Oggi avevo accettato di partecipare al programma televisivo Ballarò. Secondo quanto mi era stato annunciato, si sarebbe dovuto discutere di libertà, (dis)eguaglianza, come attenuare gli effetti della crisi e cose simili. Lo avevo fatto perché, svariati anni fa, avevo avuto modo di conoscere Giovanni Floris e ne avevo avuto l'impressione di un giornalista al di sopra della media.
Probabilmente lo è ancora, me lo auguro per lui, ma oggi ho avuto un'impressione diversa. Dopo due ore di solenne perdita di tempo, ho deciso di andarmene dallo studio. Sembra che io abbia eseguito la mia uscita cinque minuti prima che decidesse di farmi una domanda ... fa niente, tanto (da quanto ho appreso) avrei dovuto rispondere sul perché i "cervelli ed i lavoratori altamente qualificati lasciano l'Italia o non ci vengono". La risposta, per suprema ironia, era nella trasmissione ed in come era stata condotta.
Sono uscito per due ragioni, una personale ed una politica.
Parto dalla personale, che è più breve e molto più semplice: non sono il burattino di nessuno. Per preparare la trasmissione mi ero sciroppato un'ora e mezza buona al telefono con una (simpatica e gentile) assistente di Floris, la quale mi aveva fatto una dozzina di domande sulle varie questioni economiche che si dovevano trattare, prendendo nota delle mie vedute. La cosa mi aveva fatto ben sperare, ragione per cui avevo accettato di aggiustare il mio programma per andare in studio mentre ero a Washington per lavoro. Mi sembrava potesse essere un'occasione utile per far conoscere il mio punto di vista ad un pubblico più ampio di quello che legge nFA. Mi son reso conto che così non era: era al più una maniera per dare all'ego di Michele Boldrin sei minuti di "visibilità televisiva", nient'altro. La mia competenza era scarsamente rilevante: tre minuti iniziali e tre finali per fare da guarnizione accademica a due ore di comizi dei politici. Avendo specificato all'assistente che questo non era quanto ero interessato a fare, dopo aver cercato varie volte di comunicare con lo studio di Roma (impossibile, ed è pessima scelta da parte loro: dovrebbero tenere un microfono di servizio acceso, come altri fanno) ho tolto il disturbo e son tornato al mio lavoro con mezz'ora d'anticipo.
Fossi rimasto per l'ultima mezzora, cosa ci avrei guadagnato? L'opportunità di fare il simpaticone in TV dicendo due battute ad effetto in risposta alla domanda finale? Di fare il guitto l'occasione l'ho avuta, e passata, tanti anni fa. La "soddisfazione" di far dire ai miei conoscenti italiani "ah, guarda, c'è Michele in TV"? Spero mi vogliano bene lo stesso, perché i complessi d'inferiorità e le insicurezze di cui soffro di certo non sarebbero stati curati da tre minuti di TV in più. Assolutamente impossibile far anche solo lontanamente capire alla gente che, per esempio, la povertà non si cura redistribuendo (come TUTTI i politici in studio assumevano, in onore al modello superfisso) ma producendo ed aricchendosi. Questo non solo perché in tre-minuti-tre non riesci a dire nulla ma, soprattutto, perché venivano dopo due ore di urlate imbecillità a cui avrei solo fornito l'alibi di un commento pseudo "scientifico". Parafrasando un filosofo televisivo amico mio: grazie dell'opportunità ma mi voglio bene lo stesso.
La questione politica, invece, è più seria. Ovviamente non è che me la sono inventata stasera, ce l'avevo in mente da tempo, ma il "dibattito" (si fa per dire), il contenuto dei servizi ed il chiaro orientamento politico di Giovanni Floris l'hanno fatta, come si dice, quagliare. Parto dalla conclusione: la sinistra italiana si sta suicidando ad una velocità e con una cecità che fanno paura. Questo argomento l'ho sostenuto varie volte, specie negli ultimi tempi, in vari commenti ad altri articoli, ma ora vorrei trar vantaggio di questa opportunità per articolarlo un po' meglio. Aggiungo, più per scrupolo che per altro, che la cosa mi preoccupa non in quanto persona di sinistra o simpatizzante della medesima, che proprio non sono, ma come cittadino (ok, al 50%) e soprattutto come liberale e democratico. Insomma, questo affare sta in FLG non per caso ...
La sinistra è oggi l'unica (ahimé!) opposizione ad un fenomeno peronista abbastanza pericoloso per il paese, fenomeno i cui danni possono essere contenuti se e solo se esiste un'opposizione con un minimo di forza. Poco mi frega se vince la destra o la sinistra in Italia, da tempo son convinto che pari sono. Ma molto mi frega che maggioranza ed opposizione siano bilanciate, in modo tale da elidersi così da prevenire l'una e l'altra dall'attuazione dei propri più deleteri propositi. Mentre, finché era al governo Prodi, la forza dell'opposizione e le divisioni della maggioranza erano tali da impedire il peggio, ora questo non sembra più vero. Non vedremo presto un cavallo senatore, ma le concubine di corte già servono nel governo mentre altre novelle vengono addestrate per rappresentare gli italiani a Bruxelles. L'itinere è chiaro e solo dei poveri ignavi (o peggio) possono compiacersi di questa deriva delirante. È quindi preoccupante lo sgretolarsi dell'opposizione.
Che cosa c'entra tutto questo con Floris e Ballarò? C'entra. Come Alberto e Sandro, fra gli altri, hanno giustamente osservato la lotta per la conquista del consenso in Italia, oggi, si svolge all'80% in televisione. Ed è una lotta a tutto campo, che coinvolge i telegiornali, gli shows d'intrattenimento come Domenica in e questi contenitori di attualità tipo Ballarò o Porta a Porta i quali, infatti, pullulano di politici con una frequenza così incredibile (quando comparata all'estero) da dare la chiara impressione dell'esistenza di una casta separata, che comunica con il popolo bue attraverso la TV. Bene, attraverso operazioni come RED TV e trasmissioni come Ballarò la sinistra svolge quindi opposizione all'armata di programmi e televisioni che BS controlla. Non ho alcun dubbio che la lotta sia impari, solo dei servi in mala fede (ne spuntano anche qui) cercano di sostenere l'opposto a maggior gloria del loro dietto. Questa imparità è frutto, come ho spesso sottolineato, delle scelte dell'attuale sinistra (la RAI, non scordiamocelo, è un'invenzione della casta pre-BS) e della loro codardia mentale (han avuto svariate opportunità di legiferare senza mai trovare l'onestà per farlo, timorosi d'offendere interessi loro). Tutto questo congiurerebbe un "ben gli sta", non fosse per il fatto che l'uomo oggi al potere è potenzialmente molto dannoso anche per i terzi - come, per altro, sembra essersi resa conto persino sua moglie alla quale, però, andrebbe chiesto: perché non ha la dignità di divorziare, signora? Che sia per caso "italiana" anche Veronica Lario?
Ora, dico io, se sei in svantaggio sia numerico che di armamenti, cosa fai? Le regole più elementari della guerra suggeriscono di evitare, almeno, di combattere sul terreno e con i metodi scelti dal nemico. Banale, no? Invece, che fanno non solo i dirigenti del PD ma, appunto, persino un giornalista di trincea come Floris? Rincorrono il loro nemico, lo imitano, cercano (inutilmente e ridicolmente) di batterlo al suo stesso gioco, al gioco di cui è maestro: il populismo. Qui sta la grande follia suicida di costoro e per questo, mentre oggi stavo lì a giocare a free-cell ed a leggere amenità tipo "Our axiomatization introduces an intertemporal theory of weaning a decision-maker from her habits using the device of compensation." mi chiedevo: perché devo essere parte di una pagliacciata dannosa al paese?
Perché vendere populismo ed incazzamento puro senza alcun ragionamento propositivo dietro? Perché impostare la discussione sulla povertà e la diseguaglianza del reddito sulla base della logica del "togliere ai ricchi per dare ai poveri" invece che su quella del produrre? Perché rimestare nel torbido facendo giochetti di parole su liberazione, libertà, liberismo? Che senso ha impostare tutta la discussione sulle ingiustizie d'Italia attorno al tema della redistribuzione, ossia della carità? Come non capire che BS vince alla grande su questi terreni, infatti ha già vinto? Lui ha vinto appellandosi all'anticomunismo, lui ha vinto vendendo il miraggio dei milioni di posti di lavoro e la riduzione dell'ICI, lui ha vinto usando prima "Forza Italia" e poi "Popolo della Liberta'", lui regala i vestiti alle terremotate, mette ville a disposizione, paga cene a destra ed a manca, insomma fa la carità al popolino! Ma Lauro, il monarchico Lauro, ve lo siete scordato? Quale infernale diavolo fa pensare a costoro - anche agli intelligenti fra costoro come son certo Floris sia mentre dubito che altri lo siano - che BS si batte a botte di emozioni e non di ragionamenti pacati?
Che senso ha cercare di batterlo laddove da 30 anni batte tutti, ossia sui sentimenti più irrazionali, sulla pancia, sugli istinti, sul richiamo atavico, insomma sul reality-show urlato e sbracato? Che senso ha rifiutarsi di parlare a quella fetta d'Italia (che sarà pur minoritaria ma la tiene in piedi) che produce, che è educata, che ha conoscenze tecniche, che apprezza il discorso razionale e problem-solving oriented, che vuole argomenti coerenti, numeri, proposte e che è adulata solo a parole da BS e dalla sua combriccola? Insomma, perché mai - Giovanni Floris ossia opposizione - non vuoi che il tuo messaggio venga apprezzato dalla borghesia produttiva, professionale e manageriale?
Ecco, questo mi chiedevo: perché? Che senso ha impostare una trasmissione su un tema di così grande rilevanza come la diseguaglianza economica attorno al populismo de "i ricchi rubano ai poveri"? Per convincere le forze produttive del paese, quel 10-15% senza il quale l'Italia verrebbe davvero giù di brutto, che la sinistra è contro di loro? Che il loro posto è con BS ed il suo populismo peronista, perché a sinistra vogliono tassarti per redistribuire ai "poveri", invece di chiedersi come generare crescita economica? Perché questo, e solo questo, dovrebbe chiedersi l'opposizione in Italia: come si genera crescita economica oggi?
Per questo, soprattutto, ho alzato le tende: per segnalare (ridete, dai, ridete) che un altro messaggio è possibile ed un'altra maniera di fare informazione televisiva è possibile. E sono abbastanza convinto, paradossalmente, che Giovanni Floris, se vuole, è pure capace di farla e di farla bene. Vediamo se ci prova, noi siam qua.
'zo Michele, datti una calmata. Cosa ti ha fatto Floris?
Io ho un solo test per giudicare i giornalisti tv: quando fanno una domanda si aspettano una risposta a quella domanda o accettano che l'interlocutore dica quello che vuole? (Non mi riferisco a casi in cui l'interlocutore finga di rispondere alla domanda ma poi finisca per dire altro; mi riferisco a casi in cui l'interlocutore dica, "no, guardi io non vorrei parlare di x ma di y, mi permetta,..." ). Floris non passa il test!
Conosci qualcuno che lo passi? In Italia, intendo.