Up Patriots to Arms

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Il Presidente dell'Antitrust benedice l'azzeramento delle commissioni bancarie per acquistare i titoli del debito pubblico italiano. È vero patriottismo economico?

Il Presidente dell’Antitrust Catricalà ha scritto al Corriere della Sera sponsorizzando l'iniziativa delle banche nel mettersi d'accordo su zero commissioni per l'acquisto dei titoli pubblici. Il testo è breve ed è il seguente:

“Caro Direttore, all'appello lanciato sul Corriere della Sera dall'imprenditore Giuliano Melani perché gli italiani comprino titoli pubblici ha fatto seguito l'intenzione, dichiarata da alcune banche, di azzerare le commissioni sull'acquisto dei titoli di Stato in occasione del «Btp day». Alle prime disponibilità potrebbero seguirne altre, fino a coinvolgere l'intero sistema bancario. Se ciò accadesse, per una volta un'intesa tra le banche italiane riscuoterebbe il mio favore. Manuali di diritto della concorrenza alla mano, una simile evenienza rappresenterebbe comunque un cartello: in un mercato ideale ciascuna impresa deve infatti scegliere autonomamente quale commissione applicare. Gli stessi manuali ci verrebbero in soccorso, spiegandoci che la legge italiana sulle intese e lo stesso Trattato prevedono deroghe al divieto quando le intese comportano «un sostanziale beneficio per i consumatori». Ben venga dunque l'intesa, se può servire a incentivare la sottoscrizione di titoli pubblici da parte dei cittadini italiani. Alle banche mi sento di chiedere però un ulteriore impegno: spieghino con chiarezza ai risparmiatori, pronti a sottoscrivere, che l'azzeramento delle commissioni di acquisto non equivale all'azzeramento di tutti i costi connessi alla sottoscrizione. La trasparenza è d'obbligo, soprattutto in questo particolare momento: sarebbe assurdo che un gesto compiuto in nome di una buona causa finisse invece per creare nuova sfiducia nel sistema finanziario del nostro Paese. E esattamente il contrario di ciò di cui abbiamo bisogno”.

Catricalà deve avere in mente, per forza di cose, i titoli in circolazione. Infatti l'acquisto in sottoscrizione dei titoli a medio-lungo è già oggi a commissioni zero.

Il Presidente dell’Autorità Antitrust coglie un punto importante quando chiede alle banche di chiarire che l'azzeramento delle commissioni di acquisto non equivale all'azzeramento di tutti i costi connessi alla sottoscrizione: in altre parole, ricordiamo di dire al patriota che, se non lo ha già, dovrà pagare il conto deposito titoli.

Meno convincente è la sua difesa dell’intesa tra gli istituti di credito. Per quale ragione le banche hanno bisogno di mettersi d'accordo per rinunciare alla commissione di intermediario nella vendita di questi titoli? Ciascuna banca singolarmente potrebbe prendere questa decisione, se vuole: quindi perché mettersi d'accordo? Meglio ancora: ciascuna potrebbe a suo modo incentivarne l'acquisto con modalità diverse: chi con le commissioni di intermediazione, chi con il costo del conto deposito titoli, chi offrendo altri servizi. 

Quindi un accordo del genere non è certo necessario. E non è facile argomentare che per un accordo di questo genere ricorrano le condizioni di deroga che Catricalà intravvede. Dov'è infatti ilsostanziale beneficio per i consumatori? Certo, c’è l'azzeramento delle commissioni di intermediazione. Però le commissioni sono già nulle quando si sottoscrivono i titoli all'emissione. Per quale motivo sia meritorio accordarsi per azzerare le commissioni di intermediazione dei titoli pubblici già in circolazione onestamente non è ovvio. Certo, allora iniziano i cattivi pensieri. Sarà un eccesso di malizia chiedersi per quale ragione le banche, che si sbracciano a destra e a manca nel dire che si tratta di titoli sicuri e redditizi, se ne vogliono disfare a beneficio dei propri affezionati clienti, rinunciando alle commissioni di intermediazione, una delle poche sicure del loro difficile mestiere? E sarà commettere peccato ricordare che a giugno di quest'anno il controvalore dei titoli che erano nella pancia delle banche  ammontava a circa 128 miliardi di euro (qui, pag. 41) e che le grandi banche italiane, insieme a quelle spagnole, sono quelle più esposte verso i titoli di Stato dei Piigs (Tabella 5 qui)?

Forse aveva già capito tutto Bob Dylan:

"There are many here among us
who feel that life is but a joke
But you and I we've been through that
and this is not our fate
So let us not talk falsely now
the hour is getting late"

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Commenti

Ci sono 90 commenti

beh l'operazione mi sembra chiara, no?

Fin troppo. E veramente è disgustoso come la buona fede di gente come questo Melani venga sfruttata per fare i propri comodi.

Mi permetto di precisare che le banche prendono commissioni anche in caso di partecipazione ad asta del tesoro, per conto della propria clientela. Viene riconosciuto alla banca una Provvigione di Collocamento

http://www.dt.tesoro.it/it/debito_pubblico/emissioni_titoli_di_stato_interni/risultati_aste/risultati_aste_btp_3_anni/index.html

Posso fare una piccola autopromozione

Too easy... :-)

ma è troppo divertente per non segnalarlo. Le dimissioni (anche se solo future e annunciate) di Berlusconi hanno fatto schizzare Wall Street verso l'alto. Pochi ci son riusciti, ma il peggior primo ministro della repubblica ha fatto anche questo.

Okkio, che oggi la borsa italiana e lo spread han fatto l'opposto ... non mi fare anche tu il wallstreeter :-)

Ora ho una ragione in più per sperare che l'italia non faccia dafault. Se chiudo gli occhi riesco già a sentire le voci dei miei amici berlusCojones: <<Te l'avevamo detto Fra! Se ci fosse stato ancora silvio a quest'ora l'italia non sarebbe fallita! E' tutta colpa dei traditori kattokomunisti!>>. Che incubo.

fR.

Tecnicamente Catricalà ha ragione: nel concetto di intese restrittive della concorrenza rientrano anche le cosidette pratiche concordate, che non richiedono un vero e proprio accordo, essendo sufficiente che ad uno scambio d'informazioni seguano comportamenti simili. Le pubbliche dichiarazioni di Corrado Passera e qualcun altro potrebbero essere sufficienti a promuovere una situazione del genere, benché ragioni di marketing possano suggerire un'intesa formale, resa pubblica (e benedetta in anticipo dall'Autorità).

Il punto del beneficio dei consumatori è quello rivelatore: in effetti, mi sembra un po' una forzatura individuarlo nell'oggetto stesso dell'intesa. Ovvio che si pensa ad altro: probabilmente si vuole dire che il sostegno dei titoli del debito pubblico, allontanando il rischio di misure più pesanti, gioverà a tutti i consumatori.

Se così fosse, l'Autorità avrebbe manifestato l'intento di non indagare su una possibile intesa non perché benefica per i consumatori, ma perché vantaggiosa per la finanza pubblica. Un caso nuovo di supplenza?   

Direi un debordare dalla propria missione.

Sta benedicendo l'iniziativa a Ballarò.

Non mi sorprende.

Ma, decisamente, credo che dobbiate cominciare ad aver paura.

Al regime di BS sembra possa far seguito qualcosa di ancor peggio.

Comunque tutto 'sto entusiasmo per l'acquisto in massa dei titoli italiani non lo condivido, equivale a una prima patrimoniale... pensatela nella forma di una conversione forzata di una percentuale dei depositi in conto corrente, non c'è gia stato qualcuno che ha proposto qualcosa del genere?

 

Al regime di BS sembra possa far seguito qualcosa di ancor peggio.

 

L'ultima cosa che vorrei e' dover rimpiangere il governo Berlusconi. Cerca di non gufare, per favore.

 

tranquillo

l'opposizione e Napolitano si sono fatti infinocchiare una seconda volta, vuoi che in dieci giorni non riesca a pagare dieci deputati 

incredibile: infinocchiati esattamente come a dicembre scorso

Pare che i patrioti non siano così tanti, a giudicare dallo spread di oggi. 

Si dovrebbero individuare dei patrioti coatti: in effetti a questo punto sarebbe giusto che i parlamentari ricevessero almeno il la meta' del loro stipendio in BTP (con la clausola che non siano rivendibili  prima di un anno).

Forse cosi' si riuscirebbe ad innescare un conflitto d'interessi virtuoso...

PS: ovviamente questo e' solo wishful thinking, i patrioti coatti piu' probabili sono al momento i dipendenti pubblici.

Mah io oggi direi che un po' di btp val la pena prenderli.

Appena l'ometto si dimette per davvero lo spread un po' rientra il prezzo risale e uno li vende

Più in generale oggi pomeriggio c'era un btp in scadenza marzo 2012 che rendeva il 7% netto, non mi sembra male

E' uno sfratto a Berlusconi?

Sfratto "esecutivo" direi, parola peraltro non scelta a caso!

Voi come interpretate questa nomina? Tra il serio e il faceto, qualche idea:

- è un segnale ai mercati per mostrare che Monti è davvero della partita;

- è il prezzo pagato a Monti nel caso l'esperienza al Governo (o anche solo nel mandato esplorativo) lo sputtanasse vita natural durante;

- Napolitano vuole garantire al CSx la maggioranza anche al Senato dopo le elezioni...