Perché non se ne deve parlare. La parabola di Italo e Germano

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Il 21 settembre ci sarà la presentazione del volume ”Cosa succede se usciamo dall’euro? Quanto costerà e chi ne pagherà il prezzo. È una raccolta di saggi di diversi autori, curata da Carlo Stagnaro. Sono uno degli autori, ho scritto il pezzo che cerca di spiegare perché è dannoso anche solo parlare di possibile uscita dall’euro. È un saggio leggero e di battaglia, niente di particolarmente profondo e originale, ma mi sono divertito a scriverlo. Ne pubblico qui ampi stralci.

In politica economica non si mandano messaggi che possono minare la fiducia nel debito pubblico o più in generale negli investimenti fatti in un paese, perché la gente può prendere tali messaggi sul serio, creando una crisi finanziaria ed economica. Per capire meglio la faccenda proviamo ad analizzare una scelta molto più terra terra. Immaginate di avere improvvisamente un guasto al bagno di casa vostra, per cui dovete avvalervi dei servizi di un idraulico. Siete persone scrupolose, per cui decidete di chiedere almeno un paio di preventivi.

Il primo idraulico che si presenta alla vostra porta si chiama Italo. Ha un aspetto simpatico e scarmigliato. Guarda un po’ lo stato delle tubature, fa qualche conto e vi dice che è pronto a fare il lavoro per 500 euro. Veste una divertente maglietta con il leone di San Marley (se siete troppo giovani per sapere cosa è andate su wikipedia e cercate ‘Pitura Freska’) e durante la sua visita vi racconta del suo sogno segreto, che è quello di aprire un chiringuito su una spiaggia caraibica. Tutto molto bello, replicate voi, ma questi discorsi vi fanno sorgere una sottile inquietudine. Decidete quindi di prendere il toro per le corna e gli chiedete a bruciapelo: ma non è che per perseguire il sogno del baracchino sulla linda playa mi lascerai quando il lavoro è a metà? Italo fa un gran sorriso, dice di non preoccuparsi assolutamente, che lui è un professionista serio, che mai ha lasciato un lavoro incompleto e un cliente scontento. Poi aggiunge, enigmaticamente, che i sogni sono fatti di una materia impalpabile e che a volte ti trovi a perseguirli senza nemmeno capire come e perché. Stretta di mano finale, con promessa di risentirsi.

Il giorno dopo si presenta il secondo idraulico, un signore di nome Germano. È vestito in modo ordinario, anche se non potete non notare che porta i sandali con i calzini. L’eloquio è meno divertente di quello di Italo, è un tipo di quelli che si definiscono ‘quadrati’. Alla fine anche lui prepara un preventivo per 500 euro. Germano non fa menzione di sogni. Snocciola referenze, presenta un piano dettagliato con i tempi esatti per i lavori necessari e si offre persino di pagare una penale nel caso i lavori non terminassero entro i tempi stabiliti. Anche in questo caso stretta di mano finale e promessa di risentirsi.

Bene, ora la decisione va presa. I prezzi sono gli stessi. Italo appare effettivamente più simpatico e, incidentalmente, ne condividete i gusti musicali. La sera andate al bar e trovate gente che lo conosce bene. Chiedete che tipo è, e tutti ne dicono bene. Sì, si è fatto qualche canna da giovane, ma poi ha smesso e ora sembra essere un tipo a posto. Chiacchiera molto e spesso a vanvera ma vive sempre con la madre, una signora leggendaria per la qualità delle sue lasagne, e nessuno può pensare che la abbandoni per aprire un baracchino su una spiaggia.

Germano invece lo conoscevate già, era con voi alle superiori anche se in una sezione diversa. È sempre stato un tipo tranquillo e un po’ appartato, abbastanza studioso senza eccedere. Gestisce la sua azienda con molta cura, ha un sito web pieno di informazioni utili e facile da navigare.

Ora provate a rispondere con sincerità: a chi dareste il lavoro? Dal punto di vista del servizio offerto, la qualità appare simile. Il prezzo è lo stesso. Ma nel caso di Italo ci sono tutte quelle mezze frasi sui sogni e su come ti possano cogliere in momenti inaspettati e trascinarti verso nuove avventure. Quindi, alla fine, anche se magari un po’ a malavoglia (i sandali con i calzini, accidenti…) fate la scelta logica e il lavoro lo assegnate a Germano.

Italo ha pagato a caro prezzo le sue chiacchiere. È arrabbiato con Germano, che accusa di avergli rubato il lavoro. Ma è chiaro che dovrebbe solo rimproverare il suo strambo comportamento. Tra l’altro, Germano non è certo l’unico idraulico che fa concorrenza a Italo. C’è anche Franco, e poi Svevo, e poi tanti altri, fino a Polacco, un tempo molto temibile ma ultimamente un po’ immalinconito e incartato su se stesso. Tutta gente che parla poco, offre buoni servizi, prepara preventivi dettagliati, cura il proprio sito web. Soprattutto, gente che non si mette a parlare della possibilità di non finire il lavoro per inseguire i propri sogni.

Italo può a questo punto fare due cose. La prima è quella di rinnovare il guardaroba e smetterla di parlare a vanvera. La seconda, se proprio ci tiene tanto a quella maglietta con il leone di San Marley, è quella di abbassare le proprie tariffe. Tutto ha un prezzo, se Italo vi avesse chiesto 450 euro invece che 500 magari sareste stati anche disposti ad accettare quel minuscolo rischio di avere il lavoro lasciato a metà. Cinquanta euro possono non apparire tanti, ma alla fine sono il 10 per cento del compenso e una percentuale sicuramente maggiore del profitto netto. Questo è il costo delle chiacchiere a vanvera.

Quando importanti esponenti del mondo politico, boiardi di stato sempre pronti a dare l’assalto a una poltrona ministeriale e accademici di seconda fila menzionano la possibilità di uscire dall’euro o di non ripagare interamente il debito pubblico (o ripagarlo in valuta diversa dall’euro, che comunque la si voglia mettere è un modo di non pagare interamente) si comportano più o meno come Italo. Con una sola, enorme, differenza: alla fine Italo paga in prima persona per la propria dabbenaggine. Invece, le chiacchiere a vanvera del politico sovranista, del boiardo e dell’accademico di seconda fila le paghiamo tutti noi, mediante maggiori spese per interessi.

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Commenti

Ci sono 31 commenti

Perché quel titolo che dà l'uscita per scontata?

Non sarebbe meglio "succederebbe", "uscissimo", "costerebbe" e così via? 

Da' la triste impressione che i giochi siano fatti e che ci sia solo da attendere lo tsunami!

Io ho solo scritto un capitolo. Però, dai, c'è un ''se''.

Il titolo non da' per scontata l'uscita dall'euro. "Cosa succede se fai l'indigestione" non implica che tu necessariamente ti abbufferai e farai l'indigestione: e' semmai un modo piu' secco di richiamare la tua attenzione sulle conseguenze delle tue azioni o dei tuoi comportamenti - e quindi a un comportamento responsabile. "Cose succederebbe se facessi l'indigestione", o addirittura "Cosa potrebbe succedere se facessi l'indigestione", da un punto di vista strettamente logico sono tutte formulazioni equivalenti, ma trasmettono il messaggio in modo meno forte. O, almeno, questo era il retropensiero dietro quel titolo!

dopo breve ricerca ho trovato la pagina facebook di Italo , riporto qui uno dei suoi "post" : 

"Cazzo , non ne posso piu' ... sta cosa va avanti da giorni , mesi , anni ... continuo a fare lo stesso lavoro di Germano rispettando sempre i tempi di consegna eppure per una ragione o per l'altra al momento del pagamento devo sempre accomodare uno sconto ... ad un certo punto mi sono pure chiesto se la causa della richiesta di sconto sia , dal momento che rispetto le scadenze quanto germano , la maglietta dei "pitura" che indosso sempre ... ma no ... e' impossibile ... pero' boh ... se continua cosi' mi sa proprio che uno di questi giorni mollo tutto e apro un baracchino sulla linda playa"

pare proprio che le lamentele/minacce/sogni di Italo , legate al fatto di percepire compensi piu' bassi per identici servizi , siano non la causa dei piu' bassi compensi ma l'effetto dei medesimi 

 

pare proprio che le lamentele/minacce/sogni di Italo , legate al fatto di percepire compensi piu' bassi per identici servizi , siano non la causa dei piu' bassi compensi ma l'effetto dei medesimi 

 

"identici servizi" lo sostiene italo nei suoi preventivi, esiste però una maggior probabilità, per quanto piccola e di entità mutevole,, che finisca a schifio, rispetto a germano. e questo si paga. qualcuno per rimediare, vorrebbe costringere i parenti di italo a servirsi di lui, al prezzo di germano.

 

riferitomi con disappunto da un appartenente alla nobile gilda dei plumbers: un certo italo, oppresso dai debiti, ricercava lavori ben pagati (in contanti spot, vabbè) da svolgere con scadenze impossibili. l'ultimo fu eseguito murando i termosifoni, senza aver posato le tubature.

votava lega, i grillini ancora non c'erano.

Una metafora è quel che è, può essere costruita male ma modificarla per farle dire altre cose è operazione solo retorica. La vicenda del racconto si traduce semplicemente nella frase: “Non ti conviene startene zitto, brutto idiota!” E non mi pare che date le circostanze si posa consigliare altro ad Italo. Non sono state poste sostanziali differenze tra Italo e Germano, per evidenziare meglio solo la superficialità del primo nella particolare circostanza, atteggiamento inutile e dannoso. Persino aggiungendo che in fondo Germano è un asociale potenzialmente pericoloso, il senso non cambierebbe. Non si comprende, dunque, cosa si abbia da contestare al riguardo.

Ma, evidentemente, i nomi scelti si prestano a dar luogo alla bagarre su un altro piano, e allora il discorso facilmente slitta. Qui, dunque, aggiungo un aneddoto su questo piano slittato. E me ne duole, non sapete quanto.

Questa estate abbiamo dovuto cambiare una vecchia cucina in una casa affittata a studentesse. “Maledette case!”, era la frase che pronunciavano tutti, ma proprio tutti, nei vicini ombrelloni quest'estate; fate voi. Contattiamo un'impresa specializzata e di cucina ne troviamo una né troppo scadente, né troppo impegnativa, ma soprattutto con un grande frigorifero esterno non incassato, come era stato richiesto. Ci viene detto che allora la cucina si monterà in due fasi, visto che il frigo non è immediatamente disponibile, né gli altri pensili ad esso coordinati.

Un giorno arriva il primo gruppo di lavoranti. Sono due in tutto e si vede che hanno molte altre consegne da fare. L'aiutante è Italo1, esegue tutto ciò che gli si ordina senza fiatare, con scrupolo e precisione. Il capo ha un accento non italiano, e lo chiameremo Romeno, visto che io, ItaloZero, invece di starmene zitto mi comporto un poco come l'Italo della metafora di sopra, evidentemente abbiamo un difetto di fabbrica, e gli do chiacchiera, disturbandolo, è evidente, e tuttavia mi risponde con essenzialità e cortesia. Gli chiedo da quanto tempo sta in Italia, ma così, senza malizia, proprio appunto solo per parlare, e mi mordo subito la lingua perché noto una smorfia di disappunto. Avrà pensato che sono il solito leghista che lo vuole espellere; al contrario io sto avendo di lui una grande considerazione. Mi dice che sta in Italia dal 2003; fingo di crederci e gli faccio i miei complimenti per chiudere il discorso che si è fatto imbarazzante. Risultato finale: Montaggio impeccabile, informazioni ulteriori esaustive, grande soddisfazione reciproca.

Una settimana dopo arriva il secondo gruppo, sempre composto da due persone. Stavolta il capo è Italo2, mentre l'aiutante è: boh?!, forse Polacco, forse Maroco, non ho capito bene come lo chiamava Italo2, ma il suo italiano era molto stentato. Anche stavolta l'aiutante era molto efficiente ad eseguire quanto gli veniva richiesto, mentre il capo era, appunto appunto, persona come l'Italo della metafora di sopra. Italo2 è cordiale e affabile, anche se assai indaffarato pure lui, come stavolta è più che evidente, visto che è proprio lui che mi comunica la lunga lista delle consegne da effettuare successivamente. Non dico se si tratta di ItaloNord, ItaloSud o ItaloCentro, altrimenti si scatena un'altra bagarre insensata, qui inutile. Ebbene, alla fine, il lavoro supervisionato da questo oberato Italo2 lascia molto a desiderare rispetto a quello dell'altrettanto oberato Romeno. Quando va via, aprendo gli scomparti, scopro che devo montare i ripiani da lui dimenticati, che dovrò risistemare la striscia di legno sotto, visto che, essendo imperfetta di fabbrica, lui ha solo tolto un componente di plastica per fingere che fosse tutto a posto, e inoltre che ha schiacciato la presa del frigo e altre piccole e fastidiose sbavature, purtroppo, che, veramente, per solo amor di Patria sottaccio. Lavoro imperfetto. Fine dell'aneddoto.

Tutto si potrebbe derubricare con un: sei stato sfortunato, tra tutti gli Itali bravi e buoni ti è capitato il solito socievole approssimativo. Ma è troppo semplice derubricare così l'accaduto, io ho voluto rifletterci sopra qualche momento in più, e giudicate voi se è esagerato dedurne quanto segue.

Italo possiede la sua patria, è padrone in casa sua, quindi un po' è proprietario anche di tutto ciò che nella sua terra ci sta o accade, per cui si può permettere di decidere quando la cosa è fatta con cura sufficiente. Romeno si sente ospite, cerca di rigare dritto anche più di quello che sarebbe già più che lodevole. Se può consolare, diciamo che, a situazione rovesciata, sarebbe il contrario, anzi è pacifico che gli Itali che si sono dispersi per il mondo sono stati infaticabili lavoratori, fuori dalla loro terra. Si dice, esagerando, che tutti i grattacieli di New York siano stati costruiti dagli italiani, ma, infine, potrebbe anche essere vero. Eppure, a quanto pare, quando stiamo in patria, spesso, diamo il peggio di noi stessi, e tra le altre cose, certamente, non sappiamo tenere la bocca chiusa.

Non si può che essere pessimisti. Il contrasto è tra una cosa da capire e una cosa istintiva; non c'è partita. Qual è la via d'uscita in una nazione che odia e ostacola tutto ciò che sa di riflessione, scuola e formazione e ama il calcio e la cucina, che sono cose, appunto, immediate e istintive? La mitica furbizia italica, è una furbizia oramai di poco momento, il riflesso automatico di un approccio rapido ma superficiale, utile forse in altri tempi, in realtà semplificate, ma oramai condannato. Il destino automatico sembra essere l'estinzione, che si sia consapevoli o no.

L'articolo è sicuramente convincente, ma non capisco il titolo "Perché non se ne deve parlare" e l’affermazione perentoria "è dannoso anche solo parlare di possibile uscita dall'euro". Non se ne deva parlare CON CHI?

Cioè: se la morale è che l'idraulico non debba parlare dei suoi stravaganti progetti di vita alternativi CON I CLIENTI (o potenziali tali) sono perfettamente d'accordo.

Ma se si vuol dire che non ne debba parlare IN ASSOLUTO è un altro paio di maniche.

Voglio dire: supponiamo che Italo negli ultimi anni abbia dopo aver letto "Chi ha spostato il mio formaggio?" di Spencer Johnson abbia constatato che gli affari non gli vanno più molto bene, che ha molti insoluti, che la marginalità nel suo settore è sempre più bassa, che il suo bilancio è sempre più deludente, che l'edilizia è in crisi e quindi ci sono poche grosse commesse nei cantieri, che si stanno diffondendo sempre più i bagni prefabbricati tipo quelli della Sanika, ecc.

In queste circostanze sarebbe davvero così irrazionale per Italo lui INIZIARE A GUARDARSI INTORNO e pensare a progetti di vita alternativi o ad altri possibili sbocchi professionali? Sarebbe stupido a parlarne in maniera riservata per informarsi con il suo compagno delle superiori che ha aperto un chiringuito ai caraibi e che a quanto pare gli sta andando bene? Sarebbe assurdo iniziare a parlare con il suo commercialista o con quell'amico che lavora in un'agenzia di collocamento per vedere se può avere qualche consiglio su un ipotetico PIANO B, just in case?

Del resto è quello che fanno gli stati maggiori di tutti gli eserciti per preparare piani strategici. In maniera riservata, è ovvio: di certo non parli del piano strategico di guerra contro il paese X alla conferenza stampa congiunta dei due capi di stato. Però il piano strategico è meglio averlo e tenerlo aggiornato, perché non si sa mai.

Ora, fuori metafora: di certo esponenti del governo devono tenere a freno la lingua per non spaventare gli investitori internazionali. PERÒ ci sono molti altri canali (uffici studi, interviste anonime per sondare le reazioni, articoli su riviste specialistiche con il disclaimer che si tratta di opinioni a titolo personale che non rispecchiano la posizione dell'istituzione, convegni di fondazioni più o meno collegate a questo o quello, ecc.) per parlare di un possibile scenario di questo tipo senza compromettersi come emittente sovrano, anche solo per iniziare a studiare l'opzione e le possibili implicazioni. Anche perché c'è una possibilità (per quanto piccola) che un evento avverso ci faccia collassare il tutto non per nostra volontà, e in quel caso aver studiato prima qualche scenario magari sarà meglio piuttosto che farsi cogliere del tutto impreparati dagli eventi.

 

: supponiamo che Italo negli ultimi anni abbia dopo aver letto "Chi ha spostato il mio formaggio?" di Spencer Johnson abbia constatato che gli affari non gli vanno più molto bene, che ha molti insoluti, che la marginalità nel suo settore è sempre più bassa, che il suo bilancio è sempre più deludente, che l'edilizia è in crisi e quindi ci sono poche grosse commesse nei cantieri, che si stanno diffondendo sempre più i bagni prefabbricati tipo quelli della Sanika, ecc.
In queste circostanze sarebbe davvero così irrazionale per Italo lui INIZIARE A GUARDARSI INTORNO e pensare a progetti di vita alternativi o ad altri possibili sbocchi professionali?

 

ma mica di questo si parla. se il nostro idraulico cambiasse vita per motivi così poetici magari si risente solo la moglie; tu indichi come causa crediti insoluti (che l'Italia non ha) ma se chiude, chiude per non pagare quegli enormi debiti che ci sono sicuramente anche se tu li tralasci.  e che sono il vero motivo.

quando scapperà in costarica sarà  solo per non pagare, perchè ha già un patrimonio negativo E ANCHE perchè non guadagna più. se si esce dall'euro, è per fare subito default (in vari e fantasiosi  modi), altrimenti perchè uscire? non nascondiamoci dietro un dito. e non diamo adito a sospetti catastrofici.

Certo che se ne può parlare. Infatti qui se ne parla. Si applicano le stesse considerazioni che faresti nel caso di un discorso privato che può essere udito da chiunque, senza possibilità di tapparsi le orecchie. Tu cosa fai in questo caso ? 

 

 

Il fatto che anche l’Iran abbia usato la Hollywood politics con la storia della macchina del tempo per far finire la controparte nella casella del gioco preferita è parte della scarsa formalizzazione dovuta al fatto che la segretezza mal si concilia con il mondo scientifico basato sulle pubblicazioni e sulle tecniche sporche dei servizi segreti che verrebbero mal tollerati dal mondo accademico.

 

Ad esempio le armi chimiche sono vietate quanto le armi nucleari dalla comunità internazionali per i loro effetti devastanti come se le grandi potenze volessero avvantaggiarsi delle costose armi nucleari che solo loro potevano permettersi quando già con le armi chimiche si poteva già da tempo minacciare la fine del mondo. Visto che poi i responsabili possono all’ultimo suicidarsi sarebbe d’obbligo quindi creare uno speciale regola di diritto dove non ci si oppone o peggio se si collabora con l’ascesa al potere di una persona non sana di mente che poi usa armi nucleari o chimiche viene sanzionato in prima persona oltre che dall’embargo. E quindi questo dovrebbe tradursi in regole speciali per giornalisti e detentori di potere rilevante di qualsiasi tipo.

Più in generale bisognerebbe legare la pena invece che a categorie astratte al danno economico che segue l’errore e la relativa intenzione (dolo,...) e poter compensare questa pena con le proprie ricchezze lecite, anche future e il conto dipenderà dal proprio reddito e dalle proprie ricchezze affinché (quasi) tutti abbiano convenienza a comportarsi senza danneggiare la collettività o una sua parte. Così non servirà più prevedere in anticipo tutti i casi particolari da vietare evitando che sia facile aggirare la regola cioé danneggiare la collettività senza pagare. E non è detto che le regole di riparto sommino a solo il 100% del danno e che si invochi la retroattività… cosa non si fa per guadagnare qualche voto in più.

mi fa venire una curiosità: esiste qualche sistema di voto in cui il voto segreto valga la metà, o altro sottomultiplo, del voto palese?

Sarebbe un'idea peregrina dare un peso più alto, nelle votazioni politiche, ai voti palesi?