La stampa non ha dato il dovuto risalto alla nomina, per mano dei presidenti di Senato e Camera Schifani e Fini, del nuovo componente dell’Antitrust, Salvatore Rebecchini, che subentra al dimissionario ex-macellaio ed ex-sindaco di Bologna, Giorgio Guazzaloca.
Il suo curriculum è disponibile sul sito della Fondazione Magna Carta, serbatoio di pensiero (suona meglio di think-tank) del principale partito italiano. Animatore indefesso del serbatoio è l'insonne senatore Quagliariello, al quale si affiancano molti illustri personaggi. Nel nutrito gruppo di personalità vi sono due vecchie conoscenze che Rebecchini frequenterà assiduamente nel prossimo futuro: il Presidente dell’autorità medesima, Catricalà, e il componente Antonio Pilati. Che la Fondazionde sia un serbatoio di pensiero si può discutere, che sia un serbatoio di poltrone è indiscutibile.
Una breve antologia del Rebecchini-pensiero, sui temi che costituiranno la sua prossima attività, non può fare a meno di due brevi ma intensi interventi.
Nel primo, che risale al marzo dello scorso anno, Rebecchini tratta appena di sfuggita delle istruttorie che l’Antitrust ha avviato sul pane e sulla pasta. Tuttavia con fermezza e concisione afferma:
Nei giorni passati si è data molta enfasi all’aumento dei prezzi dei beni alimentari di largo consumo (pane, pasta), imputandoli ai comportamenti collusivi dei fornai o dei pastai italiani. Una tesi questa completamente priva di senso
Nel caso dei fornai, purtroppo, l’Antitrust, tre mesi dopo quest’intervento, decise diversamente. Ma non tutto è perduto. L’altro caso, quello della pasta, si chiuderà a fine febbraio: Rebecchini ha ancora la possibilità di far sentire la sua voce autorevole e sapiente.
La speranza è che i suoi ragionamenti non siano dello stesso tipo di quelli formulati sul caso Alitalia. Per quanto favorevole, anzi favorevolissimo, alla soluzione della cordata italiana, Rebecchini ha un cruccio, uno soltanto
Nonostante questi apprezzamenti per la proposta messa a punto dal Governo resta un punto su cui non mi capacito. Possibile che per la nomina a Commissario liquidatore non si potesse individuare un professionista competente e autorevole che non fosse stato ministro del centrosinistra?
Si, avete capito bene. L’unica cosa che gli va di traverso, ciò di cui non si capacita, è la nomina di Fantozzi, perché è uno con simpatie per il centrosinistra.
La legge istitutiva dell'Antitrust stabilisce che i suoi componenti devono essere scelti fra soggetti di notoria indipendenza. Che il Paese non se la passi bene lo si vede da molte cose. L'uso disinvolto del linguaggio è una di queste: la seconda e la terza carica dello stato hanno difficoltà tanto con i sostantivi che con gli aggettivi.
Quindi, nemmeno s'è accorto del gentile omaggio di un simpatico monopolio sulla tratta più profittevole.
Doveva proprio essersi distratto un attimo ....