Rimando al comunicato trasmesso ieri dall'ufficio stampa del sindaco per i dettagli sul nuovo piano: in sostanza trattasi di un risparmio del 50% sul prezzo del biglietto per circa 250.000 londinesi, i meno abbienti e quelli facenti parte di categorie particolarmente vulnerabili, come le madri single ed i diversamente abili.
La riduzione dei prezzi e' stata resa possible da un accordo stipulato in Febbraio fra la compagnia petrolifera pubblica venezuelana, Petroleos de Venezuela, e la citta' di Londra e che prevede una riduzione del 20% sul prezzo del combustibile acquistato per la circolazione degli autobus. In totale, un risparmio di oltre 15.000.000 di sterline all'anno. In cambio la citta' di Londra si e' offerta di fornire gratuitamente consulenza in materia di urbanistica, riciclaggio e protezione dell'ambiente.
Descritto cosi' l'accordo fra Ken Livingstone ed Hugo Chavez suona davvero un po' strano. Per quanto preparati gli esperti britannici possano essere, sospetto che la loro consulenza abbia un valore di mercato abbastanza inferiore ai 15.000.000 di sterline (!). E d'altro canto dubito che lo sconticino fatto dalla compagnia venezuelana ad una delle piu' ricche citta' del mondo possa essere interpretato come cooperazione allo sviluppo....
Scopro tra l'altro che il Robin Hood de Sabaneta non e' nuovo a questo tipo di donazioni verso paesi con un PIL procapite di 4 o 5 volte superiore rispetto a quello venezuelano. Nel 2005 infatti la Citgo (sussidiaria negli Stati Uniti della Petroleos de Venezuela) ha offerto gasolio con uno sconto del 45% per il riscaldamento di alcuni housing buildings del Bronx ed analogo trattamento e' stato riservato ad alcuni fortunati bostoners. Ma mentre negli ultimi due casi gli accordi sono stati siglati con organizazzioni non profit (piu' o meno politicizzate che siano), cio' che fa specie del London-pact e' che a siglarlo sia stato il sindaco in persona e che l'accordo sia stato preceduto da uno scambio di visite molto amichevoli e pubblicizzate.
Due osservazioni sui protagonisti della vicenda:
1) Nonostante la debacle nella battaglia per il posto spettante all'America Latina nel consiglio di sicurezza dell'ONU, il signor Chavez insiste imperterrito sulla linea di politica estera seguita in questi anni. Politica che si sostanzia nell'utilizzo massiccio delle risorse naturali a disposizione del paese per comprare alleati e simpatizzanti in giro per il mondo (dalla sua ascesa ad oggi il Venezuela avrebbe speso in aiuti allo sviluppo oltre 25 miliardi di dollari, anche se il dato va preso con parecchie molle). Del tutto razionale, direi, data la megalomania del personaggio ed il sostegno "a prescindere" che molti dei suoi compatrioti continuano a conferire alla "revolucion bolivariana".
2) Il signor Livingstone dal canto suo continua ad infatuarsi di dittatori latino americani e caraibici e, dopo la passione cominciata in gioventu' per Fidel, abbraccia anche la causa di Hugo. Al cuor, si sa, non si comanda ed ognuno e' libero di infatuarsi di chicchessia. Coinvolgere pero' la citta' di Londra, schierandola implicitamente a sostegno del regime di Chavez od utilizzandola per festeggiare il compleanno di Fidel, mi sembra vada ben oltre le prerogative di un sindaco, anche se innamorato.
Solo una piccola cosa: si dice bostonians e non bostoners.