Altre previsioni e commenti li trovate qui e qui. Obama nelle ultime settimane si è trovato un po' in difficoltà per la questione del reverendo Wright e per la proposta della Clinton di sospendere la tassa federale sulla benzina (e sul gasolio) per il periodo estivo, riducendo al tempo stesso una scappatoia fiscale per le compagnie petrolifere in modo da far ricadere su di loro il costo (circa 8-10 miliardi di dollari) della sospensione. [La proposta, per inciso, è una solenne minchiata come sa chiunque abbia fatto l'esame di public economics 101. Ma la Clinton, in un'intervista con Stephanopoulos, ha affermato che non affiderà le proprie sorti a degli economisti ("Well, I'll tell you what, I'm not going to put my lot
in with economists")]. Beh, la maggior parte degli economisti ricambia. Persino il suo ex-amichetto (si dice di una vecchia storia ai tempi dell'università)/ex-consulente/ex-ministro del lavoro nel governo del marito Robert Reich, che pure bisogna tapparsi il naso ermeticamente a chiamare economista, ironizza sulla proposta.
Hillary Clinton però prende punti perché, nella stessa occasione ha sorvolato una esplicita domanda sulla posizione di Paul Krugman, manco fosse degno di considerazione e commento da parte sua. I punti sono dovuti al piacere ingenerato a immaginare la faccia di Krugman quando deve aver visto l'intervista.
Visto che diamo punti, diamone un bel po' a George Stephanopoulos, che nonostante fosse anche lui uomo dell'amministrazione Clinton (consulente diretto di Bill), ha intervistato Hillary come un giornalista vero (vorrei dire "con le palle", ma l'Amerika è piena di giornalisti che sanno fare interviste serie pur senza l'ausilio di tali attributi). E qui ci associamo sommessamente alle invidie di Michele.
Complimenti ad Obama per aver giustamente denunciato la proposta come demagogica, dannosa (perché va nella direzione di distorcere i segnali di prezzo che provengono dal mercato petrolifero), e inutile (dal punto di vista dei consumatori). Nel frattempo, la campagna di Obama continua ad essere una macchina ben oliata e ben finanziata, mentre quella della Clinton si affida sempre di piè all'improvvisazione e alle trovate populiste. Abbiamo trovato particolarmente interessanti, sul sito di RealClearPolitics segnalato sopra, queste due analisi.
Ma ne abbiamo anche per il nostro pupillo Obama. Lui un economista serio dietro le spalle ce l'ha. Vabbe', ha detto ai canadesi che Obama scherzava a prendersela con Nafta; non una gran dimostrazione di abilità politica, ma almeno certo una dimostrazione che si vergogna a fare il protezionista populista, cosa buona e giusta per un economista!
Ma quanto si vergogna il nostro economista a sentire Obama dire che il suo piano di assicurazione sanitaria prevede partecipazione volontaria con premi assicurativi fortemente sussidiati che non dipendono da condizioni mediche pre-esistenti? Com'è che Obama non capisce (che il nostro certo deve averglielo spiegato) che così c'è un grosso incentivo ad assicurarsi solo ex-post, dopo avere contratto gravi malattie? Com'è che Obama non capisce che questo potenzialmente distrugge il mercato e genera enormi inefficienze - gli economisti chiamano la situazione adverse selection e la conoscono da decenni - a meno che il sussidio non sia tale da generare essenzialmente sanità gratuita (la sanità gratuita è però inefficiente per altre ragioni, anche queste note agli economisti, a partire dall'azzardo morale)? Ma forse Obama capisce eccome, e semplicemente .... bara, come con Nafta (e il nostro economista sta facendo il giro delle compagnie di assicurazione in questi giorni, solo che ha imparato a farlo in silenzio). Il piano dice solo che a nessuno sarà rifiutata l'assicurazione indipendentemente da condizioni mediche pre-esistenti, e che i premi saranno bassi e sussidiati (ma non necessariamente essi stessi indipendenti da condizioni mediche pre-esistenti). Non è questo quello che dice nei discorsi, però, lo abbiamo sentito con le nostre orecchie (non riusciamo a trovare il pezzo del discorso su youtube; vuoi vedere che questi della campagna di Obama sono davvero bravi?) Mah, speriamo che bari.
Ad ogni modo, stanotte si vedrà.
Io faccio una previsione speculare: Clinton vince Indiana con 6-7 punti, Obama vince North Carolina con 6-7 punti. Piu' tardi vediamo.
Quanto al non avere "economisti seri" come consulente, e' un vantaggio. Sono dell'opinione che in campagna elettorale si possano sparare tutte le minchiate (o quasi: basta che credano piu' nelle tue minchiate che in quelle degli altri) che si vogliono per vincere. Tanto, first day in the office, e' sempre un'altra musica.
E sinceramente, quando si e' visto un economista di professione (uno serio, accademico, insomma) non dico ministro (GT, TPS e VV e' un po' sparare sulla croce rossa) ma diventare un efficace leader al di fuori di The West Wing?
Hei, hei, Ja, hold your horses! Chi ha detto che gli economisti debbano fare gli "efficaci leaders." Non noi! Non G. Stephanopolous! Hai visto nulla di simile nel ns. post? Clinton dice che non li vuole come consulenti sulle politiche economiche! Molto diverso. Mi spiace, Ja, non si fa discussione cosi', con trucchi retorici da terza media. Clinton farebbe bene a smettere di parlare a vanvera con l'arroganza di chi dice cose serie. Puo' anche chiedere alla maga quali sono gli effetti delle sue politiche economiche, ma non andra' lontano.