lo sfruttamento che a volte rasenta la schiavitù». Per Luxuria «chi ricorre al sesso a pagamento non è una persona squallida, da punire o di cui violare la privacy, ma un libero cittadino del nostro paese, spesso solo, anziano, vedovo o non particolarmente attraente. Credo che qualsiasi utopistico tentativo di sradicare la prostituzione sarebbe causa di ulteriori violenze sessuali».
Il ministro dell'interno non e' solo nella sua illiberale e sanfedista crociata contro i peccatori morti di fame;i ricchi, ovviamente, non vanno a cercare il sesso a pagamento per strada. Oltre agli ipocriti borghesi bacchettoni e moraleggianti - che poi, come nelle ballate di Fabrizio de Andre', delle prostitute fanno grande ma nascosto commercio - ed oltre alle comari del paesino - anch'esse di de-Andreiana memoria - sono soprattutto i preti buonisto-catto-comunisti e le femministe d'alta classe e tacchi ancor piu' alti che chiedono l'umiliazione pubblica degli arrapati nati ne' ricchi ne' fighi. A voi due esempi, a bocca di tal Benzi e di tal Pollastrini, sempre sul benemerito Corriere.
Notate l'ipocrisia di questi rivoluzionari da salottino junghiano: se l'obiettivo fosse combattere lo sfruttamento e lo schiavismo, occorrerebbe invitare le peripatetiche a far commercio in piazza Navona e piazza Duomo o in via della Conciliazione. Li', sotto gli occhi di tutti, potrebbero fuggire dai magnaccia, non essere picchiate, evitare gli abusi a cui sono sottoposte spesso per opera delle forze dell'ordine, insomma cercare un minimo d'emancipazione dallo sfruttamento. La maniera migliore, in assoluto, di renderle ancor piu' vittime di abusi e sfruttamento e' costringerle alla marginalita', alle strade buie, ai quartieri oscuri e agli angoli degradati: li' regna sovrano il delinquente che le schiavizza, albanese o italiano ch'egli sia.
Tutto questo moraleggiare, condannare, mettere in galera, chiudere, murare, molestare, multare e sanzionare viene praticato, guarda caso, da una classe politica che poi, come si scopre ad ogni pie' sospinto, con le costose puttane d'altro bordo si dileggia tutte le volte che puo', solo che le chiama "vallette", "veline", "conduttrici", "attrici", "paperine" e via inventando nomignoli geniali e, secondo loro, di buon gusto. Questo fa assurgere tali fortunate e non-peripatetiche mercenarie ad uno status sociale altro da quello della sfigata prostituta di strada, non particolarmente bella, non particolarmente abile, non particolarmente furba, o non particolarmente disposta ai servizi speciali che permettevano, ai tempi di Fini, l'accesso alla Farnesina ed alla RAI e permetteranno oggi l'accesso a qualche altro palazzo (da scoprirsi appena un nuovo scandaletto emerge) ed alla RAI sempre ed ovviamente. Il tutto benedetto ed amministrato dai politici e portaborse che compongono quello stesso parlamento dove, a seguire lo scandaletto quotidiano, una buona fetta di parlamentari si fa' di questo e di quello - di nuovo, il Corriere - mentre allegramente e moralmente legifera la galera per gli sfigati che anch'essi si fanno, ma politicanti non sono.
Incoerenza, inconsistenza ed ipocrisia sono, alla fin fine, le chiavi per capire la politica del fratellismo, come l'ha definito Alberto. Il problema del grande fratello che tutto vuole controllare, manipolare e dirigere e' che non puo' farlo: la vita privata di 60 milioni di persone e' troppo complicata ed articolata per essere gestita da governo e funzionari pubblici. Ecco quindi che il politico, in vena di manipolare a fini elettorali il moralismo voyeuristico delle masse, deve sapersi adattare a colpire il "peccatore" o il "nemico pubblico" del momento, dando luogo ad oscillazioni nei propri criteri di tolleranza tanto grandiose quanto ridicole. Negli USA, oggi, il peccatore e nemico per eccellenza e' l'arabo-musulmano-terrorista da un lato, ed il negro-ispano-drug dealer dall'altro; le puttane e gli omosessuali son passati in secondo piano. In Italia, avendo noi ora un governo di sinistra, e' un po' tutto il rovescio. Ma l'ipocrisia e' la medesima.
Nella medesima intervista al Corriere in cui il dottor sottile dichiara la sua assoluta mancanza di rispetto per i clienti delle prostitute, della presenza delle quali e dei quali vuole liberare le strade d'Italia, egli ci illustra anche cos'e' buono e cos'e' cattivo sulle medesime strade d'Italia. L'intervista s'apre con una pascoliana ode al fanciullo zingaro, lavavetri e ladruncolo, che sembra risultare molto simpatico sia a lui che al suo intervistatore, e si chiude ritornando al medesimo tema, sul quale il nostro ministro dell'interno sentenzia: «Ora ho la macchina blindata e non si avvicina nessuno. Prima, se il parabrezza non era sporco, dicevo di no. Se era sporco, me lo facevo pulire. Non era elemosina ma la remunerazione di un lavoro». Capite? Il lavavetri che, nel mezzo della strada e senza che tu glielo chieda, t'impone lo sporcamento del parabrezza, perche' di lavaggio si tratta solo una volta su cinque, e' uno che lavora e va remunerato, mentre la prostituta che, venti metri piu' in la' e sul marciapiede, aspetta che arrivi la domanda, quella no, quella non lavora, va dissuasa ed i suoi clienti perseguitati. Coerenza di ministro e dottor sottile.
L'intera intervista e' un grandioso esercizio d'ipocrisia populista-buonista. Gli zingari sono buoni, e gli spacciatori della droga sono recuperabili, la soluzione li' non e' liberalizzare ma «Consumiamo meno droga e ci sarà meno offerta» ... i propietari immobiliari sono ingordi e cattivi, perche' affittano ad immigrati e studenti fuori sede per fare piu' soldi, mentre i sindaci che fanno i muri come a Padova per tenere gli immigrati clandestini lontani, beh quelli sono "bravi sindaci" che decongestionano ... poi apprendiamo che bisogna "decongestionare" come a Harlem e "al sud di Washington Square" dove, a sentir lui, una volta non si poteva neanche entrare ed ora hanno creato una "vita sana:" e per questo tutto s'e' risolto. Mica menziona che, al contrario di Napoli dove comanda lui, a NY Giuliani ha mandato la polizia ed ha detto "tolleranza zero". No, sembra che abbian fatto i giardini con l'erba organica e le panchine riciclabili, e' che cosi' sia calata la delinquenza al Village: vedremo presto la polizia di stato seminare rape organiche per le strade dei bassi napoletani? Poi arriva al tema Islam, ed allora straparla di un "Moro" che secoli fa dominava a Venezia e solo dopo del quale siamo diventati bianchi e cristiani ... la citazone e' letterale: chiaramente fu al teatro dell'opera che il fine intellettuale apprese la storia patria ... ma tutto serve per sostenere che l'Islam da noi c'e' sempre stato ed oggi, in Italia, l'Islam e' buono e fa bene: offre anche cene di Ramadan ... dev'essere che ad Amato il velo delle donne ed i versetti del Corano marcati sulla schiena gli sembrano denotare una condizione di vita piu' gradevole di quello della prostituta indipendente ...
La mia conclusione, viste le affermazioni e gli atti politici, e' che il grande fratello quest'anno ha classificato come cattivi i proprietari di appartamenti in affitto ed i clienti delle puttane, che spesso coincidono. Questi cattivoni probabilmente sono anche, nella testa di costoro, i medesimi ricchi che guadagnano piu' di 75mila all'anno ed a cui occorre far pagare maggiori tasse. Se l'ipotesi e' corretta ne viene una politica coerente: avranno meno soldi, i ricchi impiegati e proprietari d'appartamenti, per andare a puttane e drogarsi cosicche', seguendo il modello de "l'economia del crimine e' determinata dalla domanda", scompariranno magicamente spacciatori, magnaccia e prostitute ... Tout se tient!
Aggiornamento del 10 Ottobre. Sempre dal beneamato Corriere, e grazie alla cortesia dell'nFA-Collective (odiano che io lo chiami cosi', quindi ...) che si svegliano prima di me, apprendiamo oggi che l'abuso del potere e l'ipocrisia dei politici italiani ha ancora meno limiti di quanto io tentassi d'evidenziare ieri. Poiche' quelli di Le Iene li hanno pizzicati drogandosi alla grande (a quando un documentario sulle relazioni intime ma commerciali fra politici o alti funzionari e costosissime squillo piu' o meno televisive?) il garante dell'informazione (in minuscole, come la sua imparzialita' richiede) ha deciso di censurare l'intero programma perche' viola la privatezza (che loro chiamano "privacy") dei parlamentari stessi. Avete capito? La vita privata dei signori parlamentari e' sacra e santa anche quando commettono reato (perche' tale potrebbe configurarsi, a seconda della quantita' e del possibile commercio, il caso), mentre quella dell'impiegato sfigato - che scopa malamente in macchina sulla Tiburtina, con una battona ancor piu' sfigata di lui e senza commettere alcun reato - non e' ne' sacra ne' santa ma, come spiega il signor ministro, solo disprezzabile. Quelle due vite normali ed un po' tristi di membri ma non rappresentanti del popolo, un Veltroni ed una Pollastrelli qualunque le possono massacrare ed esporre al pubblico lubidrio come e quando vogliono! Ah, come proteggono ed amano il popolo les amis du peuple ...
Questo tuo commento capita a proposito. Non avendo letto reazioni di rilievo alle parole di Amato, credevo di essere stato solo io a strabuzzare gli occhi leggendo l'intervista sul corriere.
Tra le altre cose, mi sono poi domandato: ma al lavavetri, il ministro, la chiedeva la ricevuta fiscale? O si limitava a chiudere un occhio di fronte ad un evidente caso di evasione?
Pierangelo: reazioni di "rilievo", anche dopo la mia, non ce n'e' ancora neanche mezza!
:-)