Ringrazio il dr. Bisignano che ha scritto un attento articolo di critica alle mie considerazioni sui rapporti tra poliziae p.m. e intervengo in replica.
a)Chiedo che si fissi per legge e con chiarezza il principio per il quale il p.m. raccoglie e riceve le notizie di reato, ma non può ricercarle; questo è il compito della polizia amministrativa, che dipende dall’Esecutivo. La polizia giudiziaria invece dipende dal p.m., lo coadiuvanelle sue funzioni, e, come il p.m., non puòricercare le notizie di reato.
b)Conseguentemente, non ho mai sostenuto che la p.g. debba essere sottratta ai p.m.
c)Lo stesso dr. Bisignano cita, con correttezza, alcuni casi rilevati dalla Corte di Cassazione di iniziative partite dal p.m. non sulla base di una notizia di reato, ma per accertare se esistesse una notizia di reato.
d)Ne aggiungo un altro: le Sezioni Unite della Cassazione (sent. 24.220) hanno recentemente rinviato alla Sezione disciplinare del CSM una sentenza di proscioglimento disciplinare di due p.m. che avevano avviato indagini nei confronti di un terzo magistrato, abusivamente, senzaaver raccolto o ricevuto alcuna notizia di reato.
e)Nella pratica i casi sono tutt’altro che rari, proprio perché (come si avverte anche da alcuni passaggi dell’intervento del dr. Bisignano) sembra che alcuni p.m. abbiano smarrito la distinzione che passa tra polizia amministrativa e polizia giudiziaria.
f)Non pongo quindi un problema di ordinamento giudiziario o di procedura penale. Pongo invece una questione di democrazia politica perché i grandi poteri che l’ordinamento attribuisce al pubblico ministero nei confronti delle libertà dei cittadini vanno esercitati non arbitrariamente, ma solo in presenza di una condizionechiara e verificabile, quale, appunto, l’esistenza di una precisa notizia di reato.
Domanda: quante sono le probabilità che una polizia amministrativa che dipende dall'Esecutivo vada a cercare notizie di reati commessi da membri dell'Esecutivo?