In un articolo pubblicato nel 2006 su questo sito, Fabrizio spiegò che il cuneo fiscale è la differenza percentuale fra quanto un lavoratore costa all'impresa, e quanto lo stesso lavoratore percepisce. In assenza di tasse e contributi, il cuneo è pari a zero. Per un lavoratore italiano celibe senza figli, il cuneo è pari al 46.5%, e cioé il lavoratore porta a casa poco più della metà di quanto speso dal datore di lavoro per impiegarlo. La seguente tabella riporta i valori per tutti i paesi dell'OCSE:
Paese | Cuneo fiscale | Diff. 2007 |
---|---|---|
Belgio | 56.0 | 0.2 |
Ungheria | 54.1 | -0.44 |
Germania | 52.0 | -0.57 |
Francia | 49.3 | 0.04 |
Austria | 48.8 | 0.2 |
Italia | 46.5 | 0.25 |
Paesi Bassi | 45.0 | 0.69 |
Svezia | 44.6 | -0.71 |
Finlandia | 43.5 | -0.06 |
Rep. Ceca | 43.4 | 0.46 |
Grecia | 42.4 | 0.12 |
Danimarca | 41.2 | -0.19 |
Turchia | 39.7 | -3 |
Polonia | 39.7 | -3.18 |
Slovacchia | 38.9 | 0.29 |
Spagna | 37.8 | -1.16 |
Norvegia | 37.7 | 0.15 |
Portogallo | 37.6 | -0.05 |
Lussemburgo | 35.9 | -0.45 |
Regno Unito | 32.8 | -1.21 |
Canada | 31.3 | 0.15 |
Stati Uniti | 30.1 | 0.44 |
Giappone | 29.5 | 0.19 |
Svizzera | 29.5 | -0.29 |
Islanda | 28.3 | 0.20 |
Australia | 26.9 | -0.78 |
Irlanda | 22.9 | 0.18 |
Nuova Zelanda | 21.2 | -0.36 |
Corea | 20.3 | 0.59 |
Messico | 15.1 | -0.82 |
Per l'Italia, il cuneo fiscale è in aumento non solo rispetto all'anno precedente, ma anche rispetto al 2005 (+1.1%). Vale la pena ricordare la promessa di Prodi di ridurlo del 5%.
La seguente tabella invece riporta ciò che il documento definisce come costo del lavoro totale (in dollari, a parità di potere d'acquisto, sempre per un lavoratore non coniugato e senza figli). Attenzione, non si tratta di costo del lavoro per unità di prodotto; si tratta del costo medio annuale di impiegare un lavoratore (a tempo pieno, presumo). In questa classifica l'Italia si trova nella non invidiabile 20esima posizione nella classifica dei paesi OCSE, e certamente, come dice Brunetta, la produttivitàha un effetto importante nel determinare questa posizione.
Paese | Costo del lavoro | Salario netto |
---|---|---|
Germania | 61635 | 29585 |
Belgio | 59758 | 26294 |
Regno Unito | 56764 | 38145 |
Austria | 56610 | 28984 |
Lussemburgo | 56173 | 36007 |
Paesi Bassi | 55943 | 30769 |
Norvegia | 53620 | 33405 |
Francia | 51279 | 25998 |
Svizzera | 51118 | 36038 |
Corea | 50079 | 39913 |
Svezia | 49796 | 27587 |
Giappone | 48862 | 34448 |
Grecia | 46044 | 26521 |
Finlandia | 45887 | 25926 |
Stati Uniti | 44039 | 30783 |
Australia | 43425 | 31744 |
Danimarca | 41710 | 24525 |
Irlanda | 40661 | 31350 |
Italia | 39947 | 21372 |
Spagna | 39595 | 24628 |
Canada | 39317 | 27011 |
Islanda | 35066 | 25142 |
Portogallo | 30706 | 19161 |
Nuova Zelanda | 30005 | 23644 |
Rep. Ceca | 25690 | 14540 |
Turchia | 22982 | 13858 |
Ungheria | 22507 | 10331 |
Polonia | 21587 | 13017 |
Slovacchia | 19160 | 11707 |
Messico | 11442 | 9714 |
Anche le tasse, come si può osservare, fanno la loro parte: come evidenziato dalla stampa, rispetto all'Italia i salari netti sono inferiori solo in Portogallo, Rep. Ceca, Turchia, Polonia, Slovacchia, Ungheria, e Messico. Economie che vorremmo sperare non comparabili alla nostra. Purtroppo, stanno cominciando ad esserlo. Anche se Berlusconi ripetesse la promessa di Prodi di ridurre del 5% il cuneo, il reddito netto si attesterebbe sotto i 23400 euro. I margini di miglioramento sono pochi senza un massiccio aumento della produttività. Serve ricordare comunque che la produttività non aumenta senza incentivi, e che un carico fiscale di quasi il 50% ne toglie parecchi di incentivi.
Infine, vale la pena riportare anche la suddivisione del cuneo fiscale fra le sue componenti. Lo faccio solo per l'Italia: il cuneo del 46.5% è dovuto a tasse sul reddito nella misura del 15%, contributi previdenziali a carico del lavoratore, 7.2%, e contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, 24.3%. Il dato mi sembra fonte di preoccupazione. Se i contributi fossero semplicemente risparmi forzati, si tratterebbe di redditi che i lavoratori percepirebbero in un più o meno lontano futuro. Vista la situazione demografica, non c'è alcuna garanzia che questi contributi genereranno al momento della pensione un reddito paragonabile a quanto versato. Una riduzione sostanziale del cuneo fiscale sembra quindi quantomai difficile da attuare riducendo il carico fiscale. E ad attuarla riducendo i contributi pensionistici si richiano notevoli costi sociali. Ovviamente c'è anche un'altra soluzione: aumentare l'età della pensione.
Qualcuno mi può spiegare la seguente cosa. Francia e Germania hanno un cuneo fiscale più alto del nostro, poi però hanno un reddito netto che è anch'esso NETTAMENTE più alto del nostro.
Se ho capito bene, ciò si deve al fatto che la loro produttività è più alta. E in effetti qualche anno fa avevo letto uno studio che diceva una cosa del genere.
Allora, come mai D e F hanno produttività maggiore PUR con cuneo fiscale superiore?
Si dice che il cuneo elimina parecchi incentivi alla crescita della produttività, ma - chiedo senza avere tesi preconcette - i casi francese e tedesco sembrano suggerire che il cuneo fiscale non sia l'unica variabile e, oltretutto, neppure la più importante.
Il mio ragionamento è semplice: poichè tutto sommato siamo (o dovremmo) essere simili e F e D, magari più che tagliare il cuneo non dovremmo utilizzare quelle risorse altrimenti.
Spiegatemi se il mio ragionamento non quadra o, se, i dati francesi celano qualcosa che non ho visto.
Ho trovato online questo commento di Garibaldi. Rileva quanto ho rilevato io due secondi fa. Beh, mi fa piacere: non essendo economista, significa che sono proprio intelligente. :)
Magari chi mi risponde potrebbe dirmi se la ricetta proposta da Garibaldi ha senso o meno. A me sembra abbastanza convincente.