Dall'articolo 20 della legge 30/12/2010, n. 240, meglio nota come "Riforma Gelmini" (i grassetti sono miei):
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare, di concerto con il Ministro e con il Ministro della salute, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, si provvede, a valere sulle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente, per un periodo sperimentale di tre anni ad applicare il principio della tecnica di valutazione tra pari, svolta da comitati composti per almeno un terzo da studiosi operanti all'estero, ai fini della selezione di tutti i progetti di ricerca
Dal successivo art. 21 della stessa legge:
Al fine di promuovere la qualita' della ricerca e assicurare il buon funzionamento delle procedure di valutazione tra pari previste dall'articolo 20, e' istituito il Comitato nazionale dei garanti per la ricerca (CNGR). Il CNGR e' composto da sette studiosi, italiani o stranieri, di elevata qualificazione scientifica internazionale, appartenenti a una pluralita' di aree disciplinari
Ora, c'è qualcuno in grado di spiegare come si conciliano i summenzionati articoli di legge con questa notizia?
In due parole: con i tempi che corrono, un castello (vero) e 20 milioni di euro di soldi (nostri) sono stati messi a disposizione di una lobby, quella presieduta da Mario Capanna (proprio quello lì) che di scientifico non ha neanche l'odore, ma che anzi si può considerare a tutti gli effetti un'organizzazione antiscientifica e propagandistica, per mettere su quello che loro chiamano "polo euro-mediterraneo di ricerca scientifica partecipata, alta formazione e comunicazione nel settore delle biotecnologie soft alternative agli OGM". Il tutto grazie all'interessamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di sette (7) ministeri, dei Comuni di Roma e di Ladispoli, della Regione Lazio e della Regione Puglia (che ci sta sempre bene). Se ne parla anche qui e qui.
Qui invece si può firmare la sottoscrizione per la valutazione meritocratica della ricerca scientifica promossa per l'occasione dal biotecnologo Roberto Defez.
Aggiungo che 20 milioni sono equivalenti al 20% del PRIN - il fondo nazionale per i progetti di ricerca in tutte le discipline. Ricordo anche il famoso IIT di Tremonti (http://www.iit.it/it/home.html), almeno ufficialmente, perlomeno ha un comitato scientifico, distribuisce i fondi con un processo competitivo di peer review ed elenca le pubblicazioni ed i brevetti ottenuti. Un esempio luminoso di trasparenza e buona amministrazione al confronto.