Chi volesse aderire, vada qui. Ringraziamo Marco Curatolo (di Radio3) per averci messo a conoscenza dell'iniziativa.
Il testo dell'appello internazionale è il seguente:
A Sua Eccellenza, l’Ayatollah Sayyid Ali Khamenei,
Eccellenza,
siamo un gruppo di ricercatori e docenti di molte università di tutto il mondo. Ci permettiamo di scriverLe per unirci alle preoccupazioni che Le sono state espresse - e alle richieste che Le sono state rivolte - non più tardi di poche settimane fa, da 88 nostri colleghi della Facoltà di Tecnologia dell’Università di Tehran. Come studiosi e come insegnanti condividiamo il loro sconcerto e la loro inquietudine per quello che, nel corso dei mesi più recenti, è accaduto negli atenei della Repubblica Islamica.
Alcune delle università più prestigiose del paese - e la cui eccellente reputazione supera i confini dell’Iran - sono state teatro di inaccettabili episodi di violenza contro gli studenti e di intimidazione contro i docenti. A partire dall’assalto ai dormitori dell’Università di Tehran, il 15 giugno scorso, durante il quale molti giovani sono stati uccisi, fino agli attacchi di squadre armate con coltelli e maceti all’Università Azad di Mashhad, verificatosi il 30 dicembre, i mesi seguiti alle elezioni di giugno sono stati costellati di episodi che hanno trasformato luoghi di studio e di scienza in centri di repressione violenta e brutale. In nessun caso i responsabili di queste azioni sono stati identificati e puniti.
Al contrario, sono ormai migliaia gli studenti che, per avere semplicemente esercitato il loro diritto a manifestare e ad esprimere pacificamente il proprio dissenso (diritti garantiti dalla Costituzione della Repubblica Islamica) sono stati picchiati, arrestati, detenuti e condannati a pene severissime al termine di processi in cui i diritti della difesa – secondo quanto riferiscono molte organizzazioni per i diritti umani – non sono stati rispettati. In molti casi si ha persino notizia di studenti che, in prigione, hanno subito abusi e maltrattamenti.
Ci rivolgiamo a Lei, Eccellenza, perché in quanto Guida Suprema della Repubblica Islamica, La riteniamo moralmente e politicamente responsabile di quello che sta accadendo nelle università iraniane e ai loro studenti. Quei giovani sono la speranza del vostro grande e nobile paese, quelle università sono i luoghi nei quali si costruisce il futuro dell’Iran.
Come studiosi e come insegnanti non possiamo che schierarci accanto a quegli 88 colleghi dell’Università di Tehran per fare nostro il loro accorato appello:
1) sia rispettata la neutralità e l’inviolabilità dei campus universitari;
2) siano individuati e processati i responsabili delle violenze subite in questi mesi dagli studenti;
3) siano liberati gli studenti che si trovano attualmente in carcere;
4) sia rispettato il ruolo degli atenei come centri di libero e pacifico confronto, scambio, dibattito.
Eccellenza, Lei solo ha il potere di accogliere questo appello. Siamo certi che, dall’alto della sua posizione di Suprema Guida morale e spirituale dell’Iran, non vorrà negare alla Nazione e ai suoi giovani questo atto di giustizia e questo segno di speranza.
Rispettosamente,
Come mai si è voluto limitare l'iniziativa ai soli accademici?
Se pure si fosse estesa l'iniziativa a chiunque, purtroppo sempre di aria fritta si tratta, (con tutto il rispetto), perchè a quei signori non gliene può fregare di meno.
Ciò che mi lascia perplesso è che anche qui c'è forte disinteresse, a parte i discorsi ufficiali: nessuna manifestazione, (no global/alternativi: cu cu), nessuna protesta, nessuna bandiera alla finestra...meglio fermare la divagazione.