ROMA- Il Festival di Sanremo è salvo. Il ministro per le riforme, Luigi Nicolais, ha firmato oggi la circolare che elimina il tetto ai compensi per le star della Rai, previsto dall'ultima finanziaria. Niente più limite di 272 mila euro, quindi, per i presentatori Pippo Baudo e Michelle Hunzinker.
L'eventuale applicazione del tetto previsto dalla finanziaria - è scritto nella circolare firmata dal ministro Nicolais - «altererebbe il normale esplicarsi del confronto aziendale ponendo la società a prevalente partecipazione pubblica in una situazione di svantaggio alterando significativamente le regole del mercato della concorrenza».
L'allarme compensi era stato lanciato qualche giorno fa dall'Unità, che in prima pagina aveva sollevato il problema del tetto posto dalla Finanziaria alle retribuzioni dei dirigenti pubblici esterni e dei consulenti di ministeri e società pubbliche non quotate, come è di fatto la Rai. Retribuzioni che, secondo la manovra, non possono essere superiori a quella del primo presidente della Corte di Cassazione, cioè circa 272 mila euro annui.
Il punto chiave è diventata l'applicazione della norma, che rischiava di abbattersi come una tegola sui compensi di Pippo Baudo e Michelle Hunziker - i cui contratti al momento non sono stati ancora firmati - e quindi sulla stessa realizzazione del festival, a pochi giorni dal via. Dopo riunioni tecniche di consulenti al Ministero dell'Economia, due giorni fa la questione è arrivata alla Funzione Pubblica. Il ministro Luigi Nicolais ha iniziato così a lavorare alla circolare, firmata oggi, che riconosce che dal tetto ai compensi va esclusa la Rai, che deve misurarsi sul mercato con le regole della concorrenza.
Davvero grazie, dal profondo del mio cuore d'emigrato. E grazie anche a Palma per la trasmissione della lieta novella. Finalmente, e ci voleva, una buona notizia, un sprazzo di luce nel cielo grigio e minaccioso di questo tardo inverno continentale. Questo ci compensa abbondantemente per la triste notizia secondo cui alle elezioni per un po' di mesi non si va grazie all'uomo della previdenza, il (no)DiCo Giulio.
Dopo aver letto l'articolo sull'Unità che lanciava l'allarme - dove andremmo a finire mai senza la sensibilita' sociale e la finezza culturale del Furio Colombo? - mi ero vivamente preoccupato. Cosciente che la RAI deve operare in un regime di feroce concorrenza, ed ha quindi bisogno di essere la "lean and mean" macchina da guerra economica che e', l'idea che i due grandi artisti non potessero essere adeguatamente retribuiti mi terrorizzava. L'instabilita' causata da un Festival di Sanremo senza Baudo e Hunzinker non sarebbe stata sostenibile neanche se, oltre al compagno Giulio Andreotti ed al metalmeccanico in pensione Sergio Pininfarina, il grande minatore Kossiga Francesco avesse deciso d'appoggiare il nostro operoso e legittimo governo. Insostenibile sarebbe stata la rabbia della popolazione così ingiustamente vessata! Niente avrebbe potuto trattenere la furia distruttrice delle massaie anti-snob e dei tradizionalisti dei bar e degli stadi (ora tutti regolamentari) che, saggiamente, rivendicano l'ascolto della 57-esima edizione dei quaresimali ma sussidiati gorgheggi nazional-popolari.
Trattavasi, congetturo, d'un subdolo piano della destra politica, economica e, soprattutto, culturale (ho sentito dire che ora c'e' anche quella: piovono buone notizie!) per candidare quell'intellettualone di Sgarbi a conduttore del Festival della Canzone Italiana di Sanremo.
P.S. Gli snobs possono sempre svagarsi apprendendo altrove tutto cio' che v'e' da sapere sul Festival di Sanremo.