Mettiamo che l'emittente della mia carta di credito compia delle azioni che io considero deprecabili tipo finanziare la vivisezione dei panda o il narcotraffico. Esistono una serie di modi in cui posso civilmente manifestare il mio disappunto:
- Disdico il mio contratto e invito i miei amici a fare lo stesso
- Scrivo un bell'articolo in cui denuncio la cosa, lo spedisco in giro e metto un link sulla mia pagina di Facebook
- Prendo un bel giorno di ferie e mi piazzo sotto la sede sociale vestito da carnevale con un bel cartello che sintetizza le mie ragioni
Quello che non è giusto né civile fare è provocare direttamente dei danni alla società in questione per appagare il mio senso di giustizia. Messa così la situazione sembra chiara come la differenza tra il bianco e il nero; tuttavia un ideale importante come la difesa della libertà, la certezza dell'impunità delle proprie azioni e la non materialità dei danni arrecati possono contribuire a rendere lo scenario più grigio come lo definisce uno degli attentatori che si fa chiamare 'coldblood' e che è stato ascoltato dalla BBC (qui l'audio).
Come spiegato qui e qui, infatti, la protesta contro le società che hanno interrotto i rapporti con wikileaks, non è stata realizzata da un ristretto gruppo di hacker diffondendo dei virus informatici o forzando un sistema protetto, bensì da Hacktivist (qui una definizione) ossia individui che non necessariamente possiedono competenze da pirati informatici e hanno semplicemente lanciato un programma sul proprio PC e messo a disposizione la propria connessione ad internet (la tecnica si chiama DDoS), certi che quest'azione non potrà mai essere ricondotta a loro. Quest'ultimo profilo esclude che queste azioni possano essere qualificate come "disobbedienza civile", come ben sottolinea l'Economist (mio grassetto):
in a free society the moral footing for peaceful lawbreaking must be an individual’s readiness to take the consequences, argue in court and fight for a change in the law. Demonstrators therefore deserve protection only if they are identifiable. Some countries (like Germany) even prohibit protesters from wearing masks.
A mio modesto avviso, l'aspetto più critico e potenzialmente pericoloso è la facilità con cui si può danneggiare qualcun altro a distanza confidando di rimanere impuniti. Pensiamoci per un secondo che succederebbe se ognuno di noi avesse un telecomando per spegnere i siti che ci stanno antipatici?
Con questo, non intendo invocare misure restrittive o controlli speciali che, peraltro, sarebbero difficilmente praticabili. Voglio solo suggerire una riflessione: per quanto nobile possa essere il fine, determinati mezzi non dovrebbero essere impiegati.
Quello che non è giusto né civile fare è provocare direttamente dei danni ad una persona per appagare le voglie di giustizia di uno stato che non ha formalizzato alcuna accusa.
Pensiamoci per un secondo che succederebbe se ognuno di noi avesse un telecomando per spegnere le carte di credito/paypal di persone che si battono per la liberta' di informazione?