I professori perdono il pelo ma non il vizio

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Dopo il caso dell'Università del Piemonte Orientale un altro concorso da ricercatore in materie economiche contestato

Mi è arrivata la seguente segnalazione

Ai firmatari della Petizione SECS-P/01

Alla Società Italiana degli Economisti

Al MIUR

Al Ministro dell'Istruzione e della Ricerca 

Al Magnifico Rettore dell'Universita' degli Studi dell'Insubria

Desideriamo portare alla vostra attenzione l’esito della Procedura di valutazione comparativa a 1 posto di ricercatore universitario per il settore scientifico disciplinare SECS-P/02 Politica Economica presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi dell’Insubria.

Il 24 gennaio scorso si è svolta la discussione dei titoli e delle pubblicazioni dei candidati, e il 16 febbraio il Rettore dell’ateneo, prof. Renzo Dionigi, ha approvato gli atti della commissione giudicatrice. Non disponiamo del materiale originale allegato dai candidati alla domanda di partecipazione. Tuttavia, la lettura dei verbali e un esame dei curricula e delle pubblicazioni dei candidati, accessibili online, ci portano a esprimere forti perplessità sull’esito della procedura.

Come nel caso del recente concorso da ricercatore in Economia Politica presso l’Università del Piemonte Orientale, emerge una evidente disparità tra la qualità media dei profili dei candidati non vincitori e quella del vincitore designato dalla Commissione giudicatrice. A nostro parere l’applicazione di ogni possibile, ragionevole e legittimo criterio alternativo di selezione avrebbe dovuto condurre all’esclusione dal novero dei possibili vincitori proprio del candidato giudicato idoneo dalla Commissione.

La tabella disponibile sul sito web della petizione (http://petizionesecsp01.wordpress.com/) all’url http://petizionesecsp01.files.wordpress.com/2012/02/concorso-insubria.pdf mostra una comparazione della produzione scientifica su riviste con referaggio e delle citazioni ricevute dal lavoro dei candidati.

Dai verbali si evince che il candidato vincitore ha una pubblicazione su rivista. A oggi è impossibile reperirne traccia sul web. Gli altri cinque lavori finora pubblicati consistono in altrettanti capitoli di un unico volume collettaneo in italiano curato dal presidente del commissione giudicatrice. Tre di tali capitoli sono coautorati proprio con il presidente della commissione. L’originalità e la rilevanza del contributo di molti degli altri candidati è invece comprovata sia dalla pubblicazione di articoli su riviste internazionali con consolidata – e in alcuni casi elevatissima – reputazione presso la comunità scientifica internazionale, sia dalla ricezione di un congruo numero di citazioni.

Il verbale della commissione giudicatrice è disponibile all’url http://www.uninsubria.it/uninsubria/allegati/pagine/12529/attiRuSecsp02.pdf.

Siamo consapevoli di quanto sia complessa la valutazione delle capacità di un giovane ricercatore, e dell’autonomia che spetta a ciascuna Commissione nella definizione dei criteri di valutazione e nello svolgimento delle proprie funzioni. Siamo inoltre convinti che ogni valutazione debba essere capace di assicurare il più ampio pluralismo di scuole di pensiero nella disciplina economica.

Tuttavia rinnoviamo l’auspicio, già espresso in occasione della procedura svoltasi presso l’Università del Piemonte Orientale, che si pongano dei limiti ragionevoli alla discrezionalità delle commissioni giudicatrici, sia riguardo alle numerose procedure concorsuali a tempo indeterminato ancora in corso, sia nelle procedure comparative che, con la nuova legge Gelmini, saranno alla base del reclutamento delle nuove leve di ricercatori a tempo determinato.

Vi ringraziamo di nuovo per il supporto e vi salutiamo cordialmente

Non credo siano necessari commenti. Ne faccio lo stesso un paio rapidi:

i) perlomeno gli economisti si agitano. In altri settori, silenzio di tomba, salvo che per esponenti del governo o loro familiari;

ii) la petizione esprime un giudizio sulla base di strumenti puramente bibliometrici su un concorso formalmente ineccepibile (tipo quelli che piacciono ad alcuni commentatori abituali del blog). Non so se il rettore abbia gli strumenti per riaprire il caso. Credo potrebbe farlo solo se la commissione avesse specificato ex ante, nella sua pirma riunione, come criterio di scelta gli strumenti bibliometrici.

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Commenti

Ci sono 48 commenti

Giovanni Federico è arrivato per primo ma, come potete immaginare, l'intera redazione di NFA condivide la petizione.

Ci sarebbero da sistemare i link della segnalazione

la petizione esprime un giudizio sulla base di strumenti puramente bibliometrici su un concorso formalmente ineccepibile (tipo quelli che piacciono ad alcuni commentatori abituali del blog)

Neanche per idea: da eccepire c'è molto. Esiste una metodologia per la valutazione, alla quale le Commissioni Giudicatrici devono attenersi. Basta dare un occhio al verbale per intendere che la Commissione non vi si è attenuta.

RR

Non scrivo per il sig. Renzino, che evidentemente non è interessato alla realtà, ma per i lettori che possono essere interessati a come si gestisce  un concorso per far vincere il candidato locale.  Il caso è scandaloso perchè il candidato locale è palesemente inferiore ad altri, ma il meccanismo è valido anche in casi meno eclatanti

Il testo del regolamento indica alcuni requisiti formali, che tutti i candidati avevano (dottorato di ricerca etc.)  e specifica che i criteri di valutazione delle pubblicazioni scientifiche (art 3)

Le commissioni giudicatrici di cui al comma 1 effettuano la valutazione comparativa delle pubblicazioni di cui al comma 1 sulla base dei seguenti criteri:

  1. originalità, innovatività e importanza di ciascuna pubblicazione scientifica;
  2. congruenza di ciascuna pubblicazione con il settore scientifico-disciplinare per il quale è bandita la procedura, ovvero con tematiche interdisciplinari ad esso correlate;
  3. rilevanza scientifica della collocazione editoriale di ciascuna pubblicazione e sua diffusione all'interno della comunità scientifica.
  4. determinazione analitica, anche sulla base di criteri riconosciuti nella comunità scientifica di riferimento, dell'apporto individuale del candidato nel caso di partecipazione del medesimo a lavori in collaborazione.

Piccolo inciso a proposito di regole assurde: l'ultimo criterio implicherebbe che in tutti i lavori si indicasse il contributo (X ha scritto il par 3, Y il par 1 e 2). Questo si fa (ancora) nei libri italiani, ma è impossibile nelle riviste internazionali. E' invalso l'uso di ignorare il problema, ma in teoria alcune pubblicazioni potrebbero non essere prese in considerazione - con risultati immaginabili (Tizio ha pubblicato 6 articoli su Nature ma non è possibile distinguere il suo contributo e quindi vince Caio).  In alcuni casi è successo in passato.

Nel suo lavoro,  la commissione può usare strumenti bibliografici (art 4)

  1. Nell'ambito dei settori scientifico-disciplinari in cui ne è riconosciuto l'uso a livello internazionale le Commissioni nel valutare le pubblicazioni si avvalgono anche dei seguenti indici:

    1. numero totale delle citazioni;
    2. numero medio di citazioni per pubblicazione;
    3. "impact factor" totale;
    4. "impact factor" medio per pubblicazione;
    5. combinazioni dei precedenti parametri atte a valorizzare l'impatto della produzione scientifica del candidato (indice di Hirsch o simili)

Il testo suggerisce l'uso gli strumenti bibliografici nei settori in cui sono di uso comune (e questo è il caso dell'economia) ma non impone alcun obbligo alla commissione, che "si avvale anche".  In genere le commissioni specificano l'intenzione di avvalersene nella loro prima riunione, indicando i criteri di valutazione.  In questo caso, però, non l'hanno

fatto - et pour cause, penso.  Se lo avessero fatto, non avrebbero potuto far vincere il candidato locale. Senza questi criteri, i commissari possono giudicare senza vincoli, come è avvenuto in questo caso.  Due membri su tre della commissione hanno semplicemente dichiarato  che Luraschi meritava di vincere perchè i suoi lavori, pur pubblicati in un libro edito da un membro della commissione,  facevano intravvedere enormi potenzialità e vero genio.  Si parva licet, una storia tipo la nipote di Mubarak.

Non sono espertissimo in legislazione universitaria, ma temo che gli atti siano formalmente ineccepibili. Infatti il rettore ha firmato. Il caso del Piemonte Orientale da questo punto di vista era diverso, in quanto il rettore, non avendo ancora firmato, ha potuto rinviare gli atti alla commissione.  Ora credo che l'unica strada sia un ricorso al TAR - come del resto suggerisce il post linkato da Alberto.

Ripeto quanto detto nel mio primo commento. E' un esempio da manuale della necessità di NON lasciare ai professori italiani (a QUESTI professori) libertà nei concorsi.

Grazie a Giovanni Federico e ai redattori di Noise. Ho chiesto alla Voce di occuparsi di questa vicenda, mettendo in evidenza la petizione con le relative tabelle. Vediamo se nell'uscita di domani faranno qualcosa. Mi sembra importante contrastare questi comportamenti inaccettabili, nei limiti in cui ciò è possibile. 

... ma almeno scrive poesie.

ibidem

molti si sono presentati e non sono attinenti

la visibilita' internazionale come l'impatto conta per tutti tranne che per uno

di quest'uno ci sono gia' le caratteristiche personali di grande team player

Mi sembra opportuno applicare ai commissari la valutazione bibliometrica auspicata per i candidati. Usando Harzing's Publish or Perish e le categorie di ricerca Business, Administration, Finance, Economics nonché Social Sciences, Arts, Humanities ho ottenuto i seguenti risultati:

Gioacchino Garofali, Università Insubria, presidente: pubblicazioni = 0, H-index = 0.

Antonello Eugenio Scorcu, Università di Bologna, pubblicazioni = 5 (di cui  2 working papers), citazioni = 0, H-Index = 0.

Giovanni Ancona, Università di Bari, pubblicazioni = 2, citazioni = 3, H-Index = 1.

Vale la pena ricordare che Antonello Scorcu ha votato per il candidato Fabio Berton, quello con il numero di citazioni piu' alto.

Si puo' disquisire sul suo contributo alla ricerca, ma da quanto ricordo (era ricercatore a Bologna quando ero studente)  e' persona degna e onesta.

Non credo siano necessari commenti. Ne faccio lo stesso un paio rapidi:

i) perlomeno gli economisti si agitano. In altri settori, silenzio di tomba, salvo che per esponenti del governo o loro familiari;

Qui mi sembra che la tua logica traballi. Per almeno un paio di motivi:

  • 1) una denuncia di questo tipo richiede che la commissione abbia davvero fatto una porcheria: magari in altri ambiti non avviene;

2) ovviamente la commissione puo' fare una porcheria, ma puo' essere che questa non sia rilevabile dagli indicatori bibliometrici: p.es. nei settori dove il malaffare dilaga, il boss pompa il proprio protetto facendogli firmare lavori fatti da altri. Oppure puo', piu' discretamente, 'consigliare ' gli altri concorrenti di non presentarsi. O magari puo' tirare in lungo il concorso, per aspettare che i concorrenti piu' titolati vincano altrove ... le vie del Signore sono infinite.

Comunque, in un paese dove uno con il pedigree di Martone se ne sta tranquillo al governo, temo che anche il potere salvifico degli indici bibliometrici possa far ben poco.

1) una denuncia di questo tipo richiede che la commissione abbia davvero fatto una porcheria: magari in altri ambiti non avviene;


 in un paese dove uno con il pedigree di Martone se ne sta tranquillo al governo, 


ebbene si', mi contraddico!  [Carlo Carminati] 

Mi sembra che il primo link nell'articolo sia difettoso: punta  a

noisefromamerika.org/articolo/(http://petizionesecsp01.wordpress.com/

(mal di poco: c'e' sempre il vecchio taglia-e-incolla)

grazie della segnalazione