Che l'Italia stia andando a puttane (non solo metaforicamente) è sotto gli occhi di tutti e le spiegazioni ed interpretazioni si sprecano e si sovrappongono mescolando spesso morale, sociologia e (dis)economia. L'italiano medio è un facilone che puoi abbindolare raccontando barzellette e sventolando donnine discinte? Può anche essere, ma lo è più o meno dell'americano/inglese/tedesco medio? Si/no/ perché ?
L'elasticità morale del bel paese consente di tollerare scandali che altrove sarebbero impensabili e quindi le caste di ogni colore possono spingersi oltre la decenza. Ok ma perché Roma è così distante da Londra e Parigi sotto certi profili, mentre è vicina per tanti altri?
Di seguito provo a sostenere che alla base di tutto o quasi ci sia l'azzardo morale: assicurare un rischio induce di per se' a comportamenti meno cauti nei confronti di quello specifico rischio, rispetto al quale, limitatamente alla quota assicurata, non si e' responsabili.
'<h' . (('2') + 1) . '>'Politica'</h' . (('2') + 1) . '>'
Più la compagine di governo è eterogenea più difficile è per gli elettori attribuire le responsabilità dell'operato del governo: se la colpa di quello che va male è un po'(*) di tutti, è come se non fosse di nessuno (argomento per il quale ad es. Popper riteneva i sistemi elettorali maggioritari preferibili a quelli proporzionali). La mancata attribuzione delle responsabilità rimuove il principale incentivo ad una condotta responsabile. Cosi' gia' funzionava coi governi lampo e le larghe coalizioni della prima repubblica, con la balena bianca con le sue correnti. E cosi' continua ora.
'<h' . (('2') + 1) . '>'Formazione ed educazione'</h' . (('2') + 1) . '>'
Dalle elementari all'universtià, avete conosciuto un docente italiano che sia stato, non dico licenziato, ma quanto meno redarguito perchè ha fatto male il suo lavoro? Quanto è incentivato a lavorare bene, ad aggiornarsi e a perseguire un miglioramento individuale uno che rimane in cattedra anche se legge il giornale? Stessa assenza di responsabilità di cui sopra, analoga burocrazia slegata dai risultati.
Prima delle consuete levate di scudi, questo non vuol dire che non ci siano tanti docenti capaci e molto validi. Si tratta però di individui che rispondono ad incentivi particolari, non universalmente validi (compiacimento per aver svolto il proprio dovere, passione per l'insegnamento, divertimento nell'interagire con gli studenti). Assodato che i docenti validi esistono, rimane in piedi l'argomento che un sistema non si può fondare solo sull'idealismo individuale.
'<h' . (('2') + 1) . '>'Comportamenti antisociali*'</h' . (('2') + 1) . '>'
L'italiano medio, che non ha rispetto per lo stato e la collettività, è come un bambino maleducato cui nessuno ha insegnato come comportarsi. L'assenza di educazione del bambino è rappresentata dalla mancanza di responsabilità per le proprie azioni nella societa' civile, che non ha ancora imparato a punire (e nemmeno a disprezzare) i comportamenti degli individui che la danneggiano. E senza punizione sociale, ecco l'azzardo morale che fa capolino e tanti italiani (non tutti, non tutti) non hanno il senso dello stato ne' il rispetto dei beni collettivi.
'<h' . (('2') + 1) . '>'Conclusioni'</h' . (('2') + 1) . '>'
Pochi sembrano rispondere delle proprie azioni, in Italia. Non lo fa, ad esempio,
- chi ha un lavoro (pubblico o privato) dove non ti licenziano neanche se rubi figuriamoci se batti la fiacca
- chi beneficia di una posizione mono-oligopolista e che quindi non si deve preoccupare, non dico di competere, ma neanche di essere minimamente cortese coi clienti che sono obbligati a sceglierlo
- chi può tirare a campare ricevendo un qualche sussidio dallo stato (pensione di invalidità, sussidio all'agricoltura etc), oppure può fare il bamboccione a tempo indeterminato che oggi va così e poi ci penserà papà
In Italia non solo troppo frequentemente manca la cultura del merito e il rispetto per i beni pubblici, ma spesso sembra che questi deficit si siano radicati nella mentalità comune. Il nuovo che avanza, quando va bene, è una riproposizione dei difetti antichi con restyling grafico minimo e parecchie facce (scegliete voi di cosa) fin troppo note.
Il meccanismo che ci ha portati a questo punto, secondo me, e' la mancanza di una corretta attribuzione delle responsabilità. Dall'educazione data al bambino quando gioca ai giardinetti alla (mancata) sanzione degli illeciti commessi dagli adulti. Se accettiamo questa spiegazione, per quanto semplicistica, viene facile trovare degli spunti propositivi. Tornando alla metafora dell'assicurazione in cui e' definito l'azzardo morale: se hai una franchigia cospicua, la parte importante del rischio rimane coperta, ma vale la pena evitare di giocare col fuoco. La ricetta è quindi preferire tutte le soluzioni in cui le responsabilità sono chiare e cercare di fare in modo che non vengano eluse.
Per fare i soliti esempi
- Meglio uno stato meno centralizzato possibile, in modo da fornire agli amministratori locali, più facilmente controllabili di quelli centrali, maggiori poteri e le connesse responsabilità: se l'operato non sarà soddisfacente non potranno accampare scuse.
- Va bene che al solo nominare certe garanzie e certi sussidi si viene tacciati di super liberismo e di voler regredire al far west, ma è troppo chiedere che chi sbaglia paghi per i propri errori (non dico neanche tutto, ma almeno una bella franchigia) e che chi può cammini con le proprie gambe?
- Last but not least, non è che indebolendo un po'(*) di privilegi e restrizioni alla concorrenza qualcuno potrebbe diventare, non dico più efficiente, ma almeno un po'(*) più cordiale con dei clienti che hanno a disposizione delle alternative?
*Corretto in base a segnalazione.
Arrivo tardi, mi pare... Sarebbe stato meglio tradurre "hazard" come "rischio", ma mi pare di capire che ormai l'uso è consolidato. Pazienza.