Io lo so che molti nostri lettori sono un po' disturbati dal disfattismo degli espatriati come noi. (O forse non ci sono più questi lettori?) E quindi mi trattengo, mi trattengo in continuazione. Pensiamo alla crisi in Georgia. Non discuto la posizione tenuta dalla Farnesina. Non è questione facile, direi. Come quasi sempre in politica estera il trade-off tra principi alti e bassa realpolitik, tra interessi diretti e reputazione, è difficile da rompere. (Se le corrispondenze di Bernard Henry-Levy sono anche minimamente oneste si potrebbe però almeno intervenire con forza perché i Russi evitino comportamenti incivili, e ci si potrebbe scandalizzare per violenze e distruzioni dell'esercito russo.)
Torniamo al disfattismo. Mi sono trattenuto quando il ministro degli esteri Frattini è rimasto alla Maldive (a trattare nella "disputa territoriale fra due vicini di bungalow dell’atollo di Bathala circa l’uso dello stendino per i costumi" - non siamo solo noi i disfattisti) invece di andare al meeting dei ministri degli Esteri di Bruxelles. Però oggi leggo sul Corriere (e non solo oggi, sono giorni che si parla di questo; e io mi trattengo, mi trattengo) un rapporto sulla nostra politica estera nella crisi del Caucaso, che include (poco - molto poco - altro oltre a):
- La difesa della Conferenza del Caucaso a Roma (che i maledetti tedeschi ci vogliono scippare e portare a Berlino) - articolo p. 5 a firma di Paola Di Caro (non online)
- La difesa del Consiglio Nato-Russia (che i maledetti inglesi ritengono inutile e dannoso ma a cui noi teniamo perché nato a Pratica di Mare nel 2002) - articolo p. 5 a firma di Alessandra Coppola (non online)
Cosa dire? Se non contiamo nulla in politica estera, che almeno la Farnesina lavori per stimolare il turismo in Italia. Non era Berlusconi che voleva anni fa che i nostri ambasciatori vendessero pasta (o così dicevano gli ambasciatori)? Forse ha ragione lui ancora una volta. (Ecco, visto che non sono affatto disfattista?)
... anche il governo americano fa la sua figura meschina sulla vicenda, dimostrando ancora una volta la sua inettitudine in politica estera. Ma Condi non è una grande accademica esperta di affari sovietici? Possibile che nessuno sia riuscito a capire cosa frullava per il cervello ai georgiani e a prevenirlo avvertendoli che non c'era il capitale né la volontà politica per supportarli? Per fortuna, incrociando le dita, fra cinque mesi se ne vanno (parlo del governo americano, i russi dalla Georgia chi lo sa).
E gia che ci siamo, complimenti anche agli editorialisti del corriere che in 5 giorni riescono a passare da "Ma stavolta l'Europa c'e'. Ciò che sta accadendo in questi giorni fra Mosca, Tbilisi e
Parigi potrebbe essere ricordato come una bella pagina di politica
estera europea" (Sergio Romano, 13 Agosto), a "Se consideriamo freddamente i fatti dobbiamo ammettere
che, al contrario, l’Europa esce malissimo da questa crisi. Ha solo
mostrato una volta di più che essa non è neppure embrionalmente e,
continuando così, non diventerà mai, un’entità politica" (Angelo Panebianco, 18 Agosto).
Mi permetto di dissentire sulla figura degli stati uniti. Hanno ottenuto quello che volevano . Lo scudo missilistico in polonia . Cosa hanno raccontato alla Georgia non lo sapremo mai
Panebianco è uno di quelli che più spesso dimostrano di non capire niente (volontariamente o meno non so) e che sono più spesso bersagliati per le scemenze che dicono.
L'Europa come è ora viene vista, tra l'altro, come un ostacolo dal governo italiano (vogliamo parlare della bocciatura alla Gasparri e alle altre multe miliardarie - in euro - su rifiuti e ambiente che dovremo pagare?), pertanto va demonizzata anch'essa, deve perdere tutta la credibilità possibile (che poi abbia salvato l'Italia dal baratro è una cosa facilmente obliabile). Già si muovono i primi passi: una legge elettorale europea ispirata al porcellum favorirebbe enormemente Forza Italia, perché, in caso di preferenze e visto che ora sono in un unico partito, AN avrebbe vantaggio nello sfruttare le forti radici sul territorio (radici che FI non ha a causa della sua vocazione fortemente verticistica). Ne ho parlato estesamente qui e un articolo di El Paìs fa notare quanto si stia espandendo l'aura di Berlusconi sull'Europa (e anche fuori: il partito di Putin ha appena formato una holding di media).
Tornando in topic, però, va detto che la Russia non ha mai perso l'allenamento alla guerra fredda, a differenza di USA e UE, che si sono specializzate su altri fronti. Insomma, mentre la Russia attacca con il linguaggio dei decenni addietro, il mondo occidentale non riesce a rispondere che timidamente.