Quando il governo se ne usci' con il piano di riforma fiscale, io rimasi sbigottito all'idea che si potessero considerare come "ricchi da spennare" o da "far piangere" coloro che guadagnavano e dichiaravano redditi superiori ai 70mila Euro all'anno. Questa cifra - poi elevata all'ancor piu' sostanziale ammontare di 75mila - a me sembrava punitiva di chi lavora e produce alto valore aggiunto. Ora sappiamo che - a meno di emendamenti, improbabili visto che questo governo ama farsi dare ripetutamente la fiducia da Andreotti, Colombo, Cossiga e Scalfaro - le tasse cresceranno per chiunque guadagni e dichiari, insisto con il sottolineare entrambe le parole, piu' di 50-55mila Euro all'anno (ed anche meno, come ha correttamente illustrato Mario Draghi).
Mi son chiesto: chi sono costoro che guadagnano 55mila e piu' euro all'anno? Di che individui e' composta la feccia del paese, questa gentaglia che occorre spennare sino alle lacrime? Chi sono i nemici del popolo, gli accaparratori del pane ed affamatori delle masse, gli approfittatori della generosita' governativa che ad essi elargisce beni pubblici a palate - le migliori universita' del mondo; i treni piu' veloci, lussuosi e puntuali; le strade meno intasate e meglio asfaltate; la polizia e la magistratura piu' efficienti e rispettose delle liberta' personali; gli aeroporti piu' belli e funzionanti; le acque costiere meno inquinate; i parlamentari ed alti funzionari dello stato piu' competenti, umili, e probi - in cambio di contributi fiscali miserrimi? Chi sono e dove si nascondono questi plutocrati che vorrebbero cavarsela con una marginale del 39% e dai quali, giustamente, ora potremo finalmente estrarre almeno parte del dovuto con una marginale del 43%?
Ecco, questo mi son chiesto. E poiche' ne' il Ministero dell'Economia, ne' la Banca d'Italia, ne' tantomeno l'Istat o, chesso', il CNEL (a proposito di enti inutili da chiudere, questo dovrebbe essere in cima alla lista: autentica vergogna) ci dicono chiaro e tondo chi siano gli italiani che guadagnano e dichiarano tutti quei soldi, ho provato a far da me (chi fa da se' fa per tre, m'insegno' la mia mamma). Ho scritto ad una sessantina di amici e conoscenti che vivono in Italia, chiedendo se, per favore, mi dicevano quanto guadagnavano loro e, con riferimento ai loro ambienti di lavoro, chi guadagnava che cosa; soprattutto, chiedevo, conoscete persone con redditi superiori ai 55mila? Ho promesso, ovviamente, la piu' totale riservatezza da parte mia; sottolineo che ho scritto a persone che conosco bene, e che credo si possano fidare della mia parola. Mi han risposto in parecchi, pero' devo notare subito che la decina di persone che non mi ha risposto e' composta interamente di lavoratori autonomi o professionisti; ovviamente questo potrebbe essere dovuto del tutto ad errore campionario, perche' 60 conoscenti miei non sono di certo un grande campione casuale. Inoltre, l'affermazione precedente NON vuol dire che tutti quelli che non erano lavoratori dipendenti non m'hanno risposto: piu' di qualche "capitano d'azienda" m'ha risposto, ma autonomi e professionisti no.
Vi riassumo i risultati categoria per categoria.
Professori universitari. Questa categoria era facile, perche' i loro salari sono stati resi pubblici anche recentemente. La sostanza e' che i nostri colleghi italiani fanno quasi tutti parte dei ricchi: cominciando con gli associati con 10/15 anni di anzianita', che guadagnano attorno ai 50mila, tutti stanno dentro al gruppo. Da quello che ho appreso, mi sento di affermare che un ordinario italiano che abbia piu' o meno la mia eta' e faccia un paio di piccole consulenze arriva ai 100mila annuali.
Medici ospedalieri. Fatta eccezione per quelli all'inizio della carriera, tutti gli altri entrano nella categoria dei ricchi. I salari sembrano molto simili, sia come livelli che come crescita lungo la carriera, a quelli degli ordinari universitari. I primari ed i direttori di dipartimento arrivano forse a stipendi leggermente piu' alti, attorno ai 120-140mila, ma questo probabilmente vale anche per Presidi e certamente Rettori.
Magistrati. Ho avuto solo una risposta indiretta, quindi il segnale era debole. Ma l'impressione e' che vengano trattati in maniera similare a medici ospedalieri e professori universitari, con livelli paragonabili a quelli del ricercatore in entrata, e livelli piu' alti per gli alti magistrati.
Medici di famiglia. Probabilmente questi guadagnano di piu', almeno una volta superati i 5-10 anni di avviamento. Poiche' hanno un contratto libero professionale con le aziende sanitarie per un max di circa 10mila al mese, conoscendo come funziona il paese (ricordate il medico della mutua?), e' probabile che la grande maggioranza raggiunga il tetto. Questo fa 120mila Euro all'anno, ai quali si aggiungono i proventi dall'attivita' professionale esterna al sistema pubblico.
Giornalisti. Partono bassi ma possono arrivare abbastanza altini. Di certo, sembra che qualsiasi giornalista minimamente affermato (non parlo di "firme", parlo di gente brava ma il cui nome nessuno di noi conosce a meno che non siano amici nostri) sia abbondantemente ricco. Piu' precisamente, e partendo dall'alto, i caporedattori nel Nord viaggiano sulle 110-150mila, da Roma in giu' 100-120mila. Un vice-caporedattore guadagna sugli 80-100mila € annui. Per il giornalista non "capo" c'e' il solito profilo professionale ascendente con eta' ed esperienza. Vi e' concordanza sul fatto che, con riferimento alla fatidica cifra di 70mila, quelli che hanno da 40 anni in su fanno più di 70mila. I praticanti sembra facciano attorno ai 20mila e, in provincia e nei piccoli giornali/radio/televisioni locali, anche un po' meno. Una persona che considero ottimamente informata mi ha dato la seguente suddivisione: <<Su un campione casuale di 100 persone, il 30% guadagna oltre 70mila, il 60% tra 40mila e 70mila, il 7% tra 30mila e 40mila e sono il 3% restante meno di 30mila.>>
Liberi professionisti. Su costoro ho pochi dati, data la paucita' delle risposte ed anche la loro relativa stitichezza. L'impressione, sia da quanto ho raccolto che dalle tabelle che l'Ansa ha circolato sulla base di dati micro (chiaramente non pubblici, o almeno non ovviamente pubblici perche' io non son riuscito a trovarli) forniti dal ministero delle finanze, e' che qualsiasi professionista italiano (architetti, ingegneri, avvocati, commercialisti, notai, farmacisti, eccetera) che abbia un proprio studio o che anche lavori in uno studio come partner, guadagna piu' dei fatidici 75mila Euro. E spesso molto di piu'. Che poi li dichiari o no, e' questione diversa ed importante su cui torniamo in altra sede.
Quadri settore privato. Il mio campione e' purtroppo limitato ad alcune imprese del Nord-Est, quindi, nella misura in cui vi sono differenze territoriali, forse e' poco significativo. Qui i "quadri" (una categoria molto vasta, dall'operaio super-specializzato che ha passato i 45/50 ed ha raggiunto un alto livello di professionalita' specifico alla propria azienda, sino al perito/ingegnere sui 30/35 e che promette bene, passando per il contabile laureato in economia che dopo gli anni di tirocinio sta cominciando ad avere lavori con un po' piu' di responsabilita') viaggiano attorno ai 40mila iniziali ma entrano nei 50-60mila a meta' carriera (ossia, dopo circa 20 anni di lavoro).
Dirigenti d'azienda. Questi sembrano decisamente tutti ricchi. I valori piu' bassi che mi son stati riportati si aggirano sui 55-60mila per persone che abbiano dai 35 anni in piu'. Va notato che il profilo salariale di queste persone e' molto "ripido": all'entrata in azienda subito dopo la laurea (fatta eccezione per persone superiori ai 50-55 dove ancora si trovano ragionieri/periti/geometri, tutti gli altri sembrano richiedere la laurea) gli stipendi sono relativamente bassi, attorno ai 20mila o poco piu'. Tali rimangono per un po', sembra, ma poi crescono rapidamente, probabilmente anche per effetto della selezione. Anche i dirigenti d'azienda pensionati sembrano finire nella categoria dei ricchi, anche se solo marginalmente ed a causa della brillante invenzione dell'aliquota al 41% per redditi superiori ai 55mila €. Il tipico dirigente d'azienda pensionato guadagna fra i 50mila ed i 75mila. Notasi, per gli appassionati di giustizia sociale a botte di tasse expost, che questi non erano laureati o figli di papa': questi ultimi, negli anni 50-70, facevano nella grande maggioranza gli avvocati o i notai o i farmacisti o i medici condotti o, al piu' i dirigenti di banca ... Nell'Italia del miracolo industriale (che sta tutta fra Firenze e Bolzano) questi dirigenti d'azienda e quadri alti erano, nella stragrande maggioranza, operai specializzati piu' bravi ed intraprendenti della media. Molti erano periti/geometri/ragionieri che avevano fatto la maturita' studiando di sera dopo aver lavorato in fabbrica 8-10 ore al giorno. Infatti nel mio campione, per piccolo che sia, sono tutti esattamente cosi'!
Servizi ad alta tecnologia. Cito direttamente, con appropriati omissis, dalle risposte dei proprietari di tre aziende di servizi ad alta tecnologia, tutte ubicate nel Lombardo-Veneto. La piu' piccola ha circa 35 dipendenti, la piu' grande credo superi il centinaio abbondante ed ha uffici in vari paesi ed anche fuori dell'Europa. Insomma, queste sono tre esempi delle aziende ad alto valore aggiunto di cui l'Italia ha bisogno se vuole crescere e non passare i prossimi cinquant'anni a decadere competendo con cinesi ed indiani.
<<In genere, e fatta eccezione appunto per i piu' giovani sotto ai 35 anni di eta', tutti i quadri ed i dirigenti d'azienda (anche di aziende attorno ai 50 dipendenti) superano i 50-60mila annui.>>
<<Per un dirigente medio od un quadro alto sono facilmente raggiungibili [75mila lordi] verso i 40 anni. Nulla di speciale.>>
<<Tra i 40mila ed i 75mila €, anche impiegati di buon livello e quadri inferiori sono in grado di raggiungerli senza problema. Da noi qualche appena ultratrentenne guadagna queste cifre anche con qualche fringe benefit in più.>>
<<I miei collaboratori hanno tutti un reddito lordo tra i 40 e 60.000 euro, mediana 45.000. >>
Sarebbe interessante che vi illustrassi anche cosa guadagna l'imprenditore (ossia, "el paron/parun") in questi tre casi e come ella/egli gestisce il proprio reddito a fronte del fisco. Sono tutti casi in cui andare in nero e' impossibile, per la visibilita' dell'impresa e per il fatto che i clienti sono quasi tutti altre imprese molto grandi, pubbliche, quotate, eccetera. Il carico fiscale viene quindi subito completamente e, a me, e' parso folle, letteralmente folle. Non lo faro', sia perche' appesantirebbe il pezzo sino a far scattare la mannaia del Grande Timoniere e di Sandro che odiano le mie pizze logorroiche, sia perche', dato lo sparuto numero di soggetti in questo gruppo, correrei l'ovvio rischio di identificarli violando la parola data. Se trovo tempo fra qualche settimana provo a scrivere un pezzo piu' serio cercando di documentarmi anche con altre persone, imprese e fonti ufficiali.
MORALE. La morale che io ho ricavato dalle mia inchiesta, e' la seguente: nel Nord Italia, e credo anche nel Centro, e con la grande eccezione dei professori di scuola media superiore, chiunque abbia una laurea arriva a guadagnare, attorno ai 40 anni, 70mila Euro all'anno, o piu'. Di questo gruppo fa parte anche una percentuale, non grande ma nemmeno minuscola, di diplomati che hanno lavorato duro e che per una ragione o per l'altra sono riusciti a diventare altamente specializzati ed a fare carriera. Fra le persone di eta' superiore ai 50 o 60 anni la percentuale di tali "diplomati che han fatto carriera" e' piuttosto alta e cresce con l'eta'. Poi, ovviamente, ci sono anche gli imprenditori ed i proprietari d'aziende. Questi sono quelli che guadagnano piu' dei fantomatici 55-75mila Euro all'anno.
Quelli che li guadagnano e li dichiarano, e che quindi finiranno sotto la rinforzata mannaia fiscale, sono coloro i quali, nell'insieme precedente, sono anche lavoratori dipendenti o lo sono stati, oppure sono imprenditori proprietari d'aziende "visibili" perche' di successo. Se li guardate bene, sono praticamente tutte persone altamente produttive, che generano alto valore aggiunto per se stessi e che lo fanno generare anche a chi lavora con loro o e' loro dipendente/collaboratore. Vale anche l'altra inclusione, ossia: praticamente tutti i generatori di alto valore aggiunto, per se e per altri meno qualificati di loro, sono fra le persone che guadagnano e dichiarano 55-75mila Euro all'anno o piu'.
Questi sono tutti e solo quelli che possono tirare fuori l'Italia dalla stagnazione e dal declino in cui si trova da circa 15 anni, come ho cercato di spiegare qui e com'e' ovvio a chiunque usi il senso comune. Questi sono i ricchi che questo governo vuole punire e tassare, perche' sino ad ora non han dato abbastanza. Continuate cosi, fateci del male.
solo alcune precisazioni:
- I DIRIGENTI: per contratto hanno minimo garantito che va dai 55.000 ai 70.000 euro a seconda dell'anzianità. E' il loro minimo contrattuale... poi quasi tutti vanno più su; non è che al dirigente puoi dar eil minimo sindacale;
- I POLITICA: dovrebbero avere la retribuzione legata a quella dei magistrati. Almeno, un tempo, avevano deciso così.
- I MAGISTRATI: hanno una retribuzione base che poi aumenta quasi automanticamente con gli scatti di carriera che avvengono quasi automaticamente per anzianità
Dalla mia esperienza in azienda non credo che ci siano poi tanti laureati dipendenti che arrivino ai 50.000 euro. Io ho un campione di circa 200 dipendenti, una azienda medio grande affermata e solo nove superano i fatici 50.000, e di poco; solo i due dirigenti si distingono per superare di molto tale cifra.
In generale le lauree deboli (letteratura, lingue...) fanno la fame...
non è che i tuoi conteggi sono stati un po' ottimistici? Ti assicuri che un quadro medio in azienda e banche ha sui 40.000 euro e mi sono tenuto lardo
Hai una visione un po' troppo legalistica del mercato del lavoro.
Molti che svolgono funzioni dirigenziali tali non sono "formalmente", specialmente all'inizio della carriera, e viceversa. Poi in Italia esiste questa figura del "quadro", che non e' ne' carne ne' pesce da un punto di vista "formale" ma che in certe aziende e' persona chiave e che gudagna non male
I politici forse ce l'hanno, le retribuzioni non le mani, legate a quelle dei magistrati ma credo sia vero solo in termini percentuali, non per i livelli che sono molto piu' alti. E credo siano legate a quelle degli alti magistrati di Cassazione e similia. In ogni caso, anche se conosco vari politici italiani non riesco a considerare nessuno di loro come degno di fede, quindi non fanno parte del mio campione.
Quanto dici per i magistrati vale per tutto il pubblico impiego e, purtroppo, per tutta quella parte del privato che si attiene alla follia dei contratti sindacali nazionali. Che in Italia lo stipendio si muove, formalmente, solo per anzianita', e' noto. Io volevo capire anche i livelli. Un'altra cosa che ho capito e' che nelle aziende del Lombardo-Veneto che "tirano", i fuori busta e gli extra la di fuori ed al di sopra del contratto sono non poca cosa. Ed il fatto che si trovino "fuori busta" (che espressione) non e' perche' la busta e' troppo piccola, ma perche' la mannaia fiscale li colpisce selvaggiamente una volta che entrano in busta.
La tua azienda, se capisco bene, non e' esattamente strapiena di ingegneri, chimici, biologi ed anche i laureati in economia e commercio sono pochini, o mi sbaglio.
I dati che dai sui quadri bancari sono coerenti con quanto ho detto io: quante delle persone che hai in mente superano i 40 anni.
Sui laureati, si mi sono espresso male. Ho messo in chiaro che quanto dicevo non valeva per la grande categoria degli insegnanti, ed avrei dovuto allargare l'affermazione alla grande maggioranza dei laureati in materie umanistiche. Costoro, in ogni caso, in Italia finiscono per fare appunto gli insegnanti. Questo aprirebbe due capitoli difficili (perche' nella scuola italiana si guadagna cosi' poco e perche' tanti ragazzi in Italia prendono le lauree cosidette umanistiche).
Infine, il mio punto non era che son tanti quelli che prendono e dichiarano piu' di 50mila Euro. Il mio punto era ed e': chi sono e cosa fanno? La risposta rimane, direi: sono i lavoratori dipendenti altamente qualificati e produttivi. Son pochi, in Italia, e saranno sempre meno (e l'azienda media italiana assomigliera' sempre di piu' a quella in cui tu lavori invece che a Technorati) se le poliche economiche e fiscali seguono il sentiero di questa legge finanziaria.