Ve lo do io lo sciopero dei giornalisti

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I giornalisti scioperano. Ma non importa. Ho qui sul tavolo i giornali degli ultimi due o tre giorni. Me li rileggo e me (ve) li commento per passare il tempo. Ne escono di cose interessanti ... piu' del previsto.

Corriere della Sera,

20 Dicembre 2006.

Prima pagina.

Editoriale di

Ernesto Galli della Loggia: "Una societa' senza cattolici". Il tema di fondo e' che i cattolici e le

posizioni religiose in genere sono assenti dal dibattito intellettuale, dai

grandi media, fra gli uomini di cultura, insomma nell'elite. Esiste una

religiosita' di massa, popolare per cosi' dire, che non e' pero' rappresentata

culturalmente a livello alto. Che questo popolo cattolico sia poi la

maggioranza, dice EGdL, traspare dai risultati elettorali e referendari in

particolare, ma le elites se lo scordano e vanno per gli affari loro.

Che sia vero? A

me non sembra, anzi quando io vengo in Italia ho sempre l'impressione

esattamente opposta: la chiesa cattolica, i suoi rappresentanti e sostenitori

sono ovunque. Sara' perche' tendo a confrontare l'Italia con altri paesi, ma

proprio non mi sembra. Tanto per cominciare, sulla pagina del Corriere che

lista gli editoriali piu' recenti noto, oltre all'editoriale che sto commentando, un altro di Claudio Magris (18

dicembre) che difende il diritto del signor Ratzinger d'intervenire su tutto

cio' che gli sembra adeguato. Due nel giro di circa due settimane, non mi pare

male. Sul NYTimes, anche mettendo assieme tutte le varie religioni

rappresentate negli USA, sarebbe una frequenza mai vista. Poi noto che nei

telegiornali, che quando son qui ascolto perche' li

guarda mio padre sia a pranzo che a cena, non solo c'e' sempre (sempre) il

signor Ratzinger di nuovo sia a pranzo che a cena, ma a volte anche qualche

vescovo o cardinale. Assieme a loro almeno due o tre politici che si rifanno

alle posizioni della gerarchia ecclesiastica, le difendono e promuovono. La presenza culturale della chiesa cattolica e dei temi religiosi sui media italiani mi sembra straripante. Mezza pagina 14 di questo Corriere e' dedicata al ministro Fioroni, cattolico ex DC, che invita le scuole a fare il presepe (a me il presepe piace, pero' vedo che piace anche Cofferati, Chiamparino e Bertinotti e quindi comincio ad aver dubbi sui miei gusti ... ). Gli intellettuali "laici" (credo voglia dire "atei" invece di quello che vorrebbe dire di suo, ovvero non appartenenti ad un ordine religioso) dialogano sempre ed ovunque con vescovi e cardinali. Il sindaco di Venezia e' sempre a bere il tea dal patriarca. Su Cafonal, che e' il mio termometro della mondanita' in Italia, non c'e' reportage di festa, vernissage, bookreading, prima, seconda ed anche terza in cui non vi siano uno stuolo di preti e alti prelati. Le riviste religiose non si contano. Delle poche universita' private che conosco, meta' sono di proprieta' della chiesa cattolica ... Ma in che mondo vive EGdL? Oppure, cosa voleva dire che io non ho capito?

Articolo di

Francesco Verderami: "Alternativa socialista: la svolta di Bertinotti." Dove si racconta che Bertinotti ora si

dedichera' a questa nuova rivista anche se dovrebbe fare il presidente della Camera ed essere super parte. Dietro ad Alternativa Socialista c'e' un progetto politico. Il progetto politico e' quello di costruire

un partito unico della sinistra socialista e radical-comunista, da contrapporre

al nascente (?) partito democratico di Fassino, Rutelli e Prodi. Al tema e' dedicata tutta la pagina 8 parte della 9 (che contiene strascichi di finanziaria, quindi saltiamo che ne ho abbastanza.)

I segnali sono

vari, diffusi e persistenti: fra non molto, forse quando cadra' il governo

Prodi su qualche minima proposta di liberalizzazione o di modesto

riaggiustamento della follia pensionistica, si coaguleranno due partiti di

sinistra. Uno confuso, stile insalata russa, in cui ci staranno dentro tutti da

Casini a D'Alema (il PD) ed un altro ben definito e chiaramente

socialista-verde-pacifista, con a capo Bertinotti e nel quale confluira' un

pezzo dei DS (Mussi e compagnia). Dall'aria che tira non e' detto che il primo sia maggioritario

fra l'elettorato di sinistra.

Tragico? Non so, vero pero' si'. Almeno si chiariranno le cose: la sinistra

italiana e' socialista, statalista e persa in pacifismi-ecologismi-terzomondismi insensati oltre che straordinariamente ignoranti.

Quella parte che in tali -ismi non si perde, fondamentalmente perche' gradisce

stare al potere ed avere ministeri e poltrone, e' ideologicamente e

culturalmente confusa, composta com'e' da un'accozzaglia di politici di

professione che non sanno dove andare una volta che lasciano l'ufficio del

ministero. Di Blair o di Clinton, ai quali dicono d'ispirarsi, non han capito

un fico secco. Sono solo ex, exdemocristiani, excomunisti, exsocialisti,

exradicali, exaltifunzionari (Dini, Padoa Schioppa ...) ma un progetto di

societa' non ce l'hanno proprio. Ne' ce l'avranno, perche' la loro cultura

quella e' (quale? Ma quella della DC+PCI+PSI) ed una cultura nuova e coerente richiede gente nuova, e coerente.

Finiranno nella pattumiera della storia, il che non e' detto sia un male, anzi.

Di fronte alla grande decadenza italiana, un atto della catarsi necessaria e'

che sparisca un'intera classe politica, e quella dei Prodi e compagnia e' la

piu' antica e deleteria, quindi e' bene sparisca per prima.

Poi c'e' il pezzo

sulle lauree honoris causa, gia' commentato da Gian Luca, ed un altro sulle

battute di Berlusconi in visita agli ospedali di Cleveland. Pagina 13 ed 11, rispettivamente, si dedicano ad "approfondire" i due temi, quindi meglio non li approfondisca io ...

Infine la prima pagina contiene quattro

pezzi praticamente sullo stesso tema: gli arabi, i palestinesi, ed

Israele. Continuano e vengono approfonditi alle pagine 2-5

(la 6 e' pubblicita'). Uno riporta la folle e ridicola (allo stesso tempo)

seconda condanna delle infermiere bulgare e del medico palestinese in quel di

Tripoli; un altro commenta la condanna riportando le teorie sui complotti ebrei

per diffondere il virus - complotto ebreo messo in atto da un palestinese e

cinque bulgare? Mah ... follie musulmane. Poi c'e' il piu' importante, Benny Morris: "L'incubo

del giorno del secondo Olocausto", che continua coprendo densamente pagina 5. Quest'ultimo e' cosa seria, ed assieme a vari altri pezzi e notizie

di questi giorni, e dei giorni a venire ne son certo, richiede una riflessione

separata. Si intitola: la guerra con l'Iran. Lo rimandiamo a gennaio, non si adatta all'atmosfera festiva di

queste settimane e poi e' meglio raccogliere altri elementi (tipo, quanto sara' grande l'escalation in Iraq che Bush annuncia? Come si comportera' Israele a fronte della guerra civile palestinese?) Quando rifletto sulla questione medio orientale avveleno il

sangue di molti lettori, oltre a rattristarmi l'animo. E non ho voglia di farlo

proprio ora.

Pagina sette.

Salto a pagina 7,

perche' quelle in mezzo sono tutte sul medio oriente, come detto. Vari pezzi un unico

tema: ora Prodi vuole fare le riforme. Il titolo piu' bello e rivelatore e'

questo: "E ora il Professore incalza Bersani <<Inventati

qualcosa>>. Stupendo: che c'entra Bersani? Che colpa ne ha se in

compagnia di TPS e VV, e sotto la direzione di Rifondazione e sindacati, avete

fatto la peggior finanziaria da quando so leggere e scrivere? Ma la cosa piu'

divertente e' l'invito ad "inventarsi qualcosa"! Ma non avevano un programma?

Non avevano passato 5 anni all'opposizione con fior fior di cervelli

accademici, i migliori in tutte le scienze sociali italiane, ad elaborare

grandiosi e tecnicamente perfetti progetti? Ora devono inventarsi qualcosa? Cosi',

di botto, a freddo, sotto Natale, con i tortelloni di zucca quasi pronti il

povero Bersani deve chiudersi in studio ed inventarsi qualcosa! Ha tutta la mia

simpatia, davvero. Perche' m'e' simpatico d'istinto, ma con quel concittadino

che ha come leader, ben messo sta. Se vuole idee nuove, che ci telefoni. Cinque di noi son gia' sul suolo patrio, prendiamo un veloce treno (oops, la macchina) e gli portiamo conforto liberale entro capodanno. No, per la befana va, che altrimenti non riusciamo ad andare in montagna.

La pagina

v'immaginate di cosa parla, quindi tralascio la cronaca minuta e mi soffermo

solo sulla colonna illustrativa con foto ridicole, che sta al lato destro. Riassume i tre temi su cui intendono agire o al Corriere

vorrebbero che lo facessero, non so.

L'energia e' il primo, riassetto e

liberalizzazione, in particolare nell'area degli enti locali. La Margherita ha elaborato

un documento sul tema, che m'era stato gentilmente chiesto di commentare per il

loro giornale (Europa). L'invito era attraente, ma non ci sono ancora riuscito perche' non so da dove cominciare. E'

un elenco lunghissimo di desiderata dal quale non si evince cosa vogliano davvero

fare, quindi risulta difficile da commentare. Avete presente (mi rivolgo a chi

fa la mia professione) quando dovete fare il referee report per Econometrica

d'un paper scritto da un cinese che sembra aver infilato nel paper tutto quello che ha letto su "bayesian equilibria with boundedly rational agents"? Sapete che e' da rigettare perche' non si capisce nulla, pero' non

riuscite a spiegarlo perche' non c'e' una cosa che voi capiate ed a cui

possiate agrapparvi. E' tutto localmente corretto ma globalmente incoerente o

vuoto, privo di significato, di metodo unificante. Le parole giuste

(competizione, efficienza, consumatori, ecc.) sono ripetute a iosa, ma non si

riesce a vedere le mosse vere, gli atti veri di riforma. E poi tutte le

questioni dure, pesanti, non si affrontano. Ecco, forse su questo dovrei

scrivere il commento: hic (non) sunt leones. Sull'energia, invece, i DS sembra

siano interessati solo al risparmio energetico, ovviamente per ragioni interne:

a fronte della scissione a venire cercano di tenere dentro al PD qualche verde.

Il nucleare, quale nucleare? Cosa c'entra il nucleare con il costo dell'energia

in Italia? E lasciare che Albertis ed Autostrade si fondano togliendo di mezzo

quel folle carozzone chiamato ANAS, che avra' mai a vedere con l'efficienza dei

trasporti (un altro dei punti del documento Margherita)? Nulla ovviamente, come

lasciar fallire l'Alitalia non aiuterebbe il trasporto aereo e vendere

Treniitalia ai giapponesi non farebbe nessuna differenza per il sistema

ferroviario. Per questo non se ne parla, nel documento che vuole liberalizzare

e competitivizzare (si dice? Devo chiedere a mia moglie!) i trasporti. Dettagli irrilevanti per questo governo, o

impossibili visto che non riescono nemmeno a liberalizzare i taxi.

Il secondo

terreno di riforma sono le "professioni", ossia i vari ordini. Anche su questo

la Margherita ha un documento, una parte dello stesso di prima. Qui le cose van

meglio, nel senso che la linea e' quella Bersani piu' o meno generalizzata, ma

gentilmente. Son d'accordo al 100%, per carita', tutto condivisibile quanto lo

era il Bersani di giugno. Ma anche se aboliamo tutti gli ordini (cosa che non

propongono) poco cambia. I professionisti italiani, i loro monopoli, le loro

evasioni fiscali, le loro pastette, la loro incompetenza (media, alcuni sono

super bravi) sono solo un epifenomeno della crisi strutturale dell'economia e

della societa' italiana, non ne sono per nulla la causa. Sono la valvoletta di

sfogo, ch'e' oramai diventata piaga per il troppo sfregare e sfogare i

disequilibri che stanno altrove. Comunque, liberaliziamo gli ordini ma senza

fare authorities, per cortesia.

Il terzo terreno, secondo la colonna del corriere con le foto ridicole, sono le pensioni. Non si dice nulla di preciso, perche' il tema scotta

quindi non si tocca. Facessero la riforma delle pensioni, mi offrirei

volontario per aiutarli! Ma non la faranno, Epifani e soci non vogliono, e

Bertinotti nemmeno. Fatto salvo il riferimento all'invito di Nicola Rossi di

applicare almeno la legge Dini del 1995 aggiustando i coefficienti, il Corriere non dice

null'altro. Ma i coefficienti non li aggiustano, perche' i sindacati non

vogliono. Sempre in applicazione

della legge Dini, dovrebbero anche fare il rapporto quinquennale

sull'attuazione della "riforma": qualcuno ne sa nulla? Infatti, il ministero

del Welfare avrebbe dovuto finirlo e presentarlo in questi giorni, l'ho cercato

sul loro sito ma non lo trovo da nessuna parte. Ah, visitate il sito del

ministero del Welfare (che ora si chiama del Lavoro e delle Politiche Sociali

perche' han dato la Sanita' ad un altro capetto della coalizione, se non

ricordo male, pero' la URL ha ancora "welfare" ...) E' molto istruttivo, soprattutto se date un'occhiata agli studi

che il ministero sponsorizza. Guardate chi li fa, e cosa fanno quelli che fanno gli

studi (pagati salati) per il ministero che ha tanti funzionari strapagati ma gli studi se li fa fare dai consulenti esterni. E dove pubblicano i loro lavori

scientifici i consulenti esterni del ministero (di questo, e di altri). Cercate, cercate, e' divertente oltre che istruttivo. Ad ogni modo, questo governo e' in violazione

della legge vigente, l'aggiornamento non l'han fatto ed il rapporto nemmeno. Ma

non mi stupisce: i sindacati l'aggiornamento non lo vogliono ed il rapporto a nulla serve. Partecipai molto attivamente, e per

l'ultima volta frustrantemente, alla scrittura di quello del 2001. Maroni lo

tiro' nel cassetto dopo dodici secondi: ne usava le pagine per accendere il sigaro a Bossi quando

questi andava a trovarlo. Bossi non era ancora stato male di testa al tempo,

almeno secondo i dottori, quindi poteva fumare.

Ma Nicola Rossi

ha ragione a dire che almeno i coefficienti dovrebbero aggiornare. Ed ha ragione

Nicola anche in un articolo che trovo a pagina 26, rubrica opinioni. Titolo:

"Molte imprese gia' corrono". Riassunto mio. Parte male dicendo che non

dovremmo stupirci che la finanziaria abbia un effetto recessivo perche' era

scritto gia' nel Documento di programmazione economica e finanziaria. Non colgo

la logica, per due ragioni: che fosse scritto in un brutto documento fatto in

fretta non lo giustifica, semmai bastava tirare il documento. Notevole

ammissione, pero': appena andati al governo abbiamo annunciato politiche

recessive! E poi non spiega perche'

ha un effetto recessivo, quindi mi rimane il dubbio di quale sia la logica

economica che Nicola segue. Comunque, e' un dettaglio. Il resto dell'articolo

e' su un altro tema, e dice cose sensate. Dice che la redditivita' media delle

imprese italiane continua a calare, ma che la variabilita' dei rendimenti

cresce, variabilita' cross section intendo, ed intende dire Nicola. Ossia, un

pezzetto di sistema economico italiano ci prova a competere, ristrutturare,

reagire ai disastri governativi, fiscali e sistemici. Dai dati che sembra

avere, non riporta quali per ragioni di spazio credo, sono le imprese medio

piccole che reagiscono di piu'. Anche questo sembra probabile, visto com'e'

fatto il sistema economico italiano. A questo fa seguito un invito al governo

ad agire per venire incontro a queste imprese che stanno reagendo da sole, che

provano a stare in piedi ed a funzionare. Pero' conclude con una nota

pessimista, molto pessimista. Una nota che fa timore, perche' Rossi sta ben dentro al parlamento ed ai DS,

credo non al governo, e dovrebbe sapere cosa bolle in pentola. Il paragrafo

finale e' negativo: menziona che sui muri di Roma un partito di maggioranza (non

dice quale ...) ha appeso manifesti che celebrano con la frase "Tutti assunti"

alcuni provvedimenti a noi ben noti della finanziaria. E dice che questo rivela

"un'idea del Paese lontana mille miglia da quella implicita nei comportamenti

delle imprese. Un diverso sistema di valori."

E che quando i sistemi di valori son cosi' "diametralmente opposti" si

riesce solo a stare fermi. Giustissimo, Nicola, anzi sacrosanto. Ma se questi

hanno addirittura un sistema di valori diverso da quello tuo, che ci fate

assieme? Tanto, visto che comunque si sta fermi e le cose che vorresti fare non

si faranno, non e' meglio provare da un'altra parte e con qualcun'altro?

Mi rimangono

ancora alcune pagine del Corriere (quella culturale in particolare e' buona ed han beccato giusto: appena esce leggete Il Totem del Lupo, di Lu Jiamin in arte Jiang Rong, fa sentire in bocca il sapore della liberta') e poi ho Repubblica e tutto il

resto. Poi ci sono quelli del 21, e quelli che oggi sono usciti

comunque ... ed ho gia' scritto piu' di duemila parole! Solita logorrea, ma giustificata dall'astinenza questa volta :-)

Chi l'ha detto che senza

giornali non ci sono notizie di cui discutere?

 

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Commenti

Ci sono 6 commenti

 

Che sia vero? A

me non sembra, anzi quando io vengo in Italia ho sempre l'impressione

esattamente opposta: la chiesa cattolica, i suoi rappresentanti e sostenitori

sono ovunque.

 

Si', ma secondo me e' proprio perche' i media danno loro uno spazio esagerato in confronto alla loro reale consistenza e compattezza ideologica (come diceva una vignetta di Altan, "Edizione straordinaria! Oggi il Papa non ha detto nulla!"). E questo dipende dal fatto che i cattolici oggi sono "swing voters" che possono determinare il successo di una o l'altra coalizione, il che spinge i politici a cercare di tirarli dalla propria parte.

 

Mentre Michele era impegnato a scrivere la sua lunghissima rassegna stampa, alcuni degli altri editors di NfA erano impegnati in attività più ricreative. Sandro e Alberto sono quasi riusciti, con la loro semplice presenza allo stadio, a far rischiare la prima sconfitta stagionale all'Inter. Il fatto che poi l'Inter abbia vinto lo stesso la dice lunga su come andrà a finire quest'anno.

 

 

L'osservazione sembra implicare causalita'. La morale e' dunque la seguente.

nFA porta sfiga anche se involontariamente. Quindi, da veri interisti, meglio lasciare che l'Inter giochi in nostra assenza e vinca senza patemi. Noi nel frattempo scriviamo lunghissime ed inutili rassegne stampa che, al piu', addormentano chi le legge ma non fanno male all'Inter. 

Seguendo questa regola avremo, alla fine dell'anno, uno scudetto in piu'.

Ovviamente la mia e' pura invidia d'un interista veneto, che a San Siro con il taxi non ci puo' andare.  

 

E istintivamente ho pensato che fosse dell'opposizione: invece era dell'Ulivo, che ne menava vanto! Pensavo insomma che si denunciasse con ironia il carrozzonismo del todos caballeros, invece si parlava seriamente. E ho ancora riflettuto sul mio essere nel paese sbagliato:  Ichino denuncia la mancanza di valutazioni dopo il concorso pubblico e la risposta è l'abolizione persino di quell'unico momento valutativo. Per non dire dei "bandi" con cui si assumono i co.co.co: ne avete mai visti?! Non ci sono regole, ne escono senza nemmeno la data e apaiono sul sito web dell'ente il giorno della scadenza, chissà come mai. Insomma Buon Natale ma soprattutto Buon Anno Nuovo. 

 

Il Corriere della sera online l'1.1.07 definisce relativamente

soddisfacente il bilancio dei "botti di fine anno". Si legge nel

bilancio: 29(come l'anno prima) feriti con prognosi di guarigione

>40 giorni, 497

(-10% sull'anno prima) feriti con prognosi di guarigione <=40 giorni

, 46 (come l'anno scorso) persone arrestate. Relativamente soddisfatti

loro...