Ma il libro non si ferma a questo punto; la parte più interessante del libro è la profonda spiegazione del perché la politica non può salvare il mondo; in due parole:
life sucks.
In altre due parole:
shit happens.
In italiano non ce la faccio in due parole; ne ho bisogno di quattro:
adda passa' a nuttata.
Nelle parole di Alesina e Giavazzi (e di Rudi Dornbusch, cui gli autori riferiscono):
problemi difficili non hanno soluzioni facili.
Il punto è importante: checché ne dica Adidas, comprendere i vincoli è già metà del fare una buona scelta. I vincoli di bilancio ci sono e sono inevitabili. Dati i vincoli di bilancio, c'è poco che si possa fare per evitare la crisi (poco non significa nulla; aiutare coloro che sono nel mezzo della riconversione, travolti dalla distruzione creativa è importante; anche qui però ci sono dei vincoli - che gli economisti chiamo Incentive Compatibility - cassa integrazione per sette anni non incentiva a cercare lavoro).
In buona sostanza, riassumo il libro, capitolo per capitolo:
1) "la superiorità della politica" in Italia significa economia pubblica, protezionismo, capitalismo di stato; tutte parole brutte;
2) la crisi di questi giorni non è paragonabile alla Grande Depressione;
3) tra le ragioni della crisi bisogna ricordare le politiche espansive di Greenspan e gli interventi statali su Fannie e Freddie;
4) finanza non è una brutta parola;
5) e nemmeno globalizzazione;
6) e tantomeno Euro;
7) l'Italia non cresce perché ha troppo, non troppo poco, pubblico/politico nell'economia.
Il libro è scritto bene e scorre veloce. Non aspettatevi un saggio accademico.
Se non fosse che gli autori sono amici, direi: regalatelo ai vostri amici e cugini rifondaroli per Natale. Ma non vorrei essere accusato di usare nFA per interesse personale e quindi vorrei dire: fotocopiatelo e date le fotocopie ai vostri amici e cugini rifondaroli per Natale. Ma non posso dire nemmeno questo che credo sia illegale. Fate come volete.