In Germania il governo ha deciso di bandire le vendite di credit default swaps quando l’acquirente non abbia una corrispondente posizione lunga nei titoli sottostanti. Questa è nota, ma c’è tutto un fervore di iniziative nell’Unione Europea per proibire le vendite allo scoperto di titoli (come peraltro già fatto nella fase acuta della crisi) e altre misure che non servono a ristabilire la solidità del sistema finanziario, anzi sono largamente dannose, ma sono utili per far credere ai grulli che si combattono gli "speculatori".
Per coloro che non hanno familiarità con le innovazioni finanziarie, un credit default swap (CDS) è una forma di assicurazione sul debito di uno stato sovrano o di una impresa. Chi acquista un CDS si impegna a pagare ogni anno al venditore una quota predeterminata (una specie di premio di assicurazione), ma in caso di fallimento o di dichiarazione di moratoria sul debito da parte dell’emittente, l’acquirente del CDS riceve un rimborso pari al valore nominale dei titoli che ha “assicurato”. Sempre che, ovviamente, chi ha venduto l'assicurazione abbia i soldi per farlo: AIG, per esempio, non li aveva.
La differenza con un contratto di assicurazione consiste però nel fatto che l’acquirente di CDS può non detenere in portafoglio le obbligazioni emesse dalla compagnia o dal paese oggetto del CDS (le cosiddette reference entities). In altre parole l’investitore potrebbe comprare un CDS semplicemente per il gusto di scommetere sul fallimento di uno stato sovrano o di una società. Questo in soldoni è il naked CDS, che tanto fa infuriare i politici ed i burocrati reggicoda perché scompiglia, a loro dire, i mercati, riduce la liquidità e deprime il prezzo dei titoli obbligazionari.
La paranoia ....
Queste argomentazioni hanno una certa vena paranoica. Cominciamo da un'analogia. Un’automobilista acquista un’assicurazione perchè in caso di incidente grave non vuole dover pagare danni considerevoli. Cosa accadrebbe se le autorità decidessero di vietare l’assicurazione sulle auto? Probabilmente molte persone preferirebbero utilizzare i trasporti pubblici pur di non affrontare rischi o guiderebbero solo in caso di assoluta necessità. In modo analogo nei mercati finanziari molti investitori probabilmente deciderebbero di non acquistare i titoli di stato greci (a parte le BCE che comunque usa i soldi dei contribuenti e non rischia niente), quindi è probabile che i prezzi dei titoli greci (nonché spagnoli, portoghesi ed italiani) scenderebbero molto di più se non ci fossero i CDS. In sostanza la possibilità di proteggersi aumenta i volumi di titoli scambiati e quindi la liquidità.
Infatti non esistono evidenze empiriche o ricerche accademiche a supporto dell’idea che la liquidità nel mercato obbligazionario diminuisca all’aumentare dell’ampiezza del mercato dei CDS. Idem per il mercato delle opzioni e di altri titoli derivati.
Ma il punto controverso enfatizzato dai critici si focalizza sui naked CDS. Per rimanere nell'analogia, i politici chiedono a gran voce perchè mai qualcuno vorrebbe assicurarsi contro gli incidenti provocati da altri, in cui non si è assolutamente coinvolti?
La risposta è semplice. In caso di bancarotta, le conseguenze, non si limitano ai soli possessori di obbligazioni. Altre categorie sono esposte ad un rischio anche maggiore di quello che puó colpire gli obbligazionisti: fornitori e dipendenti di una societa’ per esempio. Nel caso di stati sovrani una bancarotta coinvolgerebbe le banche commerciali che hanno concesso prestiti a società o individui; o i fondi di private equities che hanno investito nel paese; o le aziende che hanno sussidiarie e grossi contratti; o gli esportatori e via discorrendo. Insomma motivazioni “legittime” anche se volessimo adottare l'ottica di governi in preda alla paranoia sugli "speculatori".
Tuttavia la diatriba sui naked CDS pone un interrogativo più generale: è legittimo per un governo sindacare le motivazioni alla base di un contratto tra privati? Perché bisogna giustificare alle autorità il motivo per cui si prende una certa posizione? Se io voglio scommettere che la Grecia andrà in bancarotta quale interesse generale vengo a ledere? Perché dunque il governo dovrebbe impedirmelo? Perché posso scommettere che un titolo obbligazionario acquisti valore comprandolo, ma non posso scommettere che perda valore?
Ogni transazione ha due facce. Per ciascun investitore che compra un’assicurazione (o qualsiasi strumento finanziario) ne esiste un altro che è disposto a venderla; questi due individui hanno sicuramente un’opinione diversa sul valore dell’assicurazione (o del titolo) e vietare questo tipo di transazioni non ridurrà il rischio aggregato. I problemi potrebbero invece sorgere qualora una delle due controparti non diversificasse il proprio rischio e quindi, come AIG alla fine del 2008, finisse per ritrovarsi in una situazione in cui le perdite accumulate minacciano la stabilità del sistema finanziario nel suo complesso.
In altri termini il problema non sono le tipologie di contratti liberamente stipulati ma la concentrazione dei rischi. E questo principio vale per i prestiti ai pizzicagnoli come per le opzioni esotiche. Quindi non c'è nulla di particolarmente sinistro nei CDS, a parte il fatto che questi titoli sono scambiati su mercati over-the-counter (OTC), cioé non regolamentati. Pertanto non è facile capire chi sia esposto e per quale ammontare (e quindi valutare bene i rischi di controparte) e non è facile valutare il volume aggregato.
La soluzione logica consisterebbe nel richiedere agli intermediari finanziari di riportare le proprie posizioni ai regolatori e assicurarsi che nessun soggetto abbia un'esposizione a cui non potrebbe far fronte. Insomma è legittimo porre un tetto all’esposizione di in ogni settore (questo è un tema molto più ampio che rimandiamo ad un post futuro), per evitare un’eccessiva concentrazione di rischio. Sarebbe anche meglio implementare sistemi di Clearing and Settlement attraverso i mercati regolamentati, per rendere le posizioni trasparenti ed evitare il rischio di controparte o di frodi (è questa la via imboccata negli USA dalle recente riforma del settore finanziario).
... e il ridicolo
E' una posizione troppo liberista la nostra? Troppo amerikana? Ebbene provate ad indovinare chi conferma che i CDS non hanno provocato, in se e per se, nessuno sconquasso? Secondo il Financial Times proprio un’inchiesta della Commissione Europea, voluta principalmente da Francia e Germania, sull’utilizzo “speculativo” dei CDS. Per di più a Bruxelles potevano anche risparmarsi lo sforzo perché già a marzo l’organo tedesco per la supervisione finanziaria, BaFin, aveva dichiarato che non era stato possible trovare alcuna evidenza che i CDS fossero stati utilizzati sistematicamente a fini speculativi contro i titoli del debito pubblico greco. E non potrebbe essere diversamente: il volume dei CDS greci è stato stimato intorno al 5% del mercato complessivo dei bond greci pari a circa 300 miliardi di euro.
Quindi alla BaFin potevano sicuramente occuparsi di cose più serie, ad esempio dell'insolvenza delle Landes Banken. Ma quelle sono protette dai politici locali e nazionali, senza bisogno di CDS. Per il governo teutonico è molto meglio arruffare le penne e ingaggiare battaglie immaginarie contro gli "speculatori".
sono d'accordo che si tratta di pura paranoia che produrrà solo danni.
Volevo però un chiarimento sull'analogia, in particolare sul fatto che i CDS possano avere un effetto sui prezzi dei titoli. Se compro un'obbligazione e un CDS ricevo già un rendimento più basso visto che dal rendimento del titolo dovrò sottrarre il costo del CDS, in altre parole pago di più il titolo in cambio di un rischio più basso. In tutto questo però mi aspetterai che la presenza o meno del CDS non abbia un effetto sul rendimento 'lordo' (senza CDS) del titolo, in caso contrario ci sarebbe un'opportunità di 'arbritage', o mi sono perso qualcosa?
Il primo punto e' corretto dal punto di vista dell'investitore individuale: il rendimento totale sulla posizione bond + CDS e' minore del rendimento del solo bond e corrisponde al principio che a minor rischio corrisponde minor rendimento.
Il secondo punto, il rendimento lordo dei titoli obbligazionari o il loro prezzo di mercato, e' un effetto aggregato e dipende dall'avversione al rischio degli investitori. Se la possibilita' di assicurarsi contro eventi estremi (la bancarotta in questo caso) induce gli investitori a comprare obbligazioni (che in assenza di assicurazione non avrebbero comprato) il prezzo di mercato dovrebbe aumentare e quindi il tasso di interesse scenderebbe. Se gli investitori fossero neutrali rispetto al rischio questo effetto non si produrrebe (ma ovviamente nemmeno i CDS esisterebbero).