Il numero delle frasi contenute nell'intervista magistralmente tradotta da sandro è 139. Il conteggio è stato effettuato numerando le frasi che rispondono alle domande (in neretto, nel testo originario) dell'intervistatore. Non ho saputo resistere alla tentazione di replicare un esercizio già compiuto qui. Di seguito si riporta la sequenza tetranacci, composta dalle frasi 1,2,4,8,15,29,56,108.
1. La democrazia dei contemporanei è diversa da quella “classica”, e questa a sua volta era diversa dalla democrazia della agorà
2. E pure sempre è necessaria, la democrazia.
4. Intensa nel presente come mai nel passato, dalla tecnologia alla geografia.
8. Per suo conto, Google vale e conta strategicamente ormai come e forse più di uno Stato G7.
15. Ora non è più così.
29. Secondo, perché un governo di questo tipo, non basato sul voto popolare, non avrebbe chance di prendere posto al tavolo dell'Europa.
56. Una volta si diceva “tintinnare di sciabole”.
108. Altrove siamo ancora allo stadio dei disegni, dei documenti, dei propositi, delle reazioni di piazza.
Dopodiché aldo si è sobbarcato l'improba impresa di analizzare il programma politico di Vendola. Fortunatamente questo testo è più breve: solo 26 frasi. Lo stesso esercizio, applicato a questo altrettanto fondamentale testo, fornisce il risultato che segue
1.Sarebbe bello poter compiere il nostro cammino dentro gli snodi delle odierne contraddizioni, facendo vivere un confronto aperto e coraggioso, una ricerca collettiva sulla traccia di lavoro che ci ha proposto su questo giornale Fausto Bertinotti.
2. Rischiamo non solo di separarci tra noi, ma tutti noi, comunque collocati, rischiamo di separarci dal mondo, rischiamo di vivere lo spazio asfittico delle fissità politico-ideologiche senza più intendere il rumore e il senso di quel cambiamento che torna a scaldare i motori.
4. Di questa sinistra che appare muta, muta perché priva di parole, orfana di vocabolario, capace solo di citarsi addosso.
8. Il teatro del Novecento è stato raso al suolo.
15. Questo non ha ferito a morte la domanda di cambuiamento, ha però colpito la radice delle risposte conosciute, ha travolto lo "stile" del cambiamento: siamo a cavallo di uno strano paradosso, noi predichiamo il cambiamento ma il cambiamento non ci riconosce, anzi ci scansa.
Fin qui pura e semplice meccanica, anche se non priva di spunti di un qualche interesse. Confesso che nel leggere il testo di Tremonti sono stato attirato dalla frase 137, che così recita
137. Tutto quello che ho fatto, e forse anche un po' più della politica economica, l'ho fatto convinto di fare comunque quello che mi sembrava bene per il mio Paese.
Perché il 137? Potrei buttarla sull'esoterico sostenendo che questo numero è il numero che identifica la kabbalah stessa. Ma anche tra coloro che non hanno particolari propensioni verso il misticismo, il numero esercita un discreto fascino:
Since the early 1900's, physicists have thought that this number [137 ndr.] might be at the heart of a GUT, or Grand Unified Theory.
E' quindi da qui che bisogna partire per comprendere la grande teoria di Voltremont? Chissà? Per Vendola, di certo, i numeri per arrivare fino a 137 ancora non bastano.
Allora trova un discorso che ha la frase fondamentale al numero 42 ed abbiamo torvato il leader definitivo.