Siccome la governance conta, anche nelle aziende, è di oggi una notizia positiva per quelle società in cui la politica ha un ruolo nel fare nomine: sta per entrare in vigore un regolamento attuativo secondo cui una persona che ha avuto incarichi politici deve aspettare almeno tre anni prima di poter essere nominato nel Consiglio d'Amministrazione (CdA) nelle società partecipate dagli enti pubblici locali.
La nuova regola non si perde in distinzioni e si applica a tutti: sindaci e presidenti di provincia e assessori, certo, ma anche consiglieri, sia di maggioranza sia di opposizione, spesso oggetto di accordi fra le parti oppure favoriti nella carriera da un rovescio elettorale dei governi locali.
Certo, ci potranno essere sempre modi per aggirare lo spirito della norma, per esempio:
Il filtro introdotto dal regolamento non sarà sempre efficace: nulla vieterà, per esempio, gli accordi incrociati fra diversi enti per condurre, per esempio, un ex politico provinciale in una società del comune, e i confini dell'applicazione del regolamento lasciano fuori settori ricchi: una carica elettiva, quindi, chiuderà a chi la ricopre le porte dell'azienda dei trasporti, ma non di quella del gas.
Tuttavia, c'è da dire che questo rende più difficile la vita ai raccomandati o ai trombati della politica. Quindi per una volta possiamo augurarci che l'aumentata difficoltà, invece che perdere tempo ed energie ad aggirare lo spirito della norma, spinga le amministrazioni, o almeno alcune di loro, a fare una cosa che a molti può sembrare ovvia: nominare come amministratori coloro che sono più capaci di rendere buoni servizi, efficienza e utili e valutare gli amministratori esistenti sulla base di tali parametri.
Un piccolo passo, certo, ma nella direzione giusta!
Sbaglio o è un piccolo avvicinamento agli USA in materia di conflitto di interessi, come spiegato nel paragrafo Post Employment Restrictions di questo documento.
Forse vado fuori tema, ma troverei interessante anche paragonare i due sistemi giuridici sempre sul medesimo argomento. E' poi vero che SB non si potrebbe presentare alle elezioni? O troverrebbe più ostacoli dall' agguerrita opinione pubblica americana?
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