La storia ve la risparmio, la trovate qui, quo e qua.
I commenti più ovvii pure ve li risparmio, ci sono persino negli articoli che ho linkato, oltre che nel sommario qui sopra. E, ovviamente, vi risparmio la mia opinione di fondo sul tema, che ho già espresso svariate altre volte. Già questo basterebbe per motivare la presenza della parola "ipocrisia" nel titolo. Ma questa volta l'ipocrisia è, come dire, di secondo livello.
Noto, per eliminare il campo da possibili equivoci, che il DDL contiene varie misure, assolutamente condivisibili, che inaspriscono le pene per chi sfrutta la prostituzione e, soprattutto, per chi forza le minorenni alla prostituzione. Tutte cose legittime, anche se il problema mi sembra più uno di investire risorse in attività di polizia che inasprire le pene. Ma piuttosto di niente, meglio piuttosto.
Il punto non sta qui. Il punto sta nel fatto che il DDL crea punizioni per le prostitute che si offrono per la strada e che la strategia politica, di ministra e governo, per vendere il decreto è quella di soffiare sulla tromba de "la prostituzione è un grandissimo male che va combattuto". Ed è lì che casca l'asino.
Prendiamo per garantito che esercitare la prostituzione sia terribile attività che va repressa dallo stato. Dice la ministra
ciò che «sta cuore al governo» è la prostituzione in strada perché
procura «allarme sociale. E non è solo per decoro urbano». Si tratta -
ha precisato - di contrastare lo sfruttamento: «per il governo la
priorità è la lotta a questi reati, che condanna fermamente».
Capisco male o sta, la ministra, dicendo che la prostituzione per se non è male, basta che non si veda? Se la fanno in un appartamento, possono anche massacrarle o costringerle a 50 clienti al giorno, questo al governo non sta "a cuore". Però per la strada, lì no. Ne va di mezzo il "decoro urbano" ... Ma se i reati che il governo condanna fermamente sono lo sfruttamento e quanto ci sta attorno, perché non limitarsi a QUEI reati e, magari, creare una forza speciale di polizia che perseguiti chi lo sfruttamento lo esercita? Dico così per dire, eh ...
L'ipocrisia, purtroppo, è più profonda. In Italia, lo sanno anche i sassi, le straniere, le immigrate dai paesi più poveri, quelle più bruttine, quelle che non hanno il culetto all'aria e l'occhio carino come certe soubrettes da calendario, le più ignoranti ... insomma: le sfigate, si prostituiscono per strada mentre le altre, quelle più furbe, si prostituiscono in casa via siti web o in Rai e paraggi (niente links qui, trovateveli da soli). Alcune, quelle veramente più fighe di tutte, prendono dei cocktails al Four Seasons e poi vanno a delle feste dove fanno "innamorare" (love, my dears, is a long sequence of lusts) signori ricchi e potenti che poi le coccolano per un tot e magari, chissà, finiscono per vivere nella rue du faubourg Saint-Honoré ... tutto è possibile se il tuo DNA ti ha regalato un corpo che fa eccitare l'alpha male e sei abile abbastanza da arrivare a tiro degli alpha males appropriati.
Poiché tutto è possibile, mi chiedo: perché solo quelle di strada vanno punite? È un po' come dire: la ristorazione va bene, però niente carretti agli incroci delle strade a vendere hot dogs, niente cinesi che sui cassetti vendono panini vicino a Plaza de Santa Ana, niente baracchini che vendono panini con porchetta su a Frascati o in giro per Brera. Solo ristoranti con almeno le tovaglie di cotone sul tavolo, altrimenti è reato.
Perché? Qual è la logica? Non è che, per caso, quelle per strada son quasi tutte immigranti? Chiedo così per dire, eh ...
Signora ministra: lei ce l'ha con la prostituzione "per se" o solo con le sfigate che si prostituiscono per strada? Insomma, è un problema morale o è solo un problema di mobiliario, oops decoro, urbano?
Ma lei, scusi, non è la ministra per le pari opportunità? Allora, mi dica, cos'ha contro dare l'opportunità di fare due soldi anche alle sfigate? Mica tutte hanno la fortuna (che non è merito, signora ministra, non è merito: è solo un gran colpo di culo) di far soldi facendo calendari e servizi fotografici per ometti arrapati. A quelle che questo colpo di culo non l'hanno avuto, non vuole proprio, lei che si occupa di pari opportunità, dare un'opportunità? Visto che oramai, grazie alla saggia politica economica del commercialista con i calzini a pois, stiamo tornando alla fine degli anni '20, non le sembrerebbe "charming" e "carino" far costruire qualche bella casa chiusa per le sfigate? Voglio dire, tanto per dare anche a loro una pari (o quasi) opportunità d'avere un bel colpo di culo, non le pare?
tra clienti e prostitute arrestati dove li mettono ?
Oh, semplice: indultano quelli che son dentro ora per farci posto!
Oltre alla questione da te sollevata, ce ne sarebbe un'altra: quanti processi saranno necessari? Sbalgio o la pena massima per le prostitute è di 15 giorni? Un processo per una pena di questo tipo mi sembra una perdita di tempo.