Non riporto il riassunto dei risultati - il sito dell'invalsi contiene una eccellente sintesi. Mi soffermo invece sugli aspetti evidenziati dai primi commenti della stampa.
Esistono davvero dei miglioramenti?
Versione breve: l'OCSE fa il confronto con il 2003; in base a questo confronto numericamente esistono sì miglioramenti, ma sono avvenuti per la maggior parte con la rilevazione del 2009. Dal 2009 i miglioramenti sono così lievi che quantitativamente non mi pare il caso di esultare e i titoloni rischiano di creare l'impressione sbagliata. I risultati sono in generale un po' altalenanti, come si può evincere dalla tabella sotto, che ho ricavato spulciando dagli altri rapporti (l'Italia ha cominciato a partecipare in tutti i settori solo dal 2006).
Anno | 2000 | 2003 | 2006 | 2009 | 2012 |
Matematica | 466 | 462 | 483 | 485 | |
Scienze | 475 | 489 | 494 | ||
Lettura | 488 | 476 | 469 | 486 | 490 |
Si consideri, per valutare la rilevanza quantitativa delle differenze, che i punteggi sono calibrati in modo da ottenere (per i paesi che hanno partecipato alla rilevazione nel 2003) una media di 500 ed una deviazione standard di 100 punti. Variazioni di una ventina di punti quindi corrispondono a differenze della misura di una frazione di deviazione standard. Per fornire un termine di paragone più descrittivo, l'OCSE definisce in modo descrittivo sei livelli per ogni categoria. I primi due livelli (1-2) corrispondano a risultati mediocri, e gli ultimi due (5-6) a risultati eccellenti, secondo criteri e definizioni che potete controllare da soli nei rapporti. Ebbene, le differenze di punteggio fra ciascuno questi livelli sono di circa 70-80 punti. La differenza fra le medie italiana e tedesca in matematica è di 30 punti (ed era di 39 nel 2003).
Comunque sia, i miglioramenti esistono, ma sono stati ottenuti principalmente nel periodo 2006-2009. Sulla fonte di questi miglioramenti non mi risulta esista alcun tipo di analisi dettagliata.
Le differenze regionali
Storia già sentita, basta scorrere il mio post sul tema di 3 anni fa (lo trovate nel riquadro degli articoli collegati): la performance degli studenti italiani è correlata in modo impressionante con la latitudine, i risultati nel Sud Italia e in particolar modo nelle isole sono a dir poco penosi. La stampa però si sofferma sui risultati delle scuole del Nord-est, con un clima da high-five con musica dei Queens in altoparlante ("tra i più bravi del mondo" secondo la Stampa, "campioni d'Europa", secondo il Corriere, per prendere due testate a caso).
Anche in questo, caso, anche se formalmente le rilevazioni sono (quasi) corrette, non posso non segnalare l'improprietà di confrontare medie regionali italiane con medie nazionali tedesche, austriache, ... dove, presumo, esisteranno pure differenze geografiche o secondo altri tipi di stratificazione. Anche la distribuzione dei dati non aggiunge molto: i top-performers (livelli 5 e 6), per esempio, in matematica, nel Nord Italia sono circa il 15% degli studenti (contro una media italiana del 10%); numero uguale o inferiore al numero di top-performers NAZIONALI in Germania, Austria, Polonia, Canada, ..., evitando di andare troppo ad Est nel mappamondo.
I tipi di scuola
Il rapporto INVALSI ci fornisce anche i dettagli per tipo di scuola. I risultati sono quelli previsti: gli studenti del liceo conseguono punteggi considerevolmente superiori a quelli degli studenti degli istitituti tecnici, che fanno meglio di quelli degli istituti professionali, con differenze quantitativamente notevoli. Ovviamente c'è un effetto selezione: gli studenti migliori vanno più frequentemente al liceo, quelli scarsi vanno più frequentemente all'istituto professionale. Basta spostare questi ultimi al classico per migliorarne i risultati? Non è detto ma io azzardo una congettura eroica: non basta ma qualcosa aiuterebbe, e sono convinto che occorre avviare nel paese una riflessione sul ruolo dell'istruzione professionale (soprattutto quella impartita al livello degli istituti tecnici), e sul timing della specializzazione degli studenti. In Italia. A mio parere, gli studenti sono costretti a specializzarsi troppo presto. Oramai non è inconsueto in altre parti del mondo, ed è comune negli USA, avviare la specializzazione tecnico-professionale della maggioranza dei giovani DOPO la laurea, a circa 22 anni. Magari a 22 anni è troppo tardi, ma a 14 è davvero troppo presto.
Difficile trovare dati a supporto di questa congettura, ma alcune riflessioni posso sollecitarle riportando sotto la tabella dei risultati suddivisi per tipologia di istituto e per regione. Invito a confrontare gli istituti tecnici del nord-est con i licei del sud. La tabella riporta i risultati in Matematica, ma i risultati per le scienze e la lettura sono simili: le medie degli istituti tecnici nel nord-est sono simili, se non superiori, a quelle dei licei meridionali; potrebbero pertanto esistere peer-effects di dimensione significativa che inducono gli studenti a far meglio (o peggio) non tanto per i contenuti curricolari, ma perché si trovano a fianco di studenti che fanno meglio (o peggio) per altri motivi. Ovviamente studi più dettagliati sono necessari per supportare questa mia congettura (ma esiste qualcosa, almeno riguardo ai peer-effects), ma la tabella rivela che le differenze regionali esistono in tutte le tipologie scolastiche; non so cosa si faccia in altri paesi ma non è impossibile che parte del gap italiano derivi da una impropria allocazione degli studenti in tipologie di istituto con minori opzioni curricolari per gli studenti eccellenti.
È a mio parere evidente che i contenuti professionali specifici impartiti da un Istituto Tecnico per Geometri o da un Istituto Tecnico Commerciale potrebbero essere assimilati facilmente (e più efficientemente) in un corso post-diploma di un anno (o anche meno); si potrebbe così risparmiare il tempo impiegato ad imparare l'estimo rurale o i rudimenti di partita doppia, o, peggio, dattilografia (che andrebbe fatta al doposcuola delle medie per tutti), per fornire invece un'educazione tecnico-scientifica generica che serva a formare delle persone che sappiano distinguere una media da una mediana.
Le domande
Concludo con alcuni estratti di quelle che ritengo siano le parti più interessanti del rapporto, gli esempi delle domande impartite. Per chi legge l'inglese il sito dell'OCSE fornisce alcune pagine specifiche per provare le domande e approfondire la metodologia dei test. Servono un po' a smentire il mito sindacale anti-valutazione, secondo cui la tendenza è verso una scuola che "prepara a fare il test" ma non forma le persone. La mia risposta, conoscendo anche solo marginalmente le domande è: magari la scuola riuscisse a preparare a questi test! Un po' serve anche a capire (guardando alle domande più semplici) quanto male facciano così tanti ragazzi italiani, l'aspetto più triste dei risultati.
Come ho scritto sopra, L'OCSE classifica i risultati in base a 6 livelli, considerando "eccellenza" i livelli 5 e 6. Generalmente, paesi con medie inferiori alle medie di altri paesi hanno anche meno studenti di livello eccellente e più studenti con punteggi corrispondenti ai primi livelli. Per esempio, in matematica, solo il 9.9% consegue un risultato a livello 5 o superiore, mentre il 25% circa ha un livello inferiore a 2. Un altro 24% consegue risultati pari al livello 2. Una domanda a livello 2 è la seguente (tralascio di tradurre il testo completo per brevità, ma spero di riuscire a dare un'idea):
(foto con ciclista e nota descrittiva: Elena ha un contachilometri nel manubrio). Domanda. Nel suo tragitto, Elena ha pedalato 4km nei primi 10 minuti, e 2km nei successivi 5 minuti. Quale delle seguenti frasi è corretta
a. La velocità media di Elena è stata maggiore nei primi 10 minuti che nei 5 successivi minuti
b. blah blah.. [la stessa velocità]
c. [velocità inferiore]
d. [non possono trarre conclusioni sulla la velocità media di Elena dalle informazioni date].
Quindi quasi metà dei nostri ragazzi arriva appena a rispondere a domande di questo tipo, e non supera difficoltà maggiori.
Nelle scienze, il 44% circa di italiani consegue un risultato corrispondente al livello 2 o inferiore. Una domanda di livello 2 (484 punti o meno) è la seguente:
[sempre riassumendo] Un esperimento verifica gli effetti sull'ambiente del mais GM rispetto agli effetti del mais convenzionale. L'esperimento consiste [riassumendo la descrizione del testo] nel piantare mais in 200 campi e dividere ciascun campo in due, piantare i due tipi di mais in ciascuna delle metà e confrontare i risultati. Domanda: Perché gli scienziati hanno piantato i due tipi di Mais in più di un sito?
A. Per fare in modo che molti contadini potessero provare il nuovo tipo di mais.
B. Per vedere quanto mais potesssero far crescere
C. Per coprire più terra possibile con il nuovo mais GM.
D. Per includere svariate condizioni di crescita per il mais.
Invece, un buon 19 per cento di studenti non raggiunge nemmeno il livello 2. Di questi, il 4% non riesce nemmeno a rispondere a domande del livello 1, cioe a domande di questo livello di difficoltà:
[Figura con due persone che corrono col testo "esercizio fisico moderato ma regolare fa bene alla salute"]. Domanda: cosa succede quando si esercitano i muscoli? Rispondere si/no:
a) i muscoli ottengono un maggiore flusso di sangue [si/no]
b) i muscoli formano grassi [si/no]
Triste.
...Andrea che fra un po' arriveranno le osservazioni di FSL :o