Premessa: Un irrilevante episodio dell'estate m'e' ritornato inopinatamente alla mente e, dopo la pappardella che v'ho appena scodellato sui mercati finanziari, ho pensato fosse l'occasione buona per mandare in vacanza le sette sinapsi ancora attive scrivendo "boiate" (virgolettato, perche' la parola giusta è altra ...).
Boiate:
Questo signor Scalfarotto non so chi sia. Noto solo che, quando si fa fotografare per il suo blog, va vestito in maniere improbabili anche se, mi rendo conto, appropriate ad un HR manager di sinistra. Noto anche che s'affanna d'informarci che, a Mosca, non fa il direttore del personale d'un istituto finanziario qualsiasi ma bensì di "uno dei più prestigiosi del mondo". Notato questo, che ovviamente dichiara "de antemano" la pusillanime natura di questo polemico articolo, vengo al sodo - si fa per dire, l'intera cosa alquanto molliccia alla fin fine vi risulterà.
Ho scoperto della sua esistenza quest'estate quando, via una campagna mediatica estiva organizzata dall'ufficio stampa del futuro segretario della DC (che notoriamente l'inglese lo conosce perfettamente perchè ascoltava le canzoni di Joan Baez e Bob Dylan sin da piccino nell'ufficio di papi in RAI) son finito sul suo sito per leggermi l'ilare e geniale presa in giro dell'inglese di Di Pietro. Whow, mi son detto, un vero intellettuale che organizza getti (jet-setter, 'gnoranti) questo Scalfarotto Ivan, sa anche che la traduzione inglese di riflettere non è "to reflect" (o no? mah ... boh ... yeesh ...) e che qualificarsi non si traduce con "to qualify" (o no? ... niente links, cercate da soli ...) ... e che, okkei, lascio a voi il divertimento residuo.
Mizzica, mi son detto nel mio siciliano più genuino, di uno così conoscente ( mi veniva "knowledgeable", ma il Grande Timoniere nFA la vuole tutta in italiano sopraffino) la conoscenza ci devo fare pure io. Se non di persona, almeno virtualmente. E così, in un momento di debolezza mentre facevo digestione del mio lungo (e laborioso) pranzo con il grande capo (non sembra, ma anche io ho un capo), oggi sono andato a visitare il suo sito. Ed ho letto. Distrattamente e non per molto, lo ammetto ... svarioni tipografici a parte, mi son bastate due pagine per scoprire che d'un altro caso di medice cura te ipsum si trattava, com'è di costume d'altra parte fra gli organizzatori di getti della politica italiana.
[... OMISSIS ...]
Là sopra, là dove era c'è scritto "omissis" tutto in maiuscolo, c'era prima una bella lista di cose incoerenti, strafalcioni linguistici ed altre amenità che chiunque abbia fatto il liceo può ricostruirsi da solo visitando l'aulico sito dove il nostro capo del personale tiene il suo diario quotidiano per comunicare con la base elettorale altamente istruita che coltiva in Italia. L'ho tolto.
L'ho tolto perchè, in un raro momento di personale decenza - memo: mai cominciare a scrivere un'Avvelenata quando si ha lo stomaco pieno: induce ad un'insalubre benevolenza che rovina il tutto - mi son detto che non serviva. Non serviva perchè, appunto, qualsiasi lettore mediamente educato e knowledgeable - GT: tié! - può farsi un giretto da solo sul sito di costui e "solazzarsi" (virgolettata, che quelli della Crusca ancora non la riconoscono) agli stucchevoli commenti da Novella 2000 della politica, scritti in italiano aziendal-masterizzato con doppie fuori posto e congiuntivi assenti, che egli, il conoscitore dell'inglese, propina al popolo suo.
Trattasi, come direbbe il nostro amico Palma, di verità autoevidente e sulla quale, quindi, è raccomandabile sorvolare.
MORALE SERALE
Perchè, ed è qui il punto, il signore che tanta briga si prende di sbeffeggiare il Di Pietro lo fa - guarda caso - scegliendo proprio il Di Pietro fra i tanti politici italioti che con l'anglosassone fanno a pugni, e lo fa - guarda ancor più il caso - proprio nei giorni in cui la banda bassotti che gestisce la nuova DC aveva decretato con azzecagarbuglieschi argomenti che il DP nelle primarie del PD correre non poteva perchè ... boh, perchè non era buono abbastanza per i comodi dei lor signori.
Il signor Scalfarotto Ivan è uno che, nel suo blog-2000, si batte per le minoranze ed i giovani, per l'apertura ed il cambiamento, per questo e per quello ed anche per quell'altro, contro i dinosauri e contro i patriarchi - salvo poi appiattirsi bellamente su Fassino e Veltroni ... cosa non si farebbe per lasciare il freddino invernale moscovita alle proprie spalle. Però poi, guarda caso, nel giorno giusto sbeffeggia la persona giusta. Lo fa così, spontaneamente ed allegramente, non perchè abbia ricevuto un ordine dal centro (il centro gli ordini non li invia più da tempo: non han soldi per pagare le bollette telefoniche) ma perchè così gli viene, gli sembra giusto, importante, cruciale e certamente innovativo, oltre che fortemente giovanile, ristabilire la centralità della traduzione propriamente eseguita, del linguaggio forbito come si usa nelle prestigiose istituzioni finanziarie internazionali ... e quindi dagli a quello zotico ignorante del DP che vuole fare il segretatio del PD.
Questo suo tempismo, questo suo marketizzato forbitismo (suvvia, lasciatemi inventar parole quando il vocabolario mi lascia a piedi) non so perchè ma mi puzza di carrierismo, di arrivi ben studiati per farsi pubblicità senza poi la sostanza per tornare a rispondere alle domande quando le domande toste si fanno ... Ve la ricordate la Michela Tassistro? Eran proprio così tonte le domande di Sandro Brusco? Che sia un caso che i due alla stessa corrente (impressionante, no? Usano Wiki!) appartengono nel medesimo partito?
Ma ovviamente, tutto questo avviene per caso e sono io, malevolo, che in tutti questi segni casuali vedo un significato, una storia, una traccia, un indizio delle elites italiane che verranno ...
Che ne dici delle "élites in fieri" degli altri Stati, invece?
http://www.ft.com/cms/s/0/6e23639e-557f-11dc-b971-0000779fd2ac.html
Che non ho l'abbonamento ad FT ... raccontaci.