Temo il libro di Roberto Bolaño, non esista in italiano. Essendo afflitto da insonnie, di notte leggo cose strane.
Il volume è straordinario (un po' di Marcel Schwob vi cola, forse, come da una teiera rotta.)
Vi si narrano le vite di un gruppo eteroclito di poeti, filosofi, scrittori e scrittrici, che non esistono e mai esisteranno. Però bisognava inventarli.
Molti passano dalla divisione Azzurra alle steppe delle sconfitte del Terzo Reich in Urss. Ma i più hanno i più grandi trionfi al polo, sfidando a pugni Lezama Lima e incontrando Benito e Claretta.
Altri temono la miscela razziale tra caboclos brasiliani e ariani del "Sud."
BR è molto morto (è morto in Catalogna qualche anno fa.)
Vive una mente folgorante e strana, il cui motto era "ciò che non può essere, non può essere; d'altronde è impossibile" (traduzione mia dalla vita di Edelmira Thompson de Mendiluce e di Luz Thompson Mendiluce.)
È tradotto in inglese e in francese.
Data la geometrica potenza del cervello sociale che è Nfa, correggo: esiste l'edizione italiana, presso Sellerio, Palermo.