La lettera è la seguente.
Prima del voto avevamo fatto circolare la seguente email:
"Ci hanno insegnato che la democrazia è il potere di scelta dei cittadini. Alle prossime elezioni però i cittadini potranno votare ma non scegliere. A scegliere saranno solo i partiti, con liste preconfezionate "prendere o lasciare" e con il giochetto delle candidature multiple che trasferisce ai plurieletti – dopo le elezioni! – il potere di scelta dei parlamentari, sottraendolo ai cittadini.
Abbiamo fatto una simulazione per difetto da cui emerge che – grazie alle liste "prendere o lasciare" – vengono decisi a tavolino, prima del voto, i nomi degli eletti "sicuri", pari ai tre quarti (75%) dell'intero Parlamento; e che – grazie al giochetto delle candidature multiple (ben 242, considerando solo Popolo della Libertà, Movimento per le Autonomie, Lega Nord, Partito Democratico, Italia dei Valori e, solo alla Camera, Unione di Centro e Sinistra Arcobaleno) – vengono decisi, subito dopo il voto, i nomi degli eletti "ripescati", pari ad un quarto (25%) dell'intero Parlamento.
Insomma, incrociando questi dati, emerge che il margine dei candidati incerti (decisi realmente dagli elettori) viene di fatto ridotto ad una misura irrisoria rispetto al totale dei parlamentari eleggibili.
Una democrazia senza volti.
E i cittadini?
Non possono scegliere direttamente NEANCHE UNA PERSONA: né il Presidente della Repubblica, né il Presidente del Consiglio, né (con l'attuale legge) i loro rappresentanti in Parlamento.
Che questo stato di cose abbia generato disaffezione, rabbia e disillusione è purtroppo una tangibile realtà. E se ci sarà un incremento degli astenuti, non si dica che fosse inaspettato.
Tuttavia è importante sapere, e far sapere, che la frattura tra i cittadini e i loro rappresentanti non può andare oltre: deve essere ricucita immediatamente a partire dal giorno dopo il voto. Per farlo abbiamo deciso di promuovere un movimento di "vigilanza civile" a presidio delle riforme istituzionali (tra cui i nostri referendum così brutalmente accantonati) e di tutte le altre azioni politiche necessarie a cambiare il nostro amato paese; per renderlo più competitivo, più capace di valorizzare il merito, più aperto alla circolazione delle idee e delle persone, più capace di dare opportunità a tutte e a tutti coloro che vogliano scommettere sulle proprie capacità; insomma più moderno.
Nella competizione globale ogni paese si contenderà sempre di più imigliori cittadini. E dovrà meritarseli…
Ti chiediamo di inoltrare questa email ad amici e conoscenti, perché tutti possano sapere dello stato di allarme della nostra democrazia, ma anche che c'è chi vuole poter cambiare davvero ed è pronto a rimboccarsi le maniche.
Grazie di cuore.".
Ora vi confermiamo che le cose sono andate davvero così (l'eliminazione della Sinistra Arcobaleno dall'arco parlamentare, ai fini della nostra simulazione, è risultata infatti neutrale). Abbiamo bisogno di capitale civile, di ricostruire un rapporto sano tra cittadini e istituzioni, di pianificare insieme il nostro futuro.
Ci vediamo il 18 maggio a Roma.
Grazie di cuore.
Giovanni Guzzetta
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Quella giornata è il prossimo 18 maggio: raggiungici a Roma – info: politichiamo@gmail.com
Potete trovare altre informazioni sul sito del comitato referendario. Siccome siamo professori un po' rompiscatole, facciamo notare che non è del tutto vero che gli elettori non possono scegliere nemmeno una persona; per esempio, gli elettori possono scegliere i propri sindaci. Ma questo serve solo a rafforzare il punto del comitato referendario. Se possiamo fare leggi elettorali decenti per gli enti locali, perché non dovremmo riuscire a farlo per il Parlamento?
Perchè il referendum dovrebbe migliorare le cose ?
Quando c'era la DC con le preferenze le cose andavano meglio ? il controllo attraverso la sequenza delle preferenze lo avete dimenticato ?
Per favore risparmiatemi la favola della democrazia diretta o degli ideali. Soluzioni concrete per problemi reali, questo è quello che serve all'italia
6 gruppi parlamentari ed una maggioranza chiara per governare : siamo sicuri che questa legge elettorale faccia così schifo ?