La crisi economica in atto può essere vista attraverso l'arida analisi economica, i punti percentuali di diminuzione del pil, l'incremento della cassa integrazione, il deficit di bilancio, ma per me, che economista non sono, la crisi ha gli occhi di Ahmed, un marocchino che da dodici anni vive in Italia, dove gli è anche nato un figlio, la cui conoscenza delle formazioni di Juve e Inter è migliore della conoscenza dell'arabo dei suoi antenati.
Ahmed rappresenta un esempio riuscito di immigrazione integrata: un buon lavoro come tornitore ed una casa di proprietà, acquistata tre anni fa per 150.000 euro, finanziata da un mutuo di 130.000: solo che il lavoro da un mese a questa parte non c'è più. A causa di una riduzione delle commesse del 50% la torneria dove Ahmed lavorava ha ridotto il personale e con ciò Ahmed si è ritrovato in mobilità, potendo contare solo su circa 800 euro mensili di entrate.
Ok, lo so, è il mercato, la crisi fa parte dell'imponderabile nè ho intenzione di raccontare una storia strappalacrime e prima o poi - si spera - Ahmed un lavoro lo troverà di nuovo, ma nel frattempo, non ha i soldi per pagare la rata del mutuo e la sua banca, alla quale ha chiesto una moratoria, ha risposto picche. PoichèAhmed ha sentito in giro che il governo avrebbe "fatto un legge" per aiutare i debitori in difficoltà, si è rivolto al sottoscritto per capirci qualcosa ed avere un aiuto: è stata l'occasione per fare un viaggio in quella che potremmo chiamare la "chimera delle rate sospese" e per dare una delusione ad Ahmed.
Tutto parte dall'ultima finanziaria del governo Prodi.
I commi dal 475 al 480 dell'art. 2 della finanziaria 2008, prevedono infatti la possibilità per il debitore di chiedere la sospensione del pagamento per i mutui "prima casa", ove dimostri di essere realmente in condizioni economiche tali da non poter far fronte al pagamento. Questa facoltà è riconosciuta per non più di due volte e per un periodo massimo complessivo non superiore a diciotto mesi nel corso dell’esecuzione del contratto. In tal caso, la durata del contratto di mutuo e quella dell’ipoteca vengono prorogate per un periodo eguale alla durata della sospensione, al termine della quale il pagamento delle rate viene ripreso secondo gli importi e con la periodicità originariamente previsti dal contratto. La copertura sarebbe garantita attraverso l'istituzione, presso il ministero dell'economia, di un fondo di solidarietà per i mutui prima casa dell'ammontare di 10 milioni di euro per gli anni 2008 e 2009, anche se - a spanne - mi pare una cifra insufficiente.
Ottimo, direte voi, di cosa mai si preoccupa Ahmed: dimostri alla banca di aver perso il lavoro e chieda di usufruire della sospensione del pagamento delle rate. Troppo facile dico io. Secondo una prassi frequente del nostro legislatore, la norma è monca e non è immediatamente operativa, perchè il comma prevede che la sospensione sarà possibile solo dopo l'emanazione di un regolamento (da adottarsi di concerto fra i ministri dell'economia e della solidarietà sociale) con cui verranno definite le norme di attuazione del fondo.
Il governo Prodi è caduto, ci sono state le elezioni è arrivato un nuovo governo e del regolamento nessuno ha più sentito parlare. In compenso l'aiuto ai debitori in difficoltà è stato più volte annunciato dal ministro Tremonti, che, appena insediato, ha cercato un accordo con le banche per ottenere la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile con la riduzione della rata e l'addebito della differenza su un conto accessorio e, poi - col DL 185 del 2008, quello contenente "Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale" che ha fissato un tetto massimo al 4% per i mutui a tasso variabile - con la differenza a carico dello stato, per un impegno di spesa di circa 350 milioni di euro.
In realtà, i progetti del ministro sono stati battuti in velocità dalla crisi economica, dato che i tassi di interesse sono crollati e chi aveva un mutuo a tasso variabile e che nel corso del 2007 e primi mesi del 2008 aveva visto aumentare la propria rata, oggi se ne sta tranquillo, ben al di sotto del 4%, dato che l'euribor quota al momento meno del 2%.
E la sospensione delle rate ? Ebbene, sembra tornata in auge grazie ai "Tremontibond". Una delle condizioni cui le banche devono sottostare per potersi finanziare con i bond ministeriali, infatti, è che consentano di sospendere il pagamento del mutuo per 12 mesi ai lavoratori in cassa integrazione o disoccupati.
Con tutta evidenza, la "sospensione Tremonti" non è però la stessa cosa della "sospensione Prodi". A parte la differenza temporale - 12 mesi contro 18 - nel primo caso (Tremonti) non si tratta di un diritto esteso a tutti i mutuatari, ma solo per i "fortunati" la cui banca chiede di accedere al finanziamento statale, per gli altri invece non è prevista nessuna sospensione della rata e quindi - come per Ahmed - si apre la strada per il pignoramento.
Allora, chiedo io, visto che una legge già c'è e che, almeno a parole, il governo vuole tutelare i soggetti più deboli, dato che, Tremontidixit al "liquidity day"
"Le famiglie vanno sostenute ed aiutate in questa fase congiunturale. Vanno potenziati gli strumenti e trovate idonee modalità per alleviare le difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui sull'abitazione o per gli acquisti delle automobili e di altri beni durevoli. Il vantaggio sarebbe per tutti: famiglie, imprese e banche"
perchè non emanare rapidamente il regolamento previsto dalla finanziaria Prodi e rendere operativo il fondo di solidarietà, magari destinando al suo funzionamento parte di quei 350 milioni che non saranno utilizzati grazie alla riduzione dei tassi ? Mi rendo conto che non è politicamente vincente dare attuazione ad una legge emanata dal precedente governo, ma, come detto dal ministro, il vantaggio sarebbe per tutti: famiglie, imprese e banche. Se poi è solo un problema di nomi, lo si chiami "Fondo Tremonti" e il buon Giulio verrà ricordato nelle preghiere quotidiane di Ahmed.
Tutti i nodi vengono al pettine. Il fatto di non avere ammortizzatori sociali degni di questo nome come nel resto d'europa (per esempio un sussidio di disoccupazione pari all'80% dello stipendio per 1.5 , .... 2 anni e finito quello un reddito minimo ed un sostegno per la prima abitazione) fa si' che la crisi si riversi sui piu' deboli. L'errore principale è della banca, che ha accettato un rischio elevato. Secondo errore è l'assenza di una assicurazione collegata al mutuo che copra i casi di insolvenza (non c'è solo il rischio di perdere il lavoro per le crisi economuche, ma anche quello di lunga malattia, tanto per fare un esempio). L'altro errore è quello di Ahmed, che in una situazione instabile ha deciso di correre il rischio di un simile investimento. Errore comprensibile visto che grazie alle nostre intelligenze dei primi anni '80 il mercato dell'alloggio è stato spappolato dall'equo canone e quindi chi vuole casa è costretto a comprarsela. L'errore di Ahmed quindi è stato quello di accettare di stabilirsi in Italia. Se fosse andato in Germania, in Francia, in Olanda, nel Regno Unito etc, oggi non sarebbe in questa condizione. E questo spiega anche perché tanti italiani facendo considerazioni simili lavorano in Europa ed America.
Condivido quindi l'idea di sbloccare qui fondi ma si tratta di un cerotto. Non è una cura.
In Italia occorre finalmente un welfare serio.
Ciao,
Francesco
Mi stupisco di lei, caro Forti, non le legge le mirabolanti dichiarazioni del dottor Panglosse ministro Brunetta? Viviamo nel migliore dei mondi possibili:
Meno male che almeno ha detto ''a modo suo''.
Scherzi a parte, c'è veramente da restare sconcertati. Fa parte del gioco che un politico cerchi di far credere che ciò che fa è miracoloso; è normale propaganda e non fa nemmeno troppi danni. Ma raccontare che una pessima situazioone è invece eccellente, implicando quindi che al più sono necessari interventi marginali senza toccare l'impianto generale, è cosa che ha veramente conseguenze funeste.