Da anni assistiamo al dibattito su come cambiare la scuola italiana. Ci sono quelli che va bene così, quelli che vogliono rivoluzionare di sana pianta tutto il sistema con molta fantasia e azzeccagarbuglismi, e poi ci sono quelli che vogliono guardare all'estero, scegliere la best practice disponibile e implementarla così com'è. Concentriamoci su quest'ultimo gruppo: quelli che ci si riconoscono sono ovviamente tacciati di filo-amerikanismo, filo-inglesismo o filo-qualchepaesetrooooppoliberistapertrovarspazioacasanostra-ismo.
Mi è capitato fra le mani un paper su students achievement (online per ora non c'è, ma potete chiederlo al suo autore). Guardate che signor meccanismo per gli esami di maturità viene descritto:
"At the end of the academic year (in June) all students enrolled in the 12th grade take the final exam. The final exam is taken on the same day under exactly the same conditions in all schools of the same type [...]. The exam is graded by an external commission nominated by the Minister of Education (there is a clear and strong incentive mechanism for the teacher to prepare the students at their best: The teacher whose students had a particularly poor performance in a specific subject compared with other subjects in the same school will be transferred or turned back to lower grade. It follows that a negative exam result for the student is against the interest of the teacher). The result at the final exam is particularly important since it is the main determinant of the possibility to access the university."
Traduzione: Alla fine dell'anno accademico (a giugno) tutti gli studenti del dodicesimo anno [tipicamente l'ultimo del percorso elementari-medie-superiori] fanno un esame finale. L'esame finale viene somministrato lo stesso giorno nelle stesse condizioni in tutte le scuole dello stesso tipo [...]. L'esame viene valutato da una commissione esterna nominata dal ministero dell'educazione (c'è un chiaro e forte meccanismo di incentivo per indurre li insegnanti a prepare gli studenti al meglio: l'insegnante i cui studenti fanno particolarmente male in una determinata materia comparati agli altri soggetti della stessa scuola vengono trasferiti o mandati a un grado inferiore. Ne segue che un risultato negativo dello studente agli esami è contro l'interesse dell'insegnante). Il risultato dell'esame finale è particolarmente importante perché è la principale determinante della possibilità di accesso all'università.
Certamente perfettibile come sistema, ma almeno gli incentivi per i professori sono chiari e la commissione unica esterna dovrebbe aiutare. Ma dove siamo? US? UK? Canada? Non proprio. Signore e signori (e Ministro Profumo) siamo a Nablus, Ramallah, e Al-Bireh. Siamo in Palestina.
Forse non se n'è accorto, ma l'autore sta descrivendo anche il caso italiano: non a caso si chiama "Esame di Stato", e coloro che lo vollero immaginavano proprio una valutazione sommativa uniforme per tutti.
Certo, si dimenticarono qualcosina: fissare i criteri di valutazione, e la connessa metodologia, centralmente, per tutti gli esami previsti, con il caveat che per certe prove (es. elaborato d'Italiano, prove orali) non può esistere una valutazione oggettiva [ossimoro], ma si possono comunque fissare standard congrui, apprezzabili da docenti ben istruiti.
Ma l'idea è quella.
Poi, lasciamo perdere l'irragionevole e illiberale associazione meccanicistica del profitto degli studenti con le prestazioni degli insegnanti: robaccia post-modernista che non a caso nella buona scuola di una volta sarebbe stata impensabile.
RR
L'autore sta descrivendo il caso italiano anche qui? Poi dottor Rubele, la vignetta riportata è molto divertente ma sarà la 5a volta che la mette, direi che l'abbiamo capita. Sentiti ringraziamenti.
come scrive vincenzo qua sotto, ero infatti più interessato alla parte di incentivo ai professori (parte comunque perfettibile, come scrivo nel post) che alla "meccanica" dell'esame.
il fatto di avere una commissione totalmente esterna comunque differenzia dal caso italiano in cui ci sono gli "interni" e gli "esterni": come nei concorsi da ricercatore, as long as ai secondi non interessa nulla dell'estito del concorso (leggi: non gli viene in tasca niente, mentre è vero che ad alcuni commissari, per illuminazione personale, sono davvero interessati a "far vincere il migliore"), saranno i primi ad avere ampio potere decisionale sull'esito.
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