Come i nostri lettori più mattinieri avranno oggi notato, il signor Severino Cicerchia (versione 1, esiste anche la versione 2) deve avere tempo da perdere. Evidentemente il settore del commercio di autoradio va male, oppure va troppo bene e per qualche strano "effetto reddito" l'improvvisa ricchezza l'ha convinto che una maniera salutare di perdere tempo sia molestare gli altri con i propri problemi. Gli altri, in questo caso, sembrano essere coloro i quali leggono nFA o ci scrivono.
Ieri mattina sono comparse alcune decine di commenti (molte, non le abbiamo contate per non perdere ulteriore tempo) di questo "signore". Tali commenti sono stati eliminati, tutti. Erano tutti identici e - a parte il fatto che il pochissimo di sintatticamente coerente che contenevano era una stupidaggine - miravano solo ad infastidire, per il puro gusto d'infastidire, chi su questo blog scrive e commenta, o lo legge.
L'evidenza liberamente disponibile in rete suggerisce trattarsi dello stesso individuo che qualche tempo fa si presentò come Boldrinomalandrino, ed ancor prima come Tremonti, ed ancor ancor prima come MicheleC. Apparse per la prima volta poco meno di un anno fa sotto il nome di MICHELE dando, per una volta, informazioni apparentemente corrette (anche se leggermente roboanti, visto che ora dichiara di dedicarsi al commercio di autoradio) sulla sua identità. I commenti scritti sotto le precedenti identità sono ancora lì a futura memoria e perché, se qualcuno è per caso interessato, si possa riscontrare la triste costanza di contenuti, oltre all'invariabile tratto stilistico, di questo individuo.
Conosciamo l'identità esatta di questa persona, dove sta, cosa fa, e altre cose. Sappiamo anche che, nel maldestro tentativo di non identificarsi, ha usato indirizzi di email non suoi all'atto di assumere alcune delle identità sopra elencate. Non ce ne importa molto, affari suoi: ognuno fa della propria reputazione quanto la reputazione stessa si meriti. Siamo libertari, dopo tutto. Nessuno di noi lo conosce personalmente, ma essendo egli non nuovo a simili interventi terroristici su altri siti simili al nostro è riuscito ad acquisire una, non molto desiderabile a nostro avviso, fama. Diciamo così che "si parla di lui", quindi identificarlo non è risultato impossibile. Personalmente non abbiamo nulla a che fare con lui e per quasi un anno abbiamo solo sperato ci lasciasse in pace e andasse ad insultare altrove.
D'ora in poi dovrà farlo, per forza. I suoi conti con nFA sono stati bloccati, i numeri di IP da cui opera sono identificati (nei limiti di ciò che è tecnicamente consentito) e quelli da cui sembra operare con maggior frequenza sono stati bloccati. Non vorremmo dover bloccare radici di numeri di IP dinamici assegnati da server providers a migliaia di persone nel paese da dove opera, e non l'abbiamo fatto. Se dovesse insistere saremo costretti a farlo e se dovesse poi cambiarli bloccheremo anche quelli. A meno che non voglia utilizzare altri metodi, poco raccomandabili perché punibili per legge, non dovrebbe apparire mai più.
Insomma: signor MicheleC.... lei su nFA s'è reso, per i suoi comportamenti, persona non grata. Poiché si tratta di un club privato, la invitiamo gentilmente ma fermamente ad astenersi da ulteriori atti molesti. FINE
Una chiarificazione sul perché stiamo dedicando così tanto spazio ad un episodio e ad una persona fondamentalmente risibili. Non ci importa né che questo signore parli male degli economisti, né che ci insulti
personalmente. Per questo gli insulti passati son rimasti a disposizione di chi li voglia leggere. Quello che ci importa davvero è che nessuno utilizzi la libertà totale di commento che ci adoperiamo di garantire su nFA come occasione per disturbare chi lo legge e chi ci scrive e/o per danneggiare il sito. Se qualcuno,
offeso da un nostro commento, ci insulta allegramente, accettiamo. Magari insultiamo di ritorno, ma mai cancelleremmo il commento con l'insulto (e infatti non lo abbiamo fatto con questo signore per
molto tempo). Ma lo abbiamo osservato e abbiamo concluso che viene sul sito con
l'unico obiettivo di scaricare le sue ovvie
frustrazioni. Questo comporta un disturbo per tutti perché danneggia il normale
funzionamento del sito: infatti le varie decine di identici commenti messe stamane sono state determinanti nel
farci prendere la decisione di bloccarne l'accesso. Tutto questo lo diciamo non per lui, di cui non ci importa nulla, ma per gli altri lettori che non vogliamo assolutamente si sentano soggetti ad una qualche forma di controllo da parte nostra. Ancora una volta, insultateci pure liberamente quando così vi prende. Spesso almeno uno di noi se lo merita e lui sa perché, come nel caso della proverbiale moglie cinese ...
Due parole ancora, per spiegare il titolo come spesso un poco strambo. All'inizio facevamo nFA per divertirci fra noi 5, poi noi 6. Ci siamo rapidamente resi conto d'aver involontariamente riempito un vuoto. Esiste, fra le persone di lingua italiana in Italia e all'estero, una domanda per discussioni che siano al contempo aperte, non rituali, non pompose (scriviamo come mangiamo, ama dire uno di noi: con le mani) ma intellettualmente e tecnicamente rigorose sia nella logica che nella verifica della corrispondenza fra parole e fatti. Un po' alla volta nFA sta riempiendo questo vuoto e rispondendo a questa domanda. Questo sta avvenendo in parte perché dedichiamo alla cosa un po' più di tempo di quanto avessimo programmato ma, soprattutto, grazie ai lettori, ai collaboratori ed ai commentatori. Costoro contribuiscono la loro esperienza professionale, i fatti ed i dati che conoscono e la loro capacità di pensare logicamente alla comprensione delle questioni sollevate o che essi stessi sollevano. L'informazione e la conoscenza, come insegnava Adam Smith, sono diffuse fra tutti i membri di un corpo sociale; esse non sono mai controllate completamente da un singolo individuo, né da un'organizzazione, fosse anche lo stato. Per questo motivo c'è sempre da imparare, e per lo stesso motivo i mercati sono un'eccellente strumento per l'interazione economica fra individui liberi.
Siamo, se ne parlava proprio ieri, assolutamente sorpresi ed estasiati sia dalla quantità di persone che leggono nFA e commentano/criticano, sia dalla qualità intellettuale e professionale dei commenti e di chi commenta. Non avevamo mai censurato nessuna persona, sino ad oggi. In un paio di occasioni avevamo invitato due lettori ad eliminare una frase, visto che non ci sembrava il caso di fare allegramente (anche se in entrambi i casi non intenzionalmente) apologia del terrorismo o di regimi sanguinari. Piccoli incidenti di percorso rapidamente chiariti, come dovrebbe succedere fra persone intelligenti e di passabile cultura. Questa volta, dopo dieci mesi di pazienza, abbiamo dovuto ricorrere alla censura. Ce ne rammarichiamo molto e lo sentiamo come una sconfitta personale, di ognuno di noi.
Sin da quando nFA è di dominio pubblico abbiamo discusso sull'opportunità di filtrare i commenti e deciso di non farlo. Non filtrare i commenti ci sembra, assieme al rigore dell'analisi ed alla critica impietosa ma positiva, uno strumento necessario per creare una libera comunità intellettuale. Avevamo sperato che la "moral suasion" (condotta fondamentalmente ignorandolo) potesse funzionare. Non è bastato. Speriamo non si debba ripetere. Per far questo contiamo anche sulla collaborazione di tutti voi. Più alto e rigoroso manteniamo il livello del dibattito, minore è il rischio d'episodi del genere. La libertà ci piace assai e non abbiamo nessuna voglia di cederla a uno qualunque.
Mi dispiace leggere della censura nei confronti di un lettore del blog, anche se rileggendo i post dello stesso comprendo le ragioni che hanno portato a tanto...sembrerà strano e forse lo studieranno anche gli psicologi, ma quando ho letto che c'era stato bisogno di intervenire per censurare un lettore ho avuto la stessa sensazione che provo quando assisto ad un litigio nella vita reale: mi dispiace anche se non c'entro nulla; e comunque pensavo che questo blog fosse in qualche modo speciale, non solo per i contenuti ma anche per il grado di civismo, che a parte l'episodio commentato nel "meta", tutti dovremmo avere nel rivolgerci a persone che non conosciamo.
Comunque rileggendo le precedenti discussioni fra il pirandelliano Michele o Tremonti, che cambia identità alla bisogna, salvo poi dire le medesime cose, mi sono venute alcune riflessioni che penso siano utili a valutare nel merito quanto occorso nelle conversazioni fra il nostro e la redazione di NfA.
Ebbene mi chiedo a chi giovi prendere posizioni con tanta nettezza in un campo come l'organizzazione degli studi e le relazioni fra discipline differenti. Come si può dire che storia cultura e politica ci aiutano di più? Seppure giovane di età ho capito che abbiamo bisogno di "cuori aperti e menti libere" non di Ayatollah che lanciano scomuniche sul valore di una disciplina, peraltro passando per la strada del dileggio personale. E comunque, per farla breve,ritengo che la matematizzazione di una disciplina sia un segno confortante del suo avere raggiunto standard di correttezza e affidabilità maggiori che se non vi fosse stata del tutto. Questo ovviamente non implica che tutto ciò che non è matematizzabile non sia importante significa solamente che ci si muove in un livello di certezza differente.
P.S.: nella discussione tra Michele, quello apocrifo, e la redazione di NfA di tanto in tanto saltavano fuori fra gli scriventi tentativi di psicanalisi non richiesta , quasi che quanto si scrive fosse una proiezione di oscuri e indescrivibili complessi trascinatisi dall'infanzia. Io precedo i critici dicendo che quando vedo articoli di Adam Meirowitz sulla trasmissione dell'informazioni sui votanti o papers del Prof. Duggan in positive political theory ho un irrefrenabile moto di invidia per la semplice ragione che scrivono in un linguaggio formale di cui intuisco l'importanza senza però essere in grado di comprenderlo. Ho un complesso di inferiorità? Si, lo ammetto e la mia formazione filosofica, i "duemila anni di pensiero che ho alle spalle" non riescono a lenirlo.
Marcox, grazie del commento. Siamo ovviamente ben felici di
dibattere sulle due questioni sollevate originariamente da MICHELE C. e
da te riprese, che sono davvero interessanti; persino siamo disposti ad
accettare (e a contraccambiare) insulti piu' o meno velati, durante le
discussioni. Col tempo, riprenderemo certamente quei temi (mi sto
trattenendo dal replicare agli aneddoti da te presentati sui salari).
Tuttavia
in questo caso si e' superato certamente il
limite. A far traboccare il vaso sono state le decine di messaggi
identici riversati ieri sul sito dal suddetto; i contenuti
del messaggio non solo non erano propositivi, ma nemmeno tanto sensati.
Fanno perdere tempo a noi e ai nostri lettori, che vengono qui per
leggere contenuti magari non condivisibili ma di qualita'. Nei commenti
agli articoli sul nostro sito non mancano gli
insulti tipici delle discussioni on-line, ma e' raro trovare
commenti che non valga la pena di leggere.
Quindi
nel caso in questione si tratta non di censura ma di eliminazione di
rumore puro. Ed infatti i commenti piu' o meno sensati del suddetto li
abbiamo mantenuti. Personalmente, sono molto restio alla cancellazione
di commenti - preferirei un sistema di moderazione dal basso (alla
"Slashdot", per chi lo conosce). Questi sistemi funzionano piu' o meno
bene a seconda dei dettagli: ci sta provando Beppe Grillo con scarso
successo, mi pare.
Vorreicomunque, paradossalmente in commento a questo articolo, rilanciare:
cosa ne pensate, tu e gli altri commentatori, dell'idea di aprire i
commenti ad utenti non registrati? E' anche possibile una soluzione
intermedia: permettere agli utenti registrati di commentare
"anonimamente" (e cioe' senza visualizzare il nome). Propongo queste
idee senza avere una preferenza chiara, in risposta all'email di un
commentatore secondo il quale spesso i commentatori sono troppo
allineati alle nostre idee, e mancano idee contrarie. Mi
piacerebbe sapere quanto questa opinione sia condivisa e quali possano
essere le possibili soluzioni.