La previsione la faccio sulla base del seguente ragionamento. Mastella è di fatto determinante al Senato e può decidere in qualunque momento di far sciogliere il parlamento. Se il centrodestra potesse garantirgli l'inclusione nella sua coalizione alle risultanti elezioni, Mastella non avrebbe esitazioni e schiaccerebbe il grilletto. L'unica ragione per cui Mastella non ha ancora saltato il fosso è che ha paura che il centrodestra gli tiri la fregatura una volta sciolto il parlamento. Per "tirare la fregatura" intendo non includerlo nella coalizione una volta che il parlamento è stato sciolto, dato che il centrodestra sarebbe convinto di vincere comunque e a quel punto un partito in più a cui dare ministri e sottosegretari diventerebbe solo una rottura di scatole.
È quello che gli economisti e i teorici dei giochi chiamano "problema di coerenza intertemporale": la CdL sarebbe felice di potersi obbligare a fare ponti d'oro a Mastella per indurlo a sciogliere il parlamento ma non ha nessun modo per farlo, e una volta sciolto il parlamento avrebbe invece tutto l'interesse a rinnegare la promessa. Mastella lo sa e non fa sciogliere il parlamento. Una volta incassata la solidarietà di tutti i partiti, di governo e opposizione, tornerà fermamente al suo posto.
P.S. Chiarisco il linguaggio: Mastella parla di dimettersi dal governo. Ma dimettersi dal governo è il primo passo, necessario, per uscire dalla coalizione di governo appena se ne presenta l'occasione con un voto controverso. E le occasioni, come sappiamo, abbondano.
Beh, intanto sembra che sua moglie abbia gia' trovato il motivo delle loro sventure...