Cominciamo con una precisazione. Non vogliamo prendere le parti di tutti i lettori di nFA. Come il personaggio del romanzo di Pirandello, crediamo che questo blog rappresenti qualcosa di diverso per ogni lettore. Abbiamo deciso di scrivere questo post in seguito alla decisione di Michele di abbandonare il ruolo di redattore di nFA. La scelta ci ha fatto un certo effetto e ci ha fatto riflettere: non solo la decisione in se, ma anche le motivazioni che Michele ha dato della sua scelta. In particolare ci ha colpito il seguente passaggio: "Con questa Italia ho l'impressione di star girando a vuoto. Occorre fare quindi, io credo, una riflessione seria su come riuscire ad influire davvero sul dibattito pubblico in Italia. Oppure lasciar stare. Non sapendo come fare, mi prendo (appunto) una pausa di riflessione. Vedremo a cosa porterà."
A noi sembra che nFA stia influenzando il dibattito politico ed economico in Italia. Forse il sito non sarà sempre linkato da giornali "istituzionali", forse la fonte delle idee non sarà sempre citata, ma questo blog sta seminando il seme del dubbio, mostrando agli italiani la possibilità di un'analisi chiara e semplice dei problemi, scevra da latinorum e "benaltrismo". nFA ha lanciato in Italia uno stile d'analisi: parole semplici supportate da dati, e si è imposto. Se cosi non fosse Michele non sarebbe stato invitato a Ballarò e Alberto a Matrix. Se cosi non fosse non sarebbe successo un putiferio (almeno in accademia) per la risposta dei redattori alla "lettera degli economisti", con conseguente sessione dedicata a questo all'ultima riunione della Società italiana degli Economisti. Dunque non è vero che nFA non influenzi il dibattito. Ovviamente, per cambiare le cose, soprattutto in Italia, ci vuole tanto tempo. Per fare un paragone con un mondo diverso, sembra che Brian Eno abbia detto: "Il primo album dei Velvet Underground ha venduto solo 10.000 copie. Ma ognuno di quelli che l'ha comprato ha messo su una band." Fra quanto tempo le nuove band create da nFA si faranno sentire non lo sappiamo, però il sasso è stato lanciato.
Per noi nFA è sia un luogo d'apprendimento che un luogo d'incontro. È la voce della ragione nell'informazione economica italiana (non ce ne vogliano altri siti italiani ben fatti come phastidio.net), più divertente e meno ingessata de lavoce.info, che sta facendo all'Italia un grande favore: sta introducendo un metodo. Ogni mese viene letta da migliaia di lettori che si aspettano analisi basate su dati e ragionamenti economici che non si trovano in altre fonti di informazione. Molti di questi lettori partecipano alla discussione, fornendo a loro volta argomentazioni più o meno complete, più o meno basate su dati, che tuttavia dimostrano la volontà di comprendere e fornire soluzioni. Forse molti fra i lettori erano già versati in questo tipo di analisi, quindi nFA non ha insegnato loro nulla, ma almeno il sito ha dato loro l'opportunità d'incontrarsi.
Tuttavia ci sembra che nFA sia diventato un bel giocattolo che ha raggiunto una certa maturità. A questo punto diventa importante per i redattori decidere cosa vogliono che il sito diventi nei prossimi anni. Dire "noi scriviamo per noi stessi, quando ci pare e su quello che ci pare" non è più convincente. E soprattutto, non è vero, esattamente perché nFA è letto da tantissime persone. È per questo che crediamo che si debba definire una linea per il futuro. Anche se il sito è nato come una "causa persa", non è detto che lo debba rimanere per forza anche quando inizia a vincere. Ci rendiamo conto che chi scrive qui ha un lavoro per cui è pagato e quindi non può scrivere troppo su nFA, tuttavia si possono prendere degli accorgimenti per cercare di mantenere alto il livello senza richiedere troppo tempo ai redattori.
Noi vorremmo che il blog continuasse a crescere come numero di lettori in modo da influenzare sempre più il dibattito economico in Italia. Ci sembra tuttavia che negli ultimi tempi il sito sia stato vittima del suo stesso successo. Chiariamo. L'aumento del numero dei lettori ha comportato che per ogni articolo scritto il numero di commenti sia aumentato esponenzialmente. Con lo standard attuale, l'autore dell'articolo cerca di rispondere alla maggior parte dei commenti che vengono postati. Questo sistema ci sembra ottimo per un blog con pochi lettori ma ci sembra assolutamente inefficiente quando i lettori (e dunque i commenti) diventano tanti. I commenti da cui seguono discussioni interessanti sono a nostro avviso la minoranza. Dunque un modo per abbassare il costo di produzione di un articolo ci sembra quello di ridurre il tempo dedicato alla maggior parte dei commenti e di rispondere solo a quelli che sembrano rilevanti per la discussione.
Nel passato si era parlato di istituire un sistema di promozione dei commenti migliori a detta dei lettori. Ossia, dopo aver letto un commento, il lettore ha la possibilità di dare un voto. La media dei voti dati a quel commento appare ai prossimi lettori che hanno la possibilità di aprire solo i commenti che ricevono un voto sufficientemente alto. In questo modo, si darebbe anche voce all'opinione di tutti quei lettori che di solito non commentano. L'autore dell'articolo potrebbe andare a vedere solo i commenti che sono reputati migliori. Ovviamente l'autore che ha più tempo e voglia può continuare a leggere e a rispondere a tutti i commenti che vuole. Per semplificare l'aspetto tecnico, si potrebbero usare servizi esterni (gratis) che forniscono già questo prodotto (Disqus è una possibilità, anche se dà un servizio minore rispetto a quanto descritto).
Inoltre, per noi il valore aggiunto del sito sta in due tipi di contributi: nei "pistolotti incavolati" (Avvelenata e Qui è FLG) e negli "ex-kathedra". Mentre la produttività nel realizzare i primi è redattore-specifica, alcuni task per il secondo tipo possono essere esternalizzati a un research assistant. A questo proposito, come sta andando la realizzazione della fondazione? È ancora fra i programmi oppure si è arenata? Perché non istituire una "internship nFA"? Sembra ci siano diversi studenti d'economia brillanti che seguono il sito, pensiamo sarebbero contenti di collaborare. Ovviamente i soldi della fondazione sono pochini per pagare research assistant a tempo pieno, ma crediamo che l'entusiasmo per il progetto e l'opportunità d'imparare un po' di cose utili (oltre a, per esempio, avere idee per tesi di laurea) possano contribuire a trovare degli accordi proficui (non necessariamente in termini economici) per entrambe le parti.
Infine un suggerimento sul linguaggio. Purtroppo l'Italia non è l'Amerika, ed allo stile del messaggio si presta altrettanta attenzione che al messaggio stesso (alcune volte di più, ma lasciamo perdere). Del resto, mentre fra persone abituate a discernere e discettare di dati e teorie la forma del messaggio è un mero canale per esprimere un concetto piuttosto che un altro, per il grande pubblico il tono del linguaggio fa parte del messaggio stesso. Quindi quanto più grande è l'obiettivo del bacino d'attenzione, quanto più il linguaggio deve essere "impersonale" e formale (rimanendo ovviamente comprensibile a tutti). Crediamo che abbandonare il tono canzonatorio di alcuni post sia un peccato, visto che rendono la giornata meno noiosa, ma ci rendiamo conto che a volte il tono usato non contribuisce a far capire a tutti l'importanza del tema trattato. Usare un linguaggio più serio renderà il sito troppo ingessato? Pensiamo di no, ma se ci si annoia, si possono sempre riguardare le vecchie puntate di Ballarò…
Mi sembra che abbiate ragione, i commenti possono diventare troppi. Per parte mia, mi sono intrufolato spesso nelle discussioni con argomenti molto generici (sono chirurgo), che rischiano di far perdere tempo, aggiungendo poco o spesso sottraendo qualità. Il mio interesse per NfA, invece, consiste essenzialmente nella grande scuola che essa rappresenta per me e, quindi, prometto che non commenterò più, se non eccezionalmente. Se, poi, i soldi fossero un problema io sarei felice di pagare la mia retta per continuare a frequentare la vostra scuola, smettendola, come ha scherzosamente intimato Michele a un simpatico studente, di dire stupidaggini in pubblico e tornando al mio posto in silenzio. Mi chiedo infine se non vi sarebbe possibile, oltre istituire l'internship e a coinvolgere i migliori lettori, cercare di coinvolgere altri amerikani (Alesina?, Zingales? e chissà quanti altri) che potrebbero dare massa critica al blog.
Caro Dott. Civalleri,
non intendo farLe dei complimenti :-) ma solo utilizzare il Suo commento quale punto di partenza per "criticare" il desiderio emerso da più parti di valutare pure gli interventi. Lei dice: "Il mio interesse per NfA, invece, consiste essenzialmente nella grande scuola che essa rappresenta per me e, quindi, prometto che non commenterò più, se non eccezionalmente. "
Mi dispiace apprendere quanto sopra poiché una delle ragioni per cui leggo nFA è la speranza di trovare la voce fuori dal coro, l’avvocato del diavolo, insomma l’alternativa, che a volte ho incrociato proprio tra gli “incompetenti”, o tra quelli che … “passano per caso o sono i più contestati". Temo che la valutazione possa stimolare ancor più l'uniformità di pensiero e l'anonimato. Se desiderassi ascoltare i cori :-) focalizzerei l’attenzione unicamente sui giornali e tv … con alcune eccezioni, ovviamente.
Un saluto, Orsola