La Camera dei Rappresentanti (House of Representatives) USA ha approvato giovedì scorso un disegno di legge secondo il quale i bonus distribuiti a dipendenti con redditi superiori a $250,000 da istituzioni finanziarie che abbiano ricevuto fondi pubblici (bailout money), saranno tassati al 90%.
A parte il fatto, come nota Joe Nocera sul NY Times, che il disegno di legge non avrebbe effetti su bonus ricevuti prima del 2009, o su executives come Joe Cassano (capo della divisione prodotti finanziari di AIG) che hanno già ricevuto il loro "golden parachute", la misura mi lascia perplesso per motivi più generali. Primo, perché utilizzare lo strumento fiscale in modo così chiaramente punitivo, "ad hominem" e per di più ex-post crea un precedente pericoloso. Secondo, perché "così è troppo comodo", come si direbbe a Mestre: ovvero, fornisce al governo USA una via d'uscita troppo comoda dall'imbarazzo di aver permesso a chi riceve soldi dei contribuenti di auto-pagarsi bonus così generosi. Cerco di spiegarmi meglio.
Non vi è alcun dubbio, a mio avviso, che sia al di là del bene e del male che dei managers ricevano bonus pagati con soldi pubblici pur avendo provocato tutto 'sto finimondo. In un mondo ideale, si sarebbe provveduto prima, inserendo clausole appropriate nelle disposizioni che fornivano fondi pubblici a AIG e compagnia bella. In un mondo ancora più ideale, si dovrebbero lasciar fallire le istituzioni ormai insolventi - in tal modo si licenziano i responsabili, si ripuliscono i bilanci, gli azionisti ci perdono (così la prossima volta controllano meglio i propri dirigenti) e si riparte.
Dato per assodato che i managers di istituzioni che ricevono fondi pubblici non dovrebbero poter auto-pagarsi lauti bonus, cercare di rimediare al fatto compiuto tramite lo strumento fiscale comporta dei costi, a mio avviso, non indifferenti.
La presa di posizione della Camera mi sembra un precedente estremamente pericoloso: questa norma cerca di colpire un gruppo ristretto di persone per l'appartenenza ad alcune istituzioni specifiche, e per loro specifiche azioni. Da un lato è eccessivamente ad hominem, dall'altro è uno strumento troppo "ottuso", perché non raggiunge alcuni individui direttamente responsabili per il casino. Insomma un utilizzo dello strumento fiscale che puzza di punitivo, di populistico, e oltretutto di "troppo tardi", dopo che i buoi sono già scappati dalla stalla.
Allo stesso modo allora, potremmo in futuro - chessò - decidere di tassare al 90% i redditi degli executives delle compagnie petrolifere che in anni recenti hanno goduto di una valanga di sussidi federali. Credo anzi che l'ineffabile Tremonti abbia proposto, in passato, proprio questo, con sacrosanta reazione incredula da parte di molti.
A proposito, qualcuno obietterà che nel codice fiscale USA esistono sussidi ed esenzioni fiscali per innumerevoli categorie, e quindi l'uso della tassazione in modo "ad hominem" non è cosa nuova. Tutto vero. Però, questi sussidi ed esenzioni sono in genere legati ad obiettivi come una (supposta) politica industriale, la riduzione della povertà, e cose del genere; questa è la prima volta che sento di una norma fiscale usata non per favorire qualcuno, ma per appropriarsi del (90% del) reddito di qualcuno. Forse la cosa che mi colpisce è che la norma proposta sia così palesemente punitiva, così, appunto, venezuelana, e così irrimediabilmente in ritardo (come si suol dire, peso el tacon del buso).
Veniamo al secondo punto: troppo comodo, per il governo, pensare di rimediare così! Se i managers di AIG hanno agito in modo scorretto/irresponsabile/illegale (traduzione: se costoro hanno rubato), allora che si usi lo strumento giudiziario per punirli, come stanno facendo Cuomo ed altri, non quello fiscale. Se al momento non stanno ricevendo alcuna punizione, è perché il governo li ha protetti offrendo loro il bailout. Ma allora non voglio che il governo trovi una facile via d'uscita a questa imbarazzante situazione, usando la politica fiscale discrezionale. Non voglio per due motivi: 1) perché gradirei che si discutesse pubblicamente delle azioni di Paulson, Bernanke, Geithner e compagnia così come si sta discutendo delle azioni di AIG, e 2) perché se si lascia che la politica fiscale sia dettata dall'urlo populistico "morte al banchiere!", si prende una china molto pericolosa (perché allora non appropriarsi dei profitti degli imprenditori, o degli speculatori, ecc?)
Ma forse sono ingenuo io, e l'intera cosa è una mossa politica del Congresso contro il Tesoro, per evidenziarne la "mollezza" e al tempo stesso cavalcare la tigre populistica, accumulando punti utili per future battaglie. Oppure, il Congresso sta in realtà agendo in tandem con il Tesoro, giocando alla famosa routine "bad cop, good cop" e permettendo con questa mossa al Tesoro di esigere maggiori restrizioni alle istituzioni finanziarie, nell'ormai prossimo round di proposte di nuova regolazione dei mercati e istituzioni finanziarie. Voi che ne dite?
... Sarebbe uno spettacolo anche affascinante da osservare, se la situazione non fosse così seria.
Io te l'ho approvato l'articolo, Brighella, perché qui da noi i bastian contrari son benvenuti.
Ma mi rimane una domanda (oddio, me ne vengono almeno dieci, ma è tardi):
Tu, cosa suggerisci di fare per evitare che i puzzolenti bancari (chi l'ha detto che non è una buona idea agitare il popolo al grido di "licenziare i bancari delle banche fallite"?) si portino a casa i miei soldi dopo averne già rubato (legalmente) a palate?
Detto altrimenti: VISTI i poteri del Congresso, che sono quelli che sono, VISTA la scelta dell'amministrazione (ossia, del duo Geithner/Summers) di prendere ancora una volta tutti per il culo (già fatto a fine anni '90, ora replicano), VISTA la totale incompetenza dell'idrovora degli oceani, che va in giro a raccontare barzellette sceme come se fosse ancora in campagna elettorale ma non capisce una minchia di quanto succede a Wall Street e paraggi, e VISTO che Ben fa da sponda al duo Summers/Geithner ed ha deciso di regalare ai bancari un altro trillione, gli impotenti, frustrati e, percaritadiddio, incompetenti congressmen and senators, COSA dovrebbero fare? Io, ti dirò, son sorpreso solo del numero che hanno scelto: perché non 99.9%?
P.S. By the way, gli antecedenti storici ci sono ... guarda caso un'idea di FDR nel 1935 credo. Se ho tempo ti trovo le references. Altro esempio banale: i soldi federali per le autostrade: se vuoi averli devi fare quello che il governo federale impone, altrimenti non li ricevi. E, ovviamente, il codice fiscale USA è ripieno di tasse punitive per chi NON fa certe cose. Per esempio, per quelli che vivono in certe aree e NON fanno le varie troiate energetico-green oppure, esempio migliore, la AMT che colpisce intenzionalmente (punendoli fiscalmente) tutti quelli che guadagnano più di X ma non hanno tanti figli che vanno a scuola, hanno tanti deductibles, vivono in stati con tasse molto alte, eccetera. Più punitiva e discriminante della AMT, non so cosa ci sia!
Perche' cavalcare la tigre della piazza e' sempre cosa pericolosa, che poi succedono cose come queste. Leggete bene i volantini, che mettono dentro di tutto - Martin Luther King, la guerra, la disoccupazione, quelli che hanno perso le case, il razzismo... E' questo quello che vogliamo?
Non so cosa si possa fare sui bonus gia' pagati, so quello che si dovrebbe fare da qui in avanti, ovvero - come ho gia' detto - lasciar fallire le istituzioni insolventi tramite le procedure normali di FDIC, cacciare i managers attuali, ripulire i bilanci, e riprivatizzare. E poi pensare sul serio alla regolazione dei mercati finanziari e a corporate governance. Com'e' possibile che gli azionisti permettano che i managers si paghino bonus tali dopo aver affossato le proprie aziende?
Su FDR... well, siamo sicuri che vogliamo richiamarci ad una mossa da Grande Depressione?
Sulla AMT: allora tutto il codice fiscale e' ad hominem, vista la natura progressiva della tassazione dei redditi. Mi pare che sia molto diverso avere una tabella di aliquote marginali e tassare la quasi totalita' di un reddito, oltretutto - ripeto - EX POST!