Anche se la cosa è ben nota a tutti gli addetti ai lavori è bene iniziare il pezzo ricordando gli elementi principali del sistema elettorale della Camera. Si tratta di un proporzionale corretto da un premio di maggioranza e da soglie di esclusione. Il premio di maggioranza favorisce la formazione di coalizioni eterogenee e si traduce in un minimo di 340 seggi (su 630, pari al 55%) che vengono assegnati alla coalizione che arriva prima, indipendentemente dalla percentuale ottenuta da tale coalizione. Gli altri due numeri da tenere a mente sono il 4% e il 2%. Il 4% è la soglia di esclusione per partiti che corrono da soli (a esser pignoli, che appartengono a coalizioni che non superano il 10%), mentre il 2% è la soglia di esclusione per partiti appartententi a coalizioni che superano il 10% (è un pelotto più complicato ma non sottilizziamo). In soldoni, questo significa che se le percentuali fossero come quelle delle ultime europee, Sinistra e Libertà otterrebbe dei deputati (se si coalizza con PD e IdV) mentre Rifondazione Comunista no (se si presenta da sola).
L'ultimo mese ha visto un turbinare di sondaggi, alcuni più sensati di altri. La verità è che fare sondaggi con partiti completamente nuovi e non ben conosciuti, come i fininiani e i grillini, è molto difficile. E' bene dunque partire dai dati ''nudi e crudi'', ossia voti e percentuali dei partiti e delle coalizioni nelle politiche del 2008 e nelle europee del 2009. Ma anche i dati nudi e crudi vanno interpretati, dato che le coalizioni e i raggruppamenti che si presenterebbero alle elezioni qualora queste fossero tenute a breve sarebbero differenti. Esplicito quindi le ipotesi che farò nell'interpretare i dati, cercando di spiegare perché si tratta di ipotesi plausibili.
Ipotesi 1. Alle elezioni si presenteranno tre blocchi: sinistra (PD+IdV+radicali+socialisti+Sin. e Lib.), centro (UDC+Rutelli+Fini+MpA) e destra (PdL+Lega+Storace).
Ipotesi 2. Oltre ai tre blocchi principali si presenteranno da soli i grillini e i comunisti.
Riguardo la prima ipotesi, la creazione della coalizione di centro è stata prefigurata abbastanza chiaramente da esponenti finiani. Credo che sia difficile immaginare che, in presenza di elezioni anticipate, il centro si potrebbe alleare con la destra. Se vogliono allearsi possono farlo subito in Parlamento ed evitare le elezioni, con tutte le incertezze che comportano. In principio il centro potrebbe allearsi con la sinistra, ma anche questo mi pare improbabile. Infatti questo non piacerebbe ai potenziali elettori di centro (soprattutto quelli di Fini) e farebbe perdere voti. Quindi, dovrebbero esserci tre blocchi. La composizione dei blocchi è anch'essa soggetta a qualche margine di incertezza.
Sul lato sinistro, mi pare a questo punto abbastanza scontato che SeL sarà in coalizione con il resto della sinistra. I radicali sono stati alleati della sinistra sia alle ultime politiche sia alle regionali, ma sono pur sempre controllati da un bizzoso e imprevedibile ottuagenario. I socialisti si dividono e ricompongono alla velocità della luce, e faccio molta fatica a seguirli; mi pare però che le ultime notizie li dessero alleati del PD. Meno chiaro è quel che faranno i comunisti; in principio, se la sinistra vedesse una possibilità di vittoria potrebbe cercare di imbarcarli, ma al momento mi pare complicato.
Sul lato destro, sicuramente ci saranno pressioni sull'MpA per arruolarlo nella destra, ma mi pare difficile che la cosa vada in porto in un'alleanza che sarebbe chiaramente spostata verso nord dal punto di vista territoriale, grazie all'espansione elettorale della Lega. Su Storace invece mi pare che si possa essere abbastanza sicuri, visto che si è alleato alla destra nelle elezioni regionali. Anche sui grillini credo si possa essere sicuri che correranno da soli.
Date queste ipotesi, questi sono i numeri ricombinati per le politiche 2008 e per le europee 2009.
Politiche 2008 | Voti (milioni) | % |
destra | 17,5 | 48,11 |
centro | 2,5 | 6,75 |
sinistra | 14,0 | 38,53 |
comunisti | 1,1 | 3,08 |
altri | 1,2 | 3,53 |
Rispetto ai dati delle politiche 2008 che potete trovare sul sito del ministero dell'interno, ho sottratto i voti di MpA dalla coalizione Berlusconi, aggiungendoli al centro, mentre ho aggiunto alla coalizione di destra i voti di Storace. Per la sinistra, ho aggiunto alla coalizione Veltroni i voti dei socialisti di Boselli.
Europee 2009 | Voti (milioni) | % |
destra | 14,1 | 46,13 |
centro | 2,5 | 8,11 |
sinistra | 12,1 | 39,67 |
comunisti | 1,0 | 3,39 |
altri | 0,8 | 2,7 |
Per le europee, il principale problema di riaggregazione riguarda i voti dell'alleanza elettorale MpA-Storace, dato che assegno i voti MpA al centro e quelli di Storace alla destra. Ho fatto l'ipotesi che i voti delle circoscrizioni meridionale e insulare (circa 5/7 del totale) fossero di MpA, e gli altri di Storace.
A mio avviso il messaggio che arriva da questi numeri è abbastanza semplice. La Camera, con altissima probabilità, andrà al centrodestra. La sinistra non è andata mai oltre il 40% nelle ultime due elezioni generali, e non è apparsa particolarmente tonica nemmeno nelle ultime regionali. Ci sono però due possibili scenari, entrambi mi pare a bassa probabilità, in cui la destra può perdere la camera.
Il primo è quello in cui la sinistra si coalizzi con i comunisti e la nuova formazione di Fini sottragga il 5-6% dei voti alla destra. Questo scenario mi sembra implausibile per due ragioni. Primo, in queste elezioni la sinistra subirà la concorrenza di Grillo. Nessuno è in grado di dire quanti voti il Movimento 5 stelle sottrarrà alla sinistra ma sicuramente non sarà un numero completamente irrilevante, e tale numero si accrescerà se i comunisti si alleano alla sinistra, lasciando ai grillini il monopolio della protesta ''fuori dai poli''. Secondo, se veramente si giunge a una situazione in cui l'alleanza sinistra+comunisti può battere la destra, è probabile che molti potenziali elettori di Fini torneranno all'ovile.
Il secondo è lo scenario ''rivolta del sud''. E' al momento impossibile dire con certezza quale sarà la composizione territoriale del consenso dei finiani, ma è legittimo supporre che il grosso sarà al Sud (come accade per l'UDC). In tal caso la coalizione di destra si troverebbe a essere fortemente sbilanciata a nord e questo può generare defezioni a catene nel PdL del Sud, il cui personale politico è terrorizzato dalla prospettiva di una riduzione dei trasferimenti al meridione. Questo scenario non è implausibile nel più lungo periodo, ma nel breve (che è quello che stiamo analizzando) appare più complicato, dato che richiederebbe comunque un certo lavoro organizzativo che al momento non pare essere iniziato.
Guardare solo ai risultati delle elezioni passate può apparire limitante, dato che dopotutto varie formazioni politiche che giocherebbero presumibilmente un ruolo rilevante non erano nemmeno presenti. Per completezza ho quindi dato un'occhiata agli ultimi sondaggi disponibili. Mi limito a quelli pubblicati sul sito del ministero dell'interno, per i quali perlomeno si può verificare l'ampiezza campionaria. Se devo essere onesto non li considero molto affidabili. La formazione di Fini è stata costituita alla fine di luglio e probabilmente la maggior parte degli elettori o non la conosce o ha una opinione confusa e il Movimento 5 Stelle finora ha avuto rilevazioni assai alterne. Comunque, per quel che valgono, ecco i risultati degli ultimo sondaggi, tratti dal sito del ministero.
Il primo è un sondaggio effettuato dall'Istituto Crespi e commissionato da Generazione Italia, formazione dei finiani.
Sondaggio Crespi (26/8) | % | |
destra | 44,6 | |
centro | 15,0 | |
sinistra | 36,0 | |
grillo | 1,6 | |
comunisti | 1,2 | |
altri | 1,6 |
Il buon risultato del centro in questo sondaggio è dato da un 7% che viene imputato alla nuova formazione di Fini. Essendo tale formazione la committente del sondaggio, il risultato va un po' scontato. In ogni caso, anche così la differenza tra destra e sinistra è di 8 punti percentuali, assicurando la vittoria alla destra.
L'altro sondaggio è quello effettuato da Lorien Consulting e pubblicato su Il Fatto del 4 agosto, che però non include i finiani.
Sondaggio Lorien | % | |
destra | 45,9 | |
centro | 7,5 | |
sinistra | 40,0 | |
comunisti | 2,3 | |
grillo | 3,1 | |
altri | 1,2 |
Anche qui la distanza tra destra e sinistra resta considerevole, circa il 6%. Anche se la situazione è leggermente migliore per la sinistra che nel sondaggio di Crespi (in principio, se la comparsa di Fini sottraesse il 6% al PdL e alla Lega la situazione diverrebbe competitiva) mi pare che anche qui ci siano assai scarse speranze per Bersani & co.
Altri sondaggi vengono regolarmente pubblicati da notapolitica.it e da termometropolitico.it, oltre che periodicamente dai quotidiani nazionali. Date pure un'occhiata, ma a me pare che la situazione sia chiara. Se si votasse domani con questa legge elettorale, la Camera andrebbe alla destra. Domani consideriamo il Senato.
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