La stampa, nel dare conto della vivace riunione delle sigle sindacali che non hanno ancora firmato l’accordo con il pretendente di Alitalia, ha riportato le dichiarazioni del presidente dell'Anpav, Massimo Muccioli, che da quell'incontro é stato estromesso. In effetti "vivace riunione" é un tantinello riduttivo. Muccioli ha denunciato di aver subito
un vero e proprio agguato predisposto dagli amici e compagni del fronte del no.
Per lo sfortunato, purtroppo, non si è materializzata la celeste protezione che i saggi dei tempi andati non si stancavano di invocare: Dagli amici mi guardi Iddio, ché dai nemici mi guardo io.
Ha poi aggiunto
L'Anpav ha lasciato l'assemblea per l'impossibilità di tenere il nostro intervento.
Scartiamo subito la tendenziosa interpretazione che trattasi di un uso spregiudicato della sintassi. A ben vedere Muccioli, comprensibilmente preso nel suo ruolo di presidente, ha utilizzato la sempre efficace figura retorica del plurale maiestatico. Desueta quanto si vuole, accantonata persino dal Papa, almeno quando parla in lingue diverse dal latino, e tuttavia limpidissima espressione di un dignitoso prestigio.
La contestazione, ha proseguito, deriva dall'
assurdo preconcetto per avere sottoscritto, a settembre, l'accordo di Palazzo Chigi soltanto qualche ora prima degli altri. Ben diversa è la presa di posizione assunta, venerdì scorso, che non ci ha consentito di firmare l'intesa in quanto mancavano alcuni chiarimenti e quelle assicurazioni che ci erano state precedentemente garantite.
Poiché Muccioli usa in modo disinvolto il plurale maiestatico sorge la domanda: di quali assicurazioni sta parlando? L'interrogativo ha un suo fondamento giacché il Corriere della Sera del 5 Novembre ci informa che il presidente non fa solo il presidente
Muccioli, in pensione da qualche anno dopo aver lavorato nella compagnia, oggi fa l’assicuratore. Più precisamente è titolare di un’agenzia di assicurazioni, la B.M & C srl, con sede a via della Magliana, che fa capo al gruppo Sasa, e che da decenni, per sua stessa ammissione, gode di una convenzione con Alitalia. In pratica Muccioli assicura le macchine dei dipendenti della compagnia aerea che si rivolgono a lui, facendo loro uno sconto, frutto della convenzione stipulata qualche anno fa..……Fu lui ad acconsentire per primo di sottoscrivere l’accordo-quadro e la bozza di contratto proposti da Cai e fino allora firmati solo da Cisl, Uil e Ugl. «Lo faccio per non mandare 20 mila persone per strada» disse, alludendo a tutti i dipendenti di Alitalia.
E così perfidamente prosegue
Ma qualcuno già allora malignò che in realtà non volesse mandare a casa i suoi quattro dipendenti, qualora Alitalia gli avesse improvvisamente tagliato la convenzione.
Io ho cercato come un pazzo giornali radio e forums italiani l'altra settimana e non sono riuscito a trovare una copia del nuovo contratto da leggere per capire come stanno le cose su sta benedetta legge 104. Niente di niente. Quando si tratta di queste cose non sembra esistere una analisi oggettiva in italia: o stai coi dipendenti e pensi che alitalia voglia fucilare al muro le madri incinte oppure stai con il cai e pensi che il fallimento sia solo colpa della casta dei dipendenti.
Anchi'io li avevo cercati, anche nei siti delle siglette e sigline sindacali... niente di niente. In un certo senso e' ragionevole che sia cosi': entrambe le parti stanno fregando il pubblico, la trasparenza non puo' servire a portare l'opinione pubblica dalla propria parte. Meglio nascondersi e contrattare in segreto.
Qua trovi il malloppo.