Questa é la notizia
ROMA, 1 GIU - ''Quando si leggeranno le carte della corposa inchiesta della Procura di Trani, corredata dalle intercettazioni telefoniche tra la sede di Milano e quella di New York di Standard&Poor's, trascritte ed allegate agli atti - affermano Lannutti e Trefiletti - ci si rendera' conto non soltanto di manipolazioni continuate e pluriaggravate del mercato, a partire dal maggio 2011, ma di un vero e proprio disegno criminoso per un sistematico attacco portato contro l'Italia, appositamente scelto nei momenti di maggiore debolezza, anche con la finalita' di indebolire la moneta unica europea, destabilizzando l'euro''. Ad incastrare l'Agenzia di rating - secondo le due associazioni di consumatori - oltre alle perizie ed alle consulenze, ci sarebbero ''compromettenti intercettazioni telefoniche, tra l' allora numero uno dell' agenzia di rating Standards&Poor's, Deven Sharma, costretto a dimettersi nell'agosto 2011 dalla amministrazione Obama dopo il clamoroso errore di 2.000 miliardi di dollari nel declassamento della tripla A del debito Usa, sostituito a settembre da Douglas Peterson, amministratore delegato di Citigroup, ed i suoi referenti italiani ed europei''. Proprio in quelle telefonate - secondo Lannutti e Trefiletti - ''si trova la prova regina che documenta la manipolazione del mercato pluriaggravata e continuata, ipotesi di reato, rivoluzionata rispetto alla contestazione iniziale''. ''Il sospetto dei pm di Trani, del procuratore Carlo Maria Capristo e del pm Michele Ruggiero -ipotizzano i presidenti delle due associazioni - e' che gli analisti non si mossero autonomamente ma risposero a un disegno, oggettivamente perseguito, di golpe bianco del gruppo dirigente centrale dell'agenzia, un disegno preordinato di affidare ad analisti inesperti il mandato di produrre analisi, un disegno non casuale quello di scegliere una certa tempistica nel diffondere i report in modo tale da influenzare l' evoluzione politica italiana''. Adusbef e Federconsumatori, oltre ad ipotizzare che la Procura possa per questo ascoltare il premier Mario Monti - che davanti al declassamento del 13 gennaio disse che si era di fronte ad ''un attacco all'Europa'' - nell'atto di intervento che precede il possibile rinvio a giudizio, che dovra' essere deciso entro il 20 giugno, chiedono che la Procura di Trani possa valutare l'ipotesi delittuosa prevista dall'art. 241 del Codice Penale che sanziona gli ''Attentati contro l'integrita', l'indipendenza o l'unita' dello Stato, punito con la reclusione fino a 12 anni, e chiedono alla Consob di sospendere con effetto immediato - anche di concerto con l'Esma (Autorita' Europea) la licenza ad operare in Italia a Standard&Poor's. Nella nota, inoltre, Lannutti e Trefiletti ricordano che ''anche le altre due piu' importanti agenzie di rating al mondo, Moody's e Fitch, sono sotto inchiesta a Trani, e anche per loro si avvicina la scadenza della chiusura delle indagini''. ANSA - 01-GIU-12 15:23
Nella dichiarazione congiunta delle due associazioni c'é tutta l'essenza della deriva populista che va sempre più prendendo piede nel nostro sfortunato paese. Ed i tratti sono invariabilmente i soliti. C'é l'incapacità di comprendere quello che accade nelle economie dei paesi perchè non si capisce una mazza di come funzionano i mercati.
Questa ignoranza alimenta sentimenti complottardi, fa intravedere disegni criminosi di oscure forze contro l'Italia: "..golpe bianco del gruppo dirigente centrale dell'agenzia, ... un disegno non casuale quello di scegliere una certa tempistica nel diffondere i report in modo tale da influenzare l' evoluzione politica italiana''. La terminologia che viene utilizzata é deliberatamente equivoca, ammicca sorniona, sottointende per convincere chi ascolta che non è fesso perchè capisce al volo senza bisogno di precisazioni e dettagli. Quindi non spiega. Infatti non deve spiegare perchè è già tutto chiaro, compreso l'attentato contro l'integrità dello stato.
Va a vedere adesso che dove ha fallito la Lega riescono le agenzie di rating. Il mugnaio prussiano poteva rispondere a Federico che esiste un giudice a Berlino, qui possiamo dire che esiste una procura a Trani. Confesso che mi dispiacerebbe molto arrivare alla conclusione che, su almeno una faccenda, Berlusconi, dopotutto, non aveva torto.
Un giudice (a Berlino) c'è veramente, almeno è quello che ho notato in altre cause fantasiose come quella sulla grande truffa del signoraggio. Mi auguro che il Tribunale di Trani segua la tradizione e assolva tutti gli imputati perché il fatto non sussiste.