Beppe Grillo se ne è uscito da un paio di mesi con l'idea del V-Day
, dove "V" sta per "Vaffanculo" ed è diretto - tanto qualunquisticamente quanto
volgarmente, molti ritengono - a tutta la classe politica italiana, da
destra a sinistra, da sopra a sotto, da avanti a indietro, dal centro
alle ali.
Molte delle iniziative che BG sostiene o lancia dal suo super-celebre blog sembrano certamente "populiste".
Con questo termine, alquanto ambiguo ma senz'altro dispregiativo, si
denotano affermazioni tese puramente a sollecitare reazioni d'istintivo
e non ragionato supporto da parte del "popolo". Meglio ancora, si
tendono a definire come populiste quelle proposte troppo
"facili" che non tengono conto del vincolo di fattibilità o anche
solo di rilevanza. Dire che tutti hanno diritto ad un lavoro
"dignitoso" e ad un salario "adeguato alle proprie necessità " è
un esempio di populismo: da un lato si afferma una banalità e dall'altro si
stabilisce un obiettivo perfettamente irraggiungibile. Fare del
populismo è utile per chi lo fa - se sa vendere le
proprie chiacchere, attività in cui Grillo è
maestro, il populista diventa rapidamente popolare - ma inutile per gli
altri che si agitano per niente. I seguaci del populista tendono a perdere tempo seguendo
proposte assurde che non sortiscono alcun cambiamento concreto
mentre contribuiscono ad ingrassare l'ego del leader, oltre
che aumentare il suo potere e la sua influenza. In molti casi proposte populiste, quando attuate, risultano essere controproducenti, come nel classico esempio del blocco dei prezzi o della distribuzione forzata di alimenti o altri beni di consumo elementare.
Beppe Grillo è
senza dubbio una persona con tendenze populiste. Non si tratta qui di fare il processo alle
intenzioni per cercare di decidere se i suoi motivi sono "puri" o
"subdoli", la questione è irrilevante. Infatti, è molto
probabile che egli sia sinceramente e profondamente indignato per molte
italiane follie, in particolare quelle che hanno a che fare con la
classe politica, le sue intrusioni nel sistema economico, e gli abusi
che ne derivano. Lo siamo anche noi e, nonostante una buona dose di sano realismo ci faccia ritenere d'essere parte d'una risicata minoranza, non vogliamo di certo pensare d'essere gli unici. Tale sincera indignazione non elimina il fatto che una buona parte delle cose che
Grillo scrive sul suo blog sono abbastanza insensate. Meglio, sembrano utili quasi solo
a riscaldare gli animi di lettori genericamente infuriati con il "sistema", i "potenti", i
"poteri occulti", i "grandi interessi economici", e via elencando cattivissimi. Particolarmente
demenziale ci risulta la sua maniacale opposizione a qualsiasi lavoro
pubblico, grande opera, TAV o ponte che sia, nel nome di un ecologismo
ridicolo e insensato che, tacciando tutti di "corruzione", lascerebbe il
paese senza strade e senza treni. Gli esempi di altre castronate
abbondano, ma non è questo il punto. Ad alcuni di noi non faceva
nemmeno ridere neanche quando faceva il comico, immaginate un po' ...
Questo non vuol dire, però,
che sia il caso d'assumere una posizione egualmente facilona e populista tacciando
negativamente qualsiasi cosa il BG sostenga. Sulla questione della
casta politica (ammettiamolo: questo termine sembra davvero adeguato)
le posizioni che è andato prendendo sono in media ragionevoli e
cercano di supplire ad una funzione di pubblica informazione e
controllo che, in altri paesi, la stampa indipendente svolge. Riportare
la lista dei parlamentari che hanno votato per l'indulto è cosa
buona e giusta come lo sono le sue continue denunce degli sprechi e
della corruzione in casa Rai o Alitalia o come lo è il far notare che la Camera dei Deputati ha rigettato a grande maggioranza un emendamento che impediva ai parlamentari indagati per mafia d'esser membri della Commissione Antimafia ... Altrettanto buona e giusta
ci pare l'iniziativa di riportare nome e cognome dei parlamentari
pregiudicati e di chiedere che si formalizzi il principio che i
pregiudicati in Parlamento non possono sedere.
A noi sorprende che una tale normativa non sia già in essere ma, visto che non lo è, ci pare decente fare il possibile perchè venga adottata. Gli obiettivi del V-Day, riassunti nel testo di una proposta di Legge di iniziativa popolare,
sono scritti con un tono (al
solito) populista ma il provvedimento appena menzionato è al punto numero uno, oltre che esserne il motivo ispiratore.
Il secondo obiettivo è l'adozione di limiti temporali alla ri-eleggibilità dei parlamentari: due legislature. A noi sembra vi siano motivi ragionevoli per opporsi, in via di principio, ad un tale provvedimento; in un paese "normale" con un sistema ed una classe politica "normali" non crediamo sia molto raccomandabile imporre limiti così rigidi. Ma l'Italia non è, da questo punto di vista ed in questo periodo, un paese normale: la sua casta politica e il sistema in cui sguazza sono platealmente e drammaticamente anormali. Poiché tale anormalità si regge, fra gli altri, sul pilastro dell'impunità parlamentare garantita dalla continua rielezione di delinquenti, inquisiti o anche solo personaggi di malaffare, ci sembra una buona idea introdurre un simile limite. Se il ricambio della classe politica non avviene attraverso dei meccanismi normali, non è così irragionevole imporlo automaticamente. Perpetuare l'intoccabilità generalizzata ha un costo sociale molto maggiore della perdita di alcuni onesti talenti politici che il limite di due legislature può produrre.
Un altro dei pilastri su cui si regge l'intoccabile casta è l'assenza di elezioni primarie, ossia il fatto che le liste elettorali le fanno, le gestiscono, le manipolano e le disfano gli apparati di partito ed i grandi capi. A fronte di una coalizione d'interessi partitici che, utilizzando ogni tipo possibile di trucchi e porcherie, è orientata a far fallire il referendum sulla legge elettorale e a ridisegnare quest'ultima a proprio uso e consumo, vi sono poche ragioni per sperare beatamente in una "rigenerazione interna". La casta politica italiana è talmente lontana da quelli che gente come noi considera criteri di selezione minimamente decenti che trova difficile gestire in maniera non truffaldina persino il processo di selezione del nuovo leader del PD. Come anche il dibattito svolto in questo sito sulla legge elettorale suggerisce, senza una forma generalizzata di "elezioni primarie" in cui sia garantita la libera partecipazione di chiunque voglia tentarci, ogni speranza di contestabilità e ricambio risulta vana. Per quanto mal formulata, la terza proposta del disegno di legge associato al V-Day va esattamente in questa direzione.
Ci illudiamo forse che il disegno di legge popolare, una volta depositato in Parlamento, possa venire approvato senza essere stravolto o rovesciato? Neanche per sogno. La casta non è suicida, e l'iter parlamentare offre così tante opportunità per modificare ed affossare le proposte non gradite che sicuramente la proposta di BG non sortirà alcun risultato pratico, almeno in questo senso. Un altro gesto populista ed un altro bel po' di tempo perso, dunque?
Forse. Nondimeno, a noi la situazione sembra oramai così grave ed il livello d'impunità e sfacciataggine della casta così insopportabili che riteniamo appropriata qualsiasi iniziativa che aiuti a mantenere la tensione morale in almeno una parte della popolazione e che generi attenzione e discussione attorno alle peggiori malefatte della casta stessa. Ammettiamo di non saper dire, in queste circostanze, se esiste una via d'uscita concreta dal medioevo politico in cui il paese vive e quali canali un processo di ricambio e de-feudalizzazione possa seguire. Ci accontentiamo, al momento, di appoggiare quelle iniziative che tendano a rendere l'opinione pubblica consapevole dello stato delle cose ed a coalizzare, almeno simbolicamente, quegli strati della società civile che ancora trovano motivi per resistere e lavorare per un Bel Paese libero da caste di sfrontati intoccabili.
A me non piace.
1) non dare l'elettorato passivo ad un pregiudicato e' come ritenere che uno non si possa ravvedere dai suoi errori. Se io commetto per dire finisco in carcere da ragazzo, ma poi mi ravvedo e conduco una vita legittima e dignitosa, perche' non devo candidarmi per quell'errore in gioventu'?
2) il limite di mandato di due legislature secondo me si ritorce contro: quante persone valide conoscete che vogliano impegnarsi in politica? tutte quelle che conosco io ritengono che i loro affari o le loro famiglie siano sicuramente da privilegiare, nonostante critichino ferocemnte la classe politica che ci circonda. Io vedo il rischio di ottenere un livello ancora piu' basso nei politici.
3) non sono sicuro che il limite dei due anni vada verso le primarie generalizzate. Secondo me va verso le scuole di partito di vecchia memoria.
Sulla 1 sarei d'accordo in linea di principio, ma se non ricordo male la percentuale di pregiudicati in parlamento è dieci volte superiore che nel paese.Secondo Travagio su circa 900 parlamentari ci sono:
(credo che miracolati stia per prescritti)
Quanto al secondo punto, i bliz populistici delle iene hanno portato forti indizi aneddotici per indicare che la qualità delle seconde file non supera la media dei bocciati alle medie, ed anche molti esponenti delle prime file non scherzano.
Sul terzo non saprei, anche se non riesco ad immaginare come si possa convincere un capopartito italiano a fare delle primarie vere senza puntargli una pistola alla tempia.
Nell' insieme la trovo un' iniziativa populista e di cattivo gusto (almeno nel nome) ma opportuna in Italia quanto sarebbe inutile in un paese normale. Sono ancora abbastanza ottimista da credere che qualche piccolo effetto positivo lo possa avere se avrà abbastanza seguito da spaventare la casta.
Non capisco. Seguendo la tua logica, potrei dire: se un soggetto reo di aver abusato di un minore, se ne pente e conduce una vita dignitosa, perche' gli deve essere negato un posto di lavoro come insegnante di scuola materna? (esempio un po' infelice, perche' in Italia non gli sarebbe negato!). Il fatto e' che l'ordinamento Italiano prevede la sospensione di diritti civili e politici come pene accessorie, nel caso di molti reati. Prevede anche la sospensione di diritti civili in situazioni particolari non collegate a fatti con rilevanza penale (ti ricordi cosa firmasti il primo giorno di servizio militare?). Mentre comprendo che tu non possa essere d'accordo sul merito della proposta, non riesco a scorgere altre ragioni che ne sconsiglino l'attuazione.
Perche' credi che il limite di mandato consisterebbe in un disincentivo in particolare per per persone che hanno un maggiore valore opportunita' del tempo? Pensi forse a costi fissi che bisogna sostenere per entrare in politica? A me pare che il limite di mandato non dovrebbe incidere per nulla sulla decisione di tali persone, in quanto, visto il loro alto costo opportunita', non vorrebbero passare piu' di due legislature in parlamento.