Il premio Nobel per l'economia quest'anno è andato a Lloyd Shapley e Al Roth (si, lo so, non è proprio un Nobel; solo i fisici puntigliosi e sfigati fanno questo punto, ma formalmente hanno ragione). Come dicevo, è un buon premio, direi ottimo. Entrambi sono teorici dei giochi, il primo un matematico vero, sofisticato, elegante, di altri tempi. Il secondo è più applicato - specie col tempo è passato dalla teoria agli esperimenti in laboratorio e poi alla applicazione della teoria in ambiti specifici, pratici, e importanti (dalla scuola ai trapianti di fegato).
Il particolare campo di studi premiato è la teoria dei giochi cooperativi (che si differenzia dalla versione più popolare, la teoria dei giochi non-cooperativi, che già è stata premiata dal Nobel in passato). In questo campo, Shapley sta lassù, vicino a John Nash. Lo Shapley Value è uno dei concetti fondamentali come Nash Bargaining. La questione è relativamente semplice: come dividere una torta tra un dato numero di contendenti in modo che la divisione soddisfi un certo numero di proprietà, ad esempio che dipenda in modo desiderato dal contributo relativo dei diversi contendenti alla torta? Se io porto la farina e Andrea (qualunque Andrea, Moro per esempio) porta la ciliegina, è sensato che io alla fine mangi di più della torta perché senza farina la torta non c'è ma senza ciliegia sì. E il fatto che io peso il doppio di Andrea e lo posso menare in qualunque momento lo consideriamo?
Il lettore scafato avrà notato che la mia rozza spiegazione non chiarisce se l'obiettivo dell'analisi della divisione della torta sia normativo (come debba essere divisa in un mondo buono e giusto) o positivo (come è divisa nella realtà). Questo è un po' la questione/confusione fondamentale della teoria dei giochi cooperativi e una delle ragioni per cui la teoria è un po' caduta di moda, almeno nella versione originaria di Nash e Shapley.
Roth ha sviluppato assieme ad altri una versione particolare di questo campo di ricerca - noto come teoria del matching. In questo caso, la questione è più chiaramente normativa: dato un gruppo di agenti - che sono naturalmente divisi in due gruppi (domanda e offerta, ospedali e medici, studenti e scuole, donatori di organi e malati, uomini e donne,...) che quando sono associati producono una torta da spartire, la domanda è come si possa calcolare un elenco di associazioni fra i membri dei due gruppi che soddisfi una lista di desiderata, ad esempio che sia efficiente; che nessuno abbia interesse a barare nel rivelare le proprie preferenze; che sia stabile nel senso che nessuna coppia di associazioni abbia interesse a rimescolare i propri membri, e così via.
Questa è roba importante, che migliora istituzioni reali. Gli algoritmi di Roth (e derivati, molti dai suoi studenti) sono utilizzati in pratica nei match scuola-studente a New York e Boston e nei match donatore-malato nel caso di trapianti di reni [non di fegato; grazie a Daniele Condorelli]. Prima ancora i suoi algoritmi erano stati applicati ai match ospedali-neodottori.
Non conosco personalmente Shapley, ho sempre pensato che la sua esistenza fosse un mito metropolitano. Un paio di volte mi è capitato che ad una conferenza qualcuno dicesse, "ehi quello è Shapley", indicando qualcuno subito scomparso al mio voltarmi.
Al invece lo conosco da tempo. Mi ha varie volte invitato ad Harvard al suo seminario di economia sperimentale, abbiamo chiacchierato spesso. Lo conosco molto bene anche indirettamente, attraverso i suoi studenti che lo amano molto, Guillaume Frechette a NYU, Lise Vesterlund a Pittsburg, Muriel Niederle a Stanford. Ha lasciato un vuoto impossibile da riempire a Pittsburg, una specie di altarino cui la faculty metaforicamente prega. È una persona serissima, poco ciarliera, ascolta in silenzio, specie ai seminari; da l'impressione di essere meticoloso ed onesto e certamente lo è.
PS Gran culo Harvard: se ne è andato a Stanford (a marzo, quando lo vidi a Harvard per il seminario, era cosa nota) ma ha ancora una affiliazione ad Harvard e quindi loro si prendono il Nobel. Comunque il Nobel, veramente, andrebbe a Pitts - sapevatelo.
solo i fisici puntigliosi e sfigati fanno questo punto
Perché questo disprezzo per i fisici? O è invidia? Vi ricordo che il Nobel - oltretutto - non va solo ai fisici.
Con questa frase vergognosa vi siete giocati un lettore finora affezionato (fisico sì, ma che non disprezza gli economosti, ma forse dovrebbe).
Saluti,
Mauro.
Mica tutti i fisici sono puntigliosi e sfigati. Quelli che se la prendono con il Nobel all'economia, secondo me si.