«Adesso ve ne racconto una, recentissima, roba da non credere» esordì il più taciturno dei quattro commensali dopo una prima buona mezz'ora di cazzeggio di prammatica nella quale si erano esibiti gli altri tre. «Dopo essersi visto recapitare un taglio consistente dei fondi per via della spending review, il presidente dell' INFN, comprensibilmente, non era per niente di buon umore».
«Dagli torto», dissi io, «Prima gli fanno i complimenti per aver dato un importante contributo alla individuazione del bosone di Higgs e poi gli tagliano l'erba sotto i piedi. Al posto suo io, a quelli, gli avrei tirato addosso le palle incatenate».
E lui «Vero. Comunque com'é, come non è, decide di fare quello che va fatto in questi casi: chiede un incontro con Bondi per ottenere lumi su quella orrenda porcata».
La brezza romana là, all'inizio dell'Aventino, si faceva sentire il giusto per rendere la serata gradevole e invitava tutti noi all'ascolto.
L'amico continuò «Ottiene l'appuntamento direttamente con Bondi, dopo aver fatto capire che non voleva perdere tempo con i suoi tirapiedi, e Bondi, dopo averlo fatto accomodare, chiama i suoi esperti. I collaboratori snocciolano cifre e numeri e sopratutto un grafico con il quale si dimostrava, inquivocabilmente, che il consumo di energia elettrica dell'INFN era un outlier della distribuzione. Siccome con la spending review il benchmark si effettua sulla base della mediana della distribuzione, il taglio operato nei confronti dell' INFN era il frutto dell'andamento anomalo di quel dato».
«Non ci posso credere» fu il commento meno colorito, di tutti gli altri non è difficile farsene una idea.
«Ma quelli là hanno un idea di come funziona un sincrotone, di quanta energia ci vuole?», commentò un altro commensale.
«Aspetta, che adesso ci arrivo», rispose prontamente il narratore. «Comunque hai colto esattamente il punto. Il presidente dell'INFN fa gentilmente osservare che i loro impianti funzionano consumando parecchia energia ed era certo che non veniva usata per illuminare un luna-park». Sospetto che questa del luna park non sia stata pronunciata nel corso dell'incontro e sia, piuttosto, un'aggiunta dell'affabulatore tra un bicchiere e l'altro di ribolla gialla.
«E Bondi?» chiesi io, «da quella che è la mia esperienza lo ricordo come un professionista serio e corretto».
«E' sbiancato in volto e gli ha detto che aveva ragione e che avrebbero rimediato», rispose l'amico.
«Speruma bin» commentai e passammo a cazzeggiare di altro.
almeno ha avuto l'onestà intelletuale di ammettere l'errore.